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R:.L:. Giordano Bruno 1191
Oriente di Campoformido
Sullo stesso argomento è possibile consultare anche:
l'Egregore
Il Rito e l'Egregoro
L'Eggregora, l'unità metafisica della Massoneria
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PREMESSA
Le eggregore sono delle forme pensiero, forme pensiero che si
generano quando un gruppo di persone riunito concentra la sua
attenzione su un determinato oggetto, un discorso, oppure
condivide una determinata situazione.
Dal punto di vista semantico il termine ha la stessa valenza di
aggregare, riunire.
Diverse culture hanno posto la loro attenzione sulle eggregore,
spesso chiamate con diversi nomi, o più semplicemente non
menzionate.
Un gruppo di preghiera può formare una eggregora, ad esempio, a
volte inconsapevolmente, a volte con piena cognizione, come
avveniva nei monasteri medioevali, dove il vero compito dei
monaci e delle loro preghiere era la creazione di queste forme
pensiero che avrebbero dovuto in seguito influenzare
positivamente lo svolgimento delle esistenze dei loro simili.
In una epoca razionalista come la nostra tali concetti possono
apparire fantasiosi, eppure queste forme sono facilmente
sperimentabili in determinate situazioni, e la loro influenza è
percepibile; semplicemente, abbiamo smarrito la capacità di dare
un nome a fenomeni che per millenni sono stati ben noti.
Vi sono quindi eggregore positive, e forme di pensiero negative.
Una delle situazioni quotidiane in cui queste ultime si formano
con più facilità sono ad esempio le tanto deleterie “code in
autostrada”, dove migliaia di automobilisti in contemporanea
esternano i loro sentimenti negativi generati dalla situazione
stressante in cui si trovano.
In passato vi sono stati gruppi di potere che hanno studiato il
fenomeno in maniera “scientifica”, cercando di ottenere la
creazione di eggregore negative che potessero assecondarli nei
loro progetti di dissoluzione.
Il caso più eclatante fu rappresentato dalle grandi adunate
naziste, in cui delle vere e proprie cerimonie venivano
progettate nei minimi particolari per ottenere tali risultati.
La storia del XX secolo riserva molti aspetti difficilmente
spiegabili razionalmente: ovviamente le elite che utilizzavano
le pratiche occulte come fondamento del loro operare avevano
tutto l'interesse per screditare tali realtà alla luce del sole.
Le eggregore negative sono in grado di influenzare i pensieri e
i sentimenti di interi popoli, e si alimentano di questi
sentimenti, in un circolo vizioso che genera una spirale
crescente e distruttiva.
Essendo realtà poco note, attualmente divengono anche
difficilmente affrontabili.
Un modo per contrastare queste forme pensiero negative, di cui
la modernità si nutre e a sua volta alimenta, consiste
ovviamente nelle eggregore positive.
Concetto ben noto ai monaci medioevali, ancora oggi ai monaci
buddisti, e a tutti quei gruppi che cercano di convergere i loro
sforzi verso sentimenti costruttivi, con perseveranza, atti alla
creazione di eggregore che possano contrastare le forme pensiero
negative dilaganti.
Purtroppo attualmente questa “scienza”, l'arte della creazione
di dei, viene attuata quasi esclusivamente da coloro che operano
per la dissoluzione, e i risultati sono visibili in quello che
ci circonda.
In particolar modo i telegiornali e l'ampio spazio da loro
dedicato alla “cronaca nera” danno un forte contributo alla
diffusione delle eggregore più devastanti, portando milioni di
persone contemporaneamente a concentrarsi su sentimenti di odio,
paura, terrore, preoccupazione.
Ma contrastare queste forme negative è possibile, ed il primo
passo è il prendere coscienza dell'esistenza di tali realtà.
Saperle riconoscere, evitarle, ed in un secondo momento,
adoperarsi per la creazione di forme pensiero positive, che
inneschino un circolo virtuoso.
