Il Libro della Legge Sacra

 


 

Chiunque oggi si occupi di argomenti massonici deve lamentare, come faccio io, che la letteratura sulla Massoneria non sia meno voluminosa. O, meglio ancora, augurarsi che niente sì desse alle stampe di non preventivamente accertato per vero.
Un gran mucchio di pula deve essere separata per ottenere pochi chicchi di grano. Così il F:. Thomas Sherrard Roy in queste sue considerazioni sul libro della Legge Sacra.

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Il Libro della Sacra Legge

 

Chiunque oggi si occupi di argomenti massonici deve lamentare, come faccio io, che la letteratura sulla Massoneria non sia meno voluminosa. O, meglio ancora, augurarsi che niente sì desse alle stampe di non preventivamente accertato per vero.
Un gran mucchio di pula deve essere separata per ottenere pochi chicchi di grano.
Nelle mie letture, ho trovato per caso una citazione da uno scritto di Henry Hallam, un centotrenta anni fa, che meglio illustra il nostro argomento. Egli scrisse che: «Il curioso argomento della Massoneria è stato trattato soltanto da panegiristi e da calunniatori, tutti egualmente mendaci».
Questa è rigorosamente una trattazione massonica sul Libro della Legge Sacra.
Per la gran maggioranza dei Massoni del mondo, il Libro della Legge Sacra è la Bibbia. Ma questa non è una trattazione esclusivamente della Bibbia, sia in elogio o in difesa. Per «Libro della Legge Sacra» intendiamo il libro che è la morale ultima e l'autorità spirituale del candidato. La Gran Loggia d'Inghilterra fu chiaramente esplicita nelle dichiarazioni dei principi basilari per il riconoscimento di Gran Loggia: «... il Libro della Legge Sacra, dal quale è intesa la rivelazione dall'alto che è impegno sulla coscienza dell'individuo che sta per essere iniziato».
 

I nemici della Massoneria nelle chiese, e a loro vergogna si deve dire che ce ne sono più di quanti dovrebbero, ci condannano perché pretendono che noi consideriamo le Scritture delle altre religioni eguali alla Bibbia. Ma non facciamo niente di ciò. Non compete alla Massoneria approvare i meriti relativi delle Scritture delle diverse religioni. Affermare la parità di tutte le Scritture implicherebbe che io, quale seguace della religione cristiana, dovrei essere obbligato al Corano altrettanto che alla Bibbia, il che è assurdo. Ciò che la Massoneria afferma non è la parità delle Scritture, ma la parità di diritto; del diritto di ciascun uomo a prestare giuramento a Dio sulle Scritture che sono per lui la rivelazione di Dio. La Massoneria rifiuta di farsi partecipe del procedimento ipocrita di richiedere che un iniziato voti su un libro nel quale non crede.
 

Il Libro della Legge Sacra è particolarmente importante in materia di riconoscimento di una Gran Loggia. Una di queste condizioni è l'esposizione del Libro della Legge Sacra come parte dell'arredo della Loggia.
Il numero sei dei Principi fondamentali, per il riconoscimento di una Gran Loggia, adottato dalla Gran Loggia d'Inghilterra è molto esplicito.
Esso statuisce «che le tre Grandi Luci della Massoneria, cioè il libro della Legge Sacra, la Squadra e il Compasso, dovranno essere sempre esposti quando la Gran Loggia o le Logge subordinate aprono i lavori, essendo il più importante di questi il Libro della Legge Sacra.
 

Non so quante Grandi Logge riconoscessero il Grande Oriente di Francia prima del 1877. In quell'anno il Grande Oriente revocò la norma che faceva obbligatoria una credenza in Dio come condizione di appartenenza e la norma che faceva obbligo di esporre il Libro della Legge Sacra. Il risultato è che il Grande Oriente di Francia, oggi, è quasi completamente isolato, perciò non è riconosciuto da nessuna Gran Loggia regolare nel mondo. La esigenza della esposizione del Libro della Legge Sacra è pressoché universale.
Perché questo deve essere uno dei requisiti basilari di riconoscimento? La prima risposta che esso stesso suggerisce è che esso è uno degli Antichi Landmarks. Nell'elenco di venticinque Landmarks, fatta da Mackey, il ventunesimo dice così: «Un Libro della Legge rappresenta una parte indispensabile dell'arredo della Loggia». Nell'elenco della Gran Loggia del Massachusetts, il terzo Landmarks va oltre Mackey, perché non dice «un Libro della Legge», ma «il libro della Legge Sacra» deve essere parte indispensabile dell'arredo della Loggia. Questo è conforme alla generale credenza che la necessità di esporre il Libro della Legge Sacra è un Landmarks.
Questo è talvolta male interpretato. Alla Conferenza del Midwest sulla educazione Massonica tenuta a Cedar Rapids, Iowa, nel 1951, uno degli oratori fu C.H. Claudy. A pagina 17 degli Atti di quella conferenza, egli ha citato come massima: «Noi parliamo della Bibbia posta sull'altare come di un Landmark. Non è così. La Bibbia non apparve sull'altare della Loggia fino al 1760. Avevamo un «Libro della Legge» sull'altare prima di allora. Così, secondo una giusta interpretazione di un Landmark, la Bibbia sull'altare non è un Landmark». Naturalmente il nostro illustre studioso massonico è corretto nella realtà. Ma osserverete che nei Landmarks citati non dice: «La Bibbia sull'altare» ma «Il Libro della Legge Sacra (nel nostro caso la Bibbia) parte indispensabile dell'arredo della Loggia». La Bibbia sull'altare può non essere un Landmark, ma la Bibbia, indispensabile parte dell'arredo della Loggia, lo è.
 

