Dalle viscere della Terra allo splendore della Luce: il viaggio di purificazione attraverso il significato esoterico dei simboli presenti nel Gabinetto di Riflessione, testimoni del faticoso cammino dell'uomo verso la propria realizzazione...

Il documento che presentiamo ai nostri ospiti, è opera d'ingegno del carissimo F:. Eugenio Bonvicini (Università "La Sapienza), ed è stato pubblicato su "Massoneria Oggi" (Editore Erasmo) anno III n.1 Gennaio-Febbraio 1996.

Ogni diritto è riconosciuto

© Eugenio Bonvicini

 

 

 

 

 

 

Sullo stesso Soggetto è possibile consultare:

Il Gabinetto di Riflessione: Profili Storici

 

 

Il simbolismo del Gabinetto di Riflessione

Esiste uno schema unitario dell'esoterismo muratorio che ha come meta un processo di liberazione, mentale e spirituale dell'uomo, che la Massoneria propone di compiere all'Adepto in tutti i campi e che si sostanzia nella particolare via iniziatica massonica.

La suddetta meta già si scorge nel Gabinetto di Riflessione nel quale il Profano è posto prima della sua introduzione nel Tempio, per compiere, da solo, il primo viaggio iniziatico in grado di Apprendista.

Tale primo viaggio è raffigurato nelle viscere della Terra, negli Inferi, per dare inizio da lì alla sua rinascita a "nuova vita", verso la Luce che chiede entrando in Massoneria.

Per facilitare il lettore, riproduco il disegno del Gabinetto di Riflessione e descrivo i simboli e le frasi che il Profano si trova di fronte e sulle quali è chiamato a meditare.

Il pavimento, le pareti, il soffitto del Gabinetto di Riflessione sono dipinti in nero opaco e ciò dà l'idea dell'antro nelle viscere della Terra.

Nella prima parete - dalla quale inizia il simbolico primo viaggio - è dipinto il segno zodiacale del Cancro (Solstizio d'estate), uno Scheletro umano, la scritta V.I.T.R.I.O.L., i simboli alchemici dello Zolfo e del Sale, una Lucerna e una frase che invita a riflettere sulla propria determinazione nel voler proseguire. Vi è inoltre rappresentato il simbolo ermetico dell' Acqua.

Nella seconda parete è dipinto il segno zodiacale della Bilancia (Equinozio d'autunno), una Porta socchiusa, con uno Spioncino, il simbolo dell'Elemento Aria ed è posta una scritta sulle motivazioni che hanno condotto qui l'iniziando: se non sono quelle giuste, che se ne vada!

 Nella terza parete è dipinto il segno zodiacale del Capricorno (Solstizio d'inverno), una Falce, la Clessidra, una Finestrella con uno Specchio, il simbolo alchemico dell'Elemento Terra ed una scritta relativa alle "distinzioni umane".

 

 Nella quarta parete è disegnato il segno zodiacale dell'Ariete (Equinozio di primavera), un Gallo che canta, il simbolo dell'Elemento Fuoco e varie scritte di alto significato esoterico, relative al percorso iniziatico da intraprendere.

Sul tavolino è posto un Calamaio con Penna una Candela, 3 Ciotole con Sale, Zolfo, Sabbia, un Pane secco, una Brocca d'acqua, un Teschio umano.

 

Simbolicamente nel Gabinetto di Riflessione il Profano muore per rinascere a "nuova vita" al canto del Gallo.

 

 

 

 


 

L'interpretazione del messaggio esoterico del primo viaggio iniziatico

 

Cercherò di seguire questo viaggio ideale del Profano invitato a riflettere.

Sulla prima parete si legge la scritta: V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Retiphicandoque Invenies Occulntum Lapidem - Visita le viscere della Terra e rettificando il cammino troverai la Pietra Occulta) il cui significato profondo si riferisce alla ricerca del proprio perfezionamento interiore. Tale scritta indica già il suddetto processo di liberazione mentale e spirituale perché la Verità (o Pietra Filosofale, o Pietra Cubica) l'uomo deve sapere trovarla rettificando più volte il cammino e superando gli ostacoli rappresentati dai pregiudizi, dalle superstizioni, dalle passioni, dalle sofferenze, dalle apatie, dalle paure. Per fare ciò l'uomo è solo nella sua riflessione e per questo gli si suggerisce di proseguire in questo solitario cammino, che è l'iniziazione massonica, senza affidamenti dogmatici. Se non è disposto a ciò, che torni sui suoi passi!

Proseguendo il viaggio sulla seconda parete, la Porta - simbolo anch'esso alchemico - sta a significare che non può essere aperta se non si sa trasformare la materia - già simboleggiata dallo Zolfo e dal Sale - con il giusto fuoco dei sentimenti e dell'intelletto, se non si sa guardare verso l'alto, raffigurato dal simbolo dell'Elemento Aria. Perciò la scritta riguarda l'impegno da assumere con se stesso; e questo deve essere appropriato, costante, ispirato, non dettato da una fugace curiosità e dai legami al materiale. La Porta resta ermeticamente chiusa se non si attua la trasformazione interiore.

Passando alla successiva parete vi è un'altra scritta in cui si sollecita a guardare alle cose della Terra senza pensare ai vantaggi personali, ordinando la propria vita (i simboli della Clessidra e della Falce, emblema di Saturno) verso una sollecitazione dello Spirito, rivolta a conoscere se stesso (i simboli della Finestrella che rivela uno Specchio sul quale si riproduce la propria immagine), al fine di sapersi identificare con la Legge Universale ed essere partecipe attivo dell'Umanità.

Questo è il significato del Triangolo con la punta in basso barrata, simbolo dell'Elemento Terra, che indica la proiezione del massone verso l'Umanità.

Nella quarta parete si riceve l'ultima indicazione in cui si sottolinea il valore della Vigilanza e della Perseveranza, allo scopo di essere purificato e di giungere alfine alla Luce.

Il Triangolo con la punta verso l'alto, non barrata, simboleggia l'Elemento Fuoco, il Gallo canta alla luce dell'alba.

I1 primo viaggio simbolico - che precede il Rito d'iniziazione nel Tempio - è così terminato.

Al Profano che realmente rifletta è già stato detto tutto l'essenziale sull'esoterismo massonico e su cosa significhi la sua duplice ricerca iniziatica, sempre rivolta verso il Cielo e la Terra, cioè riconoscendo i segni del Divino, come "scintilla" che è in ogni uomo, e sentendosi partecipe attivo dell'Umanità.

Per fare ciò l'uomo è solo nella riflessione - ed è già questo un messaggio gnostico - perché la Pietra Occulta non può venirgli donata da altri, neppure da Dio, ed egli deve compiere da solo il cammino della propria realizzazione.

Per questo si dice al Profano più volte di riflettere sulla propria volontà di ricerca e di assicurarsi di voler procedere sulla via della Conoscenza (gnosi): solo così egli sarà in grado di vedere la Luce.

Nel Gabinetto di Riflessione, inoltre, il Profano deve rispondere ad alcune domande da cui possa emergere la sua opinione circa la presenza dell'uomo nel mondo e circa i propri doveri da compiere.

Dopo l'approvazione dello scritto in Loggia, il Profano viene introdotto in Loggia per compiervi i successivi viaggi iniziatici con la "purificazione" negli Elementi Primordiali.

L'iniziazione non può limitarsi ad un conferimento di un "brevetto" - sia pure reso in forma cerimoniale -, ma ritengo anche che non può limitarsi ad una esposizione all'iniziando della simbologia legata ai soli strumenti del lavoro muratorio, né al solo dialogo rituale su una condotta morale e di ossequio ai Doveri ed alla Costituzione dell'Obbedienza massonica, e ad una invocazione a Dio con una preghiera.

Confutazione delle tesi che escludono tali simboli in nome di una pretesa "ortodossia" massonica.

Inoltre non mi appare convincente la tesi giustificativa della esclusione del Gabinetto di Riflessione e delle "purificazioni" negli Elementi Primordiali, fondata sulla osservazione che tutto ciò appare altamente improntato - ed è vero - ad una concezione ermetico-alchemica, ritenuta tardiva rispetto ad una ortodossia massonica, risalente, si sostiene, alla Massoneria "operativa", che sarebbe il prodotto di una successiva inclusione dopo il 1717 di carattere illuministico.

In primo luogo ritengo che la Massoneria "moderna", o "speculativa", non possa disgiungersi dall'influsso illuministico, tanto di matrice inglese quanto di quella francese, tedesca od italiana, come non possa disgiungersi dall'influsso umanistico e da quello rosacrociano e da quello ermetico-alchemico, come da quello cristiano in genere, od ebraico, perché la Massoneria compie una "tesaurizzazione" di quanto di meglio abbia prodotto il pensiero umano nei secoli. Inoltre l'Ermetismo e l'Alchimia Filosofica furono in auge nell'età umanistica fino dal tardo Medioevo - mai oggetto di scomunica per "eresia" e si annoverano papi ed ecclesiastici fra i cultori di tali concezioni - e quindi possono essere state recepite già dalla Massoneria cosiddetta "operativa", come paiono dimostrare molte opere degli antichi maestri, che rivelano gli influssi dell'Ermetismo che includeva in sé anche l’Alchimia Filosofica.

Basta osservare - per trarne conferma - il pavimento del Duomo di Siena di Giovanni di Stefano del 1482 che evoca un viaggio iniziatico labirintico che parte dalla raffigurazione di Ermete Trismegisto che mostra la Tavola Smeraldina. Basta osservare il Rebis di Basilio Valentino che rivela molti simboli ermetico-alchemici che compaiono nel Gabinetto di Riflessione.

Anche in omaggio ad una ortodossia liberomuratoria tardo medioevale non si può escludere quindi la inclusione di una simbologia ermetico-alchemica in un prospettabile Rito di iniziazione della Massoneria antica, che già aveva un contenuto speculativo rivolto alla elevazione spirituale dell'uomo, in un concetto di rinascita a "nuova vita".

 


 

 

L'antichità del concetto di Morte-Rinascita a "nuova vita" e dell'antro di meditazione

 

Tanto più che in molteplici Tradizioni di Riti di iniziazione vi era L'idea di partire da un antro di Riflessione, preparatorio, nel concetto di morte-rinascita a nuova vita, dalle viscere della Terra per risalire alla Luce.

Nei riti di Cibele, la simbologia della morte-rinascita di Attis rievocata l'iniziando, si ritiene si svolgesse in una fossa - come ad immergersi nella Terra - e su di esso si faceva cadere il sangue del toro ucciso, per simboleggiare il risorto per l'Eternità.

Nel culto di Osiride, l'iniziando, dopo giorni di digiuno, veniva condotto di notte nel "santuario sotterraneo" dove doveva meditare sulla iniziazione.

Nella antica Creta (2.500 a.C.) i luoghi del culto erano in grotte e da Creta prende inizio il simbolo del Labirinto, inteso come cammino iniziatico.

Nel culto di Mithra i 7 gradi di iniziazione si svolgevano in grotte o cripte, ed evocavano il passaggio attraverso gli Elementi Primordiali prima di giungere alla pienezza del Sole.

La Scuola Italica di Pitagora, nel suo Rito di iniziazione, fondato sulla palingenesi dell'uomo vivente che si rigenera, era collegata alla simbologia della morte-rinascita, partendo dall'Elemento Terra, evocato da una caverna, e l'iniziando veniva "purificato" dagli Elementi, Acqua, Aria, Fuoco per trasformarsi simbolicamente nell'Elemento Etere; così pure era il pensiero di Platone (Fedone, 82D, 83D).

Anche nel Cristianesimo primitivo si evoca la morte-rinascita - come penso possa interpretarsi Lazzaro che esce dalla tomba nel racconto del Vangelo di Giovanni - ed inoltre nel Cristianesimo le cripte svolsero una originaria funzione iniziatica, specialmente nel Monachesimo e così pure la simbologia del Labirinto associato all'idea del cammino dell'uomo tra le insidie della vita, verso la realizzazione spirituale.

L'idea del Labirinto risorge nel tardo Medioevo, come comprovano le Cattedrali di Chartres, Amiens, Lucca, S. Savino, Pistoia ed in quest'ultima, del X secolo, il Labirinto reca ai lati i segni dello Zodiaco, che inducono ad attribuirgli il significato di Labirinto Cosmico.

Segni zodiacali li osserviamo presenti in molti Battisteri, come in quello di Parma ad opera di Benedetto Antelami.

Anche Dante, nella Divina Commedia - indubbio messaggio esoterico - parte dagli Inferi e dalla "selva oscura", e si inserisce nella tradizione mediterranea, con radici pre-cristiane della palingenesi spirituale.

Da tutto ciò ritengo che il Gabinetto di Riflessione, con i suoi simboli, previsto dal Rituale del Grande Oriente d'Italia e da altre Ritualità massoniche, debba venire inserito in una tradizione antica, che può essere stata nota e recepita dai Liberi Muratori tardo medioevali - quando era in auge la costruzione dei Labirinti, intesi come espressione di viaggi iniziatici - e che può avere avuto, almeno come fondata ipotesi, ingresso in un Rito di iniziazione liberomuratorio antico.

Rito di iniziazione che è comprovato esistente - anche se non conosciuto, perché affidato alla tradizione orale delle norme inter corpus - dagli articoli 21-22 della Carta di Bologna del 1248. L'inserimento, nel Rito di iniziazione della Massoneria moderna, del Gabinetto di Riflessione e dei tre viaggi negli Elementi Primordiali, con le relative "purificazioni", trova quindi piena giustificazione e non può venire respinto in nome di una pretesa "ortodossia" liberomuratoria.

Infine l'idea della morte-rinascita a nuova vita - o Rigenerazione - così viva nell'Ermetismo, giustamente è ritenuta essenziale per la Massoneria.

Ritengo che non si possa escludere - adducendo che non è ortodossa rispetto alla Massoneria antica -soltanto perché introdotta attorno al 1725.

Il Rituale di iniziazione al primo grado, nelle sue linee generali, deriva da quello della Loggia di Kilwining-Erèdom, dal suo Rito Primitivo, operante già nel 1630-40, ed è sostanzialmente identico al Rituale d'iniziazione operante in Italia dal 1806, con gli Statuti generali della Fra-massoneria in Italia editi a Milano ed a quelli editi a Napoli nel 1820, mentre il Rituale Emulation deriva da quello della Emulation Lodge of Improvement approvato il 2 ottobre 1823.

L'iniziazione muratoria - così come prevista dal Rituale ufficiale del Grande Oriente d'Italia (edizione 1969) - è dunque sedimentata nel costume dei massoni italiani da quasi due secoli. Perché mutarla?

Essa rammenta all'Adepto il mistero della morte mistica e della rinascita a nuova vita, come formulato, si ritiene, dal rosacroce Elia Ashmole fino dalla metà del 1600.

 


 

Riferimenti bibliografici

  • G. Porciatti: Simbologia massonica - Massoneria azzurra. Ed. Atanòr. Roma 1950.

  • Farina: Rituale dei lavori dell'Ordine degli A.L.A.M.. Ed. Bolla. Milano 1960, Ed. Arktos, Carmagnola 1990.

  • Boucher: La simbologia massonica. Ed. Atanòr, Roma 1975. Bayard: Simbolisme Maçonnique     Traditionnel. Ed. Haut Grades, Paris 1981.

  • Wirth: La Massoneria resa intelleggibile ai suoi Adepti. Ed. G.O.I.. Roma 1976.

  • Bonvicini: Massoneria antica. "Dalla Carta di Bologna" del 1248 agli "Antichi Doveri" del 1723. Ed. Atanòr. 1989. Bonvicini: Massoneria moderna, storia, ordinamenti, esoterismo, simbologia. Ed. Bastogi, Foggia 1994.

  • Emulation Ritual, Ed. Erasmo, Roma 1976.

 

 

 

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