Introduzione

Questo capitolo tratta del cibo adatto all’unione carnale. Il presupposto che sta alla base di questa idea è legato alle concezioni antiche relative all’alimentazione: il cibo si trasforma direttamente in sangue, il sangue produce direttamente lo sperma che, scendendo dal cervello dell’uomo lungo la spina dorsale, giunge agli organi genitali da cui viene inseminato. All’interno di questa visione, le norme alimentari bibliche sui cibi puri e impuri sono spiegate in questo senso: gli alimenti comunicano a chi li mangia le loro qualità, per cui ad esempio la carne dei rapaci, trasformandosi direttamente in sangue e sperma, trasmette la rapacità sia all’uomo che la mangia sia ai figli da esso generati. Oltre alla qualità del cibo occorre fare attenzione anche alla sua quantità: “Infatti qualora il cibo nello stomaco sia troppo, anche se si tratta di ingredienti adeguati, la sua quantità fa si che non sia ben triturato e digerito, tanto da diventare cattivo, torbido e sozzo” e da produrre un sangue e uno sperma della stessa qualità, che darà origine a prole imperfetta. (Mauro Perani)

 

 

Il Testo

La terza via tratta del cibo adatto all'unione carnale. È risaputo che ogni cosa è ciò di cui si nutre, e così anche il corpo. Grazie a uno studio scientifico, sappiamo che quell'animale da cui scaturisce la mirra, si nutre di un roveto spinoso.

Il Signore benedetto, le cui vie sono tutte di giustizia, ha ordinato di macellare le bestie quale nostro cibo. Come mai? Non sarebbe meglio se ci nutrissimo dei vari prodotti e frutti prelibati? Come mai ha dichiarato di libero uso il sangue delle bestie e degli animali selvatici? Come mai ha voluto infliggere loro tale grande sofferenza?

Sappi che questi sono i fondamenti del mondo, e cioè che il Signore benedetto fa del bene a ogni creatura e ha compassione per ognuna di esse. Perciò si trova detto: È buono il Signore verso tutti, la sua misericordia è su tutte le sue opere (Salmo CXLV,9). Questo versetto fa comprendere che la macellazione degli animali e il loro consumo da parte degli esseri umani è a fin del loro bene, e che è un atto di pietà e misericordia verso di loro. Procedo a spiegarti.

È noto che ogni cibo che l'uomo ingerisce viene triturato nello stomaco e di qui scende alle viscere superiori che stanno sotto di esso; da questi intestini il fegato succhia la parte migliore del cibo, la più grassa, più pura e più pulita, mentre il resto lo respinge verso gli intestini inferiori, così da farlo uscire attraverso gli escrementi. Il fegato cuoce e ricuoce ciò che ha succhiato e lo rende sangue, lo pulisce e lo invia al cuore, che a sua volta lo invia a tutti gli organi; quando il sangue arriva agli organi, in ognuno di essi diviene quel che l'organo è, grazie a una terza cottura: nella carne diviene carne, nel grasso diviene grasso, nelle ossa ossa, nelle vene vene, nei nervi nervi, poiché è con esso che il corpo si nutre.

Se ne deduce quindi che la bestia macellata a scopo alimentare, per l'uomo, ha tratto beneficio nel salire dal livello di corpo di bestia a quello di corpo umano.

Questa è la via delle quattro categorie del mondo inferiore: minerali, vegetali, animali che non parlano e animali che parlano. I minerali traggono nutrimento dai quattro elementi, i vegetali dai quattro elementi e dai minerali, gli animali che non parlano si nutrono di vegetali, di minerali e dei quattro elementi, mentre l'animale parlante fa uso degli animali che non parlano, dei vegetali e dei minerali. Ecco quindi che si procede di elevazione in elevazione, di modo che il ciclo si completi, avanti e indietro. In proposito è detto: E buono il Signore verso tutti (Salmo CXLV,9), poiché gli elementi assurgono a un grado superiore, cioè ai minerali, i minerali ai vegetali, che sono un gradino più su di loro, e i vegetali assurgono ad animali che non parlano, un gradino assai più su del loro, e gli animali che non parlano assurgono ad animali che parlano, i quali possiedono la facoltà di parola, quella del movimento, nonché la facoltà dei vegetali e quella di mescolare i quattro elementi.

