[143a] Quando la Madre siede di fronte, essi sono uniti insieme a faccia a faccia, allora chi oserebbe porsi tra loro? Chi oserebbe avvicinarli? La loro unione calma il rigore e perfeziona gli esseri in Alto e in basso. Abbiamo inoltre appreso dal Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto), che quando il Santo Antico, volle vedere se il Rigore calmato potesse essere mitigto, unì il maschio alla femmina; ma un violento rigore usci dal lato della femmina, così come è scritto [Genesi IV,1]: «E Adam conobbe Eva, sua moglie, ed ella diede alla luce Caino». Essa non era perfetta , perché il Rigore non calmato era stato mitigato ed il potente serpente vi aveva gettato (nella donna) la sua sozzura. É per questo motivo che fece uscire Caino, ossia il grande Rigore, il quale attenuò il Rigore della femmina. Dice la Scrittura: «Quando Caino e Abele si trovarono nel campo…», cioè nel «campo dei meli», di cui abbiamo già parlato. Caino (il Rigore) abbatté Abele; allora il Santo, sia benedetto, fece sparire Caino (il Rigore) e lo sprofondò nell’abisso del grande Oceano. Quantunque i cattivi spiriti siano numerosi e invisibili, essi formano un corpo e, da questo corpo, emanano le anime degli empi e dei superbi. Quest’anima non può coabitare con l’anima santa. Così ciascuno ha un’anima consona alla propria condotta. Felice il destino dei giusti le cui anime emanano dal Corpo sacro chiamato «Uomo», che è la sintesi di tutte le corone sante! Felice il vostro destino, colleghi, per aver ascoltato tutte queste sante parole ispirate dallo Spirito Santo! É a causa di queste parole che sarete reputati degni di contemplare il vostro Maestro faccia a faccia e di partecipare al mondo a venire, com’è scritto [Deteronomio IV,29]: «Riconosci in questo giorno che YHWH è Élohïm e questo pensiero rimanga nel tuo cuore». YHWH è l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) e Élohïm è il Zauir Anpin (Piccolo Volto) ed entrambi sono uno. Benedetto sia il Suo Nome per tutta l’eternità! Rabbi Shimon disse: «Ho visto degli esseri dell’Alto quaggiù in basso e degli esseri del basso in Alto. L’immagine dell’uomo, ecco l’essere dell’Alto che si vede quaggiù in basso….
Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] le parole della Scrittura [Proverbi X,25]: «E il giusto è il fondamento del mondo» significano che le sei direzioni sono unite a lui attraverso un solo nodo, così come è scritto [Cantico V,15]: «Le sue gambe sono delle colonne di marmo שיש schesch (שש sei), cioè sei. L’uomo comprende in sé le due corone sante.
Tradizione [letteralmente: abbiamo appreso che] le creazioni (i Partzufim ) celesti sono innestate le une nelle altre, come le vene del corpo umano, che ne sono l’immagine. Il sangue scorre in tutte le vene e si diffonde in tutto il corpo. Le corone [143b] che non sono nel corpo sono impure e insudiciano tutti quelli che se ne avvicinano. É per questo motivo che gli spiriti demoniaci cercano di attaccarsi soprattutto ai maestri della Legge i cui corpi sono santi. Ma, così come l’uomo impuro deve rimanere al di fuori del campo, gli spiriti del demonio sono condannati a soggiornare nelle profondità dell’abisso.
