Illuminazione | Qui il Sole lentamente muore ancora E tramonta con il Mercurio dei Filosofi. |
Pertanto non considerare questa tintura, né alcun’altra che non si trovi nella proprietà della natura con tutti i modi diversi, poiché in essi non vi è nient’altro che la consunzione delle cose, la perdita di tempo e lavoro, perché tutte le altre cose sono apparenti, e non essendo metalli, questi sono elaborati per mezzo dei minerali minori e cose simili. Raymund: Questa nostra pietra non contiene naturalmente la tintura in se stessa, perché essa è creata perfettamente nel corpo della Magnesia, ma da se stessa non ha alcun moto, se non essere ottenuta con l’arte e l’operazione. Geber dice nell’operazione delle radici, “l’operazione è usata per questo, che la tintura dell’oro possa essere migliorata più nell’oro che nella sua natura, e anche che essa possa essere resa Elisir, composta secondo l’Allegoria degli uomini Saggi”. Ma noi abbiamo bisogno d’oro solo e non di nessun altro corpo. Harken ad Hermes dicono: “Suo Padre della prima composizione è Sole, e sua madre è Luna”. Il padre è caldo e asciutto nel generare la tintura, la madre è fredda e umida, e nutre ciò che ha generato. Pertanto se non vi fosse alcuno di essi nella nostra pietra, la medicina non si scioglierebbe mai agevolmente, né si otterrebbe alcuna tintura, e seppure la producesse, essa non tingerebbe, ma tanto quanto come fosse, il Mercurio svanirebbe in fumo, poiché il ricettacolo della tintura non sarebbe in esso. Ma è il nostro segreto finale avere una medicina che si scioglie o fluisce prima del volo del Mercurio. Pertanto, la congiunzione di due cose è necessaria al nostro lavoro. Perché Geber ha detto, nel suo Magistero Perfetto, l’oro è il più prezioso dei metalli, per questo vi è un’anima che si congiunge allo spirito con il corpo, ovvero con l’imperfetto, perché come il corpo di un uomo senza anima è morto ed inamovibile, così un corpo impuro senza fermento, che è la sua anima, è terreno e vegetale per quella che è la tintura del rossore, che trasforma ogni corpo. E’ il fermento che converte l’intera massa o grumo alla sua natura, perché come il Sole e la Luna governano su tutti gli altri pianeti, così i due corpi hanno dominio sugli altri corpi dei metalli, che sono fortemente convertiti alla natura dei due corpi prima citati. E pertanto, è chiamato Fermento perché senza di esso le cose che sbocciano non possono essere alterate, ed è come un poco di lievito che altera un grosso grumo di pasta di pane, ovvero lo tramuta e stagiona, così, nello stesso modo, accade alla nostra pietra. Hermes: Figlio Mio, estrai quest’ombra dal raggio di sole. Prendi pertanto la quarta parte di esso, che è una parte del fermento, e tre parti del corpo Imperfetto, dissolvi il fermento in una pari quantità d’acqua di Mercurio, cuocilo anche con il fuoco più leggero e coagula il fermento, che esso possa essere fatto come il corpo imperfetto, e la bocca del vaso sia chiusa, nello setto modo, ed ordine che è stato detto, è preparato in tutti i punti. Aristotele: Scegli per te stesso, una pietra per la quale i Re siano onorati nei loro diamanti, e per la quale i Medici hanno da curare i loro pazienti poiché è vicina al fuoco. Figlio mio, prendi la più semplice e rotonda, e non prendere quella del triangolo o quadrangolo, ma del corpo tondo, perché il tondo è più prossimo alla semplicità che il triangolo. Dobbiamo notare pertanto, che il corpo semplice non ha angoli, perché è il primo e l’ultimo nei pianeti, come il Sole tra le stelle, perché noi vediamo nell’Astronomia del firmamento, che il Sole è il Signore di tutti i Pianeti, e tutti i Pianeti hanno bisogno della sua luce perché egli dà luce in alto fino a Saturno, e in basso fino alla Luna, ed egli così vede tutto, sia il superiore che l’inferiore. Aristotele: Figlio mio, tu devi prendere la carne più grassa. Devi sapere che ogni seme risponde al suo germoglio, poiché le cose che tu semini, le raccoglierai ancora. Quali cose sono particolari per realizzare in quest’arte Dichiaro universalmente a tutti gli uomini, a coloro cui questo mio preciso discorso arriverà, che all’interno dell’intera arte, vi sono due cose in particolare essenziali per i filosofi e la natura. La prima particolare, sia nel bianco come nel rosso, è il