Ecco dunque come ogni cosa diventa cibo per qualche cosa d'altro, così da assurgere a un grado più elevato del proprio. Tieni a mente questa premessa: sappi che il sangue è il nutrimento del corpo, e si muta in corpo, e assume la natura del cibo da cui esso si forma; se il cibo è spesso e torbido, il sangue che se ne forma sarà dunque spesso e torbido; se il cibo è limpido, pulito e puro, il sangue sarà al pari limpido, pulito e puro.

Per questo il Signore benedetto, con la sua santa Torah, ci ha separati da alcuni cibi proibiti, che essa ci ha interdetto: in parte perché ostruiscono il cuore, come i grassi e il sangue, in parte perché inducono alla protervia, come la cacciagione, gli uccelli selvatici e i predatori, in parte perché occludono le vie dell'intelligenza e della sapienza, come la lepre e il coniglio, il maiale e simili, in parte ancora perché portatori di una serie di brutte e gravi deformità, come i rettili terrestri e acquatici in generale. In sostanza, di tutti questi è detto: E non rendetevi ripugnanti con animali, con volatili e con tutto ciò che striscia sul suolo, che io feci separare come impuri(Levitico XX,25).

Risulta dunque che tutte queste cose abominevoli e spregevoli generano sangue cattivo, incline a ogni sorta di depravazioni. Allora, quando s'è detto che l'uomo si deve santificare nel momento dell'amplesso, ecco che anche il cibo fa parte di questa santificazione, poiché l'uomo deve mangiare cibi appropriati, a mezzo fra il Freddo e il Caldo, compresi fra quelle cose che generano sangue pulito e puro, poiché questo sangue è destinato a diventare la goccia del seme, che a sua volta è destinata a essere fondamento ed edificio del figlio che nascerà da questa unione. Infatti, se il cibo è buono, pulito e a media temperatura, la goccia risulterà pulita e a media temperatura; se per contro il cibo è spesso, torbido e cattivo, anche la goccia sarà cattiva, spessa, torbida e sozza. Il cibo determina così le caratteristiche del nascituro, e se egli sarà saggio o stolto, giusto o empio.

Notiamo al proposito che il Signore benedetto nella sua Torah ha posto il versetto: Se una donna ha fecondato (Levitico XII,2) accanto alla sezione sui cibi proibiti, nella quale si dice: Per distinguere l'impuro dal puro, gli animali che si possono mangiare da quelli che non si possono mangiare (Levitico XI,47). Di seguito ha posto: Se una donna ha fecondato genera un maschio (Levitico XII,2). E successivamente si trova il passo sulle piaghe. Questi tre passi sono segreti strabilianti: quello sulla donna che ha fecondato l'ha posto in mezzo, per esprimere il fatto che se un uomo si separa dai cibi cattivi, avrà figli degni, santi e puri, altrimenti grandi e terribili piaghe li colpiranno, per via di quella goccia di seme prodotta da cibi proibiti e abominevoli. Ecco dunque che ha posto i cibi proibiti accanto al passo sulla donna che ha fecondato, per renderti noto che l'uomo deve santificarsi con alimenti adatti all'amplesso, così che il seme sia pulito e puro e medio fra settentrione e meridione, come abbiamo detto.

Già sai che il sangue è conforme al cibo assunto e il nascituro è conforme al seme da cui deriva. Già sai quel che abbiamo detto, e cioè che un uomo non può nascere né da un cavallo né da qualunque altra bestia, e che dal grano non nascono né lenticchie né fave. Parimenti diciamo che da un seme torbido e spesso non potrà nascere che un uomo abominevole e immondo, come è detto: Traviano gli empi sin dal seno materno.

Dunque in questo capitolo sei stato edotto sulla via del cibo adatto. Ora però è opportuno dirti ancora che anche il cibo adatto va assunto, per riempire il corpo, soltanto in una quantità media, che l'organismo possa triturare, e che possa in fretta tramutarsi in sangue pulito e puro. Infatti qualora il cibo nello stomaco sia troppo, anche se si tratta di ingredienti adeguati, la sua quantità fa si che non sia ben triturato e digerito, tanto da diventare cattivo, torbido e sozzo, più di quanto non lo sarebbero gli alimenti torbidi, pesanti e cattivi, presi a piccole dosi. Per questo bisogna fare attenzione alla quantità del cibo, esattamente come si fa attenzione alla qualità. Bisogna mangiare solo tanto da saziarsi, come ha detto Salomone, sia su di lui la pace: Il giusto mangia fino a saziarsi, ma il ventre degli empi soffre la fame (Proverbi XIII,25).

Osserva questo grande principio che ti è stato proposto.

 

 

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