In questa vignetta del "Don Abbondio" sono messi in caricatura due dei protagonisti della politica internazionale dell’epoca: Tittoni e von Bülow. Deputato dal 1886, già prefetto di Perugia e di Napoli, Tittoni ricoprì la carica di ministro degli Esteri nei governi presieduti da Giolitti dal 1903 al 1909, caratterizzando con il suo fisico minuto e i lineamenti rapaci le spesso drammatiche trattative diplomatiche, dall’irredentismo agli equilibri europei in cui l’Italia fu coinvolta in quegli anni. Artefice dell’immagine internazionale del nostro Paese sarà in seguito ancora per lunghi anni, ritirandosi dalla vita politica solo nel 1930. Anche lo statista tedesco von Bülow fu rinomato per la sua longevità politica: nominato segretario di Stato agli Esteri nel 1897 e cancelliere dell’impero nel 1900, fino al 1909 fu l’arbitro indiscusso delle vicende europee, che amministrò con rudezza e disinvoltura e - soprattutto a detta dei detrattori del Tittoni - con notevole spregio per gli interlocutori. È quanto traspare anche dalla vignetta, che coglie il ministro degli Esteri italiano in ossequiosa obbedienza, quella di un subalterno, nei confronti del ‘collega’ tedesco. "Don Abbondio", 7 aprile 1907
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