Mercurio o l’amministrazione della medicina perfetta, poiché il corpo deve segretamente contenere in se stesso la tintura di esso, con il quale è realizzato come la natura richiede. Come sappiamo infatti il Mercurio è componente della prima materia di tutti i metalli, della terra bianca troppo solforosa, e dell’acqua pulita. E pertanto, il biancore della terra genera la chiarezza dell’acqua e vi è un colore più chiaro in essa, come l’esperienza ci insegna, ed esso contiene in esso zolfo buono, perfetto e puro. Per cui è possibile che il Sole e la Luna siano fatti essenzialmente di essa. Il Filosofo: Lascia che sia unita l’opera dell’uomo con altri corpi metallici poiché questa è la natura di essi e sono generati da esso e pertanto può essere compiuto per mezzo dell’opera dell’uomo, e lascia che esso imiti la natura assimilata in esso, che può essere affetta da essi, così sarà fatto su di essi senza alcuna commistione estranea, e così gioirà semplicemente della natura della sua natura, e non per alcuna cosa estranea. Ma, con il Sole è fatto il Sole, Luna con Luna, Venere con Venere e così tutto il resto. Poiché ogni cosa manda la sua forza in esso, che contiene il suo zolfo buono, ma imperfetto, che per mezzo dell’arte sarà reso perfetto laddove gli altri metalli si coagulano per mezzo dello Zolfo particolarmente adattabile [ardente], il che non può essere fatto da Sole e Luna. La prima ragione: perché se essi fossero mutati in Mercurio e dovessero essere uniti a Sole e Luna, allora il Mercurio di essi avrebbe in se stesso Zolfo cattivo, e se esso fosse purgato allora non sarebbe purgato in esso così tanto, da dover ridurre esso in Mercurio, e per via di una tale semplicità, nemmeno il corpo potrebbe essere dissolto in esso per mezzo del Mercurio e quando esso non potesse essere dissolto, allora non potrebbe inviare la sua forza in esso. Ma le nature sono essenziali ad ogni parte, ognuna è separata dall’altra nel processo, quando non hanno nelle profondità di se stesse una natura perfetta con la quale possano interagire per mezzo della loro soluzione, ma è sempre necessario per loro, per mezzo dell’Arte, che altri corpi perfetti le soccorrano con la loro natura che naturalmente è perfetta. In secondo luogo, se i corpi imperfetti dovessero essere adattati ai corpi perfetti, non potrebbero essere ottenuti l’Argento e l’Oro, dal momento che le nature di essi sono chiuse in altre parti per coagulazione, e dal momento che non vi è modo di aprirle, per mandare forza l’una all’altra, allora non potrebbero essere unite per congiunzione naturale, così che esse possano tornare nel Mercurio dal quale, in ogni parte, hanno preso il loro originale. E pertanto, per la veemenza del fuoco esse sono separate per natura, per combustione o natura imperfetta, come già visto bene. Ma quando tu le unirai, per fare Mercurio dal Mercurio, che dissolve e apre le nature chiuse, semplicemente una potrà mutare nell’altra, ed il perfetto darà forza all’imperfetto, che potrà essere reso perfetto con esso; e queste sono opere del modo essenziale, e così l’Oro e l’Argento potranno essere fatti essenzialmente. Nota che il Mercurio grezzo dissolve i corpi e li riduce nella loro prima materia e natura, ma il Mercurio dei corpi non può farlo. Questo per via della rozzezza del suo Zolfo, che esso ha nella prima terra bianca, con la quale esso è fatto dall’inizio, composto di acqua pulita, poiché questo [che è] grezzo desidera sempre consumare quello che è più prossimo alla sua natura, prima Oro, secondariamente Argento ecc., ma l’altro Mercurio coagulato dei corpi non lo può fare, poiché per coagulazione questo zolfo grezzo, che prima era in esso, è alterato nella natura, pertanto esso non consuma come il primo, né apre quello che è chiuso. E pertanto, una forza non è inviata nell’altra, ma ogni cosa rimane per conto proprio, per cui sicuramente essi sono uniti variabilmente, ma sono naturalmente chiusi in ogni parte. Pertanto, per l’andamento e la durezza del fuoco, l’imperfetto è bruciato, il perfetto rimane, perché una natura non può aiutare l’altra, ma in questo modo agisce con l’Argento vivo grezzo, ovvero chiude e apre le nature affinché ogni cosa vicina possa venire in aiuto alla sua natura. Pertanto, se è l’Argento ad essere dissolto, troverà una