© Federico Pignatelli

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La "Lettera sull'armonia ed i numeri" è un testo anonimo attribuito a Louis-Claude de Saint-Martin e, a volte, anche allo stesso Martinès de Pasqually. Compare in testa ad una raccolta conservata presso la Biblioteca Nazionale della Francia sotto il collocamento FM 4 - 1282, e di cui il titolo è Manoscritto degli Eletti Cohens (chiamato talvolta Quaderno verde degli eletti coëns quantunque non sia catalogato assolutamente con questo nome al BnF). Essendo questo ultimo documento poco conosciuto c'è sembrato utile dare alcune notizie a proposito.

Il Manoscritto degli Eletti Cohens è una raccolta di testi e di rituali degli eletti coëns. Spesso indicato con il titolo di Manoscritto di Algeri, dal momento che è in questa città che la Sig.ra Marguerite Benama ne fece l'acquisizione prima di darlo a Robert Ambelain (1907-1997). Nel 1960, questo ultimo precisava: «Verso 1955, entrammo in possesso di un manoscritto di grande formato, rilegato in cuoio di 180 pagine. » [1]

Per circa quarant' anni Robert Ambelain custodì gelosamente questo testo che restò di conseguenza molto tempo inaccessibile ai ricercatori. Soltanto nel 1993 divenne consultabile. Infatti, nel maggio 1993, ossia quattro anni prima della sua morte, Robert Ambelain donò questo manoscritto a Biblioteca Nazionale di Francia. Tuttavia, lo concesse con condizioni restrittive di diffusione: il documento poteva essere studiato, ma era vietato ottenerne una copia.

Alcuni anni più tardi la clausola restrittiva fu definitivamente tolta. All'inizio del 1996, Rémi Boyer direttore del Cirem, lanciò il progetto di un'edizione, ed è la rivista L'Esprit des choses che si incaricherà di pubblicare i primi testi nel mese di giugno, sotto la direzione di Gino Sandri che diresse anche la prima squadra di trascrizione (per prime le quaranta prime pagine del manoscritto).

Quantunque la "Lettera sull'armonia ed i numeri" figuri in testa al manoscritto, non venne pubblicata in questa rivista [2]. Una semplice nota segnala la sua assenza in questi termini: «La "Lettera sull'armonia coi numeri", non è presentata in questi documenti perché è di già stata pubblicata da Robert Amadou, riprendendola da un'altra sorgente».

Nell' ottobre 1977 Robert Amadou aveva pubblicato questo testo nella rivista Renaissance Traditionnelle. Nella sua introduzione, precisava: «La mia edizione riproduce il testo di una copia manoscritta che ho scoperto nel 1969, e che resta, fino ad oggi, unica». Aggiungeva in seguito: «Il proprietario attuale del manoscritto mi chiede di non rivelare il suo nome e impedisce che una descrizione più precisa del documento per non farsi riconoscere». Non si comprende bene quale pericolo poteva minacciare questo proprietario!

Alcuni supposero che il testo pubblicato allora da Robert Amadou fosse una trascrizione basata su una versione della "Lettera sui rapporti dell'armonia ed i numeri" presente nel «Fondo Z». Questa ipotesi non ci sembra accettabile. Difatti, nel 1969, anno in cui Robert Amadou scopre questo testo, non conosce ancora l'esistenza di questo fondo. Ne annuncerà la scoperta con una nota pubblicata nella rivista L’Initiation datata 29 aprile 1978. Di più, l'elenco dei documenti che compongono il Fondo Z, pubblicato nel Bulletin martiniste n° 6 di settembre-ottobre 1986 sotto il titolo «Stato sommario del Fondo Z», non contempla questo documento (p. 3-10). Questi elementi ci portano a pensare che il testo pubblicato nel 1977 non è quello del Fondo Z. è più probabile, quindi, che provenga dal Manoscritto di Algeri.

Nel 2002, Georges Courts, che ha realizzato la prima trascrizione completa del manoscritto e che aveva fornito i suoi testi alla rivista L’Esprit des choses, si è dedicato allo studio sulle origini di questo prezioso manoscritto. Grazie alle sue scrupolose ricerche, basate tra l'altro su una analisi grafologica, riuscì a stabilire l'origine di questi testi coëns.

Il suo copista sarebbe stato il tenente colonnello Pierre-André de Grainville (1728-1794). Questo ultimo, che aveva servito presso reggimento di Foix, vivaio degli Eletti Coëns tra 1760 e 1770, fu uno di più importanti e dei più fedeli collaboratori di Martinès de Pasqually.

Per Georges Courts, questo manoscritto, che non è più uno scritto anonimo, per cui suggerisce di indicare questo testo depositato presso la Biblioteca Nazionale con la dizione di Manoscritto dell'Ordine degli Eletti coëns, notato da un emulo di Martinès de Pasqually Pierre-André de Grainville o più semplicemente Manoscritto di Grainville.

 


1. Les Cahiers de la Tour Saint-Jacques, 2e 3e, 4e trimestre 1960 p. 176.

2. La pubblicazione dell’Esprit des Choses inizia dal seguente documento: Cerimonia dei quattro banchetti di obbligo annuo dell'ordine dei Coëns […]». Precisiamo che, il Manoscritto di Algeri non è stato pubblicato integralmente dalla rivista l’Esprit des Choses. Sembra difatti che nel 2002, Robert Amadou si propose di pubblicarlo e tentò di ottenere della Biblioteca Nazionale un contratto di esclusività per la sua edizione, contratto che fu denunciato come invalido nel giugno 2004.
 

Introduzione Lettera sui rapporti tra l'Armonia e i Numeri