Il Colore

 

Parlare di colore in un’incisione può sembrare improprio. Sarebbe più giusto parlare di bianco e di nero o di elementi in nero e in bianco. Il concetto duale del credo alchemico è stato trasferito nell’opera con grande tecnica dall’autore che ha sfruttato la contrapposizione tra i due colori assoluti per rendere visibile l’inizio, nigredo, e la fine dell’opera albedo.

La tecnica della contrapposizione tra luce e ombra, tra nero e bianco fu impiegata in varie opere d’arte il cui intimo significato aveva, alle volte, sfondo alchemico. Infatti i due colori possono essere posti all’estremità della gamma cromatica divenendo assenza o somma di tutti gli altri, loro negazione o loro sintesi. La negazione diventa, in tal modo, associabile alle tenebre primordiali, all’ora di Saturno che con le proprie influenze negative conferisce agli uomini gli umori della tristezza, della melanconia. L’affermazione è invece il colore messianico ottenuto per «sublimazione» della materia.
Un esempio di contrapposizione bipolare, in cui una parte inizia quando finisce l’altra, è il simbolo cinese del Tao,
yin-yang (nero yin, bianco yang). In esso le singole unità sono perfettamente integrate senza alcuna prevalenza dell’una sull’altra e la linea curva mediana rilascia la sensazione della ciclicità e delle due metà dell’Uovo del Mondo.
I due poli, che si toccano e che si condensano in un unico "Uno", trovano corrispondenza nel passo della Tavola di Smeraldo «Sali dalla Terra al cielo e dal cielo ridiscendi alla Terra» e il nero saturnino diventa così preludio di una nascita, perpetuando la ritmica successione del Microcosmo a quella del Macrocosmo. Il simbolo preso a prestito cela anche un altro significato; quello della circoambulazione (5) che nell’alchimia, diventa l’opus circolatorium. Infatti la materia era sottoposta ad una continua lavorazione e rilavorazione (6) al fine di raggiungere un grado di purezza assoluta generatrice degli elementi più semplici ovvero della Quintessenza.
 
Innegabilmente l’Alchimia e gli alchimisti hanno attinto dalle Sacre Scritture e dai dogmi della Chiesa cristiana analogie e simboli per la loro opera. Così l’immagine dell’Agnello con il vessillo acquisisce il significato del Cristo Redentore, l’«Agnus Dei» sacrificatosi per la liberazione dell’umanità. Nella vasta riproduzione iconografica dei Padri della Chiesa l’Agnello è il divino Pastore che conduce il suo popolo alla Resurrezione sconfiggendo la morte, il peccato. Il simbolo affonda le sue origini nell'arcaico mondo mediterraneo e fu diffusamente impiegato come motivo figurato sia nel paganesimo che nel cristianesimo. L’Agnello è dunque il Figlio di Dio, che nell’opus alchemicum è lo stato di purezza assoluta, il secretum secretorum di San Domenico che, secondo una tradizione medievale, avrebbe scoperto la perfezione terrena, cioè la Pietra Filosofale. L’Agnello diventa quindi un parallelo tra Lapis e Cristo che C. G. Jung affermò essere uno dei temi centrali dell’alchimia. Gli alchimisti si misero al posto di Cristo non per megalomania religiosa, ma perché l’Alchimia ne suggellò il parallelo.
La Colomba è la purezza giudeo cristiana, è l’armoniosa semplicità, è lo Spirito Santo simbolo del «vento del sud» asciutto e caldo. In alchimia il vento è associato al processo della sublimazione, del riscaldamento della storta contenente la materia prima da tramutare. Nell’opus alchemicum la colomba assume il ruolo sinonimo dell’albedo, del fuoco ardente ed esaltante i principi costituenti la materia; un sole sorgente. Dal corvo nero nasce una colomba bianca, dalla materia putrefatta esce l’anima.