natura argentata, se è l’Oro, una natura dorata, se il Piombo, una natura plumbea. E’ coagulato per mezzo del loro Zolfo. Al riguardo il Filosofo dice: “Questi corpi, che partecipano della loro natura, li puoi trovare in molte cose maleodoranti e sporche, e da essi provengono l’Oro e l’Argento, e non da altri corpi come tu senti dire”. Nota che esiste una doppia soluzione di corpi nel Mercurio: per mezzo del Mercurio ed in Acqua di Mercurio. La prima soluzione è richiesta per cose particolari, la seconda per le cose universali. La prima soluzione dei corpi nel Mercurio non è altro che una risoluzione, e cioè, quello che è chiuso per mezzo di una sola risoluzione, e aperto per l’entrata di una natura in un’altra, e che è la risoluzione nei particolari. La seconda soluzione è nell’acqua di Mercurio ed è fatta universalmente, e questa non è fatta per sola dissoluzione dello Zolfo non maturo nel Mercurio, ma per putrefazione del corpo e dello spirito nell’umido, perché la putrefazione è la soluzione e la separazione di tutte le nature legate per corso della natura, e così le parti legate sono separate, ogni parte, l’una dall’altra. E questo è fatto per mezzo della separazione e soluzione degli elementi, che sono connessi nella generazione del Mercurio, ovvero di acqua e terra e quelle parti mentre vengono purgate, sono unite in natura per conversione, e liberano se stesse più per la loro pulizia che prima nella natura, e questa separazione non può essere attuata nei corpi ma per mezzo dello spirito. Così l’arte trascende la natura in un modo, anche se le cose artificiali possono essere fatte bene e improvvisamente, che naturalmente prima impiegavano più tempo. Non crediate che questi siano elementi comuni, ovvero l’acqua delle nuvole e cose simili, ma terra fredda e asciutta, acqua fredda e umida, aria calda e umida, fuoco caldo e asciutto, e così sono gli Elementi in Natura. Ma l’arte non deve separare così le parti collegate nella generazione, ma si deve limitare a trasmutare quegli elementi, poiché, se così non fosse, la prima natura muterebbe rapidamente l’uno nell’altro. In tale modo l’Arte può bene essere separata, come l’umido dall’asciutto, ed il freddo dal caldo ma la natura possiede ancora una qualità delle naturali commistioni in qualche parte, per cui con l’aiuto dell’arte, potranno essere congiunte, come prima erano divise. Se non avesse una specifica qualità, dovrebbe partecipare alla natura di un’altra, come l’acqua partecipa alla natura della terra nella freddezza, e l’aria alla natura dell’acqua in umidità, e così in tutto il resto, e ne conseguirebbe che il lavoro della natura andrebbe interamente distrutto, poiché gli elementi dovrebbero essere i più semplici, come erano prima. Prima della generazione del Mercurio, l’Arte avrebbe distrutto la natura, ad iniziare dalla testa che è Oro e Argento, perfino all’inizio che è Argento Vivo e oltre questi principi di semplici elementi, che sono venuti ad esistenza prima della generazione del Mercurio, cosa che appare impossibile nella nostra Arte. Se fosse possibile ne conseguirebbe che l’Arte creerebbe di nuovo gli Elementi, oltre la prima materia dei metalli, e genererebbe ancora Mercurio nel momento in cui lo distruggerebbe, il che è impossibile sia fatto artificialmente. Sicuramente l’Arte è ben distrutta dalla testa perfino sui piedi, ovvero, edificando il Mercurio dai piedi fino alla testa in una forma più sottile con le sostanze della natura, che prima era l’Arte. Così le forme delle cose sono divise, quando sono trasmutate in un’altra forma rispetto a quello che erano prima. Come dice Aristotele, “Lasciamo che gli Artefici dell’Alchimia sappiamo, che le forme delle cose non possono essere trasmutate in ciò che è vero a meno che siano ridotte o convertite nella loro prima materia, cioè nell’Argento Vivo; altrimenti è impossibile che sia fatto.” Nutrimento | Qui il Sole è reso nero come pece, Con il Mercurio dei Filosofi. |