Abbiamo appreso nel Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) che, dopo l’unione dell’Uomo Santo dell’Alto, il cui Corpo Santo è formato da maschio e femmina, tutti i mondi dell’Alto e del basso ottennero la pacificazione e, dopo la terza unione, si unirono per tutta l’eternità e formarono uno solo e unico corpo e non si vede che Uno, così come è scritto [Isaia VII,3]: «Santo, Santo, Santo è YHWH Tzebaoth! Tutta la terra è piena della sua Gloria». Il tutto forma un solo corpo. Mai il Principio maschile si rivela senza il Principio femminile, proprio come la palma da dattero la quale sempre fruttifica soltanto quando la pianta maschile e quella femminile sono insieme. L’uomo che si esclude qui in basso dalla specie umana non farà parte, nel mondo a venire, dell’Uomo chiamato Corpo Santo, ma farà parte di quegli spiriti che non sono chiamati «uomo». La Scrittura dice [Cantico I,11]: «Noi vi faremo delle catene d’oro intarsiate d’argento». Queste parole significano che il Rigore è mitigato dalla Clemenza: non c’è Rigore senza Clemenza e per questo motivo la Scrittura aggiunge: «Le tue gote sono ornate di fili di perle; il tuo collo adorno di collane». Con il «Tuo collo»; si intende la Madre che risiede nel Santuario dell’Alto e nella Gerusalemme del basso ed è perché Essa si unisce al maschio che si confonde con l’uomo. Ciò è la quintessenza di tutta la Fede, poiché in questo mistero che è nascosta tutta la Fede.
Abbiamo appreso per Barietha che è proibito lasciare una notte un cadavere senza sepoltura, perché un tale comportamento degrada il corpo umano al rango di bestia. Che cosa avviene con le bestie? Esse non sono della razza di Adam, né sono capaci di ricevere il Ruach Qadisha (Spirito Santo).
[144a] La Scrittura dice [Genesi VI,2]: «E i figli di Élohïm videro le figlie dell’uomo che erano belle. Ed essi presero le loro mogli tra tutte quelle che avevano scelto». «I figli di Élohïm» indicano coloro che si sono nascosti nelle profondità del grande abisso. La Scrittura dice subito dopo: «E i Nefilim erano sulla terra». Questi sono Aza e Azael. «E i figli di Élohïm si avvicinarono alle figlie dell’uomo ed esse generarono: questi sono i giganti, gente di nome (gente famosa)». Aza e Azael diedero luce agli spiriti malvagi e ai demoni che si unirono ai cattivi. Tutto questo mistero è già stato spiegato. La Scrittura continua [Genesi VI,6]: «E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra». Ad eccezione dell’Uomo in Alto che non è sulla terra. Le parole: «Il Signore si pentì» si applicano al Zauir Anpin (Piccolo Volto). «Si rattristò per il suo cuore», cioè è a causa del Suo Cuore che è il Cuore di tutti i cuori. Le parole del Signore: «Farò sparire dalla superficie della terra l’uomo che ho creato», furono pronunciate per salvare l’Uomo in Alto. É da Lui che dipende l’uomo in basso. Senza la Saggezza eterna e l’Uomo in Alto, il mondo non avrebbe potuto sussistere, così come è scritto [Proverbi VIII,12]: «Io che sono la Saggezza, abito (shakanty) nel consiglio». Non leggere «shakanti» ma «schekinthi» (la mia Shekinah), poiché se l’Uomo in Alto (H’cmâ) non fosse stato formato, il mondo non avrebbe potuto esistere, così come è scritto [Proverbi III,19]: «Il Signore formò la terra con la Saggezza». E altrove [Genesi VI,8]: «E Noè trovo grazia davanti al Signore». Tutti i cervelli dipendono dal Cervello dell’Alto ed è la Saggezza che è la quintessenza di tutto. É questa H’cmâ misteriosa che plasma e forma l’uomo, così che egli possa abitare il suo posto; come è scritto [Ecclesiaste VII,20]: «La Saggezza fornisce all’uomo più forza che dieci capi ad una città». É la Saggezza che compie la perfezione dell’uomo e lo spirito risiede nel suo cuore, così come è scritto [I°Samuele XVI,7]: «Perché l’uomo vede con gli occhi, ma Dio guarda nel cuore». E l’uomo così formato è l’immagine della Fede Perfetta; la Sua immagine è assisa sul Trono, così come è scritto [Ezechiele I,26]: «E al di sopra del Trono, ho visto come l’immagine di un uomo». E altrove [Daniele VII,13]: «E io vidi come il figlio dell’uomo che veniva sulle nubi del cielo e avanzava verso l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) ed essi lo presentarono davanti a Lui». Tutte queste parole sono misteriose, ma il loro senso è facile da comprendere. Felice la sorte di chi comprende queste cose e non si smarrisce per false vie! Poiché queste cose sono confidate soltanto ai grandi Maestri e ai Mietitori del campo (gli iniziati) che vi sono entrati e ne sono usciti, così come è scritto [Osea XIV,10]: «Poiché le vie del Signore sono rette: i giusti vi cammineranno con sicurezza e gli empi vi cadranno».