Soddisfa quest'ultima alle condizioni di un Landmark? Il più che possiamo dire in risposta è che soddisfa a quelle condizioni così completamente come nessun'altra nei cosiddetti Landmarks.
Se è vero che si suppone che la Bibbia sia stata messa sull'altare della Loggia non prima del 1760, questo non significa che fino al 1760 la Bibbia non fosse introdotta come parte indispensabile dell'arredo della Loggia. Una delle più famose Bibbie Massoniche d'America fu posseduta dalla Loggia Frederixcksburg, N. 4, in Virginia. La sua fama deriva dal fatto che Giorgio Washington giurò su quella Bibbia nel 1752. Si presuppone che facesse parte dell'arredo di quella Loggia dalla sua fondazione.
Abbiamo notizia che nel Massachusetts il «Libro» era portato in processione nel 1749. Sappiamo che la Loggia Canongate Kilwinning N. 2 di Edimburgo, Scozia, ha una Bibbia regalatale nel 1735. Cosicché la Bibbia fece parte dell'arredo della Loggia molto prima del 1760.
 

Comunque, è nei vecchi Manoscritti che noi troviamo la più conclusiva evidenza della presenza e delle necessità della Bibbia in Massoneria.
Il Regius, il nostro più antico Manoscritto, che data circa intorno al 1390, fa menzione del «Libro». Ammetto che non possiamo aver la certezza che voglia intendere la Bibbia; né ci è permesso concludere che se si voleva intendere la Bibbia essa dovesse essere parte indispensabile dell'arredo della Loggia. Tuttavia, ci sono altri indizi nel Manoscritto, che i Liberi Muratori usavano la Bibbia nei lavori di Loggia. Gli iniziati erano legati da un giuramento, così espresso: «Un veritiero giuramento egli lo deve prestare, al suo maestro e ai compagni che siano là». Un giuramento per essere valido deve essere fatto sulla Bibbia. Ci è pervenuta la formula di prestazione del giuramento. È stabilito che «Uno dei più anziani, sollevi la Bibbia che leggerà e colui o coloro che devono essere fatti Massoni devono imporre e appoggiare la loro destra sopra essa e si leggeranno i doveri».
Il Manoscritto Carmick è molto più esplicito, perché dice:
«Questo è il giuramento divino che è dato ai Massoni, e qui segue la forma: Il Maestro o il Governatore prende il libro nella mano destra e l'uomo che vuole diventare Massone stenderà la mano sul libro. Il Maestro gli darà il suddetto giuramento e a conclusione di ciò all'uomo sarà fatto baciare il Libro; e dopo il vostro giuramento (e aver baciato il libro) i successivi precetti o obblighi che ha assunto, si leggerà: Ora che sei stato fatto Massone prendi cura di mantenere quegli impegni con retta fede e buona coscienza, secondo il giuramento che hai assunto; perché è un gran rischio per l'uomo non mantenere il giuramento sulla Sacra Bibbia».
 

Se è vero che l'espressione «Libro» potrebbe intendere la Bibbia o il Libro delle Costituzioni, quest'ultima frase rimuove ogni dubbio, quando recita: «È un grave rischio per l'uomo non mantenere il proprio giuramento sulla Sacra Bibbia».
Il Manoscritto Harleian è ancora più conclusivo. L'articolo trentasei dice: «Che nessuno sia accettato come Massone, o conosca i segreti della detta Società, finché non abbia prima fatto giuramento di segretezza da quel momento in poi: «Io, A.B. in presenza dell'Onnipotente Dio e dei miei compagni e Fratelli qui presenti, prometto e dichiaro da questo momento che mai, per qualsiasi atto o qualunque circostanza, direttamente o indirettamente, pubblicherò, scoprirò, rivelerò o darò notizia di alcun segreto, prerogativa o deliberazione della Fratellanza o Corporazione della Massoneria che in questo momento o successivamente mi sarà fatta conoscere. Così Dio mi aiuti e il santo contenuto di questo Libro».
Quest'ultima frase prova senza alcun dubbio che il giuramento era fatto sulla Bibbia.
 

