Le istituzioni segrete di cultura son certo altrettanto antiche quanto la divisione delle classi
Diamo in poche parole uno sguardo a tutta la strada lasciataci indietro.
La Frammassoneria é, secondo le nostre ricerche, una Istituzione destinata a cancellare l’unilateralità della cultura ricevuta dall’uomo nella maggiore società e ad elevare questa [cultura] fatta a mezzo a [cultura] universale e puramente umana. Ci siamo domandati: quali sono le parti e gli oggetti della cultura umana, che si devono ricevere in questa associazione? E abbiamo risposto: la cultura alla religione, come cittadino di un mondo invisibile, la cultura per lo stato, come cittadino di una data parte del mondo visibile, infine [l’educazione] per la capacità e l’abilità di dominare la natura priva di ragione, quali esseri razionali. E ancora abbiam chiesto: quali sono i mezzi dell’associazione, per comunicare questa cultura ai suoi membri? E rispondemmo: l’insegnamento e l’esempio. Rimaneva ormai da rispondere ancora alla domanda: che cosa può essere propriamente lo scopo finale dell’istruzione massonica e del massonico esempio?
E si é risposto: nella religione, l’eliminazione d’ogni elemento accidentale introdotto dalle condizioni di tempo e di luogo nell’idea religiosa della società, si che la religione é unilateralmente concepita o come unico fine separato di tutto il nostro operare, o qual mezzo per un qualche fine sensibile. Rispetto alla cultura per la legge e il diritto: intima congiunzione tra il sentimento cosmopolita e la coscienza di cittadino d’uno stato, nella quale il Massone osserva con la più scrupolosa esattezza le leggi del suo paese e la imposizione delle autorità a lui superiori, ma non come se esistesse soltanto il suo paese (patriottismo devastatore dei romani, etc.), ma perché esso é una parte dell’intera umanità. Infine rispetto allo scopo, di sottomettere la natura alla ragione, la familiarità con questo scopo gli giova, in parte a svegliare in lui la fedeltà al suo ufficio e fargli proprio un punto di vista superiore per le sue attività apparentemente subordinate, in parte a mettergli in mano la vera misura per la valutazione dei fedeli realizzatori degli scopi dell’umanità, qualunque sia il posto dov’essi si trovano. - A questa méta deve mirare l’istruzione massonica per produrre quelle convinzioni, che conducono a tal modo di pensare.
Su che cosa si fondi l’esempio massonico in quanto tale; come divenga manifesta presso i membri dell’associazione una maniera di agire in cui non si può disconoscere la plurilateralità del loro sentimento, la purezza del loro pensare; dove ponga ciascuno la mira, per cooperare al bene degli altri, senza pretese né vanità, col sacrificio dei suoi diritti di cittadino, di scienziato o di artista, e riguardando esclusivamente a quanto giova e serve fruttuosamente per la vita, in vantaggio della cultura puramente umana: - tutto ciò lo potrete ricavare e distinguere da voi medesimi, secondo quel che si é detto. Per ora vogliamo occuparci in comune solo dell’istruzione massonica, e una volta considerato il suo contenuto, indagare ancora come pur possa sorgere, propagarsi ed accrescersi un tale istruzione?
Teniamoci costantemente fermi anche in questa indagine, come in tutto ciò che precede, al punto di partenza di un profano, che nulla sappia, [nemmeno] storicamente, dei misteri e dell’Ordine, tranne quanto generalmente si conosce, ma che brami di progredire con amore di verità e logica coerenza.
Finché, nello stato di natura, gli uomini non si educano propriamente da sé, e cioè con coscienza, riguardo e secondo una regola, ma vengono educati dalle circostanze, a cui essi dolorosamente si sottomette: non é certo ancora il caso di parlare di quella cultura, alla quale soltanto qui pensiamo, né in forma pubblica, nella maggiore società civile, né in forma segreta, in una più ristretta e separata associazione. Per il momento, l’umanità non si matura, in tali condizioni, se non alla capacità di un’educazione riflessa e calcolata.
Ma viene questa maturità: è sorgono classi particolari, istituzioni religiose o [almeno] un sacerdozio, leggi, costituzione e autorità; sorge, in una parola tutta quella condizione del genere umano.
Siccome, secondo la mia ipotesi, tutti provengono dal medesimo punto, dallo stato di natura, non può essere da principio molto notevole la diversità della loro cultura, né diventar molto grande l’unilateralità e la deficienza di questa cultura.
Ma il processo di separazione continua: le nuove stirpi umane sono d’ora in poi generate in una certa classe e per una certa condizione sociale. Ad ogni nuova generazione le diverse classi si trovano sempre più nettamente staccate l’una dall’altra; indi a poco a poco, insieme ai vantaggi dell’educazione sociale, vengono a introdursi i suoi sopra descritti svantaggi, - e con questi anche l’esigenza di portar loro rimedio per l’unica via possibile, cioè mediante un’associazione separata.
Non m’é ignoto, che in parecchi stati e ordinamenti politici, specialmente del mondo antico, esistevano molteplici correnti e istituzioni affatto pubbliche, le quali si opponevano a una tale netta separazione delle classi, quale la constatiamo nel mondo moderno, e procuravano un certo equilibrio nella loro evoluzione generale. Ma so altresì, che queste correnti esistevano però solo nei più piccoli stati del mondo antico, e che anche in quelli esse erano ben lontane dal produrre un pieno equilibrio.
In una parola: le deficienze dell’educazione umana, che, secondo le nostre conclusioni, possono essere eliminate solo mediante un’associazione quale noi concepiamo la massonica oggi esistente, debbono essere tanto antiche quanto l’ordinamento sociale: posto che sono una conseguenza necessaria di questo. ma se esse sono esistite, vi son pure sempre stati senza dubbio, anche degli uomini eccellenti, che le hanno osservate. Ma se esse sono state osservate, senza dubbio quei medesimi che le osservano hanno ad un tempo trovato altresì l’unico mezzo possibile per mettervi rimedio, quello [cioè] della segregazione in società chiuse, rivolte allo scopo della cultura puramente umana, e si sono uniti con altre persone della stessa idea per attuare i loro disegni. É dunque sommamente verisimile, che accanto alla cultura pubblica vi sia sempre stata nella società una cultura segreta, che è proceduta di pari passo con la prima, con essa é ascesa e caduta, ed ha avuto su quella un influsso inosservato, a sua volta godendo o soffrendo essa stessa per l’influsso dell’altra: come ad esempio Pitagora e la sua famosa lega negli stati della Magna Grecia. Poniamo adunque, come prima proposizione che meriti il nostro interesse, la tesi seguente: può ben darsi che, fin dove giunge a risalire la storia, vi siano sempre state istituzioni educative segrete, ossia separate, e che si debbono necessariamente separare, da quelle pubbliche.