I dettagli della Rassegna Stampa sono consultabili sul sito del Grande Oriente d'Italia: www. grandeoriente.it

Notizie, eventi, avvenimenti, comunicazioni

 

  • 02.09.2004 - Roma - Comunicato G.O.I. su procreazione assistita:
    Massoneria, Gran Maestro Raffi (G.O.I.) "difendere la libertà dell'essere umano, le sue scelte individuali ed il progresso della scienza". "L'attuale legge sulla procreazione assistita manifesta non solo l'ennesimo ritorno di pregiudizi religiosi, che tentano di sostituirsi alle scelte dell'individuo, ma anche il solito tentativo clericale di subordinare la libera ricerca scientifica ai dogmi metafisici. Come con Galileo Galilei, l'oscurantismo religioso tenta oggi di imporre limiti legali alla scienza, al progresso ed alla creatività umana".
    Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi, intervenendo nel dibattito sulla procreazione assistita.
    "Il diritto positivo ­ ha aggiunto il Gran Maestro - deve restare separato dalla morale, così come lo Stato deve tutelare la propria indipendenza dalla religione. É questo il principio laico sul quale si fondano tutti i moderni Stati democratici di diritto e che è stato affermato dopo oltre quattro secoli di lotte per vedere prevalere questo principio di libertà e di tolleranza. Lotte che hanno visto la Libera Muratoria universale sempre in prima linea".
    "La Libera Muratoria universale ha, infatti, svolto un ruolo storico e culturale di fondamentale importanza in questa conquista ed ora è chiamata a difenderla dagli integralismi sempre rinascenti, sempre in agguato per tornare con il loro dispotismo intollerante a privare l'essere umano della libertà di pensare autonomamente".
    "Occorre difendere ­ ha concluso il Gran Maestro Raffi - oggi, come in passato, la libertà dell'essere umano, le sue scelte individuali ed il progresso della conoscenza scientifica. In materie moralmente opinabili e soggettive, come quelle riguardanti la procreazione, è opportuno affidare il quadro conoscitivo solo alla scienza, e le scelte sempre difficili, alla coscienza dell'individuo. Meno si legifera in proposito meglio è per la libertà di tutti".

  • 02.09.2004 - Da: "Il Giornale di Sicilia "
    Il Vescovo di Trapani e il G.O.I.

    Il presule si scaglia contro la massoneria: «Non è contro la legge ma si serve di essa».
    All'indice per Francesco Miccichè (Vescovo di Trapani) anche la magia e l'indifferenza dominante nella Diocesi, presentato il progetto pastorale.

    di Giacomo Di Girolamo

    Da Babele («città della confusione delle lingue e del disordine» a Gerusalemme («città dell'armonia e della comunione») è il cammino ideale tracciato, per la Chiesa trapanese, dal vescovo Francesco Miccichè nel «Progetto Pastorale» che definisce gli obiettivi che la Diocesi intende perseguire per i prossimi anni. Un cammino che è irto di ostacoli, avverte il vescovo, indicandoli nella mafia e nella massoneria, ma anche nella magia e nella indifferenza religiosa. «La mafia - dice - è un sistema difficile da riconoscere ed individuare perché si maschera di perbenismo, rispettabilità e a volte anche di filantropia e religiosità.
    L'appartenenza alla mafia è la negazione dell'appartenenza alla chiesa poiché la mafia è in sé atea ed assassina.
    «La massoneria - aggiunge - non è contro la legge ma si serve di essa per conseguire i propri fini. La massoneria non ha bisogno di mascherarsi di onorabilità in quanto essa è formata da persone rispettabili, animate da spirito
    filantropico che s'impegnano nella costruzione di un mondo nuovo governato dalla ragione. Un mondo dove però non c'è posto per Cristo, Figlio di Dio». Per il vescovo l'indifferenza religiosa è «il vivere dando valore solo alle cose materiali» mentre la magia «attecchisce fra le fasce più ingenue e semplici del popolo ma in realtà diffusa anche presso gente ricca e colta».
    Per rimuovere questi ostacoli, la prima esigenza, per il capo della Chiesa trapanese è la comunicazione. «La comunicazione - dice monsignor Miccichè - costruisce la comunione. Solo parlando il linguaggio di oggi potremo comunicare tra noi e con tutti coloro che ci chiedono ragione della nostra speranza. Senza la conoscenza dei nuovi linguaggi umani non comunichiamo, non facciamo cultura e non incidiamo nella vita dell'uomo contemporaneo». Per questo, secondo il vescovo, è necessario impegnarsi nel volontariato, nella politica come arte al servizio della collettività, nell'arte e nella cultura. Il vescovo conclude il «Progetto Pastorale» con un appello alla comunità ecclesiale: «Non deve farci paura il nuovo. Dobbiamo, con l'occhio della fede, analizzare, leggere, interpretare la storia del nostro tempo lasciandoci interpellare dalle urgenze e dai bisogni che da essa affiorano».