Il secondo particolare è nel Sole, Mercurio, e nello Zolfo dei Filosofi Come è stato detto in precedenza, che la Luna contiene in sé Zolfo bianco, come l’Oro contiene il rosso, ancora la forma del fuoco è nascosta in esso sotto il biancore. Pertanto è possibile che da tutto l’Argento sia fatto oro. Quindi i Filosofi dicono, “Non si avrà Oro a meno che sia prima stato fatto Argento.” Così l’Argento contiene in sé stesso certe qualità non assimilate, che possono essere purgate mediante l’Arte, così che divenga particolarmente Mercurio fissato, e nella natura più prossima dell’Oro, poiché esso così contiene ogni cosa in sé che Oro contiene, per l’apposizione dello Zolfo rosso dei Filosofi, che è più assimilato; e che il giallore in esso sia causata dalla congiunzione del corpo perfetto, quando essi appartengono semplicemente ad una natura. Ma questo è impossibile sia fatto in altri corpi, perché essi non hanno così grande contiguità o prossimità alla natura perfetta, come quello che è il nostro impedimento nella loro generazione, per mezzo dello Zolfo alterabile e maleodorante. Né sono essi di Mercurio, del quale parla il Filosofo, “Esso non può passare direttamente dal primo all’ultimo, ma deve passare per il mezzo.” Che significa, che l’Oro non è generato dal Mercurio a meno che esso sia prima Argento, né ha esso in sé lo Zolfo del semplice fuoco, non ardente, ma Zolfo ardente e pertanto essi non possono particolarmente essere trasformati nel Mercurio fisso, com’è stato detto prima da Aristotele. Lasciamo che gli Artefici sappiamo che possono e debbono fare cose simili a queste, e tingere per il rosso citrino, che può sembrare Oro, e tingere bianco con bianco affinché esso sembri più simile all’Argento. Possono anche portare via la sozzura del Piombo o di altri corpi infetti, affinché sembrino Oro e Argento, ma ancora il Piombo rimarrà Piombo, poiché esso non ha le qualità assimilate dell’Oro e Argento. Come coloro che prendono Sale Ammonio o altri minerali inferiori per tradire l’uomo, e uniscono il Rame o la Latta con il Mercurio, così che esso possa sembrare Argento, e malleabile in qualche modo, e sono capaci di prolungare il procedimento sul fuoco. Secondo coloro che sono abili nel fuoco, che ciò nonostante sono ingannati in questo, poiché esso non ha in sé la natura argentata, come appare nel colore e nel procedimento. La prima ragione è che il Rame contiene in esso il Mercurio, in qualche modo pulito, come del resto contiene Zolfo, ma lo Zolfo è maleodorante ed alterabile, in quanto brucia e ha un rossore non ben digesto, per ragione dello Zolfo rosso ed impuro. Mentre il Mercurio ha la sostanza prima dello Zolfo, ed è per questo che va nel fuoco molto lentamente, rispetto al Piombo e alla Latta, poiché il Mercurio non resiste, per quanto soffra la violenza dello Zolfo unito ad esso; e se il Piombo è combusto rapidamente, è a causa del Mercurio infetto. Ma il Mercurio infetto con lo Zolfo infetto, come il Piombo, cerca umidità della sua imperfezione, e quando l’Argento ed il Rame sono uniti nell’Argento, esso non trova altro che una cosa infetta. Ma nel Rame esso prima trova l’Argento ardente, al quale viene presto unito, e nella mistura universale, il Mercurio è più infetto con il Rame, come il Piombo è infetto in ogni parte, che è di Mercurio e Zolfo. Ed ora, poiché un male maggiore si attacca più in fretta al male, tanto sarà più debole e peggiore, prima si attaccherà al Rame e all’Argento, infettandolo e bruciandolo con la natura del Rame e dell’Argento come avete sentito. Su ogni parte è chiuso e non può aiutare il peggiore, e così il Piombo brucia il Rame dall’Argento, che è separato più lentamente senza Piombo, poiché quanto più è imperfetto, quanto più sarà debole e combustibile. Ma in congiunzione con il Rame ed il Mercurio, per certi mezzi esso apre le nature e congiunge questi due, ovvero Latta e Rame. La Latta ha Mercurio puro e Zolfo impuro, mischiati insieme debolmente, il Mercurio è congiunto al Mercurio. Ed il Mercurio ha sempre il potere dello Zolfo, per cambiamento del colore del Rame che è nello Zolfo, così che possa apparire una nuova forma, e non possa anche rapidamente bruciare lo Zolfo come fatto prima a quel Mercurio. E quando il grezzo Mercurio sarà coagulato per suo tramite, sarà alterato con essi in natura, e per alcuni mezzi esso potrà apparire come Argento, malgrado in verità non sia Argento. In questo modo l’assimilazione e decozione dovute non si sono svolte in esso, né lo Zolfo, non di un fuoco semplice e di una natura virtuosa, come l’Argento Vivo stesso dal quale l’Oro e l’Argento in ogni parte (di Mercurio e Zolfo) sono