Dal 1973 al 2003 Secondo una testimonianza di Riccardo Sacco il 1973 fu un anno di svolta in quanto «fino ad allora la Rivista ospitò solo articoli di Fratelli impegnati a promuovere il pensiero massonico con articoli di sofferta passione e di elevato contenuto iniziatico. Nel 1973, illustri e preparati Fratelli, che fino ad allora avevano costituito il nerbo del corpo redazionale, abbandonarono le pagine della rivista. Dal 1973 la rivista ospiterà in misura sempre crescente articoli di profani, pregevoli ma che visiteranno la storia della Massoneria e discetteranno di iniziazione, esoterismo e morale masonica senza il sostegno della formazione dovuto al Lavoro di Loggia». La Rivista massonica continuò ad uscire anche sotto la Gran Maestranza di Lino Salvini, conservando Giordano Gamberini la carica di Direttore responsabile, e cessò nel 1979. Nel febbraio 1980 vede alla luce la rivista Hiram, bimestrale diretto da Giordano Gamberini, completamente diverso nella grafia e nel formato dalla Rivista massonica. Riccamente illustrata con immagini a colori rappresentò una svolta nella pubblicistica massonica e venne largamente diffusa in campo profano. Con l’assunzione del Supremo maglietto da parte di Armando Corona, che successe al Gran Maestro Ennio Battelli (1980-82), la direzione passò ad Augusto Comba e dal 1986 la rivista assunse la periodicità mensile. Nell’ottobre 1990, con la nuova Gran Maestranza, la rivista pur mantenendo la testata Hiram, assunse una nuova veste. Cambiò totalmente la veste grafica, divenne bimestrale suddivise gli articoli nelle seguenti rubriche; Osservatorio, Prospettive, Storia-Tradizione ed Esperienze, senza trascurare rubriche minori, quali recensioni, notes e schede. Nell’editoriale il direttore, Delfo Del Bino, scrisse che Hiram «(...) accoglierà notizie di vita massonica, dedicandovi ampio spazio, con l’intento di informare i lettori, oltre che sull’attività del Grande Oriente, dei Collegi Circoscrizionali e delle Logge, anche sull’attività dei Riti e delle Comunioni massoniche straniere alla cui collaborazione, per la prima volta, «Hiram» apre le proprie pagine. Non trascurerà nemmeno di mantenere un colloquio aperto con i propri lettori e con tutti coloro che vorranno offrirle generosamente i propri consigli oltreché, ovviamente, le proprie critiche. L’intenzione del direttore e dei suoi collaboratori, del resto già annunciata nei precedenti editoriali, è quella di fare di «Hiram» una rivista che pur restando tenacemente ancorata alla Tradizione massonica, riesca ad avviare un fecondo colloquio col mondo esterno». La rivista Hiram terminò le pubblicazioni con il n. 1 del 1994 e sotto la Gran Maestranza di Virgilio Gaito iniziò, nel maggio del 1994, la pubblicazione di Massoneria Oggi, diretta dallo stesso Gran Maestro e con direttore responsabile Mariano Bianca, sostituito nel 1998 da Augusto Comba. La rivista si differenziò in due diverse pubblicazioni: Massoneria Oggi di natura culturale, articolata in sei numeri all’anno e il supplemento Massoneria Oggi - Notizie, con cadenza irregolare, dedicata alle attività del GOI. Come scrisse nell’editoriale di apertura il Gran Maestro Virgilio Gaito: «I fascicoli di Massoneria Oggi-Notiziario hanno l’intento di far conoscere, oltre che agli affiliati del Grande Oriente d’Italia, anche a un vasto pubblico, le attività del Grande Oriente d’Italia, dei Collegi Circoscrizionali e delle singole Logge. In tal modo il Grande Oriente d’Italia si propone di raggiungere la massima trasparenza sulle proprie attività e di porre in grado i Fratelli ed i profani di partecipare alle sue iniziative culturali e filantropiche»; mentre i numeri di Massoneria Oggi erano dedicati da un lato, alla diffusione del pensiero massonico, dall’altro, alla stimolazione di un vivo dibattito, forse inatteso ma di grande respiro, su tematiche culturali, etiche, ideali e sociali che interessano l’uomo, la società civile attuale e il futuro dell’umanità, volendo la nuova Giunta essere più che mai attenta ad ogni nuovo fermento per indirizzarlo verso il bene universale... «Massoneria Oggi» è la rivista del Grande Oriente d’Italia, ma non intende presentare solo il proprio punto di vista, bensì promuovere il confronto con altre prospettive sull’uomo, per questo è aperta alla collaborazione di tutti coloro che, con amore di libertà, intendano partecipare ad un processo di crescita spirituale personale e sociale. Massoneria Oggi venne diffusa non solo per abbonamento, ma anche presso un numero selezionato di librerie e di edicole italiane ed inviata a molte istituzioni massoniche estere e per questo motivo conteneva gli abstracts in inglese, francese, spagnolo e tedesco degli articoli più importanti. La rivista Massoneria Oggi cessò le pubblicazioni con il numero di febbraio 1999 e a seguito dell’elezione di Gustavo Raffi a Gran Maestro per il quinquennio 1999-2004 la nuova rivista del GOI riassunse il titolo di Hiram (tuttora in corso e diretta, come responsabile, da Mariano Bianca) sulla quale rinviamo all’editoriale scritto dal direttore e Gran Maestro Gustavo Raffi. In conclusione dal primo numero del Bollettino officiale del Grande Oriente Italiano (1862) all’ultimo numero di Hiram (2000) risulta chiaro l’intento da parte del GOI di contribuire al dibattito che scaturiva (e scaturisce) dalle componenti della società che si battevano (e si battono) per la modernizzazione e la laicizzazione del nostro paese, smentendo la definizione di «associazione segreta», data in molte occasioni alla massoneria. Anzi la diffusione all’esterno delle riviste del Grande Oriente d’Italia, strutturate nella forma «bollettino/rivista culturale», consentiva una agevole conoscenza delle attività massoniche, con un tasso di trasparenza così elevato che non ha riscontri nella stampa delle altre forme di associazionismo laico, sia di matrice politico-sindacale che socio-culturale. Queste peculiarità furono una costante nella strategia culturale del Grande Oriente d’Italia e poche Obbedienze massoniche al mondo possono vantare una continuità nelle pubblicazioni che, a parte il ventennio fascista e un breve periodo agli inizi degli anni sessanta, va dal 1862 ai giorni nostri. |