| Siamo lieti presentare ai nostri ospiti, per la prima volta in assoluto, il manoscritto alchemico, in lingua italiana, datato 1628 "Philosophia Hermetica" di Federico Gualdi. L'autore, nato probabilmente poco prima l’inizio del XVII secolo fu un celebre alchimista, attivo nella Repubblica di Venezia. Egli stesso dichiarava d’essere d’origine germanica, informazione dubitabile in quanto non abbastanza documentata, anche se c’è un suo ritratto sul frontespizio della "Critica della morte", edito nel 1690 da un certo Sebastiano Casizzi.
Intorno alla sua figura si è creato un alone leggendario, dovuto, appunto, alla mancanza quasi totale di dati attendibili circa la sua biografia: si riteneva infatti che il misterioso adepto e alchimista veneziano, avesse raggiunto l'età di 400 anni grazie ad una speciale medicina. È certo il suo soggiorno a Venezia che va dal 1660 al 1678, mentre è del tutto ignorato dagli storici il periodo di vita precedente.
Nel 1660 e nel 1663, il Gualdi sottopone alla Serenissima due proposte d’arginazione dell’acqua alta, notissimo fenomeno ricorrente con le alluvioni della città lagunare. A tal fine sfrutta il diritto esclusivo della Serenissima dato a ogni cittadino di presentare al Consiglio dei Dieci o a ogni altra magistratura un «raccordo» di somma importanza per lo Stato. I disegni di entrambi i progetti sono stati recentemente editi. Trattandosi però soltanto di studi preparatori, non ebbero mai alcun inizio di esecuzione.
Assai competente nell’industria mineraria, dal 1663 al 1666 esercita il mestiere di mercante di minerali e gestisce un’azienda mineraria della ricca famiglia Crotta, proprietaria di giacimenti metalliferi nella Valle Imperina (Provincia di Belluno), dove sperimenta un nuovo procedimento di fusione del minerale per «via secca» e «via umida», con conseguente aumento della produzione del rame e conseguente arricchimento suo e dei Crotta
Il suo alto tenore di vita suscitò numerose gelosie che portarono ad una denuncia presso il Tribunale dell’Inquisizione per attività esoteriche ed appartenenza alla sfera d’influenza ermetico-alchimistica dell’«Aurea Croce», il famoso sodalizio cabalistico tra i cui discepoli figurava anche il marchese e poeta Francesco Maria Santinelli (fedele della regina Cristina di Svezia). Ma l'indagine da parte del Sant’Uffizio di Venezia (1676), non sfociò mai in un processo.
Negli appunti del Leibniz che soggiorna a Venezia nei mesi di febbraio e marzo del 1690 non si accenna alla presenza del Gualdi il quale sembra di già sparito misteriosamente da Venezia, così come vi era apparso. Nel XVIII secolo parecchie persone tentarono di spacciarsi come Federico Gualdi, in particolare un medico-ciarlatano dell’Illuminismo, certo Melech Auguste Hultazob. Anche lo stesso Cagliostro (Giuseppe Balsamo) tentò di farsi passare per Gualdi, mentre il Conte di Saint-Germain dichiarò di averlo conosciuto.
A Federico Gualdi sono attribuite diverse opera di argomento alchemico che esistono solo in forma manoscritta e in pochi esemplari al mondo. Una di queste è lo straordinario poema in lingua italiana diviso in capitoli e in stanze, dal titolo "Philosophia Hermetica, overo Vera, Reale e Sincera Descrizzione della Pietra Philosophale, cioè Medicina Universale tanto per i Corpi Humani che i Metalici", che vi presentiamo. Buona lettura. |