sufficientemente assimilati e di buona maturità, e perfetti in tutta la digestione. Così tu hai Argento di Rame, Latta e Mercurio sofisticati e se mischi alcune polveri dei minerali minori, non è impossibile che se il Mercurio ha il governo, ma sempre quando esso è imperfetto, sarà alla fine diminuito e bruciato nel fuoco; dal momento che lo Zolfo non è di natura virtuale come il Mercurio, ma sempre segretamente dannoso e infettante per il Mercurio, anche se il Mercurio sarà ben dotato, e così alla fine esso ritorna in letame, com’era prima. Comprendi, pertanto come il vero Oro e Argento differiscano dal sofisticato, malgrado molte sofisticazioni siano svolte nello stesso modo da altri metalli in rosso e bianco, uniti con i minerali minori o con alcuni di essi. Ma questi operatori sono delusi quando pensano di aver trovato la buona apparenza, la loro ignoranza è la causa di ciò, poiché non conoscono la natura dei metalli. Fissazione | Qui finisce la vita della Luna, e lo spirito sottilmente ascende verso l’alto. |
Raymund: Ora parlerò di fissazione della tintura, o del Rame che porta in sé la tintura, e che è fatto per calcinazione. Lelius il Filosofo: Alla fine un re arriverà da te coronato di una preziosa corona, che splende come il Sole, e rifletterà la luminosità come un rubino rosso acceso, si scioglierà come cera, perseverando e rimanendo nel fuoco, penetrando e ritenendo l’Argento vivo. Arnoldus: Il colore del rossore è creato dal compimento della digestione, poiché il sangue non è generato nell’uomo, a meno che esso sia prima diligentemente decotto nel fegato. Così noi, nel mattino, quando vediamo la nostra urina diventare bianca, allora sappiamo di aver dormito solo un poco, e torniamo a letto, ma dopo aver ricevuto più sonno, allora la digestione è compiuta e la nostra urina è gialla. Così per sola decozione, il biancore può giungere al rossore per continuazione del fuoco in questo modo, ed il nostro Rame bianco, se sarà diligentemente decotto, e potrà diventare rosso perfetto. Lasciamo che questo pertanto sia decotto con un fuoco asciutto e con calcinazione asciutta, fino a che divenga rossa come il cinabro, e non mettere né acqua né altre cose in esso, fino a che divenga decotto per il compimento del rosso. Cosa producono Fusione e Ingestione ed anche Fissazione Geber nel Secondo libro e nel primo Capitolo: Diciamo, poiché la perfezione di ogni soluzione è condotta con acqua sottile, specialmente acre e amara, e con acqua di sorgente che non abbia feci, come l’aceto distillato, e uva acre, pere acerbe, e melegrane distillate in modo simile, ed altre cose come queste, la loro sottigliezza è stata pertanto la causa dell’invenzione, poiché non avendo fusione né ingresso di ciò, un gran giovamento degli spiriti fissi e di quelli che sono di natura è stato perduto, perché ogni cosa che si è dissolta deve di necessità avere la natura del Sale o dell’Allume, o di cose simili a queste. Ma è la natura di esse a determinare la fusione o scioglimento prima della vetrificazione, perciò gli spiriti dissolti saranno ottenuti in modo simile per via di fusione. Vediamo infatti che essi concordano molto con se stessi nella loro natura e i corpi devono necessariamente penetrare i corpi per mezzo di ciò, e trasmutando per penetrare e penetrando per trasmutare, me ciò non si compie senza magistero, ovvero dopo la soluzione e coagulazione. Pertanto, per l’opera della natura, possiamo provare che i terreni di Sali e Allumi, ed altri simili, mantengono la natura dissolvibile, per cui noi non troviamo in tutte le opere di esso altra cosa che possa essere dissolta oltre queste. Sappiamo infatti che tutte le cose calcinate sono prossime alla natura dei Sali e degli Allumi e debbono di necessità accompagnare se stesse nelle proprietà. Ma la maniera della Soluzione è di due tipi, e cioè, per caldo letame, e per acqua calda, dei quali vi è un’intenzione ed un effetto. Il modo per mezzo del letame, è porre esso in un corpo terreno e versare su esso una quantità di Aceto distillato, o simile, e chiudere l’imboccatura vicina, affinché essa non abbia aria dall’esterno, e porla nel letame tiepido, tre giorni, ed in seguito lasciare che quello che si è dissolto sia rimosso per la distillazione di un filtro, ma non lasciare che ciò che si