Operazione non semplice, ovviamente, in particolar modo tenendo
conto della confusione che vige ai nostri giorni riguardo a
tematiche un tempo note e riconosciute.
Operazione non semplice, ma non impossibile.
L’EGGREGORE E LA CATENA D’UNIONE
Un termine che non figura nemmeno nel vocabolario della Lingua
Italiana, ma che nella pratica e nel simbolismo massonico ha un
significato estremamente importante e “tangibile”.
Nel tempio l’eggregore è rappresentato dalla fune con sette (o
dodici) nodi che abbraccia tutta la loggia dalla colonna J alla
colonna B.
La sua massima espressione si ottiene quando il lavoro
dell’officina coinvolge al massimo grado di coinvolgimento
psichico ed intellettuale di tutti i fratelli.
Eliphas Levi l’ha definito “un fenomeno di psichismo
collettivo, volontariamente orientato”.
La parola “EGGREGORE” viene dal greco ed indica un “insieme”, un
“gruppo” di persone legate da sentimenti, ideali, usi e costumi
comuni.
Ragionare di Eggregore vuol dire affrontare un argomento di cui
poco o niente si parla, tranne che in particolari occasioni o
all’interno di qualche circolo esoterico o in ambienti che
trattano la Magia; si hanno così poche informazioni ed
altrettante poche possibilità di conoscenza.
A tale proposito devo far presente che il vocabolo “eggregore o
eggregoro etc.”, non viene riportato nemmeno nel vocabolario
dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani.
Il motivo per conoscere bene l’argomento sarebbe quello di
riuscire nelle giuste occasioni a partecipare, in modo corretto
ed adeguato all’elaborazione di eggregori di ampio sviluppo o di
dare slancio vitale o rivivificare quelli già esistenti, avendo
per scopo il bene generale ed il miglioramento effettivo della
vita umana, sotto tutti gli aspetti, in modo particolare quelli
spirituali ed esoterici.
Premessa per formare e sviluppare gli eggregori è raggiungere
una giusta ed ideale condizione interiore mediante un preciso
lavoro spirituale che deve essere svolto da ogni partecipante o
fratello, nel ns. caso, fino al raggiungimento della così detta
“Perfetta Unione”.
Si deve dire che il raggiungimento di questo stato interiore,
per noi massoni, dovrebbe essere lo scopo, quanto meno iniziale,
di ogni tornata rituale.
L’ingresso nel Tempio, la sua squadratura, l’apertura, il lavoro
stesso e la chiusura dei lavori, devono essere un’operazione
interiore che comporta un cambiamento di stato.
E’ chiaro, infatti, che ingresso nel Tempio, apertura, lavoro e
chiusura dei lavori, hanno un senso ed uno scopo solo se vengono
interiorizzati, vale a dire se questi momenti simbolici vengono
compresi ed assimilati per essere trasformati a livello di
coscienza; ove ciò non accada, tutto si trasforma in vuota
formalità.
Chi non riesce a staccarsi dal piano materiale (metalli) e dal
mondo profano, raggiungendo il giusto stato, rischia di
restringere e ridurre i simboli (ingresso nel tempio, apertura e
chiusura dei lavori) ed i lavori stessi, a semplici
raffigurazioni ed esposizioni di pensiero, sterili e prive di
valore.
Non è naturalmente cosa facile raggiungere quell’indispensabile
preparazione interiore per la quale sono necessari un forte
impiego psicologico, esoterico ed iniziatico, che in Loggia ha
come luogo deputato la sala dei passi perduti.
Questa preparazione, pur facendo parte di uno stesso processo di
consapevolezza, consiste in due fasi: una diretta verso sé
stessi, l’altra verso i fratelli.
La prima fase consiste nel cercare di creare intorno a sé il
“silenzio”, spogliandosi di tutto ciò che ancora la mente
trattiene del mondo profano e che rappresenta una barriera alla
ricerca del proprio interiore; la seconda fase, poiché isolarsi
significa trovare la calma interiore e non separarsi dagli altri
fratelli, consiste nel cercare di stabilire un contatto
interiore con tutti i fratelli, creando una così detta “corrente
vibratoria” che tende ad unificare la Loggia, iniziando così la
formazione di un “EGGREGORE” o più precisamente, come si
comprenderà in seguito, di un sotto eggregore. Questa
consapevole sensazione d’unità, quasi palpabile, trasforma nel
tempio, il lavoro d’unione in una vera e propria catena: catena
che per noi Massoni è simboleggiata dalla “Catena d’Unione”. Il
simbolo che rappresenta la catena d’unione, spicca sia sulle
pareti del Tempio, che sul Quadro di Loggia ed è raffigurato da
una fune con sette * nodi (o dodici)
** che parte dalla colonna J e finisce alla
colonna B, come in un simbolico abbraccio infinito.
Simbolicamente è una fune dal triplice trefolo che va: dal
singolo verso l’Eggregore, da questi verso il singolo e tramite
questo verso tutti i fratelli, testimoniando in modo concreto
non solo il legame invisibile che unisce fra loro tutti i membri
di una Loggia, ma anche quello con tutti i Massoni sparsi per il
mondo, rappresentando il collegamento interiore che si
stabilisce tra spiriti, rivolti solidalmente alla medesima
opera.
Si può affermare, inoltre, che, indipendentemente dalle sue
qualità specifiche, ci si trova di fronte ad un caso di simbolo
particolare, in quanto, in certe occasioni, si trasforma in
quello che possiamo definire un simbolo “agito ed agente”: si
tratta della formazione corporea, fisica, della “Catena
d’Unione”.
La Catena d’Unione, che è pressoché invariata dovunque e che
dovrebbe garantire la “perfetta unione”, viene costruita in
diverse occasioni dall’insieme dei partecipanti ad una tornata e
per ottenere gli scopi desiderati ed i massimi risultati;
richiede da parte di ciascuno la precisa volontà ad oltrepassare
la soglia del tangibile, per giungere all’unione effettiva.
Possiamo quindi ben affermare, che la catena d’unione
rappresenta simbolicamente l’eggregore che si dovrebbe formare
durante i lavori, quando si opera bene sia esotericamente che
iniziaticamente, seguendo il disegno tracciato e rendendo alla
fine, tutto “giusto e perfetto”.
Ma in particolare che cosa s’intende o che cos’è un EGGREGORE ?
Tout court si può definire “un fenomeno di psichismo collettivo,
volontariamente orientato” (Eliphas Levi).
Nello specifico un eggregore è un’entità collettiva o meglio una
massa di energia psichica messa in
vibrazione e formata dal pensiero di tutti gli individui
appartenenti ad un raggruppamento, ad un popolo, ad una
religione, ad un ordine. Egli può essere sia fisico che
spirituale essendo in ogni caso, all’inizio, sempre fisico e
diventando solo in un secondo tempo spirituale attraverso la
successiva elaborazione.
Si può dire che l’eggregore si forma ogni volta che un gruppo di
persone si unisce con intento esclusivo ed unico scopo di
crearlo, ma se non vi è la precisa e concorde volontà di
raggiungere quanto prefissato, l’eggregore si dissiperà
rapidamente, come si indebolirà e scomparirà se, pur essendovi
l’intenzione di tutti di elaborarlo, esso non viene alimentato
nella maniera adeguata.
L’esempio potrebbe essere la festa di un compleanno o di un
anniversario, durante il quale, nel momento, in cui tutti gli
invitati elevano il proprio pensiero all’oggetto, alla
motivazione del convivio, si forma senz’altro un eggregore, ma
così come si forma, scompare poiché manca l’intenzione precisa
di formarlo ed anche se questa ci fosse, sarebbe destinato a
dissolversi, non essendovi, più, dopo quel momento, lo scopo né
l’interesse per alimentarlo.
