II. Del Magistrato (supremo e subalterno) Un Muratore è per i Poteri Civili un pacifico suddito, ovunque risieda o lavori, e non deve essere mai implicato in Complotti e Cospirazioni contro la Pace ed il Benessere della Nazione, né comportarsi irrispettosamente verso i Magistrati sottoposti. La Guerra, lo spargimento di sangue e il Disordine hanno sempre nociuto alla Muratoria, mentre gli antichi Re e Principi sono sempre stati molto inclini ad incoraggiare gli uomini dell'Arte a causa della loro Tranquillità e la loro Lealtà. Grazie a questo risposero con concretezza ai Cavilli dei loro Avversari e servirono l'onore della Confraternita che ha sempre prosperato in Tempo di Pace. Cosicché se un Fratello si ribella contro lo stato, non deve essere sostenuto nella sua Ribellione, quantunque possa essere compianto come un Uomo infelice; e se non convinto di nessun altro Crimine, la leale Fratellanza deve sconfessare la sua Ribellione e non dare Ombra al Governo del momento, né dargli un Motivo di Gelosia politica. Non può essere espulso dalla Loggia e il suo Vincolo con lei rimane irrevocabile. III. Delle Logge Una Loggia è un luogo dove si riuniscono e lavorano i Muratori. Ne consegue che questa Assemblea, o società di muratori organizzata, è chiamata Loggia, ed ogni Fratello deve appartenere ad una di esse e sottomettersi ai suoi Statuti ed ai Regolamenti Generali. Essa è particolare o generale e sarà meglio intesa se frequentata, grazie (anche) ai Regolamenti della Loggia Generale o Grande Loggia, di seguito riportati. Nei Tempi antichi, nessun Maestro o Compagno poteva assentarsi, soprattutto se convocato a presentarsi, senza incorrere in una severa Censura salvo che risultasse al Venerabile ed ai Sorveglianti che la Necessità lo aveva impedito. Le Persone ammesse come Membri ad una Loggia devono essere Uomini buoni e leali, nati liberi, e di una Età matura e discreta, né Servi della gleba, né Donne, né Uomini immorali e scandalosi, ma di buona Reputazione. IV. Dei Maestri (Venerabili), Sorveglianti, Compagni ed Apprendisti. Ogni Avanzamento tra i Muratori è fondato esclusivamente sul Valore reale ed il solo Merito personale, acciocché i Signori siano ben servii, i Fratelli non umiliati, e l'Arte Reale non sia disprezzata. Conseguentemente, nessun Venerabile o Sorvegliante è scelto per l'anzianità, ma per il suo Merito. É impossibile mettere per iscritto queste Cose, ed ogni Fratello deve ricoprire il suo Ruolo ed apprendere tutto ciò nella maniera propria a questa Confraternita. I Candidati possono sapere soltanto che nessun Venerabile può accettare un Apprendista se non ha per lui una Utilizzazione adeguata, che deve essere un Giovane Uomo integro: non deve presentare nel suo Corpo nessuna Mutilazione o Difetto che possa renderlo incapace di apprendere l'arte o di servire il Signore del suo Venerabile, che sarà iniziato come Fratello e poi giunto il momento come Compagno, questo dopo aver prestato la sua opera per il Numero di anni prescritto dal Costume del Paese. Deve anche discendere da Genitori onesti, affinché grazie a ciò possa conseguire -quando sarà qualificato diversamente - l'onore di essere Sorvegliante e in seguito Venerabile della Loggia, poi Grande Sorvegliante, ed infine, secondo il suo Merito, Gran Maestro di tutte le logge. Nessuno Fratello può fare il Sorvegliante se non ha fatto il suo dovere come Compagno, né il Venerabile se non ha ricoperto le funzioni di Sorvegliante; parimenti, non può fare il Grande Sorvegliante se non è stato Venerabile di una Loggia, né Gran Maestro se non è stato Compagno prima della sua Elezione. Gli occorre anche essere di nobile nascita, o Gentiluomo del migliore Genere, o eminente Studioso, o scrupoloso Architetto o altro Artista. Deve discendere da Genitori onesti, ed avere, dal parere delle Logge, un Merito eccezionalmente grande. Per assicurare un migliore, più facile e più onorabile Esercizio delle sue Funzioni, il Gran Maestro ha il Potere di scegliere il suo proprio Gran Maestro aggiunto; in questo caso esso deve essere stato in precedenza, Venerabile di una Loggia Particolare; ha il Privilegio di agire in tutto nella stessa maniera del Gran Maestro, suo Superiore, sempre che questi non sia presente o abbia espresso la sua Autorità con una Lettera. Questi Dirigenti e Governatori, supremo e subalterno dell'antica Loggia, devono essere obbediti nei loro rispettivi Uffici da tutti i Fratelli, secondo gli Antichi Doveri, con Umiltà, Riverenza, Affetto e Sollecitudine. |