Durante l’epifania della grotta di Horeb, Elia ricevette l’ordine di procedere non solo all’unzione profetica di Eliseo ma anche a due unzioni reali (I RE 19, 15 -18): Dio gli disse: va, riprendi la tua strada verso il deserto di Damasco. Arrivato lì, tu consacrerai Hazael come re di Siria. Poi Yehu’, figlio di Nimhi, tu lo consacrerai re di Israele, ed Eliseo, figlio di Shaphat, di’Abel Meholah, tu l’ungerai come profeta per succederti. Ora colui che sarà sfuggito alla spada di Hazael, Yehu’lo farà morire, e chi sarà sfuggito alla spada di Yehu’ Eliseo lo farà morire. Ma quanto a me, ne risparmierò settemila in Israele. L’alleanza di Elia è protetta da una triplice cinta: la spada del re di Siria, la spada del re di Israele e il potere di vendetta del profeta Eliseo. Un caso curioso in seno alla stessa triplice alleanza elianica può essere osservato attraverso la guarigione di Naaman capo dell’esercito di Siria, che era presso il suo capo un uomo potente e rispettato, poiché era per mezzo di lui che YHWH aveva accordato salute ai siriani; ma quest’uomo forte e valente era lebbroso (I Re 5,1). Una giovane figlia di Israele, prigioniera presso i siriani da poco tempo serva presso la moglie di Naaman, si ricorda un giorno che c’è un profeta in Samaria che potrebbe guarire Naaman dalla lebbra se costui si reca presso di quello. Munito di una lettera del re di Siria e carico di regali, Naaman si mette sulla strada e si presenta presso il re di Israele. Dopo aver letto la lettera di raccomandazione, il re di Israele stracciò le sue vesti e dichiarò pubblicamente la propria impotenza di fronte a questa malattia. Allorchè il profeta Eliseo apprende del gesto disperato del re di Israele, gli invia subito un messaggio in cui si chiede che Naaman venga a presentarsi davanti alla sua porta affinché apprenda che c’è un profeta in Israele. Quando Naaman vi si porta,il profeta, senza lasciare la sua dimora, gli invia un messaggio pregandolo di lavarsi sette volte nel Giordano ed allora egli sarà salvato. Naaman se ne va scontento e deluso, ma finisce per compiere le sette immersioni nel fiume e subito la sua carne ritorna pura, pura come quella di un piccolo bambino. Allora Naaman si converte al monoteismo abramico, ma, col permesso del profeta Eliseo, egli continua a partecipare ad alcuni riti del suo regno, ove egli accompagna il suo re . In generale, i tre alleati unti mettono in azione in maniera graduata l’impietosa virtù di Elia e permettono così alla clemenza divina di esercitare la propria protezione. Essendo tutti e tre gli unti del profeta Elia, in situazioni politiche diverse, essi possono anche combattere gli uni contro gli altri. L’interesse secondario di queste unzioni è che il vigore devastatore dello zelo di Elia sia sostituito da soluzioni politiche più clementi. Ora, se il potere profetico che è stato lasciato ad Elia ha il dovere di far morire, esso ha anche il mezzo per guarire. Noi possiamo congetturare che anche in questa circostanza egli agisca per gradi. Per il cabalista, la parola “spada" ha lo stesso valore gematrico del nome di Naaman, cioè 210. Naaman è il capo dell’esercito, la “spada" del re di Siria. |