"La Gamba"

Anonimo francese secolo XIII

 

 

 

 
 

Carissimi Fratelli, sono il F:. neo Apprendista Claudio C. di Lecce, leggevo nel vostro sito (bellissimo è dir poco) i Quaderni di Simbologia Muratoria del Maestro Ivan, a proposito del ribaltamento della Squadra. Ora ho appreso che questo strumento appartiene al mio grado dove non c’è,  o almeno nessuno me lo ha saputo spiegare,  questo ribaltamento. É quindi un evento che devo attendere nei gradi superiori, come un passaggio dalla mia condizione “passiava” ad una condizione “attiva” propria del Compagno o del Maestro?
Perdonate questa domanda di un  Apprendista che ignora, non ha capito o forse ha confuso. Con il T:.F:.A:. Claudio
 


 

Carissimo Claudio, effettivamente un poco di confusione…. vediamo insieme:

La squadra rappresenta l'espressione più semplice di una «situazione» puramente interiore, e comunque metafisica, alla cui definizione non è sufficiente alcun numero di parole.
In particolare, essa appare come la raffigurazione estremamente sintetica di due possibilità di «essere» e di «operare» : una passivo-ricettiva, o statica — ma che può essere anche quella, per altro verso, dell'«agire senza agire»; l'altra, di sforzo o di tensione — ma anche, da un superiore punto di vista, dinamica, o attivo-operativa.
È chiaro che l'una o l'altra connotazione possono intendersi in senso «più» o in senso «meno», a seconda del piano a cui ci si riferisce.
Perciò il passare dell'apprendista dalla perpendicolare alla livella (
ѓ) non è un semplice «passare dall'attivo al passivo», bensì è un transito dall'operosità attiva ad un'operosità più quieta e sottile, come, sul piano profano, di un operaio che diventasse - strana coincidenza di termini «capo squadra».
A questo punto soltanto la squadra si può ribaltare (L), ma la verticale che ora si contrappone all'orizzontale non è più «quella di prima»: è una nuova verticalità-attività, che riassume e supera le due «situazioni» precedenti, in un operare che, come viene insegnato, «conduce nella camera di mezzo», ossia al perfetto controllo della squadra, e alla sua subordinazione al compasso.
Quante cose ancora in uno strumento, o in un segno, così semplici, non credi Claudio?
L'uomo supino (
) può essere «morto», ma può anche aver superato la verticalità spontanea (I) dell'agire profano. L'uomo in piedi può essere il profano che lotta e che cerca d'imporsi, o magari l'apprendista al suo primo contatto con la pietra; ma può anch'essere il risorto, colui che contempla, disteso ai suoi piedi, ciò che é stato e che ormai non é più: può essere l'anima finalmente «stante» e non più «cadente».
La squadra é preziosa perché disciplina, precisa, orienta — senza attivamente costringere. Al Fratello servirsene per costruire interiormente, sulla sua scorta, le varie altre immagini simboliche a cui può dar luogo il suo segno, fino al supremo incontrarsi delle quattro squadre, fino alla croce cosmica al cui centro egli abbia, da ultimo, la capacità di porsi. Porgi i nostri saluti a tutti i FF:. della tua Officina e al tuo M:.V:.
Grazie per gli apprezzamenti.
 

Il WebMaestro

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