A breve distanza dal delitto Matteotti, questa vignetta s'inserisce nell'aspra (anche se vana) campagna di stampa promossa dai gruppi di opposizione contro il governo mussoliniano. Bersaglio della satira è uno dei capisaldi propagandistici del sistema dottrinario fascista: il richiamo retorico alla passata grandezza dell'impero romano. Sui destini imperiali del fascismo insisteva particolarmente "L'Impero", diretto da Mario Carli ed Emilio Settimelli, il più 'ideologico' e fanatico dei quotidiani di regime sorti dopo l'avvento di Mussolini al potere. Di qui lo spunto per questo istrionico duce, che celebra un carnevalesco trionfo cesareo durante il Convegno di Perugia (22 ottobre 1922), in cui furono definite le modalità strategiche della marcia su Roma, atto di nascita della ‘rivoluzione' fascista. In realtà le eterogenee e mal attrezzate formazioni delle camicie nere mussoliniane ben difficilmente sarebbero state in grado d'impadronirsi con la forza del potere, battendo le truppe regolari a presidio della capitale. Solo la sostanziale connivenza delle classi dirigenti e l'ambiguo rifiuto di re Vittorio Emanuele III a firmare il proclama dello stato d'assedio poterono consentire il successo fascista e il conferimento a Mussolini dell'incarico di formare il nuovo governo. "Il Becco Giallo", 10 agosto 1924
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