Liber Liberi Vel Lapidis Lazuli |
PROLOGO DEL NON ANCOR NATO 1. Nella mia solitudine giunge - 2. Il suono di un flauto che da oscuri boschetti tormenta le estreme colline. 3. Proprio dal mirabile fiume essi raggiungono il margine della regione selvaggia. 4. E io vedo Pan. 5. Le nevi sono eterne lassù, lassù - 6. E il loro profumo fuma in alto verso le narici delle stelle. 7. Ma cos’ho a che fare con queste cose? 8. Per me solo il distante flauto, la persistente visione di Pan. 9. Da ogni parte Pan all’occhio, all’orecchio; 10. Il profumo di Pan è pervadente, il suo sapore riempie completamente la mia bocca, cosicché la lingua irrompe in una parola soprannaturale e mostruosa. 11. Il suo abbraccio è intenso su ogni centro della pena e del piacere. 12. L’interiore sesto senso è infiammato dall’intimo sé di Lui, 13. Io mi precipitai giù dal precipizio dell’essere 14. Fino nell’abisso, l’annientamento. 15. Una fine alla solitudine, come per tutto. 16. Pan! Pan! Io Pan! Io Pan! I 1. Mio Dio, come ti amo! 2. Col veemente appetito di una bestia io Ti caccio attraverso l’Universo. 3. Tu stai eretto come fossi su un pinnacolo all’estremità di una città fortificata. Io sono un bianco uccello, e mi poso su di Te. 4. Tu sei il Mio Innamorato: io Ti vedo come una ninfa con le sue candide membra distese presso la fonte. 5. Ella giace sul muschio; non c’è nessun altro che lei: 6. Non sei Tu Pan? 7. Io sono Lui. Non parlare, o mio Dio! Lascia che l’opera sia compiuta in silenzio. 8. Fa’ che il mio grido di pena sia cristallizzato in un piccolo bianco cerbiatto per correr via nella foresta! 9. Tu sei un centauro, o mio Dio, dai fiori di viola che Ti coronano, agli zoccoli del cavallo. 10. Tu sei più duro dell’acciaio temperato; non c’è diamante che regga il Tuo confronto. 11. Non cedetti io questo corpo e quest’anima? 12. Io ti corteggio con una daga tenuta attraverso la mia gola. 13. Che lo zampillo di sangue estingua la Tua sete di sangue, o mio Dio! 14. Tu sei come un piccolo bianco coniglio nella tana della Notte. 15. Io sono più grande della volpe e del buco. 16. Dammi i Tuoi baci, o Signore Iddio! 17. Giunse il lampo e pulì leccando il piccolo gregge di pecore. 18. C’è una lingua e una fiamma; io vedo quel tridente camminare sul mare. 19. Una fenice l’ha come sua testa; al di sotto ci sono due rebbie. Esse trafiggono il malvagio. 20. Io Ti trafiggerò, o Tu piccolo dio grigio, a meno che Tu non stia in guardia! 21. Dal grigio all’oro; dall’oro a ciò che è oltre l’oro di Ophir. 22. Mio Dio! ma io Ti amo! 23. Perché hai sussurrato cose tanto ambigue? Eri Tu spaventato, o Ungulato Capro, o Cornuto, o pilastro di lampo? 24. Dal lampo cadono perle; dalle perle, nere chiazze di nulla. 25. Io ho basato tutto su uno, uno sul nulla. 26. Fluttua nell’etere, o mio Dio, mio Dio! 27. O Tu grande sole incappucciato di gloria, taglia queste palpebre! 28. La Natura si estinguerà; ella mi cela, chiudendo le mie palpebre con paura, ella mi nasconde dalla Mia distruzione, o Tu occhio aperto. 29. O Tu sempre piangente! 30. Non Iside mia madre, né Osiride mio sé; ma l’incestuoso Horus abbandonato a Tifone, così io possa essere! 31. Ecco il pensiero; e il pensiero è male. 32. Pan! Pan! Io Pan! è sufficiente. 33. Non cadere nella morte, o mia anima! pensa che la morte è il letto nel quale noi sprofondiamo! 34. O come Ti amo, mio Dio! C’è specialmente un’impetuosa luce parallela dall’infinito, orribilmente diffratta nella confusione di questa mia mente. 35. Io Ti amo. Io Ti amo. Io Ti amo. 36. Tu sei una cosa meravigliosa, più bianca di una donna nella colonna di questa vibrazione. 37. Io saetto su verticalmente come una freccia, e divengo quello Lassù. 38. Ma è morte, e la fiamma della pira. 39. Ascendi nella fiamma della pira, o mia anima! Il tuo Dio è come il freddo vuoto dell’ultimo cielo, nel quale tu irraggi la tua piccola luce. 40. Quando Tu mi conoscerai, o vuoto Dio, la mia fiamma spirerà completamente nella Tua grande N.O.X. 41. Cosa sarai Tu, mio Dio, quando avrò cessato di amarTi? 42. Un verme, un nulla, un vacillante briccone. 43. Ma Oh! Io Ti amo. 44. Io ho gettato un milione di fiori ai Tuoi piedi dal cesto dell’Oltre, ho unto Te e il Tuo Personale con olio e sangue e baci. 45. Io ho infiammato il Tuo marmo nella vita - sì! nella morte. 46. Io sono stato colpito dall’odore acre della Tua bocca, che non beve mai vino ma vita. 47. Come imbianca le labbra la rugiada dell’Universo! 48. Ah! gocciolante flusso delle stelle della madre Superna, vattene! 49. Io Sono Colei che dovrebbe venire, la Vergine di tutti gli uomini. 50. Io sono un ragazzo davanti a Te, o Tu Dio satiro. 51. Tu infliggerai la punizione del piacere - Ora! Ora! Ora! 52. Io Pan! Io Pan! Io Ti amo. Io Ti amo. 53. O mio Dio, risparmiami! 54. Ora! E’ fatto! Morte. 55. Io gridai forte la parola - e fu una potente formula magica per legare l’Invisibile, un incantesimo per sciogliere ciò che è legato; sì, per sciogliere ciò che è legato. II 1. O mio Dio! Usami di nuovo, sempre. Per sempre! Per sempre! 2. Ciò che divenne fuoco da Te diviene acqua da me; perciò che il Tuo Spirito mi agguanti, così che la mia mano destra scagli la saetta. 3. Viaggiando attraverso lo spazio io vidi l’urto di due galassie che cozzavano una contro l’altra incornandosi come i tori sulla terra. Io fui spaventato. 4. Allora esse cessarono il combattimento e si volsero verso di me, e io fui duramente schiacciato e lacerato. 5. Avrei preferito esser stato calpestato dall’Elefante - Mondo. 6. O mio Dio! Tu sei la mia prediletta piccola tartaruga! 7. Tuttavia Tu sostieni l’Elefante - Mondo. 8. Io striscio sotto il tuo carapace, come un innamorato nel letto della sua bella; io mi insinuo e mi siedo nel Tuo cuore, per quanto comodo e intimo possa essere. 9. Tu mi ripari, cosicché io non odo il barrire di quell’Elefante - Mondo. 10. Tu non vali un obolo, nell’agorà; tuttavia Tu non sei per essere acquistato a riscatto dell’intero Universo. 11. Tu sei simile ad una magnifica schiava Nubiana che appoggia la sua nuda porpora contro i verdi pilastri di marmo che sono sopra il bagno. 12. Il Vino sgorga dai suoi neri capezzoli. 13. Arrivato nella casa di Pertinace, bevvi il vino per un po’. Il coppiere mi favorì e mi diede del giusto dolce vino di Chio. 14. Là c’era un ragazzo Dorico, esperto in gesta di forza, un atleta. La luna piena fuggì irosamente via giù per la distruzione. Ah! Ma noi ridemmo. 15. Io ero un pernicioso ubriaco, o mio Dio! Tuttavia Pertinace mi portò alle nozze. 16. Io avevo una corona di spine quale unica mia dote. 17. Tu sei simile a un corno del capro di Astor, o Tu mio Dio, nodoso e ricurvo e diabolicamente forte. 18. Più freddo di tutto il ghiaccio di tutti i ghiacciai della Nuda Montagna, era il vino versatomi. 19. Una campagna selvaggia e una luna calante. Nubi che fuggono su nel cielo. Una cinta di pini, e oltre di alti tassi. Tu nel centro! 20. O voi tutti, rospi e gatti, rallegratevi! Voi viscide cose, venite qui! 21. Danzate, danzate per il Signore nostro Dio! 22. Lui è lui! Lui è lui! Lui è lui! 23. Perché dovrei continuare? 24. Perché? Perché? giunge l’improvviso schiamazzo di un milione di diavoletti dell’inferno. 25. E il riso si diffonde. 26. Ma non indispone l’Universo; ma non scuote le stelle. 27. Dio! come Ti amo! 28. Io cammino in un ricovero; tutti gli uomini e le donne intorno a me sono dementi. 29. O pazzia! pazzia! pazzia! desiderabile tu sei! 30. Ma io Ti amo, o Dio! 31. Questi uomini e donne delirano e urlano; essi sbavano fuori la follia. 32. Io inizio ad essere spaventato. Io non ho controllo; io sono solo. Solo. Solo. 33. Pensa, o Dio, come sono felice nel Tuo amore. 34. O marmoreo Pan! O falsa faccia che dà occhiate maliziose! Io amo i Tuoi oscuri baci, insanguinati e puzzolenti! O marmoreo Pan! I tuoi baci sono simili alla luce del sole sull’azzurro Egeo; il loro sangue è il sangue del tramonto su Atene; il loro fetore è simile a un giardino di Rose di Macedonia. 35. Sognai del tramonto e di rose e di vini; Tu eri là, o mio Dio, e abbigliavi Te stesso come una cortigiana Ateniese, e io ti amavo. 36. Tu non sei sogno, o Tu, troppo bello in egual misura per il sonno e per la veglia! 37. Io disperdo l’alienato popolo della terra; io cammino solo con i miei piccoli burattini nel giardino. 38. Io sono gigantesco come Gargantua; quella galassia non è che l’anello di fumo del mio incenso. 39. Brucia Tu strane erbe, o Dio! 40. Ragazzi, preparatemi un liquore magico, con i vostri sguardi! 41. L’anima stessa è ebbra. 42. Tu sei ebbro, o mio Dio, dei miei baci. 43. L’Universo vacilla; Tu lo hai giudicato. 44. Due volte, e tutto è compiuto. 45. Vieni, o mio Dio, e abbracciamoci! 46. Pigramente, bramosamente, ardentemente, pazientemente; così io opererò. 47. Ci sarà una Fine. 48. O Dio! O Dio! 49. Io sono uno sciocco ad amarTi; Tu sei crudele, Tu neghi Te stesso. 50. Vieni a me ora! Io Ti amo! Io Ti amo! 51. O mio caro, mio caro - Baciami! Baciami! Ah! ma ancora. 52. Sonno, prendimi! Morte, prendimi! Questa vita è troppo piena; essa addolora, essa uccide, essa è sufficiente. 53. Che io torni indietro nel mondo; sì, indietro nel mondo. III 1. Io ero il sacerdote di Ammon - Ra nel tempio di Ammon - Ra a Tebe. 2. Ma venne Bacco cantando con il suo gruppo di ragazze rivestite di tralci di vite, di ragazze in scuri mantelli; e Bacco nel mezzo come un cerbiatto! 3. Dio! in che modo venni fuori nella mia collera a disperdere il coro! 4. Ma nel mio tempio Bacco si fermò come sacerdote di Ammon - Ra. 5. Perciò selvaggiamente andai con le ragazze in Abissinia; e là attendemmo e ci rallegrammo. 6. Eccessivamente; sì, davvero! 7. Io mangerò il frutto maturo e acerbo per la gloria di Bacco. 8. Terrazze di agrifoglio, e file di onice e opale e sardonice che introducono al fresco e verde atrio di malachite. 9. All’interno c’è un guscio di cristallo, foggiato come un’ostrica - o gloria di Priapo! O beatitudine della Grande Dea! 10. Là dentro c’è una perla. 11. O Perla! tu sei venuta dalla maestà del solenne Ammon - Ra. 12. Allora io, il sacerdote, vidi un fisso brillio nel cuore della perla. 13. Talmente lucente che noi non potremmo guardare! Ma osservate! una rosa rosso sangue su una croce d’oro brillante! 14. Così io adorai il Dio. Bacco! tu sei l’amante del mio Dio! 15. Io, che fui il sacerdote di Ammon - Ra, che vidi il Nilo scorrere per molte lune, per molte, molte lune, sono il giovane cerbiatto della grigia terra. 16. Avvierò la mia danza nelle vostre conventicole, e i miei amori segreti saranno dolci tra voi. 17. Tu avrai un amante tra i signori della grigia terra. 18. Questo egli ti porterà, senza il quale tutto è inutile; una vita di uomo versata per il tuo amore sui Miei Altari. 19. Amen. 20. Fa’ che sia presto, o Dio, mio Dio! Io ti desidero ardentemente, io vago assai solo tra la gente pazza, nella grigia terra della desolazione. 21. Tu impianterai l’abominevole e solitaria Cosa di malvagità. Oh gioia! porre quella pietra angolare! 22. Essa starà eretta sull’alta montagna; solo il mio Dio comunicherà con essa. 23. Io la costruirò da un singolo rubino; essa sarà vista da lontano. 24. Andiamo! stuzzichiamo i vasi della terra: essi distilleranno uno strano vino. 25. Esso cresce sotto la mia mano: esso coprirà tutto il cielo. 26. Tu sei dietro di me: io grido con una pazza gioia. 27. Allora Ithuriel il forte disse; adoriamo anche Noi questa invisibile meraviglia! 28. Così essi fecero, e gli arcangeli su nei cieli piansero. 29. Strano e mistico, come un giallo sacerdote che invoca dal Nord potenti stormi di grandi uccelli grigi, così io sto e Ti invoco! 30. Che essi non oscurino il sole con le loro ali e il loro clamore! 31. Sia portata via la forma e il suo seguito! 32. Io sono calmo. 33. Tu sei come un falco pescatore tra il riso, io sono il grande pellicano rosso nelle acque del tramonto. 34. Io sono come un nero eunuco; e Tu sei la scimitarra. Io recido la testa del pallido, di colui che spezza il pane e il sale. 35. Sì! Io recido - e il sangue diviene come fosse un tramonto sul lapislazuli della Camera da letto del Re. 36. Io recido. Il mondo intero è distrutto da un potente vento, e una voce grida forte in una lingua che nessun uomo può parlare. 37. Io conosco quell’imponente suono di gioia primitiva; seguiamolo proprio sulle ali del vento sino alla santa casa di Hathor; offriamo i cinque gioielli della vacca sul suo altare! 38. Ancora l’inumana voce! 39. Io sollevo la mia massa da Titano dentro i denti del vento, e recido e prevalgo, e mi dondolo fuori sopra il mare. 40. C’è uno strano e pallido Dio, un dio di pena e mortale malvagità. 41. La mia propria anima punge sé stessa, come uno scorpione circondato dal fuoco. 42. Quel pallido Dio con la faccia distolta, quel Dio di sottigliezza e riso, quel giovane Dio Dorico, lui io servirò. 43. Poiché la fine di ciò è tormento indicibile. 44. Meglio la solitudine del grande mare grigio! 45. Ma capita male il popolo della grigia terra, mio Dio! 46. Lascia che io lo soffochi con le mie rose! 47. O Tu delizioso Dio, sorriso sinistro! 48. Io Ti colgo, o mio Dio, come una purpurea prugna su un albero soleggiato. Come Ti sciogli nella mia bocca, Tu consacrato zucchero delle Stelle! 49. Il mondo è tutto grigio davanti ai miei occhi; esso è come un vecchio e logoro otre da vino. 50. Tutto il vino di essa è su queste labbra. 51. Tu mi hai generato su di una Statua di marmo, o mio Dio! 52. Il corpo è ghiacciato, freddo della freddezza di un milione di lune; è più duro del diamante dell’eternità. Come verrò avanti nella luce? 53. Tu sei Lui, o Dio! O mio caro! mio bambino! mio giocattolo! Tu sei come un gruppo di fanciulle, come una moltitudine di cigni sul lago. 54. Io percepisco l’essenza della dolcezza. 55. Io sono duro e forte e maschio; ma vieni, Tu! Sarò tenero e debole e femmineo. 56. Tu mi pigerai nel torchio da vino del Tuo amore. Il mio sangue macchierà i tuoi piedi impetuosi con le litanie d’Amore nello Spasimo. 57. Ci sarà un nuovo fiore nei campi, una nuova vendemmia nei vigneti. 58. Le api accumuleranno un nuovo miele; i poeti canteranno un nuovo canto. 59. Quale mio premio otterrò la Pena del Capro; e il Dio che siede sulle spalle del Tempo si assopirà. 60. Allora tutto questo che è scritto sarà compiuto: sì, sarà compiuto. IV 1. Io sono come una fanciulla che fa il bagno in una chiara pozza di acqua fresca. 2. O mio Dio! Io Ti vedo scuro e desiderabile, che scaturisci attraverso l’acqua come un fumo dorato. 3. Tu sei completamente d’oro, i capelli e le sopracciglia e il brillante viso; persino nelle estremità delle dita e nelle punte dei piedi Tu sei un roseo sogno d’oro. 4. In profondità nei Tuoi occhi, che sono d’oro, balza la mia anima, come un arcangelo che minaccia il sole. 5. La mia spada Ti trafigge completamente; lune cristalline trasudano dal Tuo corpo meraviglioso che è celato dietro gli ovali dei Tuoi occhi. 6. Più profondamente, sempre più profondamente. Io cado, proprio come l’intero Universo cade giù nell’abisso degli Anni. 7. Per l’Eternità chiama; il Supremo Mondo chiama; il mondo del Verbo ci aspetta. 8. Sia fatto con la parola, o Dio! Siano serrate le zanne del cane dell’Eternità su questa mia gola! 9. Io sono come un uccello ferito che starnazza in cerchi. 10. Chi sa dove cadrò? 11. O Benedetto! O Dio! O mio divoratore! 12. Lasciami cadere, cadere giù, scomparire, lontano, solo! 13. Lasciami cadere! 14. Né c’è del riposo, Dolce Cuore, eccetto che nella culla del regale Bacco, la coscia del Santissimo! 15. Là il riposo, sotto il baldacchino della notte. 16. Urano rimproverò Eros; Marsia rimproverò Olimpia; io rimprovero il mio bell’amante con la sua chioma di raggio di sole; non canterò io? 17. I miei incantesimi non porteranno intorno a me la meravigliosa compagnia degli dei di legno, con i loro corpi che brillano per l’unguento di luce di luna e miele e mirra? 18. Venerabili voi siete, o miei amanti; inoltriamoci nella più oscura cavità! 19. Là festeggeremo sulla mandragora e sul moli! 20. Là il Bello ci distribuirà il Suo santo banchetto. Nelle brune focacce di grano noi assaporeremo il cibo del mondo, e saremo forti. 21. Nella rossa e terribile coppa della morte noi berremo il sangue del mondo, e saremo ebbri! 22. Ohé! il canto per Iao, il canto per Iao! 23. Andiamo, lasciaci cantare per te, invisibile Iacco, trionfante Iacco, indicibile Iacco! 24. Iacco, o Iacco, o Iacco, sii a noi vicino! 25. Allora l’espressione di tutto il tempo fu oscurata, e la vera luce brillò fuori. 26. Vi fu anche un certo grido in una lingua sconosciuta, il cui stridio agitò le quiete acque della mia anima, cosicché la mia mente e il mio corpo furono sanati dalla loro malattia, l’auto - conoscenza. 27. Sì, un angelo agitò le acque. 28. Questo fu il grido di Lui: IIIOShBTh-IO-IIIIAMAMThIBI-II. 29. Né cantai questo per mille volte a notte per mille notti prima che Tu venissi, o mio fiammeggiante Dio, e mi trafiggessi con la Tua lancia. La Tua veste scarlatta si stese su tutti i cieli, così che gli Dei dissero: Tutto sta bruciando: è la fine. 30. Tu ponesti pure le Tue labbra sulla ferita e succhiasti fuori un milione di uova. E Tua madre sedette su di esse, ed ecco! stelle e stelle e Cose estreme di cui le stelle sono gli atomi. 31. Allora io Ti percepii, o mio Dio, seduto come un gatto bianco sul traliccio del pergolato; e il ronzio dei vorticanti mondi non fu che il Tuo piacere. 32. O candido gatto, volano le scintille dal Tuo pelo! Tu separi con la divisione i mondi. 33. Io ho visto più cose di Te nel bianco gatto che in ciò che vidi nella Visione degli Eoni. 34. Viaggiai nel battello di Ra, ma mai trovai nell’Universo visibile qualche essere simile a Te! 35. Tu eri simile ad un bianco cavallo alato, e Ti feci correre attraverso l’eternità contro il Signore degli Dei. 36. Così ancora noi corriamo! 37. Tu eri come un fiocco di neve che cade nelle foreste ricoperte di pini. 38. In un attimo tu fosti perso in una quantità di cose simili e differenti. 39. Ma io vidi il magnifico Dio in fondo alla bufera di neve - e Tu eri Lui! 40. Io lessi anche in un grande Libro. 41. In lettere d’oro, su un’antica pelle, era scritto: Verbum fit Verbum. 42. Inoltre Vitriol e il nome dello ierofante V.V.V.V.V. 43. Tutto questo girato nel fuoco, nel fuoco di stella, raro e lontano e completamente solitario - proprio come Tu e io, o desolata anima, mio Dio! 44. Sì, e lo scritto E’ giusto. Questa è la voce che scosse la terra. 45. Otto volte egli gridò forte, e a otto a otto io conterò i Tuoi favori, o Tu Undecuplo Dio 418! 46. Sì, e per molti di più; per il dieci nelle venti-due direzioni; proprio come la perpendicolare della Piramide - così saranno i Tuoi favori. 47. Se li conto, essi sono Uno. 48. Eccellente è il Tuo amore, Oh Signore! Tu sei rivelato dall’oscurità, e colui che brancola nell’orrore dei boschetti accidentalmente ti prenderà, proprio come una serpe che afferra un piccolo uccello canoro. 49. Io Ti ho preso, o mio tenero tordo; io sono come un falco di madre-di-smeraldo; io Ti prendo con l’istinto, sebbene i miei occhi si arrestino alla tua gloria. 50. Là tuttavia non c’è che gente sciocca. Li vedo sulla sabbia gialla, tutti vestiti in porpora di Tiro. 51. Essi trascinano a terra il loro brillante Dio nelle reti; essi erigono un fuoco per il Signore del Fuoco, e gridano empie parole, persino la terribile maledizione Amri maratza, maratza, atman deona lastadza maratza maritza - maràn! 52. Quindi essi cucinano il lucente dio, e lo inghiottono interamente. 53. Questa è gente malvagia, o meraviglioso ragazzo! passiamo oltre, verso l’Altro mondo. 54. Trasformiamo noi stessi in una piacevole esca, in una forma seducente! 55. Io sarò come una splendida donna nuda con seni d’avorio e capezzoli dorati; tutto il mio corpo sarà come il latte delle stelle. Io sarò lucente e Greca, una cortigiana di Delo, dell’instabile Isola. 56. Tu sarai come un piccolo verme rosso su un amo. 57. Ma tu e io prenderemo egualmente il nostro pesce. 58. Allora tu sarai un brillante pesce con il dorso dorato e il ventre d’argento: io sarò come un uomo bello e violento, più forte di due ventine di tori, un uomo dell’Ovest che porta un grande sacco di preziosi gioielli su un’asta che è più grande dell’asse del tutto. 59. E il pesce sarà sacrificato a Te e il forte uomo crocefisso per Me, e Tu e io ci baceremo, ed espieremo per il torto del Principio; sì, per il torto del principio. V 1. O mio magnifico Dio! Io nuoto nel Tuo cuore come una trota nel torrente di montagna. 2. Io salto di gorgo in gorgo nella mia gioia; io sono di bell’aspetto, con il bruno e l’oro e l’argento 3. Perché io sono più attraente dei rossicci boschi d’autunno alla prima neve. 4. E la caverna di cristallo del mio pensiero è più attraente di me. 5. Solo un amo da pesca può tirarmi fuori; c’è una donna inginocchiata sulla riva del corso d’acqua. E’ lei che versa la lucente rugiada su sé stessa e nella sabbia, così che il fiume sgorga fuori. 6. Là c’è un uccello sul mirto; solo il canto di quell’uccello può tirarmi fuori dalla pozza del Tuo cuore, o mio Dio! 7. Chi è questo ragazzo Napoletano che ride nella sua felicità? Il suo amante è il potente cratere della Montagna di Fuoco. Io vidi le sue membra carbonizzate buttate giù dalle pendici in una segreta lingua di roccia liquida. 8. E Oh! Lo stridio della cicala! 9. Io ricordo i giorni quand’ero cacicco in Messico. 10. O mio Dio, eri Tu allora come adesso il mio meraviglioso amante? 11. La mia adolescenza era allora come adesso il Tuo giocattolo, la Tua gioia? 12. In verità, io ricordo quei giorni di ferro. 13. Io ricordo come noi inzuppammo i laghi amari con il nostro torrente d’oro; come affondammo la preziosa immagine nel cratere di Citlaltepetl. 14. Come la bella fiamma ci sollevò fino alle basse terre deponendoci nell’impenetrabile foresta. 15. Sì, Tu eri uno strano uccello scarlatto col becco d’oro. Io ero il Tuo compagno nelle foreste della bassa terra; e sempre noi udimmo da lontano l’acuto canto di sacerdoti mutilati e l’insano clamore del Sacrificio di Fanciulle. 16. C’era un misterioso Dio alato che ci parlò della sua saggezza. 17. Noi arrivammo ad essere degli stellanti granelli di polvere d’oro nelle sabbie di un lento fiume. 18. Sì, e quel fiume era il fiume dello spazio e anche del tempo. 19. Di lì ci dividemmo; in parti sempre più piccole, in parti sempre più grandi, e finora, o dolce Dio, noi siamo noi stessi, la medesima cosa. 20. O mio Dio, Tu sei come un piccolo capro bianco con il lampo nelle sue corna! 21. Io Ti amo, io Ti amo. 22. Ogni respiro, ogni parola, ogni pensiero, ogni azione è un atto d’amore con Te. 23. Il battere del mio cuore è il pendolo dell’amore. 24. I miei canti sono sospiri sommessi: 25. I miei pensieri sono estasi assolute: 26. E le mie azioni sono le miriadi di Tuoi figli, le stelle e gli atomi. 27. Fa’ che non ci sia nulla! 28. Fa’ che tutte le cose cadano in quest’oceano d’amore! 29. Sia questa devozione una potente formula magica per esorcizzare i demoni del Cinque! 30. Ah Dio, tutto è andato! Tu consumi la Tua estasi. Falùtli! Falùtli! 31. C’è una solennità del silenzio. Non c’è più alcuna voce. 32. Così sarà sino alla fine. Noi che fummo polvere non scompariremo mai nella polvere. 33. Così sarà. 34. Allora, o mio Dio, il respiro del Giardino delle Spezie. Tutte queste hanno un sapore avverso. 35. Il cono è tagliato da un raggio infinito; la curva iperbolica della vita balza nell’essere. 36. Oltre e più oltre noi fluttuiamo; tuttavia noi siamo calmi. E’ la catena dei sistemi che sta scomparendo da noi. 37. Per prima cosa cade il mondo sciocco; il mondo della vecchia, grigia terra. 38. Esso cade inimmaginabilmente lontano, con la sua barbuta faccia addolorata che presiede su esso; esso si affievolisce nel silenzio e nel dolore. 39. Noi nel silenzio e nella grande gioia, e la faccia è il ridente volto di Eros. 40. Sorridendo noi lo salutiamo con i segni segreti. 41. Egli ci conduce nel Palazzo Capovolto. 42. C’è il Cuore di Sangue, una piramide che stende il suo vertice in giù, oltre il Torto del Principio. 43. Seppelliscimi nella Tua Gloria, o amato, o principesco amante di questa prostituta fanciulla, nella più Segreta Camera del Palazzo! 44. E’ fatto rapidamente; sì, il sigillo è posto sulla volta. 45. C’è uno che trarrà profitto dall’aprirlo. 46. Né della memoria, né dell’immaginazione, né della preghiera, né del digiuno, né della flagellazione, né delle droghe, né del rituale, né della meditazione; solo dell’amore passivo egli si servirà. 47. Egli attenderà la spada dell’Amato e scoprirà la sua gola per ricevere il colpo. 48. Allora il suo sangue salterà fuori e scriverà per me delle rune nel cielo; sì, scriverà per me delle rune nel cielo. VI 1. Tu eri una sacerdotessa, o mio Dio, tra i Druidi; e noi conoscevamo i poteri della quercia. 2. Noi ci costruimmo un tempio di pietre nella fattezza dell’Universo, proprio come tu apertamente mostrasti e io celai. 3. Là noi compimmo molte cose meravigliose a mezzanotte. 4. Noi operammo con la luna calante. 5. Sulla pianura giunse l’atroce grido dei lupi. 6. Noi rispondemmo; noi cacciammo con il branco. 7. Giungemmo proprio alla nuova Cappella e tu portasti via il Santo Graal sotto le Tue vesti da Druida. 8. Segretamente e furtivamente noi bevemmo il sacramento che informa. 9. Allora un terribile malanno colse il popolo della grigia terra; e noi ci rallegrammo. 10. O mio Dio, maschera la Tua gloria! 11. Vieni come un ladro, e trafughiamo i Sacramenti! 12. Nei nostri boschetti, nelle nostre celle claustrali, nei nostri favi di felicità, beviamo, beviamo! 13. E’ il vino che tinge ogni cosa con la vera tintura d’oro infallibile. 14. Ci sono profondi segreti in questi canti. Non è sufficiente ascoltare l’uccello; per trarre diletto dal canto egli dev’essere l’uccello. 15. Io sono l’uccello, e tu sei il mio canto, o mio glorioso galoppante Dio! 16. Tu tieni a freno le stelle; tu conduci le costellazioni di fronte per sette attraverso il circo del Nulla. 17. Tu Dio Gladiatore! 18. Io suono con la mia arpa; Tu combatti le bestie e le fiamme. 19. Tu cogli la Tua gioia nella musica, e io nel combattere. 20. Tu e io siamo gli amati dell’Imperatore. 21. Guarda! egli ci ha convocati al palco Imperiale. Cade la notte; c’è una grande orgia di adorazione e di perfetta gioia. 22. La notte cade come un manto guarnito di lustrini dalle spalle di un principe su uno schiavo. 23. Egli sorge uomo libero! 24. Getta, o profeta, il mantello su questi schiavi! 25. Una grande notte, e in essa scarse fiamme; ma libertà per lo schiavo che la sua gloria circonderà. 26. Così anch’io andai giù nella triste grande città. 27. Là, la morta Messalina barattava la sua corona per il veleno della morta Locusta; là stava Caligola, e colpiva i mari della dimenticanza. 28. Chi fosti Tu, o Cesare, che conoscevi Dio in un cavallo? 29. Perché ecco! noi vedemmo il Bianco Cavallo del Sassone seppellito sulla terra; e vedemmo i Cavalli del Mare che fiammeggiano intorno alla vecchia grigia terra, e la schiuma dalle loro narici ci illuminava! 30. Ah! ma io Ti amo, Dio! 31. Tu sei come una luna sul mondo di ghiaccio. 32. Tu sei come il principio delle estreme nevi sulle bruciate pianure della terra delle tigri. 33. Con il silenzio e con la parola io Ti adoro. 34. Ma tutto è inutile. 35. Solo il Tuo silenzio e la Tua parola che adora mi sono utili. 36. Doletevi, o voi popolo della grigia terra, perché abbiamo bevuto il vostro vino, e non vi abbiamo lasciato che i più amari sedimenti. 37. Tuttavia da questi noi vi distilleremo un liquore che va oltre il nettare degli Dei. 38. C’è valore nella nostra tintura per un mondo di Spezia e oro. 39. Perché la nostra polvere rossa di proiezione è oltre ogni possibilità. 40. Ci sono pochi uomini; ce ne sono abbastanza. 41. Noi saremo pieni di coppieri, e il vino non sarà lesinato. 42. O mio caro Dio! che festa hai preparato. 43. Guarda le luci e i fiori e le fanciulle! 44. Assapora i vini e i manicaretti e gli splendidi cibi! 45. Respira i profumi e il nugolo di piccoli dei simili a ninfe del bosco, affinché occupino le narici! 46. Senti con l’intero tuo corpo la gloriosa levigatezza del fresco marmo e il generoso calore del sole e degli schiavi! 47. Che l’Invisibile informi tutta la divorante Luce del suo dirompente vigore! 48. Sì! tutto il mondo è spaccato, come un vecchio albero grigio dal fulmine! 49. Venite, o voi dei, e festeggiamo. 50. Tu, o mio caro, o mio incessante Dio-Passero, mio diletto, mio desiderio, mio ingannatore, vieni Tu e cinguetta alla mia destra! 51. Questa fu la storia della memoria di Al A’in il sacerdote; sì, di Al A’in il sacerdote. VII 1. Con l’incenso che bruciava fu rivelato il Verbo, e con la lontana droga. 2. O farina e miele e olio! O meravigliosa bandiera della luna, che ella si sporga nel centro della perfetta gioia! 3. Questi sciolgono le bende del cadavere; questi slegano i piedi di Osiride, cosicché il Dio fiammeggiante possa infuriare attraverso il firmamento con la sua lancia fantastica. 4. Ma di puro marmo nero è l’addolorata statua, e l’immutabile pena degli occhi è più amara per il cieco. 5. Noi comprendiamo l’estasi di quello scosso marmo, lacerato dagli spasimi del figlio incoronato, la verga dorata del Dio dorato. 6. Noi sappiamo perché tutto è nascosto nella pietra, dentro la bara, dentro il potente sepolcro, e anche noi rispondiamo Olalàm! Imàl! Tutùlu! com’è scritto nell’antico libro. 7. Tre parole di quel libro sono come vita per un nuovo eone; nessun Dio l’ha letto completamente. 8. Ma Tu e io, o Dio, lo abbiamo scritto pagina per pagina. 9. La nostra è l’undecupla lettura dell’Undecupla parola. 10. Queste sette lettere insieme formano sette diverse parole; ogni parola è divina, e sette sentenze sono celate in ciò. 11. Tu sei il Verbo, o mio caro, mio signore, mio maestro! 12. Vieni a me, mescola il fuoco e l’acqua, tutto si dissolverà. 13. Io Ti aspetto nel sonno, nella veglia. Io non Ti invoco più; perché Tu sei in me, o Tu che mi hai reso un meraviglioso strumento accordato alla Tua estasi. 14. Tuttavia Tu sei sempre in disparte, proprio come me. 15. Io ricordo un certo santo giorno nel crepuscolo dell’anno, nel crepuscolo dell’Equinozio di Osiride, quando per la prima volta io Ti osservai visibilmente; quando per la prima volta la terribile controversia fu combattuta fino in fondo; quando Colui dalla testa d’Ibis fece cessare il conflitto. 16. Io ricordo il Tuo primo bacio, proprio come lo ricorderebbe una fanciulla. Né nelle oscure strade traverse c’era un altro: i Tuoi baci restano. 17. Non c’è nessun altro accanto a Te nell’intero Universo d’Amore. 18. Mio Dio, io Ti amo, o Tu capro dalle dorate corna! 19. Tu meraviglioso toro di Api! Tu meraviglioso serpente di Apep! Tu meraviglioso figlio della Gravida Dea! 20. Tu sei agitato nel Tuo sonno, o antico dolore degli anni! Tu hai alzato la Tua testa per colpire, e tutto è dissolto nell’Abisso di Gloria. 21. Una fine alle lettere delle parole! Una fine alla settuplice parola. 22. Risolvimi la meraviglia di tutto ciò nella figura di un macilento veloce cammello che cammina a grandi passi sulla sabbia. 23. Egli è solitario, e abominevole; tuttavia egli ha guadagnato la corona. 24. Oh rallegriamoci! rallegriamoci! 25. Mio Dio! O mio Dio! Io non sono che una particella nella polvere di stelle dei secoli; io sono il Maestro del Segreto delle Cose. 26. Io sono il Rivelatore e il Preparatore. Mia è la Spada - e la Mitra e la Bacchetta Alata! 27. Io sono l’Iniziatore e il Distruttore. Mio è il Globo - e l’Uccello Bennu e il Loto di Iside mia figlia! 28. Io sono l’Uno oltre tutti questi; e io porto i simboli della potente oscurità. 29. Ci sarà un sigillo come di un vasto nero e incombente oceano di morte e la centrale vampa dell’oscurità, radiante la sua notte su tutto. 30. Essa inghiottirà quella minore oscurità. 31. Ma in quel profondo chi risponderà: Cos’è? 32. Non io. 33. Non Tu, o Dio! 34. Via, non ragioniamo più insieme; rallegriamoci! Siamo noi stessi, silenziosi, unici, distinti. 35. O solitarie foreste del mondo! In quali recessi nasconderete voi il nostro amore? 36. La foresta delle lance dell’Altissimo è chiamata Notte, e Ade, e il Giorno della Collera; ma io sono il Suo capitano, e porto la Sua coppa. 37. Non temete me e i miei picchieri! Essi uccideranno i demoni con le loro piccole punte. Voi sarete liberi. 38. Ah, schiavi! voi non volete - voi non sapete come volere. 39. Tuttavia la musica delle mie lance sarà un canto di libertà. 40. Un grande uccello salirà dall’Abisso di Gioia, e vi porterà via per essere i miei coppieri. 41. Vieni, o mio Dio, in un ultimo rapimento raggiungiamo l’Unione con i Molti! 42. Nel silenzio delle Cose, nella Notte delle Forze, oltre il maledetto dominio del Tre, godiamo il nostro amore! 43. Mio caro! Mio caro! lontano, lontano oltre l’Assemblea e la Legge e la Spiegazione verso un’Anarchia di Solitudine e Oscurità! 44. Poiché proprio così noi dobbiamo velare lo splendore del nostro Sé. 45. Mio caro! Mio caro! 46. O mio Dio, ma l’amore in me trabocca oltre i limiti dello Spazio e del Tempo; il mio amore è sparso fra coloro che non amano l’amore. 47. Il mio vino è elargito per coloro che mai gustarono il vino. 48. I suoi vapori li inebrieranno e il vigore del mio amore genererà figli potenti dalle loro fanciulle. 49. Sì! senza schema, senza abbraccio: - e la Voce rispose Sì! tutte queste cose avverranno. 50. Allora io cercai una parola per Me stesso; no, per me stesso. 51. E la Parola arrivò: o Tu! va bene. Non badare a nulla! Io Ti amo! Io Ti amo! 52. Perciò io ebbi fede nella fine di tutto; sì, nella fine di tutto. |
Musica: "A Santa Maria dadas" Cantigas de Santa Maria secolo XIII |