Esistono migliaia di tipi di Tarocchi, più o meno interessanti, più o meno popolari,  in questa breve galleria iconografica, a beneficio dei nostri Ospiti, ne abbiamo raccolti alcuni,  certamente i più antichi alcuni dei quali caduti in dimenticanza, altri da considerare, invece, semplici elaborazioni "curiose".

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I Tarocchi di Carlo VI – 1392 circa -  

Sembrerebbe che queste carte siano state eseguite personalmente per il re Carlo VI. Certamente realizzate dal cabalista Jacquemin de Gringonneur essendosi rinvenuta, nei conti del tesoriere reale Charles Poupart, nell’anno 1392, la seguente menzione: “A Jacquemin de Gringonneur, pittore, per 3 giochi di carte in oro e diversi colori (…) per il suddetto signore (Carlo VI), 56 suoli parigini”. Soltanto 17 arcani sono conservati, gli altri sono andati smarriti.
 

I Tarocchi Viscontei

I Tarocchi di Bonifacio Bembo 1448

I Tarocchi Visconti Sforza Cary-Yale 1466

I Trionfi

Le Figure

I Semi

Sono le carte di questo genere più antiche che si conoscano, risalgono al XV secolo e hanno dato, con ogni probabilità, origine ai mazzi classici e in particolare alla variante marsigliese dalla quale deriva gran parte dei Tarocchi moderni. Esistono circa 15 mazzi diversi del gruppo Visconti-Sforza; di alcuni di essi sono rimaste solamente alcune figure o singole carte. I più famosi mazzi Visconti-Sforza sono i due che vi proponiamo.   

 

   Tarocchi del Mantenga – Serie E 1459 –

   Tarocchi del Mantenga – Serie S 1465 -

Probabilmente incisi prima del 1467, questi mazzi di 50 sono erroneamente attribuito ad Andrea Mantegna, ma per lo stile è collegato all'ambito ferrarese. Questo tarocco non ha alcun riferimento iconografico alle carte Visconti-Sforza: mancano infatti totalmente i semi e in parte gli onori (ossia Fante, Cavallo, Regina, Re) nonché i classici Trionfi, a parte alcune allusioni al Matto e all'Imperatore.
Il mazzo, di cui si conoscono due serie soprannominate E ed S, è suddiviso in cinque gruppi di dieci carte. L'ordine numerico corrisponde a una precisa gerarchia d'importanza.

 

Le Minchiate Fiorentine – Firenze fine Secolo XV -

Altro non sono che un particolare mazzo di tarocchi nato a Firenze alla metà del XV secolo; mazzo dove i trionfi, invece di 22, sono 40.
Questo mazzo si compone di 97 carte;  i quattro semi italiani - Coppe, Denari, Spade e Bastoni - composti da quattordici carte ciascuno, e da quaranta tarocchi, la novantasettesima carta è il Matto che però non è annoverato tra i "Trionfi".

 
I Tarocchi di Jean Noblet – Parigi 1650 -

Le carte  furono pubblicate, in verità, senza data, per cui non si hanno certezze sulla sua edizione, anche se generalmente viene accettato l'anno 1650. In ogni caso è, dagli studiosi, Accreditato come l'antenato più antico dei così detti "Tarocchi di Marsiglia".

 

I Tarocchi di Jacques Viéville – Parigi 1650 -

Questa versione del Tarocco  è una delle poche serie complete del XVII. Risulta essere il lavoro di un mastro cartaio parigino, il cui nome abbreviato VIEVIL, appare sulla banda laterale del due di denari, secondo un uso già certificato a Milano nel 1499.

 

I Tarocchi di Jean Dodal – Lyon 1701 -

i Tarocchi di Dodal, attivo a Lione dal 1701 al 1715, risalgono più o meno alla stessa epoca di quelli di Payen.

 

Antichi Tarocchi di Marsiglia – 1713 -
Sulle immagini di queste Lame il De Gébelin  tentò di accreditare l’origine Egiziana dei Trionfi, non soddisfatto delle figurazioni, ne elaborò di proprie. Le immagini sono quelle originali del 1713.

 

I Tarocchi di Jean Pierre Payen – 1713 -

Il mazzo di Jean-Pierre Payen si è un po’ allontanato dal canone tradizionale. I tratti sono stati trattati con alquanta libertà. Così, ritroviamo fiori un po’ dappertutto, fiