Carissimi Fratelli, come non leggere le risposte che con grande competenza date ai

 vostri Ospiti? Ed è proprio nel leggere la risposta che date alla vostra Ospite Simona Brunetti, leggo che: "La Gran Loggia del Belgio è in possesso di un grembiule con la firma di Napoleone e di una insegna di Cavaliere Rosa Croce, trovati nel bagaglio personale dell'imperatore subito dopo la battaglia di Waterloo.

Vi chiedo: anche nelle campagne militari i massoni dell'epoca portavano le loro insegne?

 

 

 

Carissimo Fratello (?).

La battaglia di Waterloo si svolse il 18 giugno 1815 tra l'esercito di Napoleone e quelli anglo-prussiani, agli ordini di Wellington e di Blücher. Due giorni prima, Ney, comandante dell'ala sinistra francese, commise l'errore di non puntare risolutamente su Quatre-Bras ed impedire la riunione delle forze prussiane di Blücher e quelle inglesi di Wellington. Batté i prussiani a Ligny ma mancò l'obiettivo strategico predetto. Grouchy (generale francese), a destra, avanza lentamente verso Gembloux ma si lascia sfuggire i tre corpi avanzati prussiani. A sinistra, Napoleone va di rincalzo a Ney. La mattina del 18 non accade nulla: Grouchy spiegherà poi che era stato Napoleone a voler aspettare che il terreno si asciugasse per favorire gli spostamenti dell'artiglieria.
Alle 11,30 la sinistra francese attacca con soverchia precipitazione le solide linee dell'Haie Sainte. Ney chiede a Napoleone l'intervento della Guardia, intervento che Napoleone in un primo tempo rifiuta. Alle 13 compare un'avanguardia prussiana: è Blücher che arriva ed entrerà in azione alle 16,30. Napoleone intuisce la minaccia e concentra gli sforzi sul centro. La cavalleria, già in precedenza impiegata sterilmente, si prodiga con dodici cariche reiterate. Dopo due ore di mischia, essa si dispone al margine del pianoro per attendere la Guardia. Blücher, che va ricevendo sempre nuove forze, alle 19 è in grado di passare alle spalle dei francesi. Malgrado la più eroica resistenza, prima di ogni altra quella dei quadrati della Vecchia Guardia comandati da Cambronne, gli assalti inglesi risolvono la contesa.
Wellington corre a Bruxelles a redigere il celebre bollettino di vittoria mentre Blücher si lancia all'inseguimento dei francesi. Per quanto Soult (generale francese) si sforzi, i dispersi non si possono più raccogliere, tutto il materiale francese, compresi gli effetti personali, è perduto, la catastrofe è definitiva.

A questo punto, ti chiederai perché questa rievocazione di storia militare.
Ed ecco la risposta: tutti i generali (francesi, prussiani, inglesi) che compaiono nel racconto erano dei Massoni.
Di Napoleone (francese) è anche troppo noto l'intenso e non disinteressato impegno massonico. Le sue truppe e la sua burocrazia diffusero, comunque, la Massoneria in quasi tutta Europa, anche se non è certo se fosse stato iniziato in una Loggia castrense oppure a Malta, nel 1798. Wellington fu iniziato nel 1790 a Trim, in Irlanda. Suo padre era il Venerabile officiante e suo fratello presente all'iniziazione.
Blücher la vigilia della battaglia di Waterloo aveva diretto i lavori della sua Loggia castrense.
Ney (francese) era un antico Massone iniziato nel 1792 nella celebre Loggia delle Nove Sorelle ed anche nella Grande Armata napoleonica fu massone attivo, come risulta dall'archivio del Quartier Generale del II Corpo.
Grouchy (francese) era membro della L. L'Héroïsme di Beauvais.
Cambronne, (francese) era M.V. di una Loggia castrense della Grande Armata napoleonica, di cui però non conosciamo il nome completo, essendo nei documenti indicata con: "C*****".
Soult (francese), sarebbe divenuto 33° e 2° G. Sor. del Gran Capitolo Gen. di Francia.

 
I grembiuli di tutti i generali francesi, perduti con il materiale militare, furono recuperati, e spediti a Bruxelles, qui rimasero fino al 1942, quando a causa degli eventi bellici della seconda guerra mondiale andarono distrutti ad opera dei Nazisti, o forse, come qualcuno sospetta, spediti a Berlino, in ogni caso se ne sono perdute le tracce.

Il grembiule di Soult, ebbe invece lunghe e onorate vicissitudini. Nel 1851, quando l'ambasciatore britannico stava per restituirglielo per conto della G.L.U. di Londra, Soult era da poco passato all'Oriente Eterno, per cui oggi ancora si conserva presso la Gran Loggia Unita di Inghilterra.