Rabbi Shimon si mise a gemere e, alzando la voce, disse: «Sarebbe auspicabile che i colleghi che hanno ascoltato queste rivelazioni raggiungessero l’Idra in Alto e sparissero da questo mondo, affinché nulla di ciò che è stato detto trapelasse qui in basso». Dopo poco,precisò : «Ho cambiato idea, poiché l’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), il Mistero dei Misteri sa che non ho rivelato questi misteri, né per mia gloria, né per la gloria dei miei colleghi, ma unicamente perché essi possano superare le porte del Palazzo celeste senza provare vergogna e senza incontrare ostacolo. Felice la mia sorte e quella dei miei colleghi nel mondo a venire!
Abbiamo appreso che prima che i colleghi abbandonassero da questa Idra (Assemblea), Rabbi Yosse, figlio di Rabbi Yacob , Rabbi Hizqiya e Rabbi Yessa morirono e si videro degli angeli santi portarli dietro il Velo. Rabbi Shimon, avendo ordinato il silenzio, esclamò «Forse il Cielo ha decretato di punirci per aver rivelato dei misteri che non sono stati più rivelati dal giorno in cui Mosè salì sul monte Sinai». In quel momento si udì una voce dire: «Felice la tua sorte, Rabbi Shimon, e quella dei tuoi colleghi, perché vi sono state rivelate cose che non sono rivelate alle Legioni in Alto! [144b] Ma nota che la Scrittura dice [Giosué VII,26]: «Che il suo primogenito muoia quando ne getterà le fondamenta e che perda l’ultimo dei suoi figli quando ne alzerà le porte». A maggior ragione ci si espone alla morte quando si rivelano misteri così grandi, che fanno tremare gli esseri in Alto e in basso e che sono ascoltati in duecentocinquanta mondi. Poiché queste parole raggiungono l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin), l’anima, che apprende questi misteri, vola verso di Lui. É ciò che si chiama «rendere l’anima attraverso il bacio»: degli angeli superni trasportano l’anima oltre il Velo e la fanno salire in Alto. Se tre dei tuoi colleghi sono morti, è perché essi non avevano ancora verificato che potevano penetrare nella dottrina misteriosa e uscirne senza danno; mentre, gli altri colleghi vi erano già entrati e ne erano anche usciti.
Rabbi Shimon esclamò: «Ah! Quanto è benedetta la sorte di questi tre colleghi!» Una seconda voce risuonò e fece ascoltare queste parole [Deuteronomio IV,4]: «Vi siete uniti al Signore Dio Vostro: e oggi siete tutti viventi». Essi si alzarono e partirono, e constatarono che non vi era luogo in cui non promanasse la fragranza. Rabbi Shimon parlò e disse: «Questo prova che il mondo è benedetto a causa nostra». I volti di tutti splenderono a tal punto che gli uomini non potevano guardarli.
Dei dieci colleghi che si unirono all’Assemblea, soltanto sette la lasciarono. Rabbi Shimon se ne rallegrò, ma non Rabbi Abba.
