I dettagli della Rassegna Stampa sono consultabili sul sito del Grande Oriente d'Italia: www. grandeoriente.it

Notizie, eventi, avvenimenti, comunicazioni

 

  • 09.01.2005 - FIRENZE - Le attività del Caffé Letterario "Giubbe Rosse" continuano nel 2005 con la rassegna Lettere e Simboli che propone lunedì 10 gennaio, alle ore 21,30, la conferenza di Felice Vinci dal titolo "Omero nel Baltico, l'Etiopia e l'Eden Iperboreo".
    Felice Vinci, fresco reduce dalla presentazione dell'edizione russa di "Omero nel Baltico" all'Accademia delle Scienze di San Pietroburgo, torna nuovamente alle Giubbe Rosse per raccontarci alcune suggestive implicazioni della sua teoria. In particolare, l'ipotesi dell'origine nordica dei poemi omerici e di tutta la mitologia greca, intesa come ricordo della perduta patria scandinava degli Achei, costretti ad emigrare nel Mediterraneo all'inizio del secondo millennio A.C. a causa del tracollo del clima.
    Secondo Vinci, la misteriosa Etiopia omerica sarebbe da ricercare nell'estremo nord dell'Europa e la singolare geografia dell'Eden biblico, riportata in dettaglio nel libro del Genesi ma priva di riscontri nel tradizionale contesto mesopotamico, troverebbe conferme nella Lapponia settentrionale. Che siano da cercare qui, in luoghi dove 5000 anni fa il clima era molto più mite di quello attuale, la "terra desolata" di Isaia e la "terre guaste" dei miti arturiani?

    Giovedì 13 gennaio 2005, sempre alle 21,30, sarà la volta di Paolo Nardi che terrà una conversazione su "La storia del calendario. Calendari liturgici e rituali".
    Paolo Nardi, medico e chirurgo di chiara fama con svariati interessi culturali, ha già presentato alle Giubbe Rosse i suoi studi sulla lingua e sui geroglifici degli antichi egiziani. In quest'occasione ci parlerà di aspetti poco conosciuti della storia del tempo e della sua suddivisione attraverso i secoli. Un'occasione da non perdere, perché capire il tempo significa comprendere meglio la nostra storia.

    Entrambi gli incontri, condotti da Guido D'Andrea, sono aperti a tutti.
    Caffè Letterario "Giubbe Rosse" - Piazza della Repubblica 13-14/R, Firenze - Tel. 055 212280.

  • 10.01.2005 - Corriere della Sera 28 dicembre 2004

    LE PRIMARIE / Il coordinatore nazionale Chiti: la Quercia ha regolamenti interni che vanno rispettati. Il Grande Oriente: discriminazione assurda.
    I Ds toscani e la norma anti-massoni: gli iscritti non corrano con noi
    Il Gran Maestro aggiunto Bianchi: tanti appartenenti alle logge votano per la sinistra

