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Napoli, 24 Luglio 1751
Marchese Brancone, Segretario dell'Ecclesiastico al duca di Laviefuille, viceré di Sicilia
 

Precedente ordine del Re acchiudo a V.E. gli esemplari del Regio Editto contro de'Liberi Muratori affinché nella forma solita lo pubblichi, come sta espressato, in coesto Regno: oltre di questa provvidenza, avendo S.M. coll'ammirabile sua diligenza tenuta la segreta e fedele nota de'Muratori qui esistenti, ha per essi data la provvidenza di fare obbligare nel Real nome a voce segretamente a ciascuno di essi dal capo dal quale dipendono a cagion del suo impiego, a rinunciare con giuramento, sul Vangelo a tutti gli obblighi contratti in tal società, ne in essa arrollarsi in avvenire, né direttamente o indirettamente proteggerla sotto pena di esser punito come perturbatore della pubblica tranquillità e come reo de'violati diritti della sovranità: e nel caso che taluno di essi avesse assolutamente negato di essere stato Muratore, in tal caso avesse così giurato e di non esserci per l'avvenire; del qual giuramento i suddetti capi n'han presentato al Re il valido ed autentico documento, e finalmente S.M. gli ha fatto imporre di farsi assolvere dalla scomunica incorsa ed emanata dalla S. Sede contro i Muratori.
Per le notizie venute dal Re per cotesto regno ha rivelato che D. Giacomo Diguiramand sia Maestro di una delle Loggie de'Muratori di cottesto regno, e che questa faccia di molti progressi e secondo le lettere di Palermo vi sia molta nobiltà, tra quali si sia il marchese Pallavicino e molti ufficiali del S. Officio, essendovi ancora un'altra Loggia de' mercanti forastieri. Sul piano da me descritto di sopra e per questo regno si gia eseguito, potrà V. S. colla sua sperimentata prudenza e circospezione regolarsi per estirpare da cotesto regno tale straniera conventicola, dando poi conto al Re de l'esecuxione.

(Archivio di Stato. Napoli Dispacci dell'Ecclesiastico, Sicilia, vol. 141, foglio 80).