La letteratura massonica francese ha trattato
negli ultimi quarant'anni diffusamente dell'Ordine dei Cavalieri Massoni
Eletti Cohen dell'Universo e della figura carismatica ed enigmatica insieme
del loro fondatore, Martinez de Pasqually.
In Italia sono stati pubblicati lavori diversi' per contenuti e qualità sul
martinezismo, ed è stato anche tradotto il testo fondamentale di Le
Forestiere, e tuttavia mancava, ad opinione di chi scrive, un'opera che
avesse l'ambizione (quanto riuscita lo giudicherà il lettore) di illustrare
in modo sistematico la dottrina e i contenuti della scala di perfezione di
quest'Ordine, spesso confuso con l'ordine Martinista, fondato da Papus solo
a fine Ottocento.
Abbiamo inoltre reso disponibili gli Statuti originali del 1767, scritti in
un francese setttecentesco assai barocco e in alcuni casi ridondante e
confuso, traducendoli in italiano al fine di permettere a ciascuno di
formarsi un'opinione su quali fossero i fini ultimi cui gli Eletti Cohen
tendevano e sui requisiti che gli iniziati all'Ordine dovevano possedere per
esservi ammessi e permanervi. Gli attuali Statuti, messi giù una prima volta
nel 1996 e in questi mesi ancora riveduti e corretti, cercano di riproporre
lo spirito di quelli originali, declinando i contenuti alle necessità della
modernità.
Emerge un quadro abbastanza peculiare di questo sodalizio: fortemente
attratti dalle qualificazioni iniziatiche che il loro fondatore con tutta
evidenza doveva avere, gli Eletti Cohen dopo la morte improvvisa di Martinez,
del suo successore immediato de Lestère e della consegna degli archivi alla
società dei Fìlaleti ad opera del terzo e ultimo Gran Sovrano visibile,
Sèbastien de Las Casas, i Cohen proseguono per oltre trent'anni a lavorare
ritualmente nei loro Templi. È significativo che Willermoz, pur essendo
stato uno dei protagonisti della riforma della Stretta Osservanza Templare
in senso martinezista avvenuta nel 1782 al Convento di Wilhelmsbad mediante
la riscrittura del rituale di Cavaliere Beneficente della Città Santa e
l'introduzione dei gradi occulti di Professo e Gran Professo, nei quali
riversò la dottrina degli Eletti Cohen, rimase comunque fedele tino alla
fine dei suoi giorni alla dottrina e agli insegnamenti del suo venerato
Maestro.
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