G. Le Bon è uno degli spiriti più originali e perspicaci del nostro tempo. Assolutamente indipendente, egli non esita a dimostrare la vetustà o l'errore dei dogmi della scienza ufficiale e, senza preoccuparsi dei pontefici difensori di tali dogmi, egli demolisce i pregiudizi e le tradizioni con un vigore e un sapere poco comuni. Stavolta egli pubblica un'opera possente o molto documentata, fondata su esperienze serie, interessanti come un romanzo e che arrivano a rivoluzionare a fondo e in pieno la scienza contemporanea. Il famoso principio della conservazione della materia non sembra debba resistere alle attuali rivelazioni costituite della Fisica o della Chimica moniste, il dualismo tradizionale, forza e materia, non resiste più ai fenomeni di dissociazione, di ionizzazione, elettrizzazione, i quali provano che la materia non sia altro che energia compatta, una varietà dell'energia. La Materia vibrante, vivente, fuggente, ondulante è Maya, è il turbine vertiginoso dell'Etere immateriale, è l'eterna illusione predicata dal Buddismo e dal Bramanesimo. Così tutte le induzioni, le meditazioni, le temerarie ipotesi degli spiritualisti, dei teosofi, degli occultisti, dei ricercatori indipendenti, si sarebbero quasi verificate per le analisi delicate della Fisiochimica attuale. L'azione a distanza dell'Elettricità, secondo i metodi stupefacenti di Tesla e de Branty, provano la possibilità della telepatia, dei fenomeni d'esteriorizzazione della sensibilità e della motricità nell'ordine psichico; perché nell'Universo tutto é identico e l'essere umano, analogo ad una pila elettromagnetica, si comporta nella stessa maniera di fronte agli altri esseri umani od alle sostanze diverse del mondo. D'altra parte, i lavori innegabili di Lodge, di Crookes, di Lockyer, di G. Le Bon vengono ad affermare oggi l'Unità della Materia e della Forza, l'evoluzione della Materia, la sua certa vitalità, le sue mutazioni e trasmutazioni. Tutto é net tutto! tale è l'assioma della Scienza che riprende al Secolo XX l'aforisma degli antichi ermetici, dei vecchi alchimisti, con le loro proprie dottrine, e teorie che essa chiarisce, completa, perfeziona ed aumenta con numerose e convincenti esperienze. La sintesi, la filosofia monistica che si elevano, non sono che la dimostrazione, ad un grado superiore e razionale, dei grandi principi dell'Ermetismo. Ecco, in effetti, le proposizioni stabilite da G. Le Bon, a seguito delle sue ricerche: 1.° La Materia pria supposta indistruttibile, svanisce lentamente per la continua dissociazione degli atomi che la compongono; 2.° I prodotti della materializzazione degli atomi costituiscono sostanze intermediarie per le loro proprietà tra i corpi ponderabili e l'etere imponderabile, cioè dire tra due mondi considerati fino ad oggi come profondamente separati; 3.° La Materia affisata fin oggi come inerte e non potendo restituire che l'energia della quale era fornita, é, al contrario una colossale riserva d'energia - l'energia intra-atomica - che essa può dispensare, senza nulla prendere ai di fuori; 4.° È dall'energia intra-atomica che si manifesta, durante la dissociazione della materia, da cui derivano la maggior parte delle forze dell'universo, l'elettricità e il calore solare specialmente. La Materia è una semplice varietà dell'energia. Dissociando gli atomi, si conferisce alla materia una forma differente, quale l'elettricità o la luce per esempio. Tutti i fenomeni di radioattività altro non sono che la dissociazione degli elementi della materia o atomi, elementi costituiti da vortici elettrici che posseggono un'individualità effimera. Questa individualità sparisce, il turbine o vortice si dissolve nell'etere, onde le forze che mantengono la sua esistenza finiscono di agire. In riassunto l'Universo consiste in incessanti trasformazioni di equilibrio. Quando tali cambiamenti d'equilibrio sono lenti, noi li chiamiamo materia, quando sono rapidi; luce, elettricità ecc. Materia ed energia sono dunque, scrive Le Bon “due cose identiche sotto aspetti differenti” Formata dall'Etere, la Materia, espletato in qualche maniera il suo ciclo, ritorna all'Etere dal quale svanì. È il Nirvana buddistico. Questa ritorsione nel seno dell'Imponderabile si effettua per la dissociazione della materia, cioè a dire degli atomi (sistemi planetari complessi). Ecco l'opera personale di G. Le Bon: quella d'aver dimostrato sperimentalmente la dissociazione e, di conseguenza, la presenza dell'energia intra-atomica di possanza inaudita. Le sue teorie le ha fondate su quelle dei suoi predecessori, specie Lodge che omette di citare. Noi potremmo citarne anche altri che hanno scritto prima di Le Bon, che hanno testualmente descritta l'evoluzione degli atomi e poscia il loro ritorno all'etere e che esso Le Bon addirittura misconosce. Ma ciò importa poco. La legge generale stabilita da lui è la seguente: Sotto influenze diverse, luce, reazioni chimiche, azioni elettriche e, spontaneamente, gli atomi di corpi semplici, al pari di quelli di corpi composti, si dissociano ed emettono effluvi della famiglia dei raggi catodici La materia, dissociandosi, perde le sue proprietà di materia; essa diviene imponderabile, traversa gli ostacoli ecc.: si è trasformata in energia. In altri termini la sua energia intra-atomica prende un'altra forma. É l'elettricità é una delle sue forme. I diversi prodotti della dissociazione della materia possono essere così classificati, secondo l'autore: 1.° Emanazioni; 2.