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Edizione francese delle delle Costituzioni di Anderson tradotte da La Tierce (1742)
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il "Canto dei Massoni quando fuori dalle Logge"
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Noè, Massone venerabilissimo, Per illuminare il
Genere Umano, Prese il Grappolo, fece il Vino,
Liquore cortese: Che ogni Bicchiere sia pieno Di
questo succo delizioso; Con i suoi spiriti
ristoriamoci , Ha! come è dolce In Massoneria
onoriamo il Tavolo. |
Della nostra
Arte questo Augusto Padre, Con l'Arca, trionfò
dell'Acqua Che non fu la tomba Di un solo buon
Fratello: Costruì il Barile La Bottiglia & il
Vetro, Ed esclamò ristoriamoci, Ha! come è
dolce, In Massoneria seguiamo la Luce. |
Questa canzone, curiosamente, non figura né nel
Canzoniere di Naudot, né nella
Raccolta della Loggia S.te Geneviève,
né nella
Lyra Massonica
(1783), la partizione qui sopra, è quindi
l'unica che si possiede. Forse fu giudicata troppo
epicurea, o troppo poco rispettosa nei confronti del patriarca biblico.
Sarà ripresa invece in numerose raccolte, del XVIII, ma senza partizione ad iniziare da quello di Gobin, e particolarmente nella
"Raccolta di Canzoni e Poesie Massoniche" del 1782 con il titolo di
"Noé, venerabile Massone". È stata ripresa anche nella
"Lyra dei Massoni" del 1830, dove Caillt l'intitola "Strofe". La data del 1740, l'attribuirebbe all'edizione di La Tierce, ma menzionando soltanto l'Aria, dimostra che la "Lyra
dei Massoni" non disponeva del libro di questo ultimo ma soltanto di qualche Canzoniere del XVIII secolo che ne riprendeva la canzone senza partizione. |
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