Creare un eggregore di una certa entità, richiede una grande
capacità, che consenta di visualizzare il fine lontano dello
scopo da raggiungere; la creazione può essere effettuata in due
maniere, sia da un gruppo, che singolarmente da più individui.
Se viene creato da un gruppo, il gruppo stesso deve essere molto
unito, tutti si dovranno conoscere ed avere una perfetta
consapevolezza l’uno dell’altro e dovranno avere dei legami di
amicizia o fratellanza molto forti. Nella creazione di gruppo,
l’intesa è importantissima, bisogna veramente essere sulla
stessa “lunghezza d’onda” per arrivare a quanto prefissato.
L’eggregore formato singolarmente da più individui è quello
invece che viene creato da persone che possono non conoscersi o
addirittura essere nemiche. Prendiamo per esempio il caso assai
brutale in cui in un campo di battaglia, dove nella lotta ognuno
dei partecipanti dimentica ogni giusto ideale, la sua ragion
d’essere, nel desiderio e con un sentimento comune di uccidere
l’avversario o, almeno, di salvare la propria vita spegnendo
quella altrui: è un eggregore fisico che lentamente
distaccandosi appunto dal piano fisico che lo genera, forma un
eggregore spirituale con caratteristiche di odio, egoismo e
volontà nefasta.
Un eggregore è, dunque, una aggregazione di forze costituite da
energie vitali, emozionali, mentali e spirituali che essendo
emanate dall’insieme dei membri di un gruppo, penetrano la
coscienza degli individui stessi che l’hanno creato in un
rapporto invasivo e quasi sempre permanente, sotto forma di
desideri, concetti, aspirazioni, impegni, idee e volontà,
elaborando, ciò che viene definito dalla tradizione esoterica,
una “forma pensata” per poi strutturarla.
Un Eggregore ha la caratteristica di avere un’efficacia più
grande della somma pura, di quanto espresso, singolarmente, da
tutti i componenti di un gruppo, di cui rende attive, sia
individualmente che collettivamente tutte quelle facoltà,
affinché venga consentita la realizzazione degli obbiettivi
previsti nel programma prefissato in origine.
Gli Eggregori si creano, si sviluppano, ed essendo
corrispondenti ai desideri, alle aspirazioni, alle decisioni,
alle idee, agli impegni che li hanno generati, dopo aver
raggiunto il loro obiettivo e servito al proprio scopo, possono
ritornare a chi li ha creati nell’attesa di essere riattivati
con nuova forza, oppure possono continuare in altre dimensioni
in attesa di mettersi in contatto, anche dopo secoli, con
persone pronte a farli rivivere secondo le intenzioni dei
fondatori originari, diventando così forti, da continuare ad
esistere anche se tutti quelli che hanno contribuito alla loro
formazione sono morti e questo soprattutto se la natura della
loro attività è spirituale od esoterica.
Essi si pongono, in attesa, tra il mondo superiore (divino) ed
il mondo naturale.
E’ evidente che in un’epoca razionalistica e materialistica come
la nostra i concetti di cui sopra possono apparire fantasiosi,
pur essendo queste forme facilmente sperimentabili in
determinati momenti e situazioni e la loro influenza
percepibile; abbiamo purtroppo perso la capacità di realizzare
il senso e comprendere il valore di fenomeni che per millenni
sono stati ben noti.
A questo punto, rientrando in un ordine più strettamente
massonico, riporto testualmente quanto ritrovato in una
pubblicazione, purtroppo di autore sconosciuto, che ci dovrebbe
far ben riflettere e che a molti di noi potrà dare conferme:
“[…] l’eggregore della Massoneria contemporanea, chiamata
“speculativa” era noto da tempo prima di essere riattivata
all’inizio del XVIII secolo: la Massoneria speculativa è un
sotto eggregore di quello che animava lo spirito della
Massoneria, che è molto più antico.
