I
Quanto s'ingannan mai gli Huomini ignari De l'Hermetica Scola, Che al suon de la parola Applican sol con sentimenti avari : Quindi a i Nomi volgari D'Argento vivo e Oro, S'accingono al lavoro, E con l'oro commun a foco lento Credon fermare il fuggitivo argento (9). II Ma', se a gli occulti sensi apron la mente (10), Ben vedon manifesto, Che manca, e a quello, e a questo Quel foco universal, ch'e' spirto agente. Spirto che in violente Fiamme d'ampia Fornace Abbandona fugace Ogni Mettal, che senza vivo moto Fuor dalla sua miniera e' corpo immoto. III Altro Mercurio, altr'oro Hermete addita, Mercurio humido, e caldo Al foco ogni or piu' saldo (11) Oro, che e' tutto foco e tutto Vita (12) Differenza infinita Non fia, c'hor manifesti Di quei del volgo questi? Quei corpi morti son di spirto privi, Questi spirti corporei, e sempre vivi IV O gran Mercurio nostro, in te s'aduna Argento, e oro estratto Dalla potenza in atto, Mercurio tutto Sol, Sol tutto Luna, Trina sostanza in una, Una, che in tre si spande. O meraviglia grande? Mercurio, Solfo, e Sal voi m'apprendete, Che in tre sostanze voi sol una siete (13). V Ma dov'e' mai questo Mercurio aurato, Che sciolto in solfo, e sale, Humido radicale Dei Mettalli divien seme animato (14)? Ah, ch'egli e' imprigionato In carcere si' dura, Che perfin la Natura Ritrar nol puo' de la Prigione alpestra Se non apre le vie l'Arte Maestra (15). VI L'Arte dunque che fa? Ministra accorta Di natura operosa Con fiamma vaporosa Purga il sentiero, e a la prigion ne porta (16), Che non con altra Scorta, Non con mezzo migliore D'un continuo calore Si soccorre a Natura; ond'Ella poi Scioglie al Nostro Mercurio i ceppi suoi. VII Si, si' questo Mercurio Animi indotti, Sol cercar voi dovete Che in lui solo potete Trovar cio' che desian gli Ingegni dotti. In lui gia' son ridotti In prossima potenza E Luna e Sol; che senza Oro, e argento del volgo uniti insieme, Son de l'argento, e l'oro il vero seme. VIII Pur ogni seme inutile si vede Se incorrotto, e integro Non marcisce, e vien negro (17) Al generar la corruttion precede. Tal natura provede Ne l'opre sue vivaci, E noi di lei seguaci, Se non produrre aborti alfin vogliamo, Pria negreggiar, che biancheggiar dobbiamo. |