"La Gamba"

Anonimo francese secolo XIII

 

 

 

 
 

Un nostro carissimo Fratello di Bologna ci scrive: " Fratelli sono Giuseppe V. Apprendista di Bologna. Vi scrivo, non per farvi i soliti complimenti che già ricevete a merito, ma per porvi una domanda: Ferruccio Valobra, il mitico comandante Rossi, fucilato dai nazisti nel 1944, era un Fratello?"

 


 

Carissimo Giuseppe, non ci dici di quale Officina sei, ma questo non ci impedisce di pregarti di voler porgere i nostri saluti al tuo M:.V:. e ai tuoi Fratelli di Officina.

 

Ferruccio Valobra nato nel 1898 a Torino, era un Nostro Fratello iniziato a Torino. Aveva fatto in tempo a comportarsi con valore nella prima guerra mondiale, poi ufficiale di carriera, venne radiato dall'esercito per effetto delle leggi razziali.

Antifascista dopo l'8 Settembre, costituì e comandò con il titolo di "Capitano Rossi", un gruppo di combattenti partigiani repubblicani, che alla sua morte confluì in una maggiore formazione.

In seguito a delazione, venne catturato e sottoposto ad orribili torture. Condannato a Morte, fu fucilato al Martinetto il 23 settembre 1944.

Tenne davanti a tutti i suoi carnefici, inclusi quelli mascherati da giudici del tribunale speciale, un contegno fiero e dignitoso.

 

A poche ore dalla esecuzione, fece pervenire questa lettera ad un suo commilitone:

Caro Gof

fra poco non sarò più.

Negli estremi momenti desidero inviare a mezzo tuo un saluto "scarpone" agli alpini tutti.

A tutti ricorda che io ho amato i monti di questa bella Italia perché su quei monti mi son temprato uomo ed ho imparato a conoscere i veri ideali umani, quegli ideali per i quali talora si sacrifica anche l'esistenza: la libertà e l'amore di Patria

Scarponamente F.

 

Anche a te come a tutti raccomando mia moglie e mia figlia e... questo sia l'estremo saluto dell'uomo che muore

Per L'immagine Ingrandita (1659x1701)

Il giorno dopo la sua morte, le formazioni di partigiani repubblicane affissero a Torino e in provincia il manifesto:


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Il 25 Aprile del 1976, alla presenza delle autorità e dell'allora G:.M:. Savini venne scoperta una lapide in memoria del nostro Fratello nella sede massonica torinese di Piazza Vittorio Veneto.

 

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