è dissolto sia calcinato ancora, fino a che per ripetizione dell’opera sia dissolto sopra tutto ciò. Ma l’ordine che è fatto per la bollitura dell’acqua, è più rapido, ed è calcinato in un corpo. Esso è in modo simile preparato con Aceto, ed il buco è chiuso affinché non esca il fumo, e deve essere sepolto in un calderone pieno di acqua e paglia; infatti nel modo della distillazione per mezzo dell’acqua, noi abbiamo preso un precetto per la preparazione, ed in seguito lasceremo che il fuoco sia mantenuto gentilmente, fino a che bolla il tempo di un’ora, e dopo di ciò lasciamo che il dissolto sia distillato. Lo scioglimento nel medio fuoco per il quale è compiuta l’Ingestione, è l’ultimo dei compimenti. Come dice Geber, nel Settimo Libro, capitolo 17, “Lascia che tutte le cose risolte siano coagulate con il solo aiuto del fuoco, e che il vaso sia fortemente tappato, e tieni questo mio segreto, poiché la cosa è perfettamente coagulata, se no, allora comincia ancora l’opera, e per reiterazione tu arriverai ancora alla tua opera, per l’aiuto di Dio.” Raymund: Il nostro infante ha due padri e due madri, e poiché esso è affettuosamente nutrito dell’intera sostanza nel fuoco, e non morirà mai. L’Incerazione è la riduzione dell’umido sopra il terreno per aiuto del fuoco, che per calcinazione è stato privato di umidità e reso asciutto come sabbia; che esso sia reso morbido e ridotto a scioglimento ed in conseguenza possa essere unito, non per la comune liquefazione che la gente normale realizza per mezzo del fuoco, ma per una soluzione filosofica che è fatta per mezzo dell’acqua. La fissazione avviene quando il corpo riceve lo spirito che tinge e perde la sua volatilità, ed è fatto per frequente iterazione, fino a che sia mutato in ceneri di perpetua durata, e che il tutto rimanga nel fuoco. Come i metalli di Mercurio specialmente sono generati La natura di tutte le cose che si sciolgono è di Argento Vivo e della sostanza di esso, poiché l’Argento Vivo è proprio di esse, poiché è coagulato dal vapore o dal calore dello Zolfo bianco o rosso non ardente. Al riguardo Aristotele dice nel suo primo libro: “Se esso sia Zolfo bianco non ardente, esso coagula Mercurio nel buon Argento, ma se lo Zolfo sarà puro con chiaro rossore, e se la febbre del suo calore semplicemente non ardente sarà in esso, si coagula nell’Oro più puro, il meglio che il mondo minerale abbia creato.” Poiché ogni cosa asciutta deve naturalmente assorbire la sua umidità, affinché essa possa essere continuata nelle sue parti; pertanto i vapori di Argento vivo devono essere coagulati in una sostanza sottile, terrena, decotta e non assimilata, dalla prima commistione, unita ad esso nell’azione del calore, in seguito elevata, decotta e digerita fino a che essa abbia forza solforosa di coagulare l’Argento vivo nei corpi metallici. L’Oro ha molto della virtù dello Zolfo e poco della stessa sostanza, e molto della sostanza del Mercurio e poco della sua virtù. Che in ragione del Mercurio essa è molto pesante ed in ragione della virtù Solforosa è molto rossa. L’Argento nella sua sostanza è in modo contrario, perché ha molto della sostanza dello Zolfo e solo poco delle sue virtù, e poco della sostanza del Mercurio e molto delle sue virtù. Pertanto essa è bianca, poiché il colore segue la moltitudine della virtù, ma la virtù è posta nel vapore, la sua materia è più vicina alla materia dell’Oro, di ogni altro metallo, pertanto è più facilmente mutabile in Oro. Non necessita di altre opere se non di trasmutare il colore e dare il peso. La differenza di Olio ed Acqua nel Modo della Tintura Arnoldous: Vi è una differenza tra la tintura d’acqua e l’olio, poiché l’acqua deve solo lavare e pulire, ma l’olio tinge e colora. Come per esempio, se un indumento è immerso nell’acqua, è ripulito e quando è asciutto l’acqua sarà andata via e l’indumento rimarrà nello stato e nel colore che aveva già prima, solo più pulito. Il contrario di ciò avviene nell’olio, poiché se un indumento è immerso in esso, non ne sarà più separato, né per il calore del fuoco, né dell’aria, fino a quando non ne sarà completamente distrutto, né potrebbe l’olio essere separato da quell’indumento, se non per lavaggio e per l’asciugamento al fuoco. Ma l’acqua è uno spirito che estrae l’anima dai corpi, e quando