Il diagramma centrale a cerchi concentrici rappresenta secondo la visione neoplatonica la gerarchia celeste e l’organizzazione degli elementi cosmici che influenzano il percorso dell’alchimia. Dal sesto secolo dopo Cristo al Rinascimento tale concezione ebbe una considerevole influenza nella schematizzazione cristiana del Cosmo e delle relazioni tra il superiore e il «mundus elementaris». Nel concetto cabalistico esoterico alchemico la struttura è l’albero della pansofia, in cui nasce l’unione tra il macrocosmo e il microcosmo: «omnia ab uno» e «omnia ad unum». Il modello è l’immagine della coppia attiva cielo-natura i cui principi elementari si trovano nell’Ouroboros, il serpente che si morde la coda, nella ruota della vita, nello Zodiaco (7).
Il primo anello è infatti occupato dalla cintura dello Zodiaco sintesi del Cosmo, delle stelle fisse e delle dodici costellazioni in cui si muovono gli astri erranti, ovvero i Pianeti. Nella parte inferiore del medesimo anello sono riprodotti i simboli dei Pianeti-metalli stabilendo che tra Astrologia e Alchimia esiste una relazione come esiste la connessione tra Cielo e Terra. L’inferiore somiglia al superiore. Ai cinque Pianeti che si possono vedere a occhio nudo gli alchimisti unirono il Sole e la Luna nel tentativo di porre, per l’ennesima volta, in risalto il dualismo tra Oro e Argento, tra spirito ed anima.
Alcune pagine della Basilica Philosophica sono dedicate alla relazione tra i Pianeti e i metalli che maturavano sotto il loro influsso, celati in seno alla Terra. L’elemento grafico per la dimostrazione è la stella a sei punte inscritta in un cerchio in cui sono riportati dei numeri ai quali Mylius fa corrispondere un Arcangelo. La correlazione è ordinata secondo un metodo arcano dal quale nasce poi l’abbinamento finale tra Angeli, Pianeti e metalli. Una successiva immagine riproduce le orbite dei Pianeti in maniera concentrica tenendo conto della distanza dalla Terra del corpo celeste, delle affinità con il metallo corrispondente e delle analogie con gli altri corpi astrali.
La prima, la più ampia, è quella di Saturno a cui fa riferimento il piombo, padre di tutti i metalli e da cui l’opera dei filosofi partiva per la preparazione dell’oro e della Luna che è il corpo celeste più vicino alla Terra. L’associazione Saturno-Luna trae origine dalla concezione cabalistica per cui Saturno, il pianeta più lontano dalla Terra e quindi dal Microcosmo, simboleggia la ragione, l’intelletto in antitesi allo spirito vitale, anello di congiunzione tra anima e corpo, associato alla Luna più vicina alla Terra ovvero al Microcosmo. Tra i due poli tutte le altre orbite planetarie simulano la graduatoria delle molteplici distanze dalla Terra e delle conseguenti facoltà umane.
Il punto di origine è il Sole-Oro il cui simbolo è il cerchio con un punto nel mezzo. Il disegno di Mylius è pure un tentativo di rendere evidente la gerachizzazione dei pianeti e dei correlati metalli ponendo alcuni pianeti-metalli in posizione attiva ed altri in posizione passiva. L’illustrazione intende ritrarre il Cosmo nell’Unità essenziale e in quella materiale così come solo nell’uomo perfetto l’immagine e la somiglianza con Dio si manifestano in un unico spirituale.
Il concatenamento tra Astrologia e Alchimia fu di grande importanza nell’apprendimento della convinzione che esisteva un’influenza delle costellazioni e delle congiunzioni planetarie sulla natura terrestre. Ogni regno, animale, vegetale, minerale, godeva di tale effetto che poteva essere benigno o maligno a secondo delle posizioni e delle combinazioni degli astri. Questa opinione fu molto diffusa e venne applicata in numerosi campi. Per esempio nella preparazione dei farmaci (8).
La Grande Opera non potè esimersi da questo convincimento e ogni operazione doveva essere quindi avviata soltanto in un preciso momento dell’anno, del mese, del giorno poiché solo in quell’istante il flusso planetario e delle stelle avrebbe garantito il successo. Il movimento dei Pianeti attraverso le costellazioni, contenute nelle dodici Case celesti del Sole che dividono lo Zodiaco, è altrettanto una visione mediata dell’opus circolatorium alchemicum tentativo della riproduzione microcosmica delle strutture dell’Universo con il loro formarsi e riformarsi a partire dal Tetragramma divino. Le dodici divisioni sono i dodici «stadi» in cui era previsto che la materia dovesse passare prima di raggiungere la consistenza adeguata dell’ultima fase ed è pure il numero perfetto risultante dal prodotto di quattro per tre cioè dei quattro elementi per i tre principi.
 

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 5 - La circoambulazione ha soprattutto un valore cosmico, è l’imitazione dei cicli astrali che assicurano l’armonia del Mondo adattandola a quella dell’Universo. Nei più differenti riti religiosi la circoambulazione ha una sua precisa collocazione. Ad esempio nei riti cattolici il prete gira attorno all’altare incensandolo prima di iniziare la Santa Messa.
6 - Nel trattato, come in altri, sono riportate immagini delle apparecchiature di laboratorio che comunemente venivano impiegate nei lavori e l’alambicco che meglio permette di comprendere l’opera circolatoria è quello chiamato i gemelli.
7 - Zodiaco deriva dal Greco Zoe (vita) e Diakos (ruota).
8 - La Teriaca, antichissimo farmaco usato nella cura delle patologie umane sin dai tempi romani, era preparato solo nel periodo astrologico più propizio al fine di conferirle caratteristiche eccellenti scaturenti dagl’influssi astrali.

 

 

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