Giancarlo Elia Valori

 

Finis Mundi

Le Società dello Spirito

e il futuro della civiltà occidentale

 

 

Libreria Editrice Excelsior 1881

 

 

Viviamo in un mondo che pare sopraffatto dalla crisi. Ma crisi non significa sciagura, disastro, sconfitta: vuol dire giudizio, scelta, valutazione, prova, momento sofferto ma costruttivo per andare avanti lungo l'interminabile linea del tempo verso la pienezza della vita.
Il tema dell'escatologia, della riflessione sul destino ultimo dell'uomo, qui affrontato in una prospettiva originale, investe in pieno il problema della Storia. Le grandi visioni teologiche e filosofiche, le interpretazioni mitologiche e scientifiche, di fronte alla «fine del mondo» sembrano proporre due piani di salvezza paralleli e fondati su due , concetti concorrenti: da una parte, sul piano religioso, la salvezza come «apparizione e trionfo del regno di Dio», dall'altro, sul piano laico, la salvezza come «indefinito progresso sociale e tecnologico», un Eden aggiornato in diverse forme politiche ed economiche.
L'autore, invece, accompagna il lettore al di là delle prospettive citate, riconoscendo, su un piano non religioso o laico ma "iniziatico", che esiste una sola Storia intesa come il compiersi della interezza dell'uomo. E nell'immane scenario della finis mundi solo la parola può salvarci. Ma la parola non è solo nome che descrive o definisce. É invece la presa di coscienza dell'irraggiungibile compiutezza del conoscere e del linguaggio non come soluzione, ma come tentativo per stabilire un costruttivo rapporto con la realtà, le persone e le cose.

L'Occidente ha creduto che la tecnica potesse garantire una potenza globale e ha dimenticato che nella storia non esiste una società capace di sopravvivere negando sistematicamente lo spirito e contrapponendovi il consumo e quella forma ch etica legalistica che produce norme per far fronte all'assenza di valori profondi: Per questo Giancarlo Elia Valori auspica la creazione di un «laboratorio», che allude allegoricamente alle officine artigiane del Medioevo o alle botteghe d'arte rinascimentali. Un «luogo del lavoro» dove l'energia del mondo si fa «cosa», dove si riproduce il momento in cui sono nate le stelle, a testimonianza che individuo e universo sono distinti soltanto nel nome.

 

  

 

 
 
 

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Musica: "Fuga XLVIII ° di Atalanta Fugiens" di Michaël Maier 1687