La Massoneria attuale, fondata a Londra nel 1717, è
un’emanazione dell’Eggregore Massonico del quale è difficile
conoscere l’origine che si perde nella notte dei tempi.
Secondo le epoche, questo eggregore si è manifestato sotto forme
diverse.
La Massoneria Operativa, quella delle corporazioni, del basso e
dell’alto Medio Evo, che ha contribuito prima ad edificare le
abbazie, poi le cattedrali, è nello stesso modo, un’emanazione
dell’eggregore originario del quale conosciamo poco. Tanto vale
dire che la forma pensata che dà slancio vitale al concetto
della Massoneria è di un’ampiezza fenomenale.
Se così non fosse, la Massoneria avrebbe cessato di esistere
molto tempo fa, o si sarebbe evoluta in tale modo che sarebbe
oggi impossibile farci riferimento. Il suo nome sarebbe, o perso
per sempre, o reliquia del passato, incisa su qualche testo
rinvenuto (venuto alla luce) o diventato un mito, tradotto sotto
forma di leggende”. (A parziale conferma di ciò basta pensare al
manoscritto rinvenuto da Locke -1696- nella Biblioteca Bodleyana,
pubblicato solo nel 1748. Attribuito alla mano di Enrico VI
d’Inghilterra, enuncia espressamente l’esistenza di un legame
tra la Massoneria e la Scuola Italica di Pitagora, affermando
che Pitagora (Peter Gower), un greco, viaggiò per istruirsi in
Egitto, Siria ed in tutti i paesi dove i Veneziani (Fenici)
avevano impiantato la Massoneria. Ammesso in tutte le Logge di
Massoni, acquistò un grande sapere, tornò in Magna Grecia…
e vi fondò una importante Loggia a Crotone etc.
Concludendo, è cosa facile comprendere che “tradizione
Massonica” non è da intendersi obbligatoriamente come
“tradizione iniziatica ininterrotta e documentata” ma come
trasmissione protostorica e storica, rivivificazione di
tradizioni antiche e come insegnamento iniziatico che va oltre
il tempo ed il suo trascorrere, grazie anche ad una forma
pensata (eggregore) tale, da permetterle la conquista della
perennità, diventando così paragonabile ad un fiume carsico che
si inabissa e del quale non si conosce né il tempo, né la
distanza, né la quantità del flusso incostante con il quale
riaffiora.
P.S: A distanza di ben quattro anni dalla stesura della tavola,
per terminare veramente, mi permetto un’ulteriore considerazione
finale:
Quanto sopra deve essere un serio monito per tutti coloro che
coscientemente operano immersi nella realtà di un eggregore a
non alterare il rito di unione e alimentazione, attraverso
l'innesto di innovazioni non conformi, concetti, aspirazioni,
decisioni non condivisibili e non condivise rispetto
all'apparato eggregorico a suo tempo attivato e da cui trae
origine.
Purtroppo alcuni esempi li troviamo in ambito massonico:
l'inserimento di idee, pensieri, aspirazioni, decisioni e
qualificazioni non condivisibili, se non argomenti politici o
religiosi addirittura proibiti, inevitabilmente portano alla
destrutturazione dell’eggregore iniziale con il conseguente
dissolversi della originaria forma pensata, con l’inevitabile
allontanarsi dalle logge da parte di alcuni fratelli che spesso,
pur con grande rammarico e rincrescimento, nella speranza e con
l’intenzione consapevole di riuscire a ricreare quell’originale
eggregore di cui per tanto tempo sono stati operatori ed attivi
elaboratori, arrivano ad operare delle gemmazioni.
Note: *I sette nodi rappresentano le sette regioni
dell’Universo: est-sud-ovest-nord-zenit-nadir-centro (uno
primordiale), che definiscono il Tempio Cosmico.
** I dodici nodi rappresentano lo zodiaco ovvero l’Universo che
definisce il Tempio Cosmico
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