    La Replica del G.O.I.

    "La Sicilia" 4 settembre 2004

    Dopo le dichiarazioni del vescovo sulla Massoneria, il Grande Oriente chiede di incontrare Miccichè. «É offensivo ed intollerabile che il «vescovo di Trapani indichi suggestivamente, e di fatto accomunandole, la Libera Muratoria, una associazione criminale come la mafia, e pratiche da fattucchiere, in modo da ingenerare nei cittadini e nei lettori il convincimento che si tratti di fenomeni collegati, da bollare di infamia. Il prelato fa intenzionalmente di "tutta un'erba un fascio" individuando fra gli ostacoli sulla strada di Gerusalemme anche la Massoneria, menzionata unitamente alla mafia e alla magia».
    Così è intervenuto l'avvocato Giuseppe Anania, Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani in risposta alle dichiarazioni di mons. Francesco Miccichè in occasione della presentazione del Progetto pastorale della diocesi di Trapani. «Nonostante le affermazioni del vescovo denotino distorsioni e gravi lacune sul fenomeno massonico - ha aggiunto l'avvocato Anania - dobbiamo tuttavia rilevare i notevoli progressi compiuti dal presule in quanto egli attesta che la massoneria "non è contro la legge" e che i massoni sono "persone rispettabili, animate da spirito filantropico». Questi giudizi dimostrano che il vescovo Miccichè ha operato una profonda revisione del proprio pensiero considerato che, anche in un recente passato, aveva formulato l'equazione mafia uguale massoneria».
    E infine ancora una volta l'avvocato Anania chiede un pubblico confronto con il
    Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, avvocato Gustavo Raffi, al quale, egli fino ad oggi si è sempre e ripetutamente sottratto».

  • 08.09.2004 - Cremona - Per celebrare i trent'anni di vita della loggia cremonese intitolata a Leonida Bissolati ed anticipare le iniziative che celebreranno il prossimo anno i due secoli di vita del Grande Oriente d'Italia, il Collegio dei maestri venerabili della Lombardia ha organizzato il convegno di studi "Cultura e crescita civile. Il ruolo storico della massoneria italiana" che si svolgerà nell'incantevole cornice di Palazzo Cattaneo (Ala Ponzone) il prossimo 23 ottobre a partire dalle ore 16.
    La manifestazione avrà portata nazionale e si realizzerà con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, dell'Assessorato alle Culture della Regione Lombardia e del Comune e della Provincia di Cremona. Porteranno contributi gli storici: Ezio Angelo Vaccari dell'Università dell'Insubria (Massoneria e diffusione delle scienze nel Settecento), Franco Della Peruta dell'Università di Milano (La Massoneria italiana nel periodo napoleonico), Fulvio Conti dell'Università di Firenze (La Massoneria dell'Italia unita), Marina Tesoro dell'Università di Pavia (L'idea laica nei sodalizi lombardi di fine Ottocento) e Anna Maria Isastia dell'Università "La Sapienza" di Roma (L'impegno sociale di Bissolati). Il bibliotecario del Goi Dino Fioravanti parlerà invece del complotto giudeo-massonico nella propaganda fascista mentre al Gran Maestro Gustavo Raffi sono state affidate le conclusioni del convegno.
    Nato a Cremona nel 1857 Leonida Bissolati fu nel 1892 tra i fondatori del Partito socialista dove militò nell'ala riformista e da cui fu espulso per le sue posizioni di destra e perché favorevole all'impresa di Libia (1911-12). Fondò con Ivanoe Bonomi il Partito socialista riformista. Interventista nel 1914, fu poi ministro dal 1916 al 1918. Alla fine della guerra sostenne una delimitazione delle frontiere in accordo coi principi della Società delle nazioni ma, osteggiato per questo, si ritirò dalla politica nel 1918. Morì a Roma due anni dopo.
    Certa storiografia gli attribuisce l'appartenenza alla massoneria anche se per ora non è stato reperito alcun documento a sostegno. É invece certa la stretta vicinanza di Bissolati agli ambienti liberomuratori e la sua collaborazione con illustri massoni dell'epoca.

