Colmato dai segni di amicizia di tutti i FF. egli rinnovò loro i ringraziamenti della cordiale accoglienza che gli avevano fatto, assicurandoli che ne avrebbe conservato per tutta la vita il ricordo più riconoscente, ecc. Infine, il R. Fr. de Lioy fu ricondotto in corteo fuori dalla sala, fino nella strada, e non ci si separò da lui che dopo averlo abbracciato ancora una volta, sotto la ripetizione di mille auguri per la sua felicità e la cessazione delle sue disgrazie. È così che questo degno e rispettabile Fratello, pur fuggitivo dalla Patria non ha cessato di sperimentare, in tutto il corso del suo viaggio, che i veri Massoni non sono stranieri in nessun luogo, e che a giusto titolo se ne fa l’elogio espresso nei seguenti versi: Sì! Quel che in voi ciascuno ammira È L’amor de l’uguaglianza; Voi fate meglio che si possa dire, La felicità dell’umanità. Nel frivolo secolo in cui siamo, L’orgoglio è abbattuto da voi: Voi non distinguete, negli uomini, Che il merito e la Virtù. |