É scritto (Genesi IV,1): Ed Adamo conobbe Eva, e lei concepì e partorì Caino. Rabbi Abba, aprì una delle sue lezioni esordendo; è scritto (Eclesiaste III,21): Chi conosce l’anima dei bambini degli uomini che salgono in alto, e l’anima delle bestie che scende in basso... Questo versetto è stato già spiegato in diverse maniere (Vedere Zohar al principio della sezione Miqueç, e Tiqouné Zohar XI) e tutte le spiegazioni sono valide, proprio come lo sono tutte e settanta le esegesi di interpretazione della Scrittura. Notate che, quando l’uomo cammina nella via della verità, si trova nel lato destro, dove uno spirito santo delle regioni superiori si attacca a lui unendolo alla Santità dell’alto e fin tanto che questo spirito rimane con lui, non ne sarà mai separato. Al contrario, quando l’uomo cammina nella cattiva via, richiama presso di se uno spirito impuro del lato sinistro che lo contamina, come è scritto (Levitico XI,43): Guardatevi di non insudiciare le vostre anime e non toccate nessuna di queste cose, per paura di ritrovarvi impuri. Queste parole significano: chiunque attiri a se uno spirito impuro è insudiciato. Notate, inoltre, che quando l’uomo cammina nella via della verità e richiama su di se lo spirito Santo delle regioni superiori che si attacca a lui, il figlio che genera è anche del lato destro; e lo Spirito Santo riposerà sul bambino dal momento della sua nascita, per cui vivrà nella santità del proprio Maestro, come è scritto (Levitico XI,44 e XX,7): Siate santi perché io sono Santo. Al contrario quando l’uomo cammina nella cattiva via e indugia con lo spirito impuro, quello che emana dal lato sinistro, anche il figlio che genera appartiene allo stesso lato e finirà per insudiciare tutti quelli che l’avvicineranno.
Tale è il senso delle parole della Scrittura (Eclesiaste III,21): Chi conosce l’anima dei bambini degli uomini che salgono in alto, e l’anima delle bestie che scende in basso... . La Scrittura vuole dire, Chi (ym) soltanto conosce le anime che risiedono nei corpi; egli solo sa distinguere tra quelle che andranno ad animare i corpi concepiti nella purità, e quelle che, invece, andranno ad animare quelli generati nell’impurità. Le anime della prima categoria progrediranno giacché animano quaggiù un corpo; quelle della seconda, al contrario, regrediranno per questo stesso motivo. Considerato che Adamo fu insudiciato dallo spirito impuro, prima della sua unione con Eva, fu conseguente che il figlio generato in questo stato di impurità appartenesse al lato sinistro; ed è così che nacque Caino. Dopo avere fatto penitenza, però, Adamo generò un altro figlio nello stato di purezza. Da ciò emerge la conoscenza del fatto che uno dei figli di Adamo apparteneva al lato impuro mentre l’altro a quello puro. Rabbi Eléazar dice: la ragione della differenza tra i due figli di Adamo è la seguente; nel momento in cui il serpente inoculò la sua sozzura in Eva, questa concepì, e quando fu Adamo ad unirsi a lei, generò di nuovo, ed è così che mise due figli al mondo, uno delle opere del serpente e l’altro di quelle di Adamo. Di là emerge che uno dei figli di Eva era del lato puro e l’altro di quello impuro. Abele aveva l’immagine dell’alto e Caino quella del basso. Ecco, quindi, anche il loro diverso modo di comportarsi.
Considerato che Caino fu generato dal lato dell’angelo della morte, logico fu che finisse con l’uccidere il proprio fratello, il quale apparteneva a quello opposto. È da Caino che discendono tutti gli esseri malefici, tutti i demoni, tutti i diavoli e tutti i cattivi spiriti che pullulano nel mondo. Rabbi Yossé dice: il nome di Caino (Qaïn) deriva della parola Qina (nido), il che precisa come Caino rappresentasse il nido di tutti gli esseri malefici che giungono nel mondo dal lato impuro. Egli divenne il nido degli esseri impuri dopo che ebbe sacrificato la sua offerta. È noto come ciascuno dei figli di Adamo presentò l’offerta a suo modo; uno la porse dal lato da cui emana, e l’altro da quello opposto, come è scritto (Genesi IV,3):Giunse molto tempo dopo il momento in cui Caino offrì al Signore dei frutti della terra, anche Abele sacrificò primogeniti del suo gregge e il loro grasso.
Rabbi Shimon dice: che significano le parole, giunse molto tempo dopo... (miqeç iamim)? Queste parole indicano quello che è chiamato la fine (qeç) di ogni carne (Genesi VI,13); è l’angelo della morte (Vedere Zohar I foglio 193a e 210b). In verità fu a lui che Caino sacrificò, ecco perché la Scrittura dice miqeç iamim, invece di miqeç iemin, che significherebbe: il lato destro. É la significazione delle parole della Scrittura a proposito di Daniele (Daniele XXII,13) : Tu va’ fino al tempo che è stato segnato, e sarai in riposo e risiederai nello stato dove sei fino alla fine dei tuoi giorni. Quando Daniele udì la parola leqeç [fino al tempo che è stato segnato], chiese: è qeç ha-iamin, o qeç iemin? La voce celeste gli rispose: è qeç iemin che intendo. [54 b]. Caino, invece, che fu generato da qeç iamim, (Confrontare Zohar I 63a, 152b, 193a e 212b) ), sacrificò a questo lato. La Scrittura aggiunge (Genesi IV,3): ... e Caino offrì al Signore dei frutti della terra. Con la parola frutti (perito), la Scrittura vuol intendere che l’offerta di Caino aveva per causa determinante i frutti (perito) dell’albero del Bene e del Male di cui Adamo ed Eva avevano mangiato, nonostante il divieto di Dio.
Rabbi Èléazar dice: La Scrittura ci riferisce che Caino offrì dei frutti della terra, per indicarci che ciascuno dei figli di Adamo consacrò quello che era più appropriato alla propria natura, come è scritto (Isaia III,10 e 11): Dite al giusto che è buono, perché mangerà il frutto delle proprie opere. Disgrazia all’empio che è cattivo, perché sarà punito secondo l’opera delle proprie mani. Caino offrì, allora, qualche cosa della terra, mentre Abele i primi nati, i quali, è noto, sono consacrati al lato santo. È per questa ragione che la Scrittura aggiunge: ... ed il Signore guardò Abele e le sue offerte; ma non guardò Caino, né ciò che gli aveva offerto. Caino fu preso, per tale motivo, da una gran collera, ed il suo volto ne fu tutto umiliato. Con la locuzione, il suo viso, la Scrittura simboleggia il lato sinistro da cui Caino era generato. La sua collera originava dal fatto che vedeva il lato di Abele prevalere sul proprio. La Scrittura prosegue: ... quando furono nei campi, Caino si gettò su suo fratello Abele e l’uccise. La parola campi sottintende la donna, come è scritto (Deuteronomio XXII,27): Era sola in un campo. Caino, infatti, era geloso della sorella gemella nata con Abele, come è raccontato (Genesi IV,2): E lei partorì di nuovo con suo fratello Abele. La tradizione, infatti, ci riporta che Abele fu messo al mondo con una sorella gemella (Confrontare con Talmud tr. Sanhedrin foglio 38).