  • 11. 09.2004 - Roma - Undici Settembre: il cordoglio del Goi tre anni dopo.
    «Nel terzo anniversario dell'11 settembre desidero far pervenire, ancora una volta e con immutato dolore le espressioni della più sincera solidarietà del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani».
    Comincia con queste parole il messaggio del Gran Maestro Gustavo Raffi al presidente statunitense George W. Bush, al sindaco ed al Gran Maestro di New York, Michael Bloomberg e Edward R. Trosin, per rinnovare - a distanza di tre anni - la partecipazione dei massoni italiani al lutto del popolo americano per la strage del World Trade Center.
    «Quel giorno terribile - continua il messaggio - migliaia di vittime innocenti persero la vita per mano di barbari assassini. Quel giorno l'Umanità è stata ferita, ma i suoi valori fondanti di libertà e di democrazia non sono stati vinti. Nelle difficoltà di questo momento storico che sembrano ostacolare rapporti costruttivi tra Paesi, culture e religioni diverse, vogliamo condividere con il popolo americano la speranza in un mondo pacificato che allontani per sempre il pericolo di un drammatico scontro tra civiltà».
    «Speranza - ha scritto ancora il Gran Maestro - che deve divenire sempre più forte oggi che abbiamo assistito, con la strage di Beslan, al più crudele fanatismo e al più assoluto disprezzo della persona umana che hanno violato tante giovani vite, portando odio, oltraggio, morte».
    «Affinché sia sconfitta la cultura nichilista, intollerante e genocida del terrorismo occorre avere il coraggio, tutti insieme, di dar vita, come da sempre esorta la libera muratoria, ad un nuovo Umanesimo che abbia nel dialogo, quale riconoscimento dell'altro, del suo diritto di esistere e di manifestare le proprie aspirazioni, il suo punto di forza: nel rispetto reciproco, nella conoscenza, nell'incontro».
    «Eccellenze, carissimo Gran Maestro - si chiude così il messaggio - mentre vi rinnovo i sensi della più profonda unione che ci unisce, mi pregio rivolgervi a nome di tutti i massoni italiani del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani i miei più rispettosi ossequi.

  • 14.09.2004 - Crotone (ANSA) - Gran Maestro onorario D'Ippolito su inchiesta Cordova: Risarcire le Logge dopo l'inchiesta Cordova - "Occorre risarcire l'onore infranto dei massoni calabresi e italiani che non furono né briganti né delinquenti collegati alla criminalità organizzata e alla 'ndrangheta'". A sostenerlo è stato l'avvocato cosentino Ernesto D'Ippolito, che in una intervista che andrà in onda questa sera nell'edizione delle 22.45 di Infostudio, il Tg di Videocalabria, emittente televisiva calabrese, ha parlato dell'inchiesta che Agostino Cordova condusse quanto era procuratore di Palmi (Reggio Calabria). "Cordova - ha detto, tra l'altro, l'avv. D' Ippolito, secondo quanto anticipato dall'emittente - scoprì da Palmi un complotto inesistente. Dopo tre anni di inutili indagini l'inchiesta è stata spostata a Roma. Fu fatta piena luce anche grazie all'imparzialità e alle capacità indiscusse di un giudice di sinistra, il magistrato Nello Rossi che ha ricoperto l'incarico di presidente di Magistratura Democratica per ben quattro anni. Così ne venne fuori una verità ora inoppugnabile perché documentata: Cordova aveva commesso errori su errori, non c'era traccia di estremi di reato''. ''L'inchiesta - ha aggiunto D'Ippolito - rappresenta una delle vergogne dell'Italia repubblicana. Pensare per un solo momento che il mondo massonico è legato alla criminalità è frutto di disinformazione e di malafede. L'inchiesta di Cordova pesò bene. Perché quello scossone è servito nella Massoneria italiana e calabrese a verificare le vere vocazioni''.
    L'avvocato Ernesto D'Ippolito è Gran Maestro onorario del Grande Oriente d'Italia.

