Il tuo browser non supporta il tag embed per questo motivo non senti alcuna musica

Il documento che segue è estratto da una famosa opera di David Ben Zimra, noto Rabbino Talmudista e grande cabalista, vissuto nel XVI secolo in Egitto, sulle lettere ebraiche: il "Maguen David".

 

 

L'Aleph prima lettera dell'alfabeto ebraico, simboleggia la Sephirâ Kether, la prima delle dieci Sephiroth.

L'Aleph è la prima lettera del nome divino äéäà, che designa Kether la prima Sephirâ.

L'Aleph à è formata da una å vav e da due é yud. Il valore ghematrico di queste tre lettere è: 6+10+10=26, valore numerico del nome divino äåäé.

La prima é yud, quella posta al di sopra della å vav, sottintende la Sephirâ H'cmâ - ed è la spiegazione dello yud del nome divino.

L'estremità superiore di questa yud simboleggia la Sephirâ Kether, quella inferiore, invece, quella che lo collega alla vav, indica la Sephirâ Binâ.

La å vav, che partecipa dell’Aleph, ha come valore numerico sei, quindi rappresenta anche la sesta Sephirâ Thiphereth, e contemporaneamente l'insieme organico delle sei Sephiroth inferiori, di cui essa fa parte e di cui forma il cuore e il trono: cioè le Sephiroth H'esed o Gedoulâ, Guebourâ o Din, Thiphereth, Netzâ, Hod, Yesod.

Lo é yud dell'Aleph, quello sotto la å vav, simboleggia la Sephirâ Malcouth, la quale è anche chiamata H'cmâ Tetaa, (la H’ocmâ inferiore) perché essa è la decima Sephirâ (é yud = 10).

 

Le tre lettere che costruiscono l'Aleph (le due yud, e la vav) indicano anche i Tre Mondi:

 

- Il Mondo dell'Intelligenza (olam Hasékhel)

- Il Mondo della Costruzione (olam Habinyan)

- Il mondo della Generazione (olam Hanékéva).

 

E le lettere della parola Aleph óìà li rappresentano, anche, nel particolare:

 

- L'Aleph à, il mondo dello Spirito;

- La Lamed ì, il mondo della Costruzione (tenere presente che la lettera Lamed rappresenta una realizzazione che si eleva).

- La Phè ó, il mondo della Generazione;

 

- L'Aleph à, è lo spirito;

- La Lamed ì, è il corpo

- La Phè ó, è il passaggio dalla potenza in atto - la realizzazione materiale;

 

- L'Aleph à, è il mondo degli Angeli;

- La Lamed ì, è il mondo degli astri;

- La Phè ó, è il mondo in basso, il mondo inferiore.

 

Sarebbe giusto chiedersi per quale motivo lo é yud inferiore (quello sotto la vav dell’Aleph) si unisce alla å vav nella sua parte superiore, mentre quello collocato in alto, si congiunge alla estremità inferiore; giacché dovrebbe verificarsi il contrario.

 

Vi sono due modi di rispondere a questa osservazione.

 

1°- La å vav si eleva in alto nel mondo delle Sephiroth, spinta dalla potenza creatrice del primo é yud, che precipita nella creazione, e nella sua ascensione trascina lo é yud inferiore che le è unito. (Lo yud dopo aver compartecipato alla creazione tende a risalire nelle sfere da cui è precipitato).

2° - Tutto avviene così, solo per avvicinare la Misericordia, che regna in altro, al Rigore, che è sovrano in basso: infatti, se la Misericordia non discendesse per mitigare il Rigore che domina in basso, il mondo non potrebbe esistere.

 

La lettera Aleph, come sopra si è detto, rappresenta, nella sua totalità, tutte e dieci le Sephiroth, ma nelle sue frazioni simboleggia, in maniera distinta, anche tutte le triadi, sia quelle le superiori come le inferiori:

 

- Lo é yud in alto a destra simboleggia la Sephirâ H’ocmâ;

- Lo é yud in basso a sinistra, sottintende la Sephirâ Binâ;

- La å vav, quale elemento centrale ed equilibrante, rappresenta la Sephirâ Kether, che nell'Albero le unisce e le armonizza.

