Questa “operetta”, piuttosto rara, che presentiamo ai nostri Ospiti, fu portata a conoscenza del pubblico da E. Grillot de Givry (morto nel 1929), figura di spicco del movimento occultista francese di fine XIX° secolo. Lo scritto apparve per la prima volta, in appendice ad un testo dello stesso autore, il Reverendo Padre Gabriel de Castagne, pubblicato nel 1681: Oeuvres tant Médecinal que Chymiques, Parigi, de la Nove. L’Ecclesiastico, è descritto da Eugène Chevreu [1] come uno dei tre personaggi che in quel secolo furono conosciuti come dei “puri alchimisti” [2]. Oltre a questi aforismi, Padre Gabriel de Castaigne, scrisse anche di medicina e varie ricette sull’oro potabile in “Le Paradise Terrestre”, prima parte delle sue Opere. Come più sopra accennato “Gli Aforismi Basiliani” furono ripubblicati da Emile Grillot de Givry per le edizioni Arché [3]. Questi piccoli gioielli sono di grande interesse, tanto che anche Fulcanelli non esitò, commentando uno dei medaglioni del gran portale di Notre-Dame, a citare un estratto del canone XVI. Questo canone infatti riguarda uno degli arcani maggiori in Alchimia: il segreto dei pesi delle sostanze in gioco. Questo è solamente uno dei temi sviluppati in questi aforismi. Come dimenticare di sottolineare che negli ultimi canoni, al pari dell’Enigma finale nel trattato di Lavinius (Trattato del Cielo Terrestre), vi è descritta l’Opera intera? O, ad esempio, della descrizione del mediatore salino che collega Cielo e Terra? Non si lasci il lettore, confondere dalle dimensioni ridotte dello scritto. In quest’opera, Castaigne, ha affrontato molti aspetti fondamentali dell’Opera alchemica. Ecco, allora, che quanto segue può benissimo essere utile per completare lo studio di altre Opere e introdurre ai loro temi più complessi. 1. E. Chevreul (1756-1889). Chimico, fisico e filosofo francese. Membro dell’Accademia. 2. Citazione presa dal primo articolo pubblicato da E. Chevreul nel Journal des Savants, Maggio 1851, dedicato alla critica di Cambriel e del suo famoso corso di alchimia. 3. E. Grillot de Givry, Aphorisme Basilien ou Canons Hermétiques, suivi de: Fr. Hiérosme Savonarole du Traité des sept grades de la perfection, Arché, 1980
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