  • 16.09.2004 - Roma - Celebrazioni XX Settembre ed Equinozio di Autunno: Grande Oriente d'Italia, il 18 settembre a Villa Il Vascello tavola rotonda: L'Europa che non c'è" e allocuzione del Gran Maestro per la ripresa dell'anno massonico
    Significativa la presenza di Mohamed Nour Dachan presidente dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni islamiche in Italia.
    Quest'anno è l'Europa, tema di grande attualità, al centro delle celebrazioni organizzate dal Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani in occasione della ricorrenza del XX Settembre e dell'Equinozio di Autunno, data che segna la ripresa dei lavori nelle logge. Con la Tavola rotonda: L'Europa che non c'è, prevista per sabato 18 settembre, alle ore 10, a 'Villa Il Vascello', sede dell'Istituzione, il Grande Oriente d'Italia intende delineare, attraverso gli interventi di studiosi e di storici, il concetto di Europa, quale grande sogno di libertà, eguaglianza e fratellanza, proprio dell'umanitarismo e dell'universalismo illuminista e liberomuratorio. Non solo, dunque, un'entità geografica, economica, politica e culturale.
    "Il gravissimo contesto internazionale che conosciamo e che ci minaccia costantemente - ha detto il Gran Maestro Gustavo Raffi, presentando l'iniziativa, - non può trovare soluzione se non attraverso una concreta politica del dialogo che cementi tutte le parti sociali - nei multiformi aspetti culturali, ideali, etnici e religiosi - contro le inaudite espressioni di violenza di cui siamo spettatori. Fatta la carta costituzionale, è necessario ora impegnarsi per creare una vera società europea, sovranazionale, figlia di quella cultura illuministica ed illuminata che ha determinato la nascita dei diritti dell'uomo".
    "Purtroppo ­ ha aggiunto il Gran Maestro Raffi -. ciò che sembra concretizzarsi nella nostra storia, non è una auspicata Europa di popoli liberi, ricchi di varietà culturale e di stimoli spirituali autonomi e neppure quella dei commerci e dei liberi transiti di persone e di cose, ma piuttosto quella del denaro, delle finanze e dei banchieri. Si tratta ora di reagire alla omogeneizzazione delle culture, al livellamento delle aspettative ed allo svuotamento dei valori morali, in nome di un nuovo umanesimo, che ponga l'essere umano al centro dello sviluppo sociale e politico".
    Alla Tavola Rotonda "L'Europa che non c'è" interverranno - moderati da Alessandro Meluzzi, psichiatra e scrittore - Morris Ghezzi, sociologo del diritto e dell'Università Statale di Milano, Massimo Teodori, politologo dell'Università di Perugia, Santi Fedele, storico dell'Università di Messina. Al dibattito parteciperanno, tra gli altri, Mohamed Nour Dachan presidente dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni islamiche in Italia, Carlo Curti Gialdino, responsabile del Centro Nazionale di Informazione e Documentazione Europea.
    Nel pomeriggio le celebrazioni per il XX Settembre si concluderanno con l'allocuzione del Gran Maestro Raffi (ore 18) e con il tradizionale ricevimento nel parco di Villa 'Il Vascello'. Proseguiranno lunedì 20 settembre con una cerimonia a Porta Pia (ore 9) e una al monumento a Giuseppe Garibaldi al Gianicolo (ore 9,30).

  • 20.09.2004 - Roma - XX Settembre: celebrazioni Goi lunedì 20 settembre 2004 ROMA - Com'è tradizione il Grande Oriente d'Italia onorerà domani mattina l'anniversario del XX Settembre con due brevi cerimonie a Porta Pia e al Gianicolo, presso il monumento a Giuseppe Garibaldi. In entrambe le occasioni sarà deposta una corona alla presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi.
    Tutti i Fratelli sono invitati a partecipare.