Con questa vignetta de "L'Asino" si precisa il pensiero dei socialisti, e in genere delle sinistre, nei confronti della guerra: è vero, il principale nemico della pace e della libertà è il Kaiser Guglielmo II, il cui sogno di estendere il proprio dominio sul mondo intero è la causa delle sciagure degli ultimi anni; la molla che lo spinge è però il militarismo, che non si estinguerà con la fine dell'impero tedesco. Oggi il Kaiser sogna di avere il mondo ai suoi piedi, domani affronterà la dura realtà di un'esplosione che lo distruggerà. Ma il militarismo, ammonisce Galantara, in futuro potrà incarnarsi in altri Kaiser, in altri dittatori: è questa consapevolezza che differenzia la posizione dei socialisti da ogni altra forza antitedesca. Opposizione, oggi, alla prepotenza di un uomo che governa con la forza, come momento di una lotta contro tutti i regimi autoritari. Un atteggiamento che in più occasioni portò le sinistre a essere accusate di scarso spirito nazionale e patriottico, di un disfattismo dannoso alla causa della libertà. Nella presa di posizione dell' "Asino" sono presenti sia gli echi della conferenza socialista internazionale di Zimmerwald sia le anticipazioni di quella di Kienthal tenuta nell'aprile del 1916. In questa località del cantone bernese fu denunciata la guerra 'imperialista' e ribadita la necessità di riprendere la lotta di classe. L'invocazione della pace, concordemente sostenuta da tutti i delegati, fu portata dagli Italiani in Parlamento dove fu fermamente richiesto l'inizio delle trattative di pace. "L'Asino", 2 aprile 1916
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