Così l’alchimista ha raggiunto il suo magistero interiore sulle correnti solari e lunari della sua anima, le forze femminine e mascoline all’interno del suo essere, l’yin e lo yang, l’Ida ed il Pingala Nadi’s del Tantricismo, e non è più inconsciamente mosso e sedotto dagli archetipi esterni del Re e della Regina, ma ora tiene questi all’interno del suo essere come una risorsa consapevole dell’anima, energie che egli può governare ed usare a suo piacimento. A questo stadio l’alchimista ha raggiunto l’esperienza della Pietra Bianca, l’interna fondazione per operare consapevolmente con le forze lunari del suo essere, e ha anche raggiunto la Pietra Rossa, il territorio interno sul quale potrà solidamente iniziare a lavorare con le forze solari del suo essere. Egli così sta sulla soglia di un’esperienza più alta e profonda del suo essere. In ogni modo, queste due Tinture dell’Anima o Pietre, fondazioni sulle quali egli può solidamente svolgere l’incontro interiore con le due correnti di forze della sua anima, non incorporano il Mercurio interiore, le viventi e fluenti energie dell’anima, che abbiamo dipinto oggi come l’inconscio, la misteriosa e oscura fonte interna delle forze dell’anima. L’essere dell’alchimista durante lo stadio di ermafrodita, si è immerso in questo pozzo del suo essere, ma non ha mai interamente penetrato il suo mistero in profondità. Comunque, questa esperienza è necessaria per il completo sviluppo interiore dell’alchimista, e ciò è raffigurato nell’illustrazione 18 come il Leone Verde che divora il Sole. Il sole qui rappresenta tutto quello che l’alchimista ha così diligentemente ottenuto per la sua consapevolezza, attraverso l’opera del processo di sviluppo interno. Il Leone Verde è il divorante, dissolvente aspetto dell’inconscio. (L’alchimista ritratto qui ha un’analogia con l’Aqua Regia, l’acido tingente verdastro che solo può dissolvere l’Oro metallico). L’alchimista deve essere preparato a offrire sacrificio dei suoi conseguimenti consci al pozzo scuro del suo essere inconsapevole, se intende spingersi oltre nel processo di integrazione, perché solo in questo modo può pienamente abbracciare questo reame ed unire le correnti dell’albero che sgorgano dalla fontana nella vasca dell’anima inferiore (illustrazione 1). Una missione interiore simile deve essere intrapresa con riguardo al reame superiore dell’anima, e questo è ritratto nella penultima illustrazione, dove vediamo l’essere dell’alchimista ricevere una corona dalle tre correnti superiore dell’aspetto del Padre (corpo) del Figlio (anima) e dello Spirito Santo. L’alchimista deve ancora fare un sacrificio dell’ego, questa volta in rispetto alla sua anima superiore. Deve essere preparato qui a ricevere la benedizione dello spirito che si riversa nella sua anima superiore, e riconoscere che la fonte si trova al di fuori del suo essere. Se a questo punto volesse identificare se stesso con la corrente dello spirito, sarebbe sopraffatto dall’egoismo. L’alchimista ha così avuto esperienza attraverso il gesto sacrificale verso la sua anima superiore ed inferiore (figure 18 e 19), il vero ego spirituale che risiede all’interno del suo essere, e che riversa la sua fondazione essenziale dall’unione delle essenze del Corpo, dell’Anima e dello Spirito nei reami dell’anima sia superiore che inferiore. Così, con l’illustrazione finale, l’alchimista è visto nell’atto di ricevere una sorta di resurrezione parallela a quella del Cristo. Nello stadio del Leone Verde egli discendeva nel profondo dei misteri immensi e oscuri della sua anima, come Cristo discendeva all’Inferno, ma è ritornato con rinnovata energia in un corpo di risurrezione che porta il mistero della superiore trinità. Questa è la vera trasmutazione. Coloro che sono passati attraverso questa esperienza sono fondamentalmente cambiati, essendosi sottoposti ad un’auto-iniziazione, parallela all’esperienza interiore che veniva ottenuta attraverso l’iniziazione agli antichi misteri di Greci, Egizi o Inglesi. La serie di illustrazioni del Rosarium delinea un processo per incontro, separazione, purificazione, ricongiunzione ed armonizzazione consapevoli ed interiori delle essenze maschili e femminili dell’anima, e, operando mediante un tale processo, porta ad un’iniziazione dell’alchimista. I vari blocchi dello scorrere libero di queste energie interiori sono così rimossi e l’alchimista è in grado di sperimentare la vita più pienamente, avendo una percezione vivente dello spirituale, e l’abilità di esprimere il suo essere creativamente nell’incontro con il reame spirituale. Ho descritto questo processo interamente usando termini di alchimia spirituale, da una prospettiva esterna al vaso della trasformazione. Una tale indicazione è necessaria per una comprensione di questo processo al giorno presente, comunque, si può riconoscere che questo è solo uno dei modi possibili per operare con questi simboli. Al tempo in cui il Rosarium fu pubblicato, non sarebbe stato sperimentato in questo modo. Piuttosto ogni illustrazione sarebbe stata presa come un esercizio meditativo individuale da svolgersi attraverso una sequenza. Ho scelto qui di delineare un tale esercizio meditativo in dettaglio, ma credo che siano state offerte indicazioni a sufficienza per consentire al lettore di operare con esse in questo modo. Costruire un’operazione meditativa con una tale serie richiede alcuni mesi di sforzi sostenuti, ma se la missione è intrapresa, il lettore incontrerà veramente l’essenza del Rosarium. Come ho indicato nel mio commentario a “Il Coronamento della Natura”, vi dovrebbe essere stato un definito processo fisico alchemico nel quale fosse incorporato questo aspetto dello sviluppo dell’anima. Il “Coronamento della Natura” ha una serie perfino più estesa, di 67 illustrazioni, e contiene notevoli riferimenti al Rosarium; ad esempio, vi è la preparazione della Pietra Bianca e della Pietra Rossa mediante svariati cicli di trasformazione, anche se il “Coronamento della Natura” opera attraverso gli Elementi e gli Eteri, mentre il Rosarium è fondato sulle polarità di Sole e Luna, mascolino e femminino. Il processo fisico dovrebbe essere intrapreso dall’alchimista e dovrebbe agire come un continuo esercizio meditativo, ogni cambiamento all’interno del contenitore essendo correlato alla trasformazione interiore dell’Anima. Le trasformazioni nel contenitore e quelle nella vita interiore dell’alchimista dovrebbero essere collegate “sincronicamente”, specchiandosi l’una nell’altra. I segreti di tali esperimenti alchemici dovrebbero essere naturalmente considerati da vicino, ed è difficile trovare istruzioni chiare e definite in molti testi, in ogni modo, mi sento sicuro che il tempo ed un lavoro paziente, rendano possibile scoprire alcuni dei segreti di questo processo. Il Rosarium certamente offre una chiave ed un punto di partenza per tali indagini. |