 

La grafia dell'Aleph à configura anche tutte le altre triadi inferiori del mondo Sephirotico:

 

- Lo é yud in alto a destra, rappresenta la Sephirâ Gedoulâ (H’esed);

- Lo é yud in basso a sinistra, la Sephirâ Hod;

- La å vav nel mezzo (elemento equilibrante) chiama la Sephirâ Thiphereth, che le unisce e le armonizza.

 

- Lo é yud in alto a destra, rappresenta la Sephirâ Netzâ;

- Lo é yud in basso a destra, la Sephirâ Hod;

- La å vav nel mezzo, designa la Sephirâ Yesod (chiamata anche piccola vav, mentre con grande vav è rappresentata la Sephirâ Thiphereth) che le armonizza e le unisce.

 

Quindi riassumendo la lettera in una visione unitaria nell'albero Sephirotico si avrà:

 

- Lo é yud in alto configurerà la colonna di destra: H’ocmâ, H’esed, Netzâ;

- Lo é yud in basso quella di sinistra: Binâ, Guebourâ (Din), Hod;

- La å vav centrale, invece, la colonna mediana dell'equilibrio: Kether, Thiphereth, Yesod.

 

Il che equivale ad affermare che la lettera Aleph comprende tutte le Sephiroth, e tutte le forze divine che governano l'uomo e l'universo.

 

L'Aleph è la lettera il cui suono è più leggero, il più sottile, il più spirituale, il meno udibile, e ben rappresenta Kether, che è la Sephirâ più elevata, la più nascosta, la meno percettibile. Essa è praticamente una lettera muta, come Kether è una Sephirâ inconcepibile e impensabile (essa porta del resto il nome di Aïn, Nulla).

1. Per l'esattezza e sostanzialmente, questa lettera si riferisce alla Corona Suprema con le sue due adiacenti, H’cmâ e Binâ. É per questa ragione che il tratto che vi troviamo, chiamato Vav, è posto al centro. Tanto è vero che Kether occupa il posto supremo, in modo particolare se scriviamo (Aleph) nella maniera che segue: z. I due Yudin, collocati a lato sono le due modalità che abbiamo appena menzionato. Lo Yud di destra è verso l'alto, per indicare la natura di H’cmâ, vale a dire la Saggezza, la quale guarda in l'alto come per esercitare un'influenza su quanto è inferiore. La Madre (Binâ), invece, è voltata verso il basso e si china sul figlio per allattarlo. Ed è per questo che è chiamata Shechinah;  perché così essa dimora [1], e lega le due prime “misure” [2] con le altre sette, che sono loro subordinate sia nel sistema sia nella struttura. In questo modo si esprime l'autore del libro ha-Temunah. 

 

2. Lo stesso autore riferisce che la figura w  (V-vav), così come si trova collocata nella lettera a (A-aleph), ed i suoi due Yudin, devono essere attribuiti a Binâ; di là risulta il numero 26 [3]. Il senso che ne deriva è questo: a (A-aleph) designa le tre  Sephiroth Superiori e si rapporta fondamentalmente alla Corona, la quale esercita evidentemente un'influenza su Tiphereth, la cui modalità è innalzata fino a lei tramite il sentiero mediano. Avviene così  la manifestazione di questa lettera tramite la Corona.

Questo evidenzia quanto c'è di spirituale in questa lettera. Dobbiamo sapere che ciò è testimoniato dalla natura stessa delle tre Superiori; ammettendo che Kether sia il fondamento, che sia il primo in valore e che la rappresentazione abbia luogo grazie a Tiphereth.