C'è un'altra parte di storia, che non sono stato in grado di documentare, che è interessante e significativa.
Un inventario della Compagnia Londinese dei Massoni fatto il 4 luglio 1676 elenca fra le altre cose di valore «una Grande Bibbia, un libro di preghiere comuni, un libro delle Costituzioni dei Massoni Accettati». Qui è più che evidente che la Compagnia possedeva una Bibbia. Dice «una Grande Bibbia».
Questa non è la descrizione materiale di una edizione della Bibbia di formato inusitato quali le nostre Bibbie da pulpito e da Loggia di oggi. È il nome di una versione della Bibbia che la identifica in modo così preciso come dire che avete una versione di re Giacomo o una versione corrente riveduta. Dopo che i protestanti vinsero la loro battaglia in Inghilterra e fu permesso stampare e mettere in circolazione traduzioni della Bibbia in inglese, apparvero diverse versioni in sequenze successive.
Ci fu la versione Tyndale completa nel nuovo Testamento ma incompleta nel Vecchio, la Bibbia di Coverdale, la Bibbia Matthew, la Bibbia Taverner, la Grande Bibbia, la Bibbia Bishops' e finalmente la Bibbia di Re Giacomo, pubblicata nel 1611 e la più largamente usata oggi in Inghilterra.

La Grande Bibbia fu pubblicata nel 1539. Appare, allora, che la Bibbia usata dalla London Company non era la versione di Re Giacomo pubblicata nel 1611 ma la Grande Bibbia pubblicata nel 1539. L'evidenza non è decisiva ma fa presumere che avessero una Bibbia in quella Loggia prima del 1611.
 

Poiché tutto, dalle prove documentarie addotte, indica che la Bibbia era parte, e una parte indispensabile, dell'arredo della Loggia, c'è bisogno di aggiungere altro per stabilirla come Landmark? Non è necessario che fosse stata identificata come la Grande Luce in Massoneria, per rendere valida la rivendicazione che sia un Landmark.
È necessario soltanto aver provato che era essenziale al lavoro, per ammettere che era parte indispensabile dell'arredo, della Loggia.
Se volessimo stabilire ancor più conclusivamente, senza possibilità di dubbio, il diritto del Libro della Legge Sacra ad essere chiamato un Landmark, non sarebbe sufficiente stabilire il diritto del Libro della Legge Sacra ad essere considerato parte indispensabile dell'arredo di una Loggia, oggi. L'antichità non conferisce autorità, né la tradizione di un lungo uso investe una pratica del diritto di perpetuità. C'è soltanto una buona ragione per mantenere il Libro della Legge Sacra come una parte indispensabile dell'arredo di Loggia e questo è il suo intrinseco diritto ad essere mantenuto. È indispensabile perché senza esso la Massoneria non adempierebbe se stessa.
La ragione del perché il Libro della Legge Sacra è indispensabile va molto più in là del fatto che esso venga chiamato la Grande in Massoneria.


Siamo vulnerabilissimi a questo proposito. Chiamare il Libro della Legge Sacra la Grande Luce, in Massoneria può essere in una certa misura incongruo oggi. Quando diciamo al candidato che la Bibbia è la Grande Luce in Massoneria siamo sicuri di essere del tutto coerenti? Siamo sicuri di non suggerire una morale selettiva che faccia violenza, sia nella lettera che nello spirito, al Libro sul quale egli ha giurato? Le parole «La Grande Luce in Massoneria» formano proprio un concetto essenziale o noi giochiamo incautamente con le parole, combinando contraddizioni indegne dei nostri ideali e del nostro grande nome. Il più grande contributo che la Massoneria può dare a se stessa, oggi, è prendere i suoi impegni conformi alla sua pratica. Perciò è evidentissimo che la pratica della Massoneria è eticamente superiore al suo rituale.
 