° Joni negativi; 3.° Joni positivi; 4.° Elettroni; 5.° Raggi catodici; 6.° Raggi X e radiazioni analoghe. Dopo di che l'Etere ricupera le sue effimere materializzazioni in modo definitivo. L'Emanazione é una sostanza mezzo-materiale; joni positivi o negativi sono gli elementi elettrici degli atomi; gli elettroni sono gli atomi elettrici (noccioli dello jono negativo) assolutamente puri; i raggi catodici sono composti di elettroni, cioè a dire di atomi di elettricità pura epurata di ogni elemento materiale; i raggi X sono radiazioni speciali provenienti dai raggi catodici che incontrano un ostacolo. I corpi radioattivi, quali l'uranio, il torio e il radio si dissociano spontaneamente e rapidamente. I corpi ordinari si smaterializzano sotto l'influenza de la luce, delle reazioni chimiche, dell'L'elettricità, della combustione, del calore ed anche spontaneamente con estrema lentezza. Le Bon ha dimostrato meravigliosamente l'Universalità della dissociazione della materia e ciò in virtù di minuziose esperienze che espone nella parte della sua opera. Il principio riconosciuto da Lavoisier è sostituito dunque dal seguente: “Nella combinazione dei corpi chimici non si ritrova più il peso totale dei corpi impiegati per produrre questa combinazione" … E come, a siffatti postulati, i chimici e i fisici delle Facoltà e dell'Accademia delle Scienze resteranno di stucco! Tutte le sostanze studiate come prodotti della dissociazione della materia offrono caratteri nettamente intermediari tra quelli della materia e quelli dell'etere. Esse posseggono nel tempo stesso qualità materiali e qualità immateriali. Siffatte sostanze formano il mondo intermediario tra la Materia e l'Etere. In questo mezzo speciale l'inerzia varia con rapidità. il Dr Le Bon si libra a sapienti calcoli che gli permettono di stabilire questa proprietà e di arrivare alla proposizione: Che la dissociazione della materia realizza in maniera incontestabile la trasformazione del ponderabile in imponderabile. Poscia egli consacra un capitolo dei più attraenti alla elettricità che affisa come una sostanza semimateriale, generata dalla smaterializzazione della Materia. I prodotti della dissociazione della Materia sono identici, egli dice, a quelli che si distaccano dalle macchine elettriche. La elettricità apparirebbe in conseguenza come il legame tra il mondo materiale e quello dell'Etere. Egli ha constatato che ciò che emana da una punta elettrizzata é identico a ciò che emana da un corpo radioattivo e segnaliamo di passaggio, l'importante esperienza che gli é riuscita, di fare attraversare visibilmente della materia da atomi elettrici. L'elettricità sotto tutte le sue forme, costituisce un mondo speciale semimateriale. Tale è l'asserzione con implicite gravi conseguenze di Le Bon. Noi non possiamo astenerci dal ricordare, qui, il mezzo Odico, assolutamente simile pei suoi caratteri elettro magnetici, dotato soltanto d'una vita più intensa e cosciente! La sesta ed ultima parte del volume affisa il mondo del Ponderabile, la Nascita, l'Evoluzione e la Fine della Materia. La costituzione della materia, le forze che mantengono gli edifici molecolari, le loro diverse forme d'equilibrio, la mobilità e la sensibilità della Materia, le variazioni degli equilibri materiali sotto l'influenza dei mezzi, l'unità della composizione dei corpi semplici, lo studio della variabilità delle specie chimiche e composte “variabilità provata nello stato attuale della scienza” “le specie chimiche, al pari delle specie viventi non sono invariabili (pag. 264-268) la chimica intra-atomica e gli equilibri ignorati della materia, retti da leggi chimiche speciali, perché l'atomo vi è personalmente dissociato (metalli colloidali, diastasi, tossine, ecc.) la genesi e l'evoluzione degli atomi, riassunti nei lavori di N. Lockyer, la fine della Materia che per assoluta smaterializzazione termina per affondarsi nell'etere immateriale ove svanisce, tali sono i forti e suggestivi capitoli coi quali si chiude l'opera importantissima di Le Bon. Le conclusioni alle quali egli arriva ci riportano al sistema cosmico del Buddismo, o, se si vuole, perchè è la stessa cosa, dell'Idealismo trascendentale! L'Idea, la Forza é tutto: la Materia, non è nulla. Essa non ha che l'apparenza, l'illusione dell'esistenza. Essa diviene senza possa, essa fluttua, si muove, svanisce, a seguito di formazioni incessanti ed effimere di turbini e di vortici dell'Etere. L'Etere organizza gli atomi, pieni di energie diverse e questi atomi subiscono innumerevoli evoluzioni. Ma queste evoluzioni non hanno che un tempo e l'immateriale, l'imponderabile, l'Invisibile riassorbono tutte le cose nell'Eterno Nirvana, inconoscibile, immanente. Idealismo, Monismo, Panteismo. La Scienza attuale ci riporta a questi principi semplici, antichi come il pensiero degli uomini. In siffatto concetto dell'Universo vi ha una maestosa unità che ci seduce e ci incalza; perchè, d'altronde, noi la sentiamo in noi stessi. Tu sei quella. Ecco ciò che Buddha insegnava a ciascuno dei suoi discepoli a vedere in ogni essere e in tutte le cose: la identità della coscienza. La solidarietà, la paternità di tutti gli esseri ne deriva: l'Idea vivente, agitante, immanente non possiamo denominarla che col nome di Dio e Dio, così inteso, moralmente è il padre di tutti gli esseri. Buddha e Gesù s'incontrano. La scienza e la fede si riuniscono al fine di costituire la religione universale, naturale, razionale ed evolutiva. |