Esso (l'autore) aggiunge, per questa ragione, tanto la figura quanto ciò che c'è di spirituale in questa lettera reggono l'ora di Venere [4].

 

3. Altri ancora danno la seguente spiegazione: con Vav w, bisogna intendere Tiphereth: i due Yudin, così, rappresenterebbero, per così dire, due braccia distese per accogliere e per baciare Malcouth. A meno che non sia  la lettera Vav che rappresenta il segno delle braccia stese per accogliere, come sopra detto, Malcouuth. In questo secondo caso, il primo Yud indica H’cmâ, vale a dire la Saggezza di dove emana la modalità Tiphereth, mentre il secondo Yud deve essere rapportato a Malcouuth che è l'ultima Hé [5]. Ed è così che, a dire il vero, tutto il nome intero del Tetragramma è rappresentato nella grafia del lettera Aleph. 

 

4. Un altro dice che l'Aleph appartiene a Kether, vale a dire alla Corona Suprema; perché óìà (ALF-aleph), rovesciandone le lettere, diventa àìó (FLA-ple); e questo, secondo Deuteronomio XVII,8 e Jeremia XXXII,27, significa una cosa occulta, nascosta ad ogni sguardo, che nessun occhio può vedere. 

 

5. Un altro spiega ancora nella maniera seguente. Nell'Aleph si trovano tre parti, il principio, il mezzo e la fine. Il principio è nella sua parte superiore, in quanto è girata verso questo luogo, ed indica la natura di H’cmâ, vale a dire della Saggezza, in ricordo del potere da cui questa emanò. Il centro testimonia la natura di Binâ, vale a dire dell'intelletto che è nato dalla Saggezza. La parte finale, invece, indica Da’ath, ossia la Scienza [6], prodotta a partire dall'intelletto. Questa figura (quella dell'Aleph) può illustrare sia la natura delle Superiori, sia costituire il principio necessario all'intelligenza delle Inferiori [7]. É così che il superiore e l'inferiore costituiscono uno solo tutto. Le inferiori sono, in realtà, come il primogenito di Da’ath,  cioè della Scienza. Queste tre parti esercitano l'influenza più radicale; e traggono la virtù, che è avanti ad esse. Con la loro identità, la loro virilità ed il loro splendore, realizzano un contenitore che emana da esse pure essendone diviso; e questo è, nella decade sephirotica, Gueburâ, ed essa abbraccia i rami della Saggezza le cui le radici sono in alto, nella Corona, affinché, di là, derivi un potere molto forte, che si comunichi a tutte le Sephiroth. 

 

6. Un altro attribuisce il grande Aleph alla Corona Suprema,  ossia rappresenterebbe, nel mistero degli alfabeti superiori, la spiritualità che è alla sommità di tutti gli alfabeti. Essa è chiamata Aleph; perché è veramente la prima da cui tutto dipende, come del resto l'indica anche la grafia stessa di questa lettera, con la quale è rappresentato un asse che sostiene il superiore e l'inferiore. 

 

7. Rabbi Shimon ben Jochai, nei Tikkunim, dice: Nell'Aleph lo Yud è in alto e lo Yud è in basso: la Saggezza al principio, la Saggezza alla fine; ed la Vav è il legame tra i due. Grazie a questo apprendiamo che tre Sephiroth sono comprese nella figura dell'Aleph; H’cmâ e Malkuth, rappresentate dai due Yudin; infatti anche Malkuth è chiamataYud, come è esposto altrove. La Vav che è nel mezzo è Tiphereth che li unisce: infatti è grazie a Tiphereth che Malkuth sale verso H’cmâ. Altrove l'autore ci riferisce ancora questo: il secondo Yud è Binâ, come lo affermano i maestri della Mischnah… 

