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"Ricevete Amabili Fratelli"

 

Ricevete amabili Fratelli

 

Ricevete, amabili fratelli,
Il tenero omaggio del mio cuore,
Ammettendomi ai vostri misteri,
Avete colmato la mia felicità;
Da voi di Saturno e di Rhée
Rinasce il secolo virtuoso,
E tramite voi il divino Astrée
È di ritorno in questi bassi luoghi.

Interessante paragonare questo passo con i versi di Voltaire (1736):


Dispiacerà chi vuole il buono vecchio tempo,
E l'età di oro, ed il regno di Astrée,
Ed i giorni belli di Saturno e di Rhée,
Ed il giardino dei nostri primi genitori;

2

L'olivo incorona le vostre teste,
La dolce pace guida i vostri passi,
Nei vostri costumi come nelle vostre feste
Vedo la squadra ed il compasso.
Che i monarchi della terra
Prendano delle vostre lezioni;
Presto non avremmo più guerra,
Se essi volessero tutti essere Massoni.


3
Figli cari della Natura,
Godete dei suoi doni;
Una voluttà sempre pura
Regna nei vostri giochi innocenti.
Fare la felicità uno dell'altro,
È l'oggetto di tutti i vostri desideri,
È una sorte come la vostra?
Voi solo assaggiate i veri piaceri.


4
Ah! che trovi felici i principi
Presso i quali siete accolti,
E quale felicità per le province
Dove i vostri tempi sono stabiliti!
Dovunque la vostra sola presenza
Deve scostare l'avversità;
La compagna dell'innocenza
È sempre la prosperità.

5
Degli uomini, quando un decreto saggio
Fate fuggire la bella metà;
È per consegnarvi senza divisione
Ai santi doveri dell'amicizia,
Che cosa! Il bel sesso è in allarme
Su questo preteso celibato!
È questo disprezzare i suoi fascini dunque,
Che cosa non osare consegnar loro combattimento?
 

6
Ma questo che in voi ammiro soprattutto,
È l'amore dell'uguaglianza,
Fate meglio che non si può dire
Gli onori dell'umanità.
Del secolo frivolo dove siamo
L'orgoglio è con voi ripiegato;
Non distinguete negli uomini
Che il merito e la virtù.


7
Trionfate, truppa fortunata,
Vivete, illustri cittadini;
Riempite il vostro destino
Dei cuori rinsaldate i legami.
Che in tutti i luoghi da voi praticati,
La discordia cade negli Inferi,
Servite da supplizio all'invidia
E da modello all'universo.

 

 

La "Raccolta di canzoni dei Massoni ad uso della Loggia di S. Geneviève" riprenderà questa canzone quasi tale e quale, con alcune leggere modifiche che si evidenziano di seguito: alla strofa 2 "Se essi volessero essere tutti Massoni" è sostituita con "Se essi volessero essere Franco Massoni", alla strofa 3 "giochi innocenti" è modificata con con "divertimenti", e alla strofa 4 "presenza" è sostituita con con "gentile presenza".
Una versione un po' differente della canzone è riportata nella "
Lyra Massonica" con il titolo "Felicità del Massone". Questa versione non conoscerà un grande successo, poiché, come si potrà constatare, tutti gli altri Canzonieri del XVIII° secolo adotteranno soprattutto questa di Naudot.
La si ritrova, quasi senza sostanziali modifiche nella Raccolta di Canzoni e Poesie Massoniche del 1782, con il titolo:
"CANZONE SU L'ARIA: Voi che del volgare stupido".
Nel Canzoniere di Holtrop - che è, in generale, molto fedele alla Lyra  - è invece ripresa questa versione del Naudot con il titolo di "Ringraziamento di un fratello di recente iniziato", con una sola modifica; la sostituzione, alla 5 strofa, dei "suoi fascini" con "il suo fascino".
È ancora la versione di Naudot che servirà di base, nella Lira Massonica del 1810 , ad un Cantico sulla Massoneria (con la proposta dell'aria: "Appartiene al mio Maestro nell'arte di piacere" - questa aria è data, sotto questo titolo o sotto quello "Che la tua porta, oh mio tenera amica" dalla "Chiave del Caveau".