l’anima è estratta da questi corpi, essa allora rimane innata in quello spirito come la tintura delle cose tinte è condotta dall’acqua sull’indumento, e allora l’acqua se ne va per asciugatura, e la tintura rimane fissa negli indumenti per la sua untuosità. Così perciò, l’acqua è uno spirito in cui è portata la tintura dell’aria, che quando è portata sopra la terra bianca fogliata, effettivamente l’acqua spirituale è asciugata e l’anima rimane nel copro, che è la tintura dell’aria. Pertanto, lo spirito ritiene l’anima, come l’anima ritiene il corpo, poiché l’anima non risiede nel corpo, ma per aiuto dello spirito. Ma quando essi sono congiunti, non sono mai separati, poiché lo spirito ritiene l’anima come l’anima ritiene la terra. Pertanto Hermes ci insegna che le anime debbono essere onorate nelle pietre, perché la loro mansione è in esse. Ma vi sono alcuni che trattengono fuggitivi con essi. Pertanto questa è la nostra coagulazione, poiché essi lo ritengono in volo. Semina, pertanto, l’anima nella terra bianca fogliata, poiché ciò lo ritiene. Poiché quando esso ascenderà dalla terra verso il cielo, e discendesse ancora sulla terra, riceverà la forza dell’inferiore e superiore. Dell’Incerazione, del Modo di Ridurre l’Acqua sulla Terra Arnoldous dice, pertanto, versa in acqua macinandola secondo natura ed in seguito calcinala gentilmente, fino a che l’acqua risucchi la cinquantesima parte della sua acqua, sapendo che prima la terra debba essere nutrita con un po’ d’acqua ed in seguito con più, come visto nell’educazione di un infante. Pertanto macina molto mediante l’imbibizione della terra, a poco a poco con acqua di 8 giorni in 8 giorni, cuocilo nel letame, poiché per l’umidità interna, quel che brucia è portato via e la cosa è riportata alla sua prima materia, ed in seguito calcinalo bruscamente sul fuoco, e non lasciare sia a te noioso reiterare il processo svariate volte, poiché la terra non porta avanti i suoi frutti senza lavoro e fatica, e se la triturazione non avverrà in modo corretto, fino a che l’acqua non sia fatta una sola cosa con la terra, il corpo non giungerà a compimento. Pertanto, non ritrarre la tua mano dall’impegno di macinare e asciugare, poiché ciò rende la terra bianca, ma considera che tu non devi imbevere la terra se non a poco a poco, sostenendola con una lunga macinatura, dopo l’asciugatura della terra, allora vi sarà un peso in essa ovunque notevole, perché è solo la troppa asciuttezza o l’umore superfluo che lo corrompe nell’amministrazione. Questo significa, che tu potresti cuocerlo tanto per asciugarlo come la Dissoluzione si è aggiunta ad esso, e dissolverlo mediante imbibizione quando sia carente nell’asciugatura. Pertanto versa l’acqua su esso in modo temperato ogni volta dopo la calcinazione, né troppo né troppo poco, poiché se fosse troppo, creerebbe il mare della calcinazione, e se troppo poco allora sarebbe bruciato in ceneri o materiale di scarto. Ancora, lavora la tua terra con gentilezza e non troppo frettolosamente, da 8 giorni ad 8 giorni, cuocila nel letame e calcinala, fino a che essa sarà imbevuta per la cinquantesima parte dell’acqua in esso. E sappi che dopo l’imbibizione, essa deve essere inumidita internamente per lo spazio di 7 giorni, pertanto inizia il lavoro ancora molte volte, malgrado ciò possa essere lungo, poiché non vedrai la tintura fino a che non sarà compiuto. Studia, dunque, quando svolgerai ogni lavoro, per registrare tutti i dati che appaiono in ogni decozione e ricerca le cause di essi, e tienile sempre bene a mente. Vi sono tre colori, nero bianco e citrino, quando la terra che raggiunge la nerezza è imperfetta. Allora, ogni volta poco a poco rinforza il fuoco nella calcinazione, fino a che la terra diventi bianca per la forza del fuoco, perché il calore lavorando nell’umido dia la nerezza, così lavorando nell’asciutto si arriverà al biancore, pertanto, se la terra non sarà bianca, macinala con acqua ed in seguito calcinala ancora, poiché l’Azoto ed il fuoco lavano il laton [1] e prendono da esso l’oscurità. Per questo la sua preparazione è fatta sempre con acqua, affinché, tanto l’acqua è chiara, così chiara sia la terra, e quanto più la terra sarà lavata, quanto più sarà bianca. Porta avanti le molteplici reiterazioni dell’Imbibizione con forte macinatura, e