Riproduciamo integralmente la circolare N° 4, in data 14 aprile 1925, dell'Ufficio Massoneria del Partito Nazionale Fascista a tutte le Federazioni: Il Consiglio Nazionale del Partito, tenutosi in Roma ai primi di Agosto u.s., deliberò, con voto unanime dei segretari provinciali, una lotta risoluta, decisiva e rigorosa contro la Massoneria. In seguito a tale deliberazione, questo Direttorio presentò al Governo Nazionale le proposte adeguate che la Commissione dei 15 (istituita per lo studio delle riforme fasciste) aveva, per suo invito, formulato a conclusione di uno studio storico critico sulle associazioni segrete, col quale s'interpreta e giustifica in modo chiaro e sicuro la volontà del Partito espressa al Consiglio Nazionale. Il nostro Governo, facendo proprie tali proposte, e presentandole al Parlamento sotto forma di progetto di legge, ha inteso di impegnarsi solennemente e irrevocabilmente nella lotta. Questo atto del Governo è una dichiarazione di guerra per la indipendenza, per la dignità, per la sovranità dello Stato. I fascisti che fossero ancora indecisi, che si mostrassero contrari o si attardassero a discutere ancora se è bene o male combattere, essendo noi già in guerra, sono da ritenersi traditori e disfattisti e come tali devono essere trattati senza misericordia. Ma i fascisti devono essere intimamente persuasi della necessità di condurre la lotta fino alla vittoria, risolutamente. Questa lotta contro la Massoneria è in primo luogo un aspetto della lotta politica combattuta dal nostro partito per realizzare nelle coscienze e nelle leggi la idea Nazionale dello Stato. Non è ammissibile che lo Stato sovrano, che è volontà morale e suprema della missione nazionale, tuteli, tolleri entro di sé e contro di sé un'associazione incontrollata e incontrollabile. La Massoneria, per il suo programma internazionale, pacifista, umanitario, è nefasta alle idealità e alla educazione nazionale e tanto più pericolosa quanto più si ammanta di un patriottismo che è meramente nominale, geografico e negativo; essa, avvincendo i propri aderenti con l'interesse, col giuramento e con cerimonie stupefacenti per quanto grottesche, rende estraneo il loro spirito alla disciplina nazionale che invece di essere osservata ed esaltata come unica disciplina umana concreta e reale, si disprezza siccome profana ed inferiore; essa corrompe e corrode la sana e necessaria lotta dei partiti; essa costituisce fra i propri aderenti una iniqua solidarietà avversa a tutti gli altri cittadini dello Stato; essa, per l'adesione di alti funzionari, di magistrati, di ufficiali, costituisce una minaccia ed una offesa permanente al Governo Nazionale. Le Federazioni tengano presente che la Massoneria costituisce in Italia l'unica organizzazione concreta di quella mentalità democratica che è al nostro partito e alla nostra idea della Nazione nefasta ed irriducibilmente ostile, che essa, ed essa soltanto, permette ai vari partiti, borghesie socialisti, dell'opposizione parlamentare ed aventiniana, la resistenza, la consistenza e l'unità di azione.
Le Federazioni tengano inoltre presente che la discussione parlamentare del progetto di legge sulle associazioni segrete, nel prossimo maggio, deve essere tempestivamente sostenuta con intensa propaganda, da svolgersi in qualunque forma, a mezzo della stampa, con le conferenze, con l'azione chiara e fermissima di tutti i giorni; i fascisti e la pubblica opinione devono sentire con tutta l'anima la ignobiltà, la iniquità la stoltizia di questa oscura e odiosa organizzazione, nemica dello Stato e della lotta aperta luminosa e leale. T direttori Fascisti siano ben persuasi inoltre che la promulgazione della legge non è sufficiente. La promulgazione della legge ci reca indubbiamente sicuri e preziosi vantaggi, uno d'indole morale politica e giuridica, che sempre la legge procura quale atto supremo dello Stato Sovrano, un altro di natura pratica, di rendimento immediato. Moltissimi Massoni infatti, che sono restati nelle associazioni segrete per forza d'inerzia e per timore di essere altrimenti mal giudicati e perseguitati dai fratelli, attendono dalla legge soltanto la propria difesa, la libertà e la necessaria giustificazione. Sono uomini entrati per ragioni storiche, per buona fede, per curiosità, per necessità. Le loro dimissioni serviranno a isolare i superstiti e indebolirne la organizzazione. Il nostro atteggiamento di fronte a costoro deve essere adeguato all'interesse del nostro partito, si deve agire cioè con la persuasione e con la propaganda. Ma la promulgazione della legge non è tutta la vittoria. La lotta deve essere continuata contro i veri massoni irriducibili e ostinati. La situazione poi delle varie massonerie (Giustiniani, Gesù, Rito misto, Templari, Menfitico) è la seguente: Il Rito misto (uomini e donne) di cui il Consiglio universale ha sua sede a Parigi (Dirigenti: prof, Di Fabio, di Napoli, comm. Gelanzé); i Templari (Dirigenti: prof. Band.); l'ordine Menfitico (Gruppi a Palermo e altrove) sono di nessuna efficacia pratica e devono considerarsi appendici della Giustiniani. La Massoneria di Piazza del Gesù (Massoneria regolare del rito scozzese antico ed accettato) è sbaragliata. I suoi aderenti antifascisti sono usciti o escono per iscriversi alla Giustiniani, dove ormai le nuove reclute non sono antifascisti perché massoni, ma sono massoni perché antifascisti. Gli altri, dopo il comunicato del Governo dell'ordine nel timore di essere compromessi, per la probabile denuncia alla autorità, secondo le prescrizioni della nuova legge, si dimettono. D'altra parte è opportuno rilevare la posizione specifica e l'atteggiamento di questa massoneria di Rito Scozzese. Essa, richiamandosi alle sue dichiarazioni di princìpi, la fede in Dio, la fedeltà alla Patria, l'indipendenza da ogni legame internazionale di ogni giurisdizione massonica nazionale, la obbedienza alle leggi dello Stato, la sua azione nazionale durante gli ultimi avvenimenti della lotta politica, riconferma e ostenta una irriducibile inimicizia contro l'associazione Massonica internazionale.
Il Grande Oriente, dopo aver risposto alla nostra dichiarazione di incompatibilità, con la medesima dichiarazione, perduta la speranza che la lotta antimassonica del Partito cessasse, ha inviato, in questi ultimi giorni, circolari a tutte le Logge perché i massoni, entrino ancora nel nostro Partito, per orientarlo ai propri fini, per corromperlo, corroderlo e scompaginalo. Mentre la Direzione del Partito agisce per controllarli e preparare la liquidazione dell'avversario, lc Federazioni facciano la buona guardia e inviino tutte le notizie opportune, che, insieme con quelle attinte da noi direttamente, ci permettano di avere un quadro organico della situazione. Le Federazioni che non hanno ancora inviato quanto si richiede nella circolare N' I riservata del 14 Gennaio 1925, sono invitate a farlo con la massima urgenza, con breve relazione sullo stato delle cose, Saranno spedite copie — per la propaganda — della relazione redatta dalla Commissione dei 15,
IL CAPO UFFICIO Segretario Generale Aggiunto (Prof. Giorgio Masi) Le immagini originali della circolare |