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| Mauro Cascio
Filosofia Massonica
Bastogi Editore
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«Filosofia massonica» è l'ultimo libro di Mauro Cascio, pubblicato da Bastogi e con la nostra introduttiva di Alessandro Cecchi Paone. Presentato con grande partecipazione di pubblico in più occasioni (a Latina, Frosinone, Pesaro, Torino), è stato segnalato da diversi giornali (il Corriere della Sera ha evidenziato lo stile "originalmente dotto" dell'autore). Filosofia e Massoneria sono di fatto la stessa cosa. Nascono dalle stesse domande, e hanno in comune il non avere una risposta dogmatica e vincolante. Nelle Logge è transitata la crema culturale europea: da Voltaire, a Locke, da Fichte a Hegel, da Schelling a Mozart, da Goethe a Lessing. E il lavoro massonico è stato questo: l'eterna ricerca del Vero, del proprio senso nel mondo. Un senso, però, che non può compiersi. La passione si consuma allora tutta nella ricerca. Nel "segreto". La Massoneria è il suo segreto, diceva Cascio nel suo testo precedente, nel senso che senza il segreto, senza la sua ricerca, non avrebbe nemmeno senso la Massoneria stessa. Un'istituzione che è caratterizzata da questo relativismo che non va inteso, come spesso si fa, come "indifferentismo" nei confronti dei discorsi "ultimi" (quelli teoretici e ontologici), quanto invece di un sano rispetto per le posizioni altre. La Verità non esiste, non è data. Tutte le verità del mondo, scientifiche, religiose, non sono che verità parziali, importantissimi tasselli del sapere unico e tutte da rispettare e considerare. È come fare un puzzle, sapendo che ogni tessera ha il suo ruolo e che nessuna, in sé, avrà la totalità. La Massoneria è, in definitiva, una "pratica filosofica". Non è un libro, ma è un luogo, un luogo dove da secoli si sono depositati "sapienzialità" di varie culture, un luogo dove non ci sono certezze ma dubbi. È il luogo delle domande. Un nuovo modo di approcciarsi al mondo, che ha contribuito, e non poco, alla nascente modernità. Basta pensare al contributo fattivo della Massoneria in alcune pagine epocali. Alla Rivoluzione Francese, probabilmente il prodotto storico più noto, dove trovarono concretezza gli ideali di tolleranza, libertà ed uguaglianza delle Logge. Alla Rivoluzione Americana che tentò di creare uno Stato libero dai problemi del Continente (ben 17 presidenti degli Stati Uniti furono massoni, a partire da George Washington, a cui sono dedicate diverse statue con i paramenti di Loggia). Per arrivare al Risorgimento italiano, con un Giuseppe Garibaldi a capo del Grande Oriente d'Italia e con i protagonisti dell'Italia liberale: Ernesto Nathan, Francesco Crispi, Giosuè Carducci, Pascoli, D'Annunzio. La Massoneria è soprattutto questa storia. Raccontarne solo le deviazioni, che pure ci sono state, vuol dire non sapere (o non volere) distinguere tra "fisiologia" e "patologia". Un errore che poi si finisce per applicare a tutto ciò che è umano. È come giudicare la chiesa cattolica dalla pedofilia e non raccontare Tommaso o Agostino. È come raccontare il comunismo o il Pd non dalle battaglie per i più poveri, i disperati, gli emarginati ma solo attraverso le Brigate Rosse o la lotta armata. E la citazione della tradizione cattolica e quella della sinistra radicale non è casuale, considerato che proprio in questi due mondi ci sono le resistenze maggiori nei confronti della Massoneria. La lettura di un testo come questo di Mauro Cascio serve ad avere una chiarezza maggiore del fenomeno (anche grazie alla ricca e documentata bibliografia). Come diceva Luigi Einaudi: conoscere per deliberare.
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Musica: "Fuga XLVIII ° di Atalanta Fugiens" di Michaël Maier 1687 |