Il Libro della Legge Sacra deve essere considerato indispensabile non perché l'investiamo col titolo «La Grande Luce in Massoneria», ma perché ci impone una legge assoluta che è l'autorità ultima per i Massoni nei valori morale e spirituale.
Non è qualcosa stabilito dagli uomini nel 1760, che lo chiamarono La Grande Luce in Massoneria; si è stabilita da sola da tempo immemorabile come autorità spirituale alla quale tutti gli uomini devono sottomettersi. E come è vero che non potete erigere un fabbricato senza i decisivi mezzi di squadra, piombo e livella, così è vero che non potete costruire una vita senza il decisivo mezzo del Libro della Legge Sacra.
Non lasciamoci suggestionare che queste siano idee antiquate perché la Scienza ha dichiarato che non c'è l'assoluto nell'universo. Ci sono coloro che hanno applicato la teoria della relatività alla morale. Essi hanno cercato di tirar fuori il pungolo della coscienza e l'imperativo (categorico) della giusta condotta, col rendere la relatività una facile e confortante razionalizzazione dell'opportunismo in morale. Ma, come un grande scienziato inglese ha detto: «È un errore banale supporre che la teoria della relatività di Einstein asserisca che ogni cosa è relativa». Noi, che non siamo scienziati, sappiamo che nel mondo fisico in cui viviamo ci sono dei principi assoluti dai quali possiamo dipendere. La linea retta è ancora la più breve distanza fra due punti; linee parallele non s'incontrano mai; e due corpi non possono occupare lo stesso spazio nello stesso tempo. E pure vero che, nel mondo in cui viviamo, le leggi di Dio come sono rivelate nel Libro della Legge Sacra sono ancora assolute. Possiamo costruire le nostre strutture individuali e sociali soltanto se costruiamo con la verità, la giustizia, la rettitudine e l'amore o la fratellanza che sono gli insegnamenti di quel libro.
La necessità di stabilire questo assoluto appare più convincente quando lo mettiamo in contrasto con una situazione in cui non c'è tale assoluto.
 

Esiste una filosofia chiamata Materialismo dialettico. Secondo quella filosofia, come l'interpreta il professor Elton Trueblood «ogni evento è reso necessario da forze materiali che elaborano se stesse entro un modello inevitabile. Le forze materiali determinano la storia e i fattori economici sono sufficienti a spiegare lo sviluppo umano». Ciò significa che i fattori morali e spirituali sono completamente eliminati e l'uomo non ha più bisogno di essere considerato moralmente responsabile delle sue azioni. Ciò significa che non c'è alcun metro del giusto e dell'errore, ma soltanto quello della convenienza. Ciò significa che non ci sono più principi eterni, ma solamente espedienti temporali.
Ci deve essere allora un'idea assoluta di verità e fratellanza, un'autorità ultima, nella condotta personale e nelle relazioni sociali alla quale l'uomo deve sottostare, se vorrà realizzare la sua vita come Massone ossia arrivare a completare la propria realizzazione di Massone. Ci deve essere un tale assoluto se la Massoneria ha voluto realizzarlo essa stessa, che è l'arrivare alla propria realizzazione come forza creativa nella vita del mondo.
Di conseguenza, poiché nonostante le differenze superficiali i Massoni attraverso gli anni e attraverso il mondo si sono legati tra loro con giuramenti fatti sul Libro della Legge Sacra; poiché è un simbolo dell'Autorità del Grande Architetto dell'Universo; poiché costituisce la verità che un Massone deve credere, la legge cui deve obbedire e il potere a cui deve essere sottomesso se vorrà realizzare la propria vita come Massone; poiché è una delle cose essenziali che può unire i Massoni, dovunque, in una comunità universale di amici e di fratelli: noi la riconosciamo come uno degli Antichi Landmarks e riaffermiamo il convincimento che essa contiene la verità che ci renderà uomini liberi.
 

Questi Antichi Landmarks sono più che linee guida seguite dai Massoni nei secoli. Essi sono più che usi Massonici che noi sottoscriviamo oggi. Essi costituiscono la più evidente, la più stimolante, la più perentoria sfida lanciata dalla Massoneria, qui e ovunque, oggi. È la sfida contro l'ateismo dei nostri giorni, sia l'aggressivo truculento ateismo della filosofia materialista dialettica od il sottile ateismo della nostra propria società secolarizzata, con una militante fede in Dio che proverà la propria superiorità per mezzo della potenza costruttiva nell'edificare un mondo nuovo.
È la sfida contro la diminuzione dell'uomo per quelli che commettono l'estrema bestemmia di usarlo come strumento per un fine, una garanzia dello Stato, con la rivendicazione del suo infinito valore a Dio, e al suo alto destino come essere immortale. È la sfida contro un mondo, che rapidamente si approssima a uno stadio dove non saranno fissati standard morali, con la risonante dichiarazione che questo libro che chiamiamo la Parola di Dio resta ancora come biasimo a tutto ciò che è male, un richiamo a tutto ciò che è grande e nobile; con l'assoluto indirizzo a tutti gli uomini laddove dice «questa è la via, camminate in essa».

 


 

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