La Natura della Pietra

   

Che si legga questo piccolo trattato con molta attenzione per avere una perfetta conoscenza della piu' bella di tutte le Scienze. L'autore vi promette di sviluppare questo grande mistero che gli antichi filosofi hanno reso cosi' oscuro e cosi' enigmatico sia per estenuare quelli che vi si applicano sia per diffonderlo e ingannarli. State certi, dice il nostro Filosofo, che vi insegnero' questa grande arte in un modo cosi' chiaro e cosi' intelligibile che gli stessi ignoranti comprenderanno molto facilmente tutto cio' che diro' e non illustrero' niente che non ho visto o che non ho fatto io stesso. 

Occorre sapere, in primo luogo, che quelli che lavorano al di fuori della natura, sbagliano, per il fatto che' ogni altra specie di lavoro non e' per la nostra arte. Meditate: per fare un uomo occorre infine un uomo, e una bestia puo' nascere solamente da una bestia; ogni cosa fa il proprio simile e non puo' dare ad un'altra cosa cio' che non ha. 

Consiglio a chi non ha una completa conoscenza di questa arte, di non intraprendere la pratica, e di non sostenere delle grandi spese, perche' alla fine restera', forse, solamente una sfortunata mendicita', e una crudele disperazione. La cosa e' sinceramente molto difficile da trovare e parecchi sono impazziti cercandola, ma anche quando semplicemente la si conosce si e' abbastanza ricchi. La nostra Arte ha bisogno di molte cose, una sola basta, e non costa nulla giacche' non c'e' che una pietra, una medicina, un vaso, un regime e una disposizione, e questa Scienza e' molto veritiera. Mai i Filosofi avrebbero parlato dei tanti colori differenti, e raccontato come succedono gli uni agli altri, se non li avessero visti e se non avessero fatto l'Opera, ma lo ripeto, quelli che lavorano fuori dalla natura si sbagliano e sono degli imbroglioni. 

La nostra pietra si fa con una cosa, e si fa con una cosa animale, vegetale e minerale. Rivolgetevi dunque unicamente alla natura, perche' la natura e l'arte non si perfezionano in una moltitudine di cose, e sebbene gli si dia parecchi e diversi nomi, e' sempre una sola cosa, la stessa cosa, cosi' occorre che l'agente ed il paziente siano nel genere di una sola e stessa cosa, e differenti cose nella specie,  nella stessa maniera in cui la donna e' differente dall'uomo cosi' la materia e' cio' che si chiama paziente, perche' soffre e riceve l'azione, e la forma si chiama l'agente perche' agisce e imprime l'azione nella materia che si rende simile e questa chiama e desidera naturalmente e con passione la forma giacche' senza lei, la materia sarebbe imperfetta. 

Apprendete a conoscere dunque la Natura delle cose, se volete riuscire, perche' non posso svelarvi il nome della nostra Pietra, ma cio' che ne diro' sara' sufficiente a farvi intuire quello che che i filosofi chiamano la pietra di ogni cosa e essi dicono il vero, per la ragione che essa stessa ed in se stessa contiene tutto cio' che e' necessario alla perfezione; l'hanno i poveri come anche i ricchi, si trova ovunque, ed e' composta di corpo, di anima e di spirito e cambia di natura in natura fino a quando non raggiunge la sua perfezione. 

I filosofi hanno detto che la nostra pietra si fa di una cosa e cio' e' vero, dal momento che tutto il nostro magistero si fa con la nostra acqua che e' lo sperma di tutti i metalli e tutti i metalli si riducono e si risolvono in lei, giacche' il corpo imperfetto si converte in questa acqua e le Acque unite con la nostra, fanno una Acqua netta e chiara,  che purifica ogni cosa, ed e' questa Acqua preziosa ed utile dalla quale e con la quale si fa il nostro Magistero.  

Per quanta poca esperienza si abbia e' noto il regime che bisogna rispettare nei gradi del fuoco; occorre che nella Soluzione sia forte, medio nella Sublimazione, temperato nella Putrefazione un poco piu' forte quando l'Opera e' al bianco, e forte nel rosso. Ma se per disgrazia o per ignoranza mancaste nei gradi del fuoco, non sperate di riuscire, occorre quindi che rinunciando ad ogni altra occupazione vi dedichiate senza sosta e con grande assiduita' alla nostra operazione. 

Ma per ritornare alla materia della nostra pietra, servitevi della venerabile natura, dal momento che essa si perfeziona solamente nella sua stessa natura. Non aggiungete niente di estraneo, o polvere o altro, perche' delle nature differenti non saprebbero perfezionare la nostra pietra, e non introduce niente che non sia uscito di lei stessa; se si aggiungesse qualche cosa di estraneo, essa si corromperebbe e non si potrebbe fare quello che ci si augura; da cio' apprendete che non si ottiene niente se nel principio della Cottura la composizione non si fa con cose simili, senza nessuna operazione delle mani. 