    FIRENZE - A guastare la festa dei Ds ci ha pensato la Massoneria. E così, l'annuncio che sarebbe stata la Quercia il primo partito a partecipare alle uniche elezioni primarie d'Italia riconosciute e gestite dalla Regione, si è trasformato in una discussione su tolleranza e discriminazione. Tutta colpa, secondo i massoni, dei regolamenti dell'ex Pci, che vietano ai propri iscritti di appartenere a una loggia, e che sono stati estesi per le elezioni primarie anche ai non iscritti. Insomma nessun massone simpatizzante diesse, anche se dichiara apertamente la sua appartenenza alla Massoneria, potrà presentarsi come candidato tra le fila del partito. A dir la verità ieri mattina, durante la conferenza stampa in cui i Ds annunciavano la scesa in campo alle primarie, Maurizio Gazzarri, responsabile dell’organizzazione del partito toscano, si era ben guardato dal rispolverare vecchie polemiche e rammentare i «liberi muratori». Ma la domanda, insidiosa, è arrivata dai giornalisti e la risposta non ha potuto che essere una sola: «Chi è massone non può essere un candidato dei Ds, anche se non ha in tasca la tessera del partito».
    Risultato? La dichiarazione, rilanciata dalle agenzie, si è trasformata in una miccia a rapida combustione. Anche perché in Toscana la Massoneria fa sempre notizia. Non solo perché Firenze è una delle patrie storiche dei «liberi muratori» (qui nel Settecento è morto Tommaso Crudeli, considerato il primo martire italiano dell'associazione), Livorno e Pisa sono piene di monumenti con squadra e compasso realizzati da architetti «fratelli», la Maremma ha un'altissima densità di logge e Arezzo ha dato i natali a Licio Gelli, ma perché tra sinistra e fratelli c'è sempre stato un rapporto di odio e amore. Molti massoni votano a sinistra e si vocifera che siano tanti anche i simpatizzanti dei Ds ad indossare, guanti bianchi e grembiulino rituale.
    Come se non bastasse in Toscana, poco tempo fa, c'è stato il «caso Piombino». Due consiglieri comunali socialisti, iscritti alle logge, avevano presentato una mozione per cancellare la norma che obbliga a dichiarare l'appartenenza a qualsiasi associazione, Massoneria compresa. La decisione in un primo momento era stata avvallata anche dai consiglieri diesse che poi, dopo le tirate di orecchie del partito nazionale (Fassino e Mussi in testa), avevano fatto marcia indietro.
    «Ma questa è un'altra storia - dice Massimo Bianchi, livornese, ex vicesindaco socialista della città e Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d'Italia - perché stavolta i diesse toscani hanno negato il diritto di essere candidati non solo a propri iscritti, ma anche a simpatizzanti ds massoni. Una cosa assurda. Anche perché storicamente, nella sinistra ci sono sempre stati molti massoni. Io stesso, quando ero vice sindaco, ho lavorato fianco a fianco con tre sindaci dell'allora Pci. Agli albori del terzo millennio questi sono divieti assurdi, condannati anche dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo. La Massoneria, almeno quella ufficiale, non è segreta ed è un’associazione che rispetta le leggi dello stato. Perché discriminarla?».
    Risponde Vannino Chiti, coordinatore nazionale dei Ds: «Un partito ha regolamenti interni che devono essere rispettati. Io sono d'accordo a vietare l'iscrizione al partito di un massone, non per discriminare nessuno, ma perché vedo tra le due cose una grande incompatibilità. E comunque qui si gioca tutto sull’appartenenza. Discorso diverso va invece fatto per le istituzioni. In questo caso non esiste un problema di appartenenza, ma entra in gioco la trasparenza: dunque un massone può rivestire incarichi pubblici, ma deve dire pubblicamente a quale associazione è iscritto».
    Taglia corto il segretario regionale del partito Marco Filippeschi: «Abbiamo applicato i regolamenti del partito. Le polemiche non ci interessano».
    Marco Gasperetti

  • CORRIERE DELLA SERA 29 dicembre 2004

    TOSCANA / Interrogazione di Forza Italia. E il maestro aggiunto del Grande Oriente annuncia un ricorso.
    Socialisti contro la Quercia: ingiusto escluderli dalle primarie.

    FIRENZE - Nessun massone potrà comparire nelle liste dei Ds alle elezioni primarie, libere invece per tutti gli altri cittadini toscani di ogni credo, censo e religione. La decisione del partito della Quercia sta suscitando in Toscana una raffica di polemiche, sia a livello politico, che giuridico. Per la prima volta in Italia, le primarie toscane, che si svolgeranno il 20 febbraio, sono infatti finanziate interamente con i soldi dei contribuenti, come previsto dallo statuto regionale appena approvato. Massoni compresi. Così c’è chi si chiede se il divieto, pur limitato ai soli Ds, sia legittimo. Ieri il presidente del consiglio regionale, il socialista Riccardo Nencini, ha annunciato che si occuperà della questione. «C’è un evidente problema giuridico da risolvere - spiega Nencini - sul quale io non mi pronuncio, interpelleremo i nostri esperti ed entro la settimana spero di poter ottenere una risposta. Dal punto di vista politico, pur rispettando i regolamenti di ogni singolo partito, dico però che non sono d’accordo sul divieto. Io stesso nel 1996 presentai un’interrogazione al Parlamento europeo sulla libertà di associazione e l'assemblea si espresse contro ogni discriminazione». Sullo stesso problema, il consigliere regionale di Forza Italia, Augusto Pollina, ha annunciato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Claudio Martini. E infine i massoni toscani presenteranno ricorsi in più sedi giuridiche e istituzionali. «La Massoneria non si occupa di politica - ha detto il Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Massimo Bianchi - ma ci troviamo di fonte a una battaglia di libertà, contro ogni tipo di discriminazione».
    Marco Gasperetti

