La tua anima vive grazie al Shaï-en-sinsin [Libro delle respirazioni];
Tu ti unisci a lui.
Entri nel cielo inferiore;
21.
Non vi sono i tuoi nemici.
Sei come un'anima divina in Tattu.
Il tuo cuore ti è restituito;
Esso non sarà più separato da te.
22.
I tuoi occhi ti sono restituiti;
Si aprono ogni giorno.
Gli egiziani consideravano il cuore come la sorgente della vita terrestre, indispensabile alla ricostituzione materiale del corpo. M. Pierret ha constatato che questo organo era separatamente imbalsamato in uno dei vasi funerari chiamati canopi, e posto sotto la protezione del genio Tuamutef. Li si divideva (gli organi interni) in questa maniera in quanto il cuore non poteva essere ricollocato nel corpo se non dopo essere stato pesato sul piatto della bilancia del giudizio osirideo.