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| MMMDCCCCXLVII costruì un nuovo Tempio sulle fondamenta poste in opera da Salomone, in maniera che non fosse per nulla inferiore al primo. E fu terminato nove anni prima della nascita del nostro Salvatore. Dopo la nascita del nostro Salvatore, con Aururiagus come Re di Bretagna, l’imperatore Claudio giunse con un’armata e, temendo di essere spodestato, si alleò con lui dandogli sua figlia in sposa, affinché mantenesse il suo Regno fedele ai Romani e, dopodiché l’imperatore tornò a Roma. Nell’anno XLIII, dopo la nascita di Cristo, dei Massoni arrivarono in Inghilterra per costruire un monastero accanto a Glassenbury, oltre a numerosi castelli e torri. Tale sontuosa arte della Geometria era sponsorizzata da Imperatori, Re, Papi, Cardinali e numerosi Principi, i quali ci hanno lasciato numerose testimonianze di monumenti nei loro domini, come nel caso della colonna di Traiano, uno dei più superbi resti della magnificenza dei Romani e la quale si può ancora ammirare | |
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| dando più lustro alla memoria di Traiano di tutte le pene degli storici. Fu costruita per sua gloria dal Senato ed il Popolo di Roma, in memoria dei grandi servigi resi alla patria affinché ne fosse rimasta memoria per i secoli a venire, finche durasse l’impero stesso. Nell’Anno Christi CCC, all’epoca di san Albano; il Re pagano di Inghilterra fece recingere da mura la città chiamata Verulum; e san Albano, che era un gran cavaliere e condottiero della casa Reale ed aveva ricevuto il comando del reame, ed anche della costruzione della cinta, e che amava e stimava molto i Massoni, fece sì che venissero ben pagati con due Scellini a settimana e tre penny per i loro aiutanti. Questo perché sino a quel momento, nel paese, un massone guadagnava solo un penny al giorno oltre al vitto. San Albano fece riunire i Massoni in una gilda reale e stabilì un concilio annuale, e gli diede il nome di assemblea e vi partecipò aiutando ad iniziare Massoni e definendone i doveri come sarà fatto anche di seguito. | |
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| Successe che dopo il martirio di San Albano, considerato il protomartire dell’Inghilterra, un certo Re invase il paese distruggendo quasi tutto con il fuoco e la spada, causando un decadimento della scienza della Massoneria, sino a quando nel regno di Edelberto, re del Kent, nell’Anno Domini DXCVI, Gregorio primo conosciuto come Magno, inviò nelle isole della Bretagna un monaco con altri uomini di scienze per predicare la fede di Cristo, in quanto tale nazione ancora non la aveva ricevuta completamente. Tale Edelberto costruì una chiesa a Canterbury e la dedicò a San Pietro e san Paolo e si ritiene abbia anche costruito o restaurato la chiesa di San Paolo a Londra. Costruì anche la chiesa di St. Andrews a Rochester. Sibert, Re della Sassonia dell’est, persuaso da Athelberto, Re del Kent ed avendo ricevuto la fede cristiana nell’Anno Domini DCXXX; costruì un monastero a Westminster, in onere di Dio e San Pietro. Nel DCCCXCV Sigebert, Re dell’Anglia orientale, iniziò la costruzione dell’Università di Cambridge. | |
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| Athelstane sin dal principio del suo Regno era uomo amatissimo da tutti i suditi, molto devoto nei riguardi delle chiese e dei monasteri, come possiamo vedere da quelle che edificò. Ne costruì una a Wilton nella Diocesi di Salisbury; un’altra a Michelney nel Somersetshire ed oltre a queste, pur essendovi pochi monasteri famosi edificati durante il suo regno, ne adornò con ampliamenti, doni di gioielli o di terreni e per esempio arricchì enormemente la chiesa di York. Edwin, fratello del Re Athelstane amò i Massoni molto più di quanto non fece suo fratello e fu un grande discepolo della Geometria; non disdegnando accompagnarsi e conversare con Massoni per poter apprenderne il mestiere e, in riconoscimento dell’amore dimostrato, nell’Anno Domini DCCCCXXXII fu egli stesso iniziato Massone ed ottenne da suo fratello l’incarico di ospitare un’assemblea a York; e di seguito, ogni anno ne vennero tenute di simili nel suo regno, per giudicare colpe ed infrazioni commesse all’interno della gilda. Presiedette egli stesso all’assemblea di York ove iniziò Massoni e ne definì i doveri, trasmise insegnamenti | |
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| e fece si che tali istruzioni fossero conservate per sempre,e diede loro incarichi e commesse da mantenere ed emise un’ordinanza da rinnovarsi di Re in Re. L’Assemblea diede annuncio a tutti i vecchi Massoni e nuovi di dare evidenza di eventuali scritti o conoscenze di regole e doveri che erano stati emessi nel Paese o in qualsiasi altro Paese e fu data prova che ve ne erano in francese, in greco ed alcune in inglese, od altre lingue e che tutte avevano il medesimo intento e scopo. Ed egli ne fece un libro per dare evidenza di come fosse stata fondata la gilda e, commando che fosse letto o raccontato ad ogni nuovo Massone per potergli trasmettere i doveri. E da allora sino ad oggi, i doveri dei Massoni sono stati mantenuti in tale forma affinché gli uomini ne siano governati. Inoltre durante varie Assemblee alcuni Doveri sono stati formulati ed ordinati grazie ai saggi consigli di Massoni e compagni. Ogni uomo che sia Massone deve applicare questi Doveri e se qualsiasi uomo si dovesse trovare in difetto su qualcuno di essi, | |
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| dovrà fare ammenda, pregare Dio per la sua grazia, specialmente se sei tu ad essere in dovere. Tieni ben conto che devi obbedire il Primo Dovere che è, che tu sia un giusto dinnanzi a Dio e la santa Chiesa. Secondo, che non sia eretico, volontariamente o che dia seguito ad innovazione ma che bensì tu sia un uomo saggio e discreto in tutto. Terzo, che tu non sia sleale, ne coinvolto in congiure, ma bensì che se tu venga a sentire di qualche congiura ai danni del Governo, devi farla scoprire e se non puoi, sventala. Quarto, che tu sia onesto con gli altri, (cioè) con ogni Massone della gilda Massonica, che sia un massone accettato, che tu gli venga fatto da te ciò che vorresti che egli facesse a te. Quinto, che tu rispetti le confidenze dei tuoi fratelli, sia in loggia che nella sala, | |
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| e qualsiasi confidenza che debba essere mantenuta riservata per fratellanza. Sesto, che nessun Massone debba rubare o nascondere alcuna tale azione ingiusta, qualora la possa intuire o sapere. Settimo, che ciascun Maestro riconosciuto sia fedele al Lord o Maestro che serve e che lo serva fedelmente per il suo vantaggio. Ottavo, che tu debba chiamare qualsiasi Massone tuo Compagno o Fratello, e cge non debba mai usare con lui linguaggio scurrile. Nono, che tu non debba mai desiderare o cercare comunicazione con la moglie di un fratello e nemmeno porre attenzioni su sua figlia, desiderando sedurla, ne su una sua serva o qualsiasi moglie a lui affidata. Decimo, che tu possa pagare onestamente per la carne e le bevande ovunque tu alloggi, affinché non sia denigrato l’onore della gilda. Siano questi in generale i doveri che sono onorati | |
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| da ogni Libero Massone, sia dai Maestri che dai Compagni. Riepilogherò anche altri doveri in particolare per Maestri e Compagni Primo, che nessun Maestro o Compagno prenda un incarico da un Lord o da altra persona qualora non sappia di essere abbastanza abile da poterlo portare a termine, affinché la gilda non ne abbia detrimento, e che il Lord possa essere ben servito. Secondo, che nessun Maestro prenda incarichi in misura ragionevole affinché il Lord possa essere ben servito e che siano sufficienti per averne un utile che gli permetta di vivere bene ed onestamente, e di pagare i suoi Compagni il giusto come dovuto. Terzo, che nessun Maestro o Compagno sottragga ad altro il lavoro, (e cioè)se chiunque altro abbia preso un lavoro o sia Maestro del lavoro di un Lord, non trami od operi per minarne la posizione o per estrometterlo, tranne per il caso in cui esso non abbia abbastanza abilità per portarlo a termine. | |
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| Quarto, che nessun Maestro o Compagno prenda alcun Apprendista se non per un pieno periodo di sette anni, e che l’Apprendista sia per nascita libero, ed integro fisicamente, come dovrebbe essere un uomo. Quinto, che nessun Maestro o Compagno prenda prebenda o allettamento da alcun uomo, che debba essere iniziato senza l’assenso, consenso e consiglio dei suoi fratelli e che colui che deve essere iniziato Massone sia abile in tutti i modi e gradi (cioè) nato libero, sia di buona famiglia, giusto e privo di vincoli e che sia in possesso dei propri arti cosi come debba essere per un uomo. Sesto, che nessun Maestro o Compagno prenda un Apprendista a meno che non abbia abbastanza lavoro per metterlo all’opera assieme a tre dei suoi Compagni od almeno due. Settimo, che nessun Maestro o Compagno sottragga lavoro che qualche altro uomo avesse intrapreso o che stesse per o desiderasse intraprendere. Ottavo, che ogni Maestro paghi il compenso ai suoi Compagni secondo i loro meriti affinché non venga ingannato da falsi lavoratori. | |
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| Nono, che nessun uomo calunni un altro dietro la schiena facendogli perdere la buona reputazione e quindi creandogli impedimento ai mezzi di sussistenza. Decimo, che nessun Compagno della Loggia o fuori risponda male o rimproveri un suo fratello senza una giusta causa. Undicesimo, che ciascun Massone mostri rispetto per gli anziani, e li veneri. Dodicesimo, che nessun Massone giochi di azzardo, od ai dadi, o a carte o qualsiasi altro gioco proibito in maniera da non creare detrimento alla buona reputazione della gilda. Tredicesimo, che nessun Massone faccia lo strozzino, il ruffiano o che sia licenzioso affinché non si possa portare detrimento alla buona reputazione della gilda. Quattordicesimo, che nessun Compagno vada in città o nel paese di notte, senza avere un accompagnatore che possa testimoniare | |
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| che ha solo visitato posti onesti. Quindicesimo, che ogni Maestro o Compagno presieda all’Assemblea, ove questa si tenga a cinquanta miglia da dove egli si trova, se ne ha ricevuto notifica. Qualora avesse commesso una colpa contro la gilda, si conformi al giudizio dei Maestri e Compagni e dia soddisfazione secondo le indicazioni ricevute, ove possibile. Altrimenti non si conformasse ad un equo giudizio, esso potrà ricorrere al giudizio ordinario. Sedicesimo, che nessun Maestro o Compagno faccia un calco o copia, o chieda di fare calco di una pietra, ma ciò è permesso alla fratellanza. Diciassettesimo, che tutti i Massoni ricevano ed ospitino fratelli stranieri quando essi visitano il paese, e che gli diano lavoro se essi desiderano come d’uso (cioè si uniscano) se ha delle pietre da scolpire, oppure gli fornisca denaro a sufficienza per poter raggiungere la prossima loggia. Diciottesimo, che ogni Massone serva giustamente il Lord per la paga che riceve e che ogni Maestro | |
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| termini il lavoro, qualora gli fosse richiesto di persona o per tramite, ed avesse già ricevuto tutto il dovuto. Questi doveri che abbiamo elencato per te e tutti gli altri che appartengono alla Massoneria saranno da te osservati. Quindi possa Dio aiutarti, ed ITALLIDOM
FINIS | |