Una volta, quando Rabbi Abba era seduto in presenza di Rabbi Shimon, quest’ultimo pronunciò una certa parola e videro i tre colleghi morti, che gli angeli avevano portato via, seduti nei Palazzi Celesti, circondati di gloria e condotti attraverso le montagne, dove scorrono ruscelli d’olio profumato. L’anima di Rabbi Abba trovò allora conforto per la morte dei suoi colleghi e si calmò. A partire da quel giorno, i colleghi non lasciarono più la scuola di Rabbi Shimon. Quest’ultimo non rivelò altri misteri che in presenza di questi sette colleghi, che chiamò [Zaccaria IV,10] «i sette occhi del Signore». Rabbi Abba disse: «Noi siamo le sei lampade accese dalla settima, e sei tu, Rabbi Shimon, la settima lampada, da cui dipendono le altre». Rabbi Yehuda chiamava Rabbi Shimon «Shabbat», per il quale i sei giorni della settimana sono benedetti. Come lo Shabbat è chiamato santo, così Rabbi Shimon è chiamato santo.
Rabbi Shimon disse: «Sono stupito dal fatto che chi porta la cintura e il mantello di pelo (il profeta Elia) non sia venuto all’Assemblea al momento della rivelazione delle cose sacre». In quello stesso momento Elia entrò. Tre raggi dal brillavano sul suo viso. Rabbi Shimon gli disse: «Maestro, perché non sei venuto rivestito dei tuoi abiti il giorno della festa?» Elia rispose: «Maestro, giuro sulla tua vita che, sette giorni prima della riunione della vostra Assemblea, furono già scelti coloro che dovevano trovarsi alla presenta del Santo, benedetto Egli sia, al momento della vostra riunione. Avrei voluto assistervi egualmente, ma non ho potuto, perché quel giorno il Santo, benedetto Egli sia, mi inviò a compiere un miracolo in favore di Rabbi Hammenuna il Vecchio e dei suoi colleghi, che furono imprigionati nella fortezza del re. Compii un miracolo in loro favore, abbattendo il muro della fortezza, uccidendo quarantacinque carcerieri. Feci così uscire Rab Hammenuna il Vecchio e i suoi colleghi e li condussi nella valle di Onu, dove procurai loro pane e acqua, poiché non avevano mangiato da tre giorni. Non mi separai da loro per tutto quel giorno e, quando sono tornato, ho visto tre dei tuoi colleghi sollevati su un velo. Domandai cosa fosse e mi fu risposto che era la parte del Santo, benedetto Egli sia, che era stata a Lui inviata dalla festa di Rabbi Shimon e dei suoi colleghi: felice la tua sorte, Rabbi Shimon, e quella dei tuoi colleghi, perche molti gradi e molte «Lampade» brillanti sono riservate a voi nel mondo a venire! Oggi stesso per tuo merito, Rabbi Finees, figlio di Yair, tuo illustre suocero, è stato rivestito di cinquanta corone e io stesso l’ho condotto attraverso i fiumi di profumo che scorrono dalle montagne, dove scelse il suo posto. Rabbi Shimon gli disse: «I giusti sono uniti più strettamente uniti alla sorgente delle anime [145a] durante la Neomenia, durante le feste e durante lo Shabbat, che durante gli altri giorni». Elia gli rispose: «Anche le anime al di fuori si avvicinano a questa sorgente durante le feste, così come è scritto [Isaia LXVI,23]: «E i primi giorni di ogni mese e ogni Shabbat, ogni carne vedrà, ecc». Lo Shabbat è benedetto perché è il settimo della settimana, così come è scritto [Genesi II,3]: «E il Signore benedì il settimo giorno e lo santificò». Ora tu, Rabbi Shimon, sei il settimo e, pertanto, più santo di tutti gli altri; i tuoi colleghi gioiranno a causa tua nel mondo a venire delle tre gioie riservate per il settimo giorno, cioè i tre pasti sabbatici. La Scrittura dice anche [Isaia LVIII,13]: «E tu chiamerai il sabato delizie e il santo di Dio venerato…» Tu sei glorificato, Rabbi Shimon, figlio di Yochai, in questo e nel mondo a venire.