Uno degli indirizzi scientifici più fecondi che animano oggi la nostra cultura è quello di estendere il concetto di evoluzione alla gamma più ampia possibile dei fenomeni umani, dal campo strettamente biologico ai problemi della morale e della religione, al pensiero, alla scienza. | ||
Il metodo soggettivo di investigazione cosciente sul proprio IO tale da svilupparne l'intensità e raccoglierne i frutti, rappresenta sempre e costantemente il metodo da preferirsi da chi desidera conoscere, sapere e progredire. | ||
Non c'è un solo movimento del tuo essere, emozione, desiderio o fremito che non sia immediatamente afferrato anche inconsciamente dal mentale e ricoperto da uno strato pensante: cioè noi mentalizziamo tutto. | ||
Tutti abbiamo sentito, in certi momenti particolari della nostra esistenza, come un calore in noi, una spinta interiore, o forza vivente, che non si può spiegare a parole e che non avrebbe ragione di esistere, perchè pare, sorgere dal nulla, senza un perchè. | ||
Vi è una zona nel tuo essere che è nello stesso tempo causa di una grossa difficoltà, ma anche di un grande potere. Infatti essa può confondere tutte le comunicazioni provenienti dall'esterno o dalla parte superiore dall'essere, opponendosi ai tuoi sforzi di neutralità mentale e, invischiandosi in mille piccole occupazioni e preoccupazioni, impedirti di spaziare liberamente verso altre regioni. | ||
Le vibrazioni trasmesse dalle persone o dagli eventi non sono le sole a disturbarti. Vi è un altro tipo di vibrazioni tutto particolare per la sua immediatezza e la sua violenza. Sono vibrazioni che provocano esplosioni dentro di te: in un attimo avrai dimenticato la tua ragione di vivere, gli sforzi, le mete, tutto spazzato via, distrutto. | ||
Il mentale non è noi, poiché tutti i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri impulsi vengono da un ambiente esterno. Ed anche questo corpo non è noi stessi, poiché gli elementi che lo compongono provengono da una materia esterna ed obbediscono a delle leggi più grandi della nostra. | ||
Se questa terra non ha senso per se stessa, se la sofferenza del mondo non ha un senso per il mondo, se si tratta soltanto di un luogo di passaggio per purgarsi di qualche assurda colpa, allora nessuna beatitudine estrema, nessun paradiso finale scuseranno mai questo inutile interludio | ||
Le note che seguono sono opera del F:. Pignatelli Federico, redatte nel 1986 sotto dettatura del Maestro Vaihasiah, e adattate. Ogni diritto è dichiarato. La libera circolazione in rete è subordinata alla citazione della fonte (completa di Link attivo) e degli Autori. © |