Decima Prescrizione

 

 

 

Il decimo comandamento prescrive di portare i filatteri riproducendo, in questo modo, l’immagine celeste, dal momento che: “Dio creò l’uomo a sua immagine”. Rabbi Shimon proseguì: è scritto (Cantico VII,6) “La tua testa è come il Carmelo”. Questo versetto è già stato interpretato in una certa maniera, ma contiene ancora un altro significato. La parafrasi “La tua testa è come il Carmelo” sottintende il filatterio della testa, il quale simboleggia l’immagine del cranio celeste, vale a dire l’esteriorità del nome sacro del Re celeste: Hashem (hwhy). Ognuna delle lettere del nome sacro è rappresentata, nel filatterio della testa, da una sezione biblica. Le quattro sezioni, racchiuse negli altrettanti comparti del filatterio della testa, sono i commentari alle quattro lettere del nome sacro, nell’ordine in cui esse si scrivono. É  per tale motivo che la tradizione ci insegna che le parole della Scrittura (Deuteronomio XXVIII,10): “Tutti i popoli della terra vedranno che porti il nome del Signore, e ti temeranno”, rendono noto il filatterio della testa. Le sezioni racchiuse in questo filatterio, invero, sono i commentari delle quattro lettere del nome divino.

 

 

 

 

La prima sezione (Esodo VIII,2): “Santificatemi ogni primogenito...” è il commentario della lettera Yud (y ), il primo nato di ogni santità celeste. Questa lettera penetra nel grembo della seconda per determinarne la fecondità. La lettera Yud, infatti, è dotata alla sua base di un filetto di segno che simboleggia lo strumento di questa penetrazione nel grembo. É  questa la lettera che costituisce la prima delle santità.

 

 

 

 

La seconda sezione (Esodo XIII,5): “E quando il Signore vi avrà fatto entrare” è il commentario della lettera Hé (h), il cui utero si concede grazie a Yud. É  tramite le cinquanta aperture (1) dei palazzi celesti e misteriosi, che il verbo di Yud penetra la Hé per far ascoltare la voce del corno (Shophar). Esso (lo Shophar) è ostruito da ambo i lati ma lo Yud lo apre per farne ascoltare il suono, segnale di libertà, annuncio dell’affrancamento degli schiavi.

 

 

 

 

É  tramite il suono dello Shophar che gli Israeliti annunciarono l’uscita dall’Egitto e sarà sempre lo Shophar, alla fine dei tempi, a proclamare la liberazione. Ogni liberazione è avvisata con lo Shophar. Tale è l’interpretazione della Hé, seconda lettera del nome sacro.

 

 

 

 

La terza sezione (Deuteronomio VI,4) racchiude il mistero dell’unità: “Ascolta, Israele, il signore è nostro Dio, il Signore è uno”. Essa è il commentario della lettera Vav (w). Questa procedendo dalle due precedenti ne costituisce il tratto d’unione e le armonizza. La quarta sezione (Deuteronomio XI,13) è: “Se obbedirete ai comandamenti”. Questa sezione, la quale racchiude parole di diversa natura, accenti di consolazione e motti di avvertimento comminatorio (2), si riferisce alla comunità d'Israele, alla quale è svelato ogni potere, in questo basso mondo. É la sezione indicata dalla Hé finale, quarta lettera del nome sacro, la quale include i caratteri precedenti e con loro è foggiata.

 

 

 

 

I filatteri sono, in questo modo, i comandamenti delle lettere che costituiscono il nome sacro. Per questo la Scrittura dice: “La tua testa è come il Carmelo”, vale a dire, come il filatterio della testa. Scrittura aggiunge successivamente: “E i capelli della tua testa sono come la porpora”. Ora, anziché utilizzare la parola “Saàr”, la Scrittura, per indicare i capelli, fa uso del fonema “Dalath” il quale deriva da “Dol” ed esprime la povertà. Quello che la Scrittura vuole indicarci, è che il filatterio del braccio simboleggia la povertà, mentre quello della testa la ricchezza.

 

 

 

 

 

La Scrittura in seguito aggiunge: “Il re legato con dei peli”, vale a dire il nome sacro del Re celeste si trova esposto nelle quattro ripartizioni del filatterio. Chiunque porta i filatteri è un uomo “fatto ad immagine di Dio”; perché, come l’essenza di Dio si ritrova unita nelle quattro lettere del suo nome sacro, così quest'uomo ne compendia l’interpretazione nelle quattro ripartizioni del filatterio. É questo il motivo per cui la Scrittura aggiunge: “Li creò maschio e femmina”. I filatteri del braccio e della testa sono ugualmente la rappresentazione simbolica del maschio e della femmina e tuttavia, essendo il loro valore identico, essi ne edificano uno soltanto.

 


 

 

(1) Vedere a proposito il Sepher Yetzirah Capitolo VII. [Torna al Testo]

(2) Le parole di consolazione sono espresse nei versetti 14 e 15 del Deuteronomio XI, mentre le parole di avvertimento comminatorio nei versetti 16 e 17.N.d.T. [Torna al Testo]