Allo scopo di non logorare inutilmente quelli che cercano questo prezioso segreto, dichiaro che questo magistero non e' altro che cuocere l'argento-vivo e lo Zolfo fino a che siano divenuti una stessa cosa. L'argento vivo impedisce allo Zolfo di bruciarsi, e lo Zolfo impedisce all'argento vivo di volatilizzarsi e di dissiparsi; ovviamente se il vaso e' ben chiuso, cio' e' facile da comprendere con l'esempio che seguente, quello che Cuoce nell'acqua comune non puo' bruciarsi, fin quando resta dell'acqua, ma appena l'acqua e' consumata, cio' che era con lei si brucia inevitabilmente, e' per questo che i filosofi hanno tanto raccomandato che si chiuda con cura  il vaso, affinche' la nostra acqua benedetta non evapori. Raccomando, quindi,  che all'inizio si faccia un fuoco molto dolce per abituare la nostra acqua al fuoco, e mentre vedrete la nostra acqua calma e senza sublimazione, manipolate il nostro fuoco con molta pazienza fino a quando vedrete che lo spirito ed il Corpo sono diventati una stessa cosa, in modo tale che cio' che era Corporale diventi incorporeo e l'incorporeo corporale. 

É quindi l'acqua che imbianca e che arrossa che scioglie e che congela che marcisce e che in seguito fa comparire cose nuove e diverse, vi consiglio, percio', di applicarvi interamente alla cottura senza annoiarvi della lentezza del nostro lavoro e senza preoccuparvi di altro. La nostra acqua chiede tutta la vostra attenzione; cocetela dolcemente, poco a poco nella putrefazione finche' passando di colore in colore divenga perfetta; prendete molta cura al principio per non bruciare la sua vigoria ed i suoi fiori, non affettate il nostro lavoro, state attenti che il vaso sia ben chiuso, per timore che lo spirito che vi e' contenuto, evapori, e con l'aiuto di Dio, siete sul punto di riuscire; la natura fa lentamente le sue operazioni, applicatevi, quindi, a ben imitarla, fate delle serie riflessioni sul modo in cui i corpi si generano nelle viscere della terra, con quale fuoco si cuociono, se esso deve essere violento o dolce. Portate avanti cosi' il nostro lavoro e riuscirete certamente. 

Apprendete dunque bene che cosa e' questa acqua, essa fa il bianco per il bianco ed il rosso per il rosso. 

É necessario dunque che la nostra Pietra sia estratta dalla natura di due corpi, prima di farne un Elisir perfetto, giacche' e' essenziale che l'elisir sia piu' puro e piu' perfetto dell'argento e dell'oro, dal momento che deve mutare i corpi imperfetti nell'oro dei filosofi e nell'argento dei filosofi; cosa che ne' l'oro ne' l'argento comune potrebbero fare, e se anche potessero trasferire ad un altro corpo le loro perfezioni; rimarrebbero, in ogni caso, imperfetti, potendo arrossare soltanto cio' che e' gia' rosso e imbiancare soltanto quanto e' gia  e' bianco. Ma il nostro Elisir nella sua perfezione puo' perfezionare totalmente tutti i Corpi imperfetti. 

Se volete bene comprendere questo trattato, leggetene con attenzione ogni parte una dopo l'altra, scoprirete delle meraviglie; meraviglie che se non avessi viste e toccate mai avrei potuto raccontare e descrivere. Non ho parlato di tutto cio' che si vede in questa operazione e di tutte le cose che vi sono necessarie, dal momento che ve ne sono alcune di cui non e' permesso all'uomo parlare. Ho tuttavia dato notizie per conoscere ogni cosa fin nei dettagli. Sappiate che mai e' stato scritto un trattato tanto chiaro, ma anche che e' impossibile comprendere il nostro segreto se Dio non ve lo rivela e qualche maestro non ve lo spiega. 

Il lavoro e' lungo, pertanto preparatevi ad una grande pazienza; esistono certi ciarlatani che si vantano di sapere trasformare dell'oro comune in oro potabile, che dicono molto prezioso per la salute, ma e' soltanto una chimera ed un puro inganno, l'oro e l'argento preparato secondo la loro maniera e', per un malato, piu' nocivo che salutare. La nostra medicina e' il vero ed unico oro potabile, capace di togliere anche agli uomini, come ai metalli, tutte le loro debolezze, imperfezioni e se dell'oro comune potesse trasferire ad un altro metallo la perfezione, questo sarebbe, comunque, imperfetto.