1. Il primo soggetto ed il fuoco sono indispensabili nell’opera. 2. Dalla preparazione del primo soggetto risulta un'umidità mercuriale brillante e luminosa. 3. C'è un soggetto particolare adatto all' opera. 4. Bisogna estrarre due cose dal soggetto e poi riunirle con l'arte. 5. Bisogna toglierne tutte le impurità per farne uscire le cose nascoste ed estrarre da un caos lo zolfo ed il mercurio che, una volta riuniti, costituiscono il mercurio dei saggi. 6. Questo composto che è il mercurio dei filosofi basta, mediante il fuoco, per fare l'oro. Questo, rientrato nel suo caos ed uscito da questo stesso caos, trionfa di ogni impurità metallica e può moltiplicarsi all'infinito. 7. Il primo caos o soggetto è composto dal sangue di drago e dalla Saturnia vegetabile. 8. Il primo caos o soggetto è il composto dei saggi e contiene i quattro elementi. 9. Il primo soggetto o composto è corporale e spirituale. 10. Il primo soggetto o caos o composto è fatto di due, zolfo e mercurio, di tre principi e dei quattro elementi che cominciano a conciliarsi insieme. 11. Dal caos generale derivano quelli particolari dei tre regni. Il caos minerale che contiene lo zolfo ed il mercurio in un stesso soggetto è la prima materia dell'artista. 12. Il caos dei saggi si estrae dallo stesso primo soggetto o prima materia secondo le diverse operazioni dell'arte, imitatrice della natura, e secondo le disposizioni della semenza ordinata di Dio. 13. Il primo soggetto è la materia dell'arte che si compone di tre sostanze grazie al ministero di Vulcano o del fuoco. 14. Questa prima materia o hylé che è posta tra il metallo e la miniera è un caos o un composto di fisso e di volatile tutt’insieme, che i saggi chiamano hylé o prima acqua, che estraggono e compongono dalla prima hylé naturale e minerale che la natura aveva composto dagli elementi. 15. Questa prima materia o composto si fa con la distruzione del corpo e l'acqua (o seconda hylé) che ne è l'anima, lo spirito e l’essenza si fa con la distruzione di questa prima materia. 16. Non si ha bisogno che di questa acqua o anima per l’inizio, la metà e la fine dell’opera. Questa acqua è due volte nata dal mercurio. 17. Il nostro caos, cioè quello che estraggono i saggi dal caos primitivo, si chiama anche magnesia. 18. Il nostro caos deve essere purificato nel nostro fuoco per estrarne il mercurio filosofico rivestito della forma di acqua, per penetrare, disciogliere i corpi terrestri e svegliare il fuoco interno della natura, assopito in essi. 19. Il mercurio dei filosofi è rinchiuso ed incarcerato nel caos del primo caos minerale che presenta la natura. Ne è estratto e messo in libertà con il soccorso dell'arte che viene ad aiutare la natura e che comincia dove questa ha finito. Questa l'aiuta a sua volta quando gli spiriti si liberano dalla schiavitù del corpo e si separano dagli spiriti grossolani della materia che restano inutili in fondo al vaso. 20. Il mercurio così liberato dai luoghi della sua prima coagulazione contiene una doppia natura, e cioè: una ignea e fissa che gli è interiore che è il cuore fisso di ogni cosa, permanente al fuoco e vero zolfo dei filosofi. L'altra umida e volatile che è anteriore alla precedente, che è il più puro e più sottile di tutti gli spiriti, la quintessenza di tutti gli elementi, la prima materia di ogni cosa metallica ed il vero mercurio dei saggi. 21. Si distinguono quattro tipi di mercurio. Il primo è quello dei corpi che è il seme prezioso da cui si fa la tintura dei filosofi, mercurio creato da Dio. Il secondo è il bagno ed il mercurio della natura, il vaso dei filosofi, l'acqua filosofica, lo sperma dei metalli nel seme (dove risiede il punto seminale). Il terzo si fa dai due precedenti che è il mercurio dei filosofi. Il quarto è il fuoco segreto, media sostanza dell'acqua. 