spesso asciugando la natura acquosa del Mercurio, la più grande parte sarà consumata, com’è nella natura dell’acqua, il residuo della quale è in un modo simile ravvivato per reiterazione della Sublimazione. Arnoldous usa queste parole nel suo Rosario, parola per parola. Del Modo di Sublimare e rendere Bianco, ed una Ricapitolazione dell’Intero Magistero Ma quando la terrà integrerà la cinquantesima parte di esso dall’acqua, allora sublimala propriamente con acqua più forte che potrai, fino a che essa ascenda verso l’alto, nel modo della polvere più bianca. Ma quando vedrai la terra come neve bianca e pura nel suo biancore, e come polvere morta che si attacca ai bordi e ai lati, allora la Sublimazione reiterata su esso, senza le feci che rimangono al di sotto, poiché diversamente parte di ciò, essendo fissata, si attaccherebbe e si unirebbe alle feci, e non potrebbe mai separarsi da esse per nessun tipo di procedura. Ma la polvere che ascende verso l’alto dalle feci è cenere estratta dalle ceneri, e terra sublimata e onorata, ma quella che rimane al di sotto è cenere delle ceneri, e le ceneri più basse devono essere disposte come feci e scorie. Fai, pertanto, una differenza tra il chiaro e lo splendente, per cui quando sarà più bianco possibile ed ascenderà come neve, esso allora sarà compiuto. Raccoglilo, pertanto, prestando attenzione a che esso non voli via in fumo, poiché è una cosa buona da ricercare, una terra bianca fogliata, che coagula quella che deve essere congelata e ripulisce quella che deve essere pulita, e purifica l’Arsenico e lo Zolfo bianco, del quale Aristotele dice che sia la miglior cosa che l’Alchimista può prendere, che da esso è possibile fare l’Argento. Nessun uomo deve sublimare la terra per le opere degli studenti, ma dovrà sublimarla per il perfetto Elisir, e quelli che sono sublimati, sono sublimati in due modi, o per se stessi poiché sono spiriti, o con altri poiché essi incorporano in sé gli spiriti. Perché il Mercurio quando è spirito, è sublimato per se stesso; ma la nostra terra quando è calce non è sublimata a meno che non incorpori in sé il Mercurio. Converti pertanto la calce ed imbevi il Mercurio e cuocili fino a che sia fatto un corpo e non lasciarti tediare nel ripeterlo svariate volte poiché il corpo non ascenderà verso l’alto fino a che sarà incorporato al Mercurio. Poiché è necessario che tu sottilizzi la sua natura quanto più potrai, e cuocila fortemente con il Mercurio fino a che sia fatto uno perché noi non facciamo la Sublimazione se non di quei corpi che possono essere portati ad una sottile natura e materia, ovvero quelli che possano essere spiriti ed il cui corpo possa essere luce, per governare in ogni materia sia il Sole che la Luna, e facciamo questa sublimazione se possiamo portare i corpi nella loro prima natura e materia, ovvero in Mercurio e Zolfo. Pertanto facciamo questa Sublimazione per tre ragioni. In primo luogo, affinché il corpo possa essere uno spirito di materia e natura sottili; secondariamente, che il Mercurio possa incorporarsi con la calce; ed in terzo luogo, che l’intero possa assumere il colore bianco e rosso. Pertanto, quando la calce è sublimata verso la Luna deve essere bianca ed il Mercurio similmente bianco, e la Calce, quando è sublimata al Sole deve essere rossa ed il Mercurio deve essere rosso in qualche modo, essendo reso caldo con il fuoco, e deve essere una polvere incerata. Non mettere il Mercurio rosso sul bianco, né il bianco sul rosso, ma poni ogni forma con la sua stessa forma, e ponile al fuoco, prestando attenzione, e sublima il tutto e non mischiare quello che rimane di sotto. Dopo inizierai ancora a sublimare per l’incorporazione del Mercurio fino a che l’intero ascenderà, altrimenti non porlo nel magistero. Fai in modo che l’Alambicco dove porrai il Mercurio sia lucido, e che la cucurbita sia di terra levigata, e fai che la bocca del fondo sia larga affinché il Mercurio possa ascendere più liberamente, ma l’Alambicco deve essere unito con la cucurbita di modo che il Mercurio non possa volare o evaporare via, altrimenti il Magistero fallirà. (1) Termine mantenuto inalterato per la difficoltà di una traduzione adeguata. Potrebbe in effetti riferirsi al termine inglese Latten, che indica un tipo di Ottone lavorato in lamine. |