È probabilmente a causa del suo carattere alquanto strano che si cita assai raramente ciò che il trattato b. Qidushin 70a riferisce a proposito del nome Eliahu: “Rabba figlio di Rabh’Ada dice, e glielo si è narrato, che Rabbi Sela dice a nome di Rabh Hamnuna: Chiunque sposi una donna che non conviene al suo status (il sacerdote, il levita o l’Israelita) Eliahu lo lega con una fune e il Santo, benedetto Egli sia, lo flagella. Una tradizione tenaitica insegna: contro tutti (che si tratti di un sacerdote, di un levita o di un Israelita) Eliahu scrive la sentenza e il Santo, benedetto Egli sia, appone il proprio suggello.
Infelicità a colui che squalifica la sua discendenza e dannazione alla sua famiglia”
In qualche modo, Eliahu decide in questa materia delicata che concerne l’integrità biologica del popolo e il Santo, benedetto Egli sia, esegue la sentenza; Eliahu scrive nel Libro della vita e il Santo, benedetto Egli sia, esegue. Sei secoli dopo la conclusione del Talmud, commentando questo passaggio Rashi tiene a precisare: “Questo Eliahu non è il profeta omonimo - dunque il profeta Elia -, la cui storia è raccontata nel Libro dei Re. giacché prima della venuta di questo profeta chi è quello che li avrebbe legati? In realtà qui si tratta del nome di un angelo. Quest’angelo esercita la funzione di scriba celeste”.
Si tratta dunque del nome di un angelo la cui funzione alla corte celeste rassomiglia a quella di Metraton, almeno in certi aspetti.
A proposito dei nomi d’angelo in generale bisogna ricordarsi di una discussione dei maestri Amora del terzo secolo riportata nel trattato talmudico y Rosh ha-Shanah 56 d. Secondo Rabbi Hanina, i nomi dei mesi dell’anno che erano in uso all’epoca della Mishnah sono di origine babilonese. Resh Laqish riporta a sua volta che “anche i nomi degli angeli sono venuti da Babilonia con coloro che rientravano dalla cattività. Prima si diceva (Is 6,6): uno dei Serafini volò verso di me; (Is 6,2) dei Serafini stavano al di sopra di Lui. Da allora si dice (Dan 9,21): quest’angelo Gabriele; (Dan 10, 21) Michele vostro capo”.
Le delimitazioni dei rispettivi ruoli angelici nelle cerimonie celesti e le attribuzioni di nome a dei funzionari di alto rango che noi troviamo presso i maestri del Talmud derivano da molteplici e differenti strati della tradizione. Le attribuzioni nominali comportano dei dettagli la cui coordinazione non è sempre un compito facile. Il testo che abbiamo appena citato sull’angelo Eliahu deve essere comparato accuratamente con la tradizione che b. Haghigah 15 a riferisce a proposito di Metraton .
Nel racconto del viaggio dei quattro rabbini nel Pardes, si dice del celebre Elisha ben’Abuyah: “Aher aveva devastato le piantagioni. La scrittura dice al riguardo: Non permettere alla tua bocca di far peccare la tua carne". I dottori Amora chiosano questa affermazione enigmatica nel loro dialetto aramaico nella maniera seguente: “Che significa ciò? significa che Aher vide Metraton che aveva ricevuto il permesso di restare seduto (in presenza del Santo, benedetto Egli sia) per annotare i meriti degli israeliti. Aher dice: si insegna quindi che in alto (nella corte celeste, in presenza del Santo, benedetto Egli sia) non ci si siede, non si è zelanti, non si mostra la schiena, non si compiono sforzi penosi. Che Dio ce ne preservi! Ci sarebbero dunque due autorità? In quel momento si fece uscire Metraton e gli furono assestati sessanta colpi di frusta infuocata. Aher disse a Metraton: per quale ragione hai ricevuto questi colpi? Se ho ben capito è perché tu non stavi in piedi davanti a lui! Metraton gli rispose: io ho il permesso (non solo di restare seduto per annotare i meriti e le colpe, ma anche) di cancellare il ricordo di Aher. Allora si fece sentire una voce celeste (Jer. 3,14): ritornate, figli infedeli eccetto Aher (poiché a causa del suo cinico ateismo ogni ravvedimento è impossibile)".
Questo fatto sorprendente,che si possano assestare sessanta colpi di frusta infuocata al più eminente funzionario angelico, intrigò sempre i commentatori successivi. Hananel ben Hushi’al di Kairuan, un’autorità dell’undicesimo secolo, notava:
“Lungi da noi l’idea che Metraton abbia ricevuto una punizione inflitta dal tribunale celeste. È stata piuttosto una messa in scena per far riconoscere dà Elisha ben’Abuyah che al di sopra di Metraton c’e un Signore”.
I Tosafisti di Francia, nel tredicesimo secolo, spiegavano a loro volta:
“Gli furono assestati sessanta colpi per dimostrare che, di fronte alla sovranità del Dio unico, Metraton non è più potente degli altri angeli”.
Notiamo che Metraton non è un nome proprio ma il titolo di una funzione celeste. Così, il versetto (Gen 5,24): Henoch marciò con Élohïm ed egli non è più, perché Élohïm l’aveva preso, si trova interpretato nel Targum di Gerusalemme primo nella maniera seguente:
“Henoch ha servito nella verità davanti Tetragamma, ed ecco che egli non è più con gli abitanti della terra giacché è stato elevato ed è asceso al firmamento nella Parola davanti JHWH che lo nominò Metraton". In compenso, all’epoca della diffusione del Sepher Yetzirah, nel decimo secolo, uno degli scritti del ciclo degli Heykhalot ha consegnato una spiegazione secondo la quale Metraton aveva settanta nomi “che il Santo, benedetto Egli sia, aveva preso dal suo proprio nome e gli aveva ceduti". In questa lista di settanta nomi fedelmente trascritta, il primo è quello di Yahò'el, altrimenti detto la forma antica del nome dell’Angelo dell’Alleanza e che non è altro che l’anagramma del nome Eliahu.
Il richiamo preliminare di queste antiche nozioni angelologiche riguardanti Yahò'el, Eliahu e Metraton, che abbiamo appena fatto, ci sarà utile quando affronteremo i complessi problemi delle rivelazioni del profeta Elia - Eliahu in connessione con la scienza delle lettere e le scienze cosmologiche amministrate dell'Angelo della alleanza di Abramo.