22. L’antico caos creato da Dio conteneva in confusione ed in riposo i semi di ogni cosa ed i contrari restavano in pace. I semi metallici compresi nel nostro caos sono anche in pace ed aspettano che l'artista dica Fiat Lux per separare la luce dalle tenebre, per ridurre il seme metallico da potenza in atto, per rendere visibile l'invisibile. 23. L’antico caos era ogni cosa e non era nulla di particolare. Il caos metallico prodotto dalla natura contiene in sé tutti i metalli e non è metallo. La natura cominciò (a farne) un metallo in esso, ma impossibilitata nel suo corso, ci ha lasciato solamente un caos. 24. Il cielo e la terra dei filosofi sono contenuti in confusione in questo caos metallico. È un'immagine della morte e tuttavia questa terra cattolica ha una vita nascosta. 25. Il caos minerale aperto, gli elementi separati, gli elementi purificati si riuniscono in olio a forma di acqua vischiosa che è questo caos o composto filosofico, ed il sole che bisogna nutrire e lavare sorge dal seno del mare. Il saggio sposa il cielo e la terra ed unisce le acque superiori alle inferiori. 26. Da questo caos o composto filosofico che è la nostra prima materia, il saggio ne trae uno spirito visibile che tuttavia è incomprensibile che è la radice di vita del corpo ed il mercurio dei filosofi, il cui liquore deve essere reso materiale fino a che non arrivi ad un grado di sovrana e perfetta medicina. 27. Questo corpo, da cui si estrae uno spirito che è un'acqua d’oro senza corrosione, è informe e somiglia ad un caos, ad un aborto o un lavoro del caso. Lo spirito che contiene è sotto una forma disprezzabile, così che la sua materia è pagata a vil prezzo dagli ignoranti, mentre i saggi e gli scienziati lo stimano unicamente perché ne conoscono il valore. 28. Questo essere unico, composto da due sostanze di cui la terza è nascosta, è il vaso di Ermete (le colombe di Diana) dove l'aria che bisogna cuocere è a metà tra il metallo ed il mercurio. È l’infante filosofico, è una sola essenza che compie da lei stessa la grande opera, con l'aiuto di un fuoco graduato che ne è il nutrimento. 29. Questo bambino deve essere anzitutto purificato delle sue flemme e in olio riportato sette volte a sua madre che è la luna bianca. Deve essere lavato, nutrito ed allattato dal latte delle sue mammelle e ricevere il suo accrescimento e la sua forza con le imbibizioni ed essere perfezionato dalle aquile volanti che si fanno con la sublimazione e l'addizione del vero zolfo che, affinato, ne esce più forte di un grado ad ogni sublimazione. 30. Questa sublimazione fa tutte le operazioni dei saggi. É l'elevazione o l'esaltazione della sostanza da un stato abietto allo stato di alta perfezione. Si riconosce nel nostro mercurio un movimento di ascensione nella prima opera che è la preparazione del mercurio, ciò che costituisce tutta la difficoltà. Il resto non è altro che un gioco di bambino e opera di donna. 31. La sublimazione è l'elevazione di una cosa secca attaccata al vaso, per mezzo del fuoco. La cosa secca è il nostro magnete che attira naturalmente il suo vaso che è l'umido, perché il secco attira l'umido e l'umido tempererà il secco, si unisce a lui per mezzo del secco che partecipa della natura di uno e dell'altro. 32. Appena Nettuno è uscito dal centro del mare acquieta tutti i venti e impone una calma generale col suo tridente, ovvero la nostra pietra o la materia diventano trionfanti in siccità. 33. Questo è il cielo e la terra che si sposano sul letto d’amicizia e questo è il palazzo reale; queste sono le imbibizioni. Questa è la madre che nutre suo figlio ed il figlio che nutre sua madre, aiutandosi reciprocamente per aumentare e moltiplicarsi. |