Crediti: "Origini Glorie e Fini della Massoneria" capitolo I pag. 13; Edizioni Cooperativa Tipografica Italiana 1914. 

 

" Origini Glorie e Fini della Massoneria "

"Crucifigat omnes"

Carmina Burana secolo XII

 

Nel XVII secolo i non operativi entravano già nelle logge; rari in principio, accrebbero il loro numero poco a poco; nella maggior parte delle logge finirono per esser in maggioranza sugli operativi; tuttavia in qualche loggia i lavoratori continuarono a mantenere la loro preponderanza: e ciò lo si riscontra fino al 1842 nella loggia "Saint John" di Glasgow. L'elemento "speculativo" si guardò bene, del resto, di abbandonare le pratiche e gli usi dell'organizzazione "operaia"; esso raccolse le leggende, gli emblemi i simboli; conservò i regolamenti; mise a profitto tutti gli elementi del sistema misterioso e segreto: i segni, le parole d'ordine, i modi di toccarsi. Ma alle antiche occupazioni concernenti sopratutto l'esecuzione di lavori di costruzione, sostituì nuovi doveri, nuovi compiti e nuova missione; e se l'assistenza e la beneficenza non cessarono di essere primordiali obbligazioni umane, la conquista della libertà, il conseguimento delle riforme politiche e sociali, l’affermazione della tolleranza in materia, di religione, il regno della pace ben furono nobili fini. "La confraternita fra reali lavoratori, dice Findel, diviene una confraternita fra lavoratori simbolici; il lavoro dello spirito viene a sostituire il lavoro tecnico, e invece di erigere tempo visibili e soggetti alla distruzione, si lavora a edificare il tempio unico e invisibile dello spirito".

Circa le prime manifestazioni del movimento che doveva trasformare la Massoneria e farne un'istituzione universale, ci sono delle informazioni esatte risalenti ai primi anni del secolo XVII. Dei documenti del 1620 riguardano la "Company of masons of the City", la Compagnia dei tagliatori di pietre della città di Londra; e già in quest'anno molti non tecnici fanno parte della società e tengono riunioni nel suo locale.

Un'iniziazione può essere ricordata come punto di partenza: ed è quella di sir Robert Murray, quartiermastro generale dell'armata di Scozia, che fu iniziato a Newcastle, il 20 maggio 1641, dai membri della loggia d'Edimburgo. Ricordiamolo: una ventina d'anni dopo, sir Robert Murray, figurò fra i fondatori della Società Reale di Londra, che era stata essa pure nei suoi inizi una società segreta.

Nella sua autobiografia, Elia Ashmole, il celebre antiquario, parla a diverse riprese della Massoneria. In data 16 ottobre 1646 scrisse che egli era stato accolto massone a Warrington insieme con il colonnello Mainwaring ; è probabile che si trattasse di una loggia temporanea tenuta a Warrington, precisamente in vista dell’iniziazione dei due neofiti. Ashmole d'altronde ricorda i nomi dei membri che erano presenti alla cerimonia: alcuni erano totalmente estranei alla professione di tagliatori di pietre; essi erano dei "massoni di teoria" non "massoni di pratica". In data 11 marzo 1682, egli ricorda di aver assistito ad una seduta che ebbe luogo nel locale della Compagnia dei tagliatori di pietra, la Company of masons of the City, seduta nella quale dei profani furono accolti massoni.

Nel 1686, il conservatore del Museo Ashmole di Oxford, Robert Piot, pubblicava un suo libro: The national history of Staffordshire; ed accennava all'esistenza di massoni nella Contea di Strafford, ed aggiungeva che i free - masons erano sparsi per tutta l'Inghilterra. "Le persone della più alta nascita, diceva, non sdegnano di diventare membri della Società, ed è anzi di moda il farsi iniziare".

Nel 1688, comparve l'Academie of armory.

L'autore, Randel Holme, parla delle confraternite, società o compagnie di te della stessa professione unite con giuramento; e dice che in queste confraternite ci sono generalmente uno o due maestri e due sorveglianti; egli riproduce i termini di cui si servono i massoni tagliatori di pietre, i free masons stone cutters, ed aggiunge che anch'egli fa parte della riunione di operai.

Secondo un altro scrittone, Johu Aubrey, sir Christopher Wren, l'illustre architetto, fu ammesso al tempo della grande riunione della confraternita dei massoni accettati, the fratemity of the adopted masons, che si tenne il 18 marzo 1691 nella chiesa di S. Paolo a Londra. Il fatto deve essere esatto. Alla morte di sir Christopher Wren, avvenuta nel 1723, i giornali notarono che egli era stato un degno massone, a worthy free mason.

Le logge scozzesi di tagliatori di pietre pretendevano derivare dalle corporazioni di operai costruttori e fabbricatori che, al XII secolo, edificarono le badie di Kelso, di Melrose, di Kilwinning. Le logge di Melrose di Kilwinning si disputano anche la priorità di data. Naturalmente, la loro grande antichità non è punto dimostrata, ma la loggia di Kilwinning ha conservato dei documenti anteriori al 1642; la loggia di Melrose può invocare dei processi verbali rimontanti al 1674, ed è provato che essa esisteva prima di quest'anno; la loggia, di Kelso possiede degli archivi rimontanti al 1761.

Dal canto suo, la loggia di Mary-s Chapel di Edimburgo, mostra, quali documenti antichi, alcuni processi verbali, rimontanti al 1599. Una loggia di Glasgow data dal 1628. L'antica loggia di Dundee è dello stesso anno. Sul registro della loggia di Brechir del 1723 è ricopiato il regolamento del 1714.

Si trattava qui di società di massoni tecnici di logge operattives, per usare la parola inglese; queste logge, del resto, avevano una funzione utile: i loro sorveglianti, i loro wardens, rispondevano dei membri presso i magistrati del distretto, ed esercitavano essi stessi un controllo.

É provato che nel 1600 un non tecnico, John Boiswell, fu accolto nell'Ancient Lodge d'Edimburgo; altre iniziazioni di non tecnici ebbero luogo nella stessa loggia nel 1634, 1635 e 1642. Nel 1670 sui 49. membri della loggia d'Aberdeen, 39 erano totalmente estranei all'arte della costruzione.

Alla fine del XVII secolo ed al principio del XVIII esisteva tanto in Inghilterra che in Iscozia un certo numero di logge massoniche, dove erano ammessi tecnici e non tecnici. A questo proposito si può invocare la testimonianza di un nemico dell'Ordine massonico, Samuel Pichard, che nel 1780 pubblicò a Londra un opuscolo: Masonry dissected, destinato nel suo spirito a combattere le logge.

"In quest'ultimi tempi, scrive, la Massoneria non è più composta d'operai come una volta., quando bisognava essere tagliatore di pietre. Fino a pochi anni fa, non si usava il termine di free and accepted masons". Egli citava anche una data, a partir dalla quale, nobili, magistrati, commercianti si fecero iniziare in gran numero: "è il 1691" A detta di James Anderson, e sulla sua assicurazione di parlare con conoscenza di causa, Londra sola contava sette logge nell'ultima decade del XVII secolo.

A quest'epoca le logge non riconoscevano un'autorità superiore, esse non dovevano ubbidienza ad alcuna istituzione centrale: erano formate dalla libera volontà di massoni che non avevano alcun bisogno di decreti di costituzione per fondare una loggia. Tuttavia esse avevano i medesimi segni e le stesse parole d'ordine; avevano le loro caste, le loro Constitutions, che proclamavano in termini quasi identici le stesse massime fondamentali.