8. Sembra che, se óìà (ALF-aleph) si riferisce alla Corona, lo è a causa dell'analogia della parola àìó (FLA-pla) che significa una natura interamente nascosta. Così la Corona Suprema è il principio in Aziluth, esattamente come l'Aleph è il principio delle lettere. Ma se si riferisce a Binâ, ciò proviene dalla nozione di una disciplina [8], secondo il libro di Gobbe, XXXIII, 33: Ed io ti insegnerò la Saggezza. Ed è per questo che, a causa dell'Intelligenza [9], essa è chiamata Binâ”. Ancora il grande Aleph si riferisce alla Corona Suprema a causa dell'etimologia di óìà (HALF-alluph) che ha il significato di potenza, simile quella presente in un bue, e ciò perché la Corona Suprema è il capo di tutto l'Aziluth. In tutta questa esposizione, la natura occulta è sempre conservata. In Tiphereth, tuttavia, c'è anche il grande Aleph, questo però quando è alzato nella Corona.

 

9. Vi è poi il piccolo Aleph che si riferisce a Malkuth, perché questa è la prima salendo dal basso. O, secondo altri, perché è nascosta agli Inferiori, secondo il senso della parola àìó (FLA-pla). Potremmo spiegarcelo partendo dal significato di “grandezza” [10]:  per la ragione che, come la Corona è ad Aziluth, così Malkuth lo è a tutto ciò che è sotto di lei. Ugualmente possiamo sostenerlo forse a causa della nozione di “disciplina” che ricorda il libro di Giobbe; dato che è proprio questa (disciplina) ciò che insegna la Saggezza ai Profeti.

 

10. Con l'Aleph è rappresentato ancora Gedulâ, Gueburâ, e Tiphereth. Questi tre possono essere considerati anche nella natura di H’esed, in modo tale che tutto sia H’esed. Così Binâ può essere compreso anche dallo Yud superiore e Malkuth da quello inferiore; con la Vav, l'intermediario, per mezzo di Tiphereth: il qual modo contiene i due altri con il mistero dell'unione. Queste tre esposizioni vengono di R. Shimon ben Jokai.

 

11. Nella sezione twmywha (Ha ChRIM VTh) del Sepher ha-Zohar leggiamo ciò che segue: tyb [la (ALF BITH - Aleph Beth): C’è un Suono che gli abitanti del mondo non possono né afferrare con loro intelligenza, né raggiungere con la loro volontà e meno ancora pronunciare con la loro bocca; come pure gli angeli di rango elevato, e quelli che sono superiori a questi angeli, non possono raggiungerlo. Perché in lui è nascosta la profondità del santo Nome. Ed i mille quattrocentoquindici 

miriadi di mondi dipendono tutti dall'apertura della lettera a (A-aleph)” I settantadue nomi santi sono  ricavati dalle lettere geroglifiche, nelle quali sono contemplati  l'alto ed il basso, il cielo e la terra, ed il trono glorioso del Re. Essi flettono da un lato verso l'altro su tutta la superficie del lettera Aleph. Ma tutti i mondi, e le colonne di tutto ciò che è in alto e di quanto è in basso, consistono nel mistero della Saggezza e i sentieri occulti ed i fiumi profondi ed i dieci verbi, tutto dico, proviene da questa apertura inferiore che è sotto l'Aleph. É l'Aleph in Beth. Presentata così, questa Saggezza è inestimabile. Ecco dunque ciò che è scritto in questo libro. Il senso e la ragione occulta di questi mondi esistenti nell'Aleph è questa: Dobbiamo attribuire l'Aleph a Kether, ossia alla Corona. Giacché è noto che in Kether sono compresi tutti i mondi, tutto il sistema di Aziluth, o dell'emanazione, prima della creazione attuale, come è detto altrove. Questo è il motivo per cui diciamo che tutto ciò che è enumerato è contenuto in lei e che tutto è tratto dalla lettera Aleph, considerato che essa è la Corona alp [la (ALF FLA-aleph, pla), questa cosa occulta.  Possiamo anche dire, come abbiamo riferito precedentemente, che l'Aleph è, in H’esed, il principio, ossia il principio della manifestazione dei sette giorni e che questa lettera comprende tutte le lettere, come è detto sopra.

 

12.  Troviamo un'altra spiegazione nel Cantico dei Cantici: Ossia che l'Aleph, in virtù del suo Yud iniziale è H’cmâ; con la Vav, Tiphereth; con lo Yud inferiore, Malkuth; e che il picciolo dello Yud inferiore si riferisce a tutte le moltitudini che esistono sotto a lui, che siano grandi o piccole, esterne o interne; tutte queste cose sono contenute in Malkuth che è questo stesso Yud. (Pardes Rimmonim, Trattato XXVII c. 4).

 

 

[1] La Šekinah ha, qui, per contenuto etimologico, "residenza”.

[2] “Misure” è un termine particolare per indicare le Sephiroth.

[3] Secondo questa attribuzione, a,  (A-aleph) appare come la somma di w  (V-vav) il cui il valore numerico semplice è 6, e di due y (I-Yudin), ciascuno dei quali ha 10 come valore numerico.  É noto che 26 è anche il valore del Tetragramma (h = 5 w = 6 h = 5 y = 10)

[4] Tiphereth significa: “Bellezza”

[5] Allusione all'ultima Hé del Tetragramma.

[6] Da'ath (tud), che traduciamo qui con Scienza, è uno degli elementi cabalistici più difficili da interpretare correttamente. 

Formato dal verbo ydy, (ID', iada') che significa propriamente vedere, e, metaforicamente, provare, sapere, conoscere; può rendersi - ma in modo molto vago - con: ciò che si sa, ciò che si conosce. 

Se si vuole stringere più da vicino il significato di questa midda (misura) che, lo ricordiamo, non è, rigorosamente parlando, una delle dieci sephiroth, conviene tenere presente il livello dell'albero sephirotico che interviene nel testo in considerazione, e del punto di vista sotto il quale essa è considerata. 

Tenendo presente il carattere discendente della processione di cui Da'ath segna qui il terzo “grado”, mentre i due primi consistono nella Saggezza e nell'Intelletto,  noi pensiamo che “Scienza” (a condizione tuttavia di fare accuratamente astrazione del senso “profano “di questa parola che è troppo esclusivamente familiare al mondo moderno) rende abbastanza esattamente il pensiero di Knorr che traduce, il testo, con il latino “Scientia”, dovendo, la parola scelta, rievocare, in qualche modo, una realtà divina dipendente dall'Intelletto, ed essendo  l'Intelligenza di solito riservata a designazione di Binâ.

Non bisogna tuttavia dimenticare che Da'ath si situa sulla “Colonna centrale” dell'albero delle sephiroth, e che in lei vengono a conciliarsi e ad unificarsi le “nature” di H’cmâ e di Binâ”. Saremo anche portati, in altri casi, a tradurre Da'ath con “Conoscenza” il cui il senso è più vasto, più “eminente” di quello di “Scienza”. 

È, infatti, per alcuni aspetti della Dottrina della Qabalah,  e non soltanto per quelli più recenti, che consideriamo Da’ath appartenere ad un “livello “non più inferiore” ma “superiore” a quello di H’cmâ e di Binâ; e altri in cui Da’ath  starebbe ad indicare la sintesi e la conclusione stessa della decade sephirotica, di cui ingloba e riassorbe tutti i termini nella sua unità. 

[7] Con “Inferiori” si indicano le sette ultime Sephiroth, dette di Costruzione.

[8] . “Disciplina” secondo il senso antico e primitivo di questa parola. 

[9] Intelligenza, tale è precisamente il significato etimologico di Binâ.

[10] Grandezza, deve intendersi qui, come del resto il contesto lo stabilisce con sufficiente precisione, secondo il suo significato di “elevazione”, di “eminenza”.  

 

Il Significato della lettera La Qabalah di Aleph Il Segno Esoterico