  • CORRIERE DELLA SERA 29 dicembre 2004

    L’INTERVISTA / Mola: Democratici di sinistra e Cgil sono gli unici ad aver mantenuto il divieto, ma credo che ce ne siano anche in Parlamento.
    Lo storico: tanti massoni tra i Ds. Lo era anche un collaboratore di Togliatti


    FIRENZE - «Iscritti alla Massoneria nei Ds? Ce ne sono molti e verosimilmente qualcuno siede anche in Parlamento. Non è una novità: nella storia delle logge e della sinistra italiana, comunista compresa, c’è stato sempre un rapporto di amore e di odio. Massoni sono stati sindaci e deputati del Pci, persino uno dei più stretti collaboratori di Palmiro Togliatti era stato iniziato alla libera muratoria». Lo storico Aldo Alessandro Mola, già professore all’università di Milano, è il massimo esperto di Massoneria in Italia. La studia da decenni, da non iscritto. «Se fossi massone non potrei essere obiettivo», spiega.
    Professore, i Ds sono tra i pochi partiti in Italia a vietare l’iscrizione ai massoni. Ci sono motivazioni storiche?
    «I Ds sono rimasti l’unico partito dell’arco costituzionale ad avere mantenuto questo divieto che arriva da molto lontano, da quarto congresso della Terza Internazionale del 1922 a Mosca. Fu allora che i comunisti fissarono il principio di incompatibilità con un’associazione, appunto la Massoneria, considerata borghese. La scelta fu presa per mettere con le spalle al muro i comunisti francesi, diversi dai massimalisti russi, molti dei quali massoni. Il Pci, che era nato l’anno prima a Livorno, non fece che recepire la direttiva senza però condividerla troppo».
    Perché, ai comunisti italiani piacevano i massoni?
    «Nei comunisti italiani c’erano molti "fratelli", arrivavano dalla tradizione socialista. D’altra parte nella sinistra italiana, da Garibaldi in poi che è stato un Gran Maestro, i massoni sono sempre stati presenti e numerosi perché la Massoneria ha una filosofia progressista».
    Qualche nome, professore
    «Andrea Costa, già leader del Partito socialista rivoluzionario della Romagna, prima di convertirsi al riformismo. E ancora Ivanoe Bonomi, Leonida Bissolati, Orazio Raimondo, Giovanni Lerda, fino ad arrivare a Lelio Basso».
    Sono socialisti, però. E i comunisti dove sono?
    «É comunista Bruno Sonnino, uno dei collaboratori più stretti di Palmiro Togliatti. É regolarmente iscritto al Pci e Togliatti lo sa benissimo, ma tollera questa doppia appartenenza. É massone Domenico Coggiola, sindaco comunista di Torino nell’immediato Dopoguerra. Sono massoni due sindaci di Pistoia e tanti altri amministratori. Lo stesso Gramsci, nel maggio del 1925, in Parlamento interviene a favore della Massoneria e più tardi, dal carcere, la giudicherà l’ala avanzata della borghesia».
    E allora perché il divieto?
    «É un enigma che si può spiegare solo con la paura dei dirigenti di perdere il controllo di un partito che allora era ancora totalitario».
    Sì, ma ci sono stati anche scandali, poca trasparenza, affarismo. La P2 non è un enigma...
    «Scandali ci sono da ogni parte e non spiegano un divieto che è molto più profondo, storico appunto, e sinceramente non capisco perché continui ad essere mantenuto. Così come non capisco perché lo stesso divieto sia inserito nello statuto della Cgil».
    Il sindacato?
    «Sì, che fu fondato da molti massoni nel 1906. Pensi che agli inizi del Novecento la Massoneria versava fondi a sostegno dei lavoratori in sciopero e dei sindacati, Cgil compresa».
    E oggi qual è la situazione?
    «La sinistra ha molti amministratori e politici massoni. I Ds pure, credo anche in Parlamento. Non sono dichiarati, ma nel partito in molti lo sanno e lo tollerano».
    Quale sarà il futuro del rapporto tra Massoneria e sinistra italiana?
    «Credo che il fantasma antimassonico sia destinato a scomparire per sempre. É un residuo della rivoluzione di ottobre e della guerra fredda, perché l’Urss considerava la Massoneria il grimaldello degli Usa per penetrare nel suo sistema. Lo disse esplicitamente Nikita Kruscev a chi gli domandava perché Mosca fosse contrario alle logge. Pensi che oggi in Francia esiste un’ala della Massoneria dichiaratamente trozkista».
    Marco Gasperetti

  • IL GAZZETTINO 30 dicembre2004

    MASSONERIA

    Critiche ai Ds dalla Lega Diritti Uomo.


    La Lega italiana diritti dell'uomo, critica il comportamento «intollerante e razzista della direzione regionale toscana dei Ds» che non permetterà agli iscritti alla Massoneria di presentarsi alle primarie per diventare candidato alle prossime regionali. «Qualunque associazione prevista e permessa dall'ordinamento italiano - sostiene il presidente della Lidu, Alfredo Arpaia - non può essere oggetto di discriminazione».

  • 14.01.2005 - Roma - "Mitra. Viaggio nella Roma sotterranea sulle orme di un'antica iniziazione" è il titolo della conferenza che lo scrittore-documentarista Carlo Pavia terrà il prossimo 22 gennaio nell'ambito degli Incontri del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia. Organizzato in collaborazione con il Collegio circoscrizionale del Lazio, il secondo appuntamento di stagione degli Incontri si svolgerà nella sala Confcooper di Palazzo Altemps (via dei Gigli d'Oro) alle ore 19.
    Interverranno il presidente del Collegio Bruno Battisti D'Amario e il bibliotecario del Grande Oriente d'Italia Dino Fioravanti. É prevista la presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi.

  • 15.01.2005 - Roma - Lunedì 17 gennaio, alle 23.40, il Gran Maestro Gustavo Raffi partecipa al nuovo programma di Rai Tre "Piazzale degli eroi" che affronterà il tema "Giuseppe Garibaldi, nient'altro che un uomo".

    Comincia con Giuseppe Garibaldi il nuovo programma di Raitre "Piazzale degli eroi" che intende verificare cosa resta nell'attualità del mito che circonda i grandi personaggi della storia d'Italia.
    Accanto al commento del Gran Maestro Gustavo Raffi verranno trasmessi quelli di Stefano Folli, ex direttore del Corriere della Sera, di Anita e Giuseppe Garibaldi, pronipoti dell'eroe, e di Bobo Craxi.

  • 27.01.2005 - Viterbo - In collaborazione con la loggia viterbese "Labor ad Veritatem" (1136), il Circolo Culturale "Ferento" organizza per il prossimo 2 febbraio (ore 17,30) la presentazione del libro dello storico Fulvio Conti "Storia della massoneria italiana dal Risorgimento al Fascismo" edito da Il Mulino. L'incontro, aperto a tutti, si terrà presso il Balletti Palace Hotel (via Trento, 100). Intervengono l'autore, gli storici Elio D'Auria e Maurizio Ridolfi, entrambi dell'Università della Tuscia, e il Gran Maestro Gustavo Raffi.

    Fulvio Conti insegna Storia Contemporanea nell'Università di Firenze. Tra i suoi lavori: "La morte laica: storia della cremazione in Italia (1880-1920)" (con A. M. Isastia e F. Tarozzi, Paravia, 1998); "L'Italia dei democratici. Sinistra risorgimentale, massoneria e associazionismo fra Otto e Novecento" (Franco Angeli, 2000); "Cultura civica e patriottismo. Storia della Fratellanza militare di Firenze, 1878-1967" (Marsilio, 2001).

 

  • 27.01.2005 - Roma - G.O.I. e Giornata della Memoria: Raffi (G.O.I.) "Non considerare mai marginale qualsiasi manifestazione di antisemitismo e di razzismo". "La memoria della Shoah deve essere un momento di riflessione e di forte impegno per tutti; essa acquista un senso se ci permette di progettare un futuro migliore, una vera società multietnica e multiculturale, costruita sui valori inalienabili della libertà, dell'uguaglianza e della democrazia e nella quale sia arginato per sempre qualsiasi fenomeno di nuova intolleranza, di discriminazione e di razzismo".
    É questo uno dei passaggi più significativi del messaggio inviato dal Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi, al Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, in occasione della Giornata della Memoria, anniversario della liberazione di Auschwitz e oggi simbolo della Shoah.
    "Ricordiamo - continua il messaggio - affinché quell'orrore non possa più ripetersi; affinché tutte le manifestazioni di antisemitismo e di razzismo - che mai devono essere considerate marginali o frutto dell'isolata follia di alcuni - vengano fortemente condannate e messe al bando".
    "Solo quando la mala pianta dell'odio razziale sarà definitivamente estirpata, potremo dire di avere davvero vinto la battaglia contro l'antisemitismo, la xenofobia, l'intolleranza."

  • 28.01.2005 - Roma - (ANSA) Calendario per bicentenario Grande Oriente d'Italia. Un calendario per il 2005 che riproduce alcuni documenti storici del Grande Oriente d'Italia, dal diploma di Maestro ai certificati di apprendista e compagno rilasciati dalle varie Logge. É questo il primo momento per la celebrazione del bicentenario della Comunione Massonica. ''É un avvenimento importante - ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi - un traguardo che ben poche Comunioni massoniche nel mondo possono vantare e che contrassegnerà la nostra attività per tutto il 2005. La storia del Grande Oriente - ha scritto il Gran Maestro nella prima pagina del calendario - ''si identifica con le idee e le battaglie di libertà per il bene ed il progresso del nostro Paese. É una storia di conquiste e di speranze, di persecuzioni subite e nuovi slanci, di progetti ambiziosi, anche quando tutto sembrava perduto. Una storia di fiducia nell'uomo e nella sua inarrestabile capacità di risollevarsi, di riprendere il cammino per costruire un'umanità migliore". Per l'occasione, saranno organizzate una serie di manifestazioni. ''Ripercorreremo la nostra storia - ha aggiunto Raffi - e, esaminando i grandi temi della società di oggi, cercheremo di individuare il nuovo ruolo della Massoneria nel terzo millennio. Previste, anche, mostre, concerti, dibattiti e momenti di confronto con il mondo della cultura e delle idee, della politica e delle istituzioni. (ANSA). BBB-QA 26-GEN-05 18:35

 

  • 28.01.2005 - Firenze - I Valori Universali e la Riforma dell'Onu è il titolo dell'undicesima edizione del convegno della massoneria toscana che si svolgerà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio il prossimo 12 febbraio.
    La manifestazione, organizzata dal Collegio circoscrizionale dei maestri venerabili della Toscana, avrà inizio alle ore 14,30 e sarà introdotta e coordinata da Fausto Pocar, Ordinario di Diritto Internazionale alla Università Statale di Milano, già presidente del Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e attuale vicepresidente del Tribunale Internazionale delle Nazioni Unite per la ex-Yugoslavia. Sono previsti i contributi dei giuristi, sempre esperti in campo internazionale, Alberto Malatesta dell'Università "Carlo Cattaneo" di Castellanza-Varese e Massimo Iovane dell'Università "Federico II" di Napoli, dell'antropologo Paolo Chiozzi dell'Università di Firenze, del sociologo Vinicio Serino dell'Università di Siena e di Gianni Tibaldi, membro del Consiglio direttivo della Union des Association Internationales di Bruxelles. Concluderà i lavori il Gran Maestro Gustavo Raffi.
    L'Onu (fondata da massoni su principi massonici), la sua riforma, la sua esistenza e, più in generale, lo spirito delle Nazioni Unite saranno oggetto di discussione da parte dei relatori che non si limiteranno all'analisi di aspetti tecnici o di particolari problemi politico-strutturali (come quello attuale della composizione del Consiglio di Sicurezza), ma privilegeranno riflessioni critiche sulla verifica di quanto l'istituto internazionale è chiamato a fare per la tutela e l'affermazione dei valori fondamentali che ne hanno ispirato la costituzione.

    Per informazioni: Collegio circoscrizionale dei maestri venerabili della Toscana: tel. 055 2340543 - fax 055 2341233 - email: blascmucc@libero.it - arpacin@tin.it .

  • 30.01.2005 - Roma - Si svolgerà il prossimo 17 febbraio a Villa 'Il Vascello' il terzo appuntamento di stagione del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia. Alle ore 18,30, nella Sala "Paolo Ungari", sarà presentato il libro "Le mie prigioni. Memorie di Silvio Pellico da Saluzzo" curato dallo storico Aldo Alessandro Mola che in passato ha dedicato speciale attenzione alla storia della libera muratoria nel nostro Paese. É suo il volume "Storia della massoneria italiana", edito da Bompiani nel 1973, che nel 2003 ha raggiunto la quarta ristampa.
    All'incontro, oltre a Mola, interverranno padre Rosario F. Esposito, docente di sociologia della Comunicazione negli Atenei Pontifici, Aldo G. Ricci, sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato, Giovanni Rabbia, presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Saluzzo. É prevista la presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi.