In questa amara vignetta natalizia " Becco Giallo" sottolinea ironicamente la situazione in cui l'uomo della strada doveva trovarsi nei confronti del regime. In effetti Mussolini, impegnato ad affermare una grandeur interna ed esterna al Paese e contemporaneamente preoccupato di garantirsi un effettivo controllo su ogni attività economica e sociale, diede il via a una serie di riforme che portarono al costituirsi di una pesante struttura burocratica, macchinosa e affatto inadatta ad amministrare correttamente i vari settori della vita sociale. Se essa era lenta e poco adatta alla bisogna, era però in grado di assorbire e collocare nell'amministrazione statale l'immensa quantità di funzionari e di membri del partito fascista che di fatto garantivano il potere di Mussolini. Questa politica ebbe un unico effetto immediato: il dilagare del clientelismo e della corruzione all'interno di un monopolio che, favorendo pochi privilegiati, scaricava tutto il peso delle proprie malversazioni sul cittadino comune. In quegli anni la tessera del partito venne a rappresentare dunque qualcosa di ben più importante e vitale che la semplice adesione al fascismo: era la garanzia di un posto di lavoro ben retribuito, la possibilità di entrare nel novero di coloro che godevano di ampi favori anziché subire ogni tipo di imposizione. Anche Gesù Bambino, suggerisce la vignetta, per sopravvivere avrebbe dovuto adattarsi alla camicia nera e iscriversi al PNF. "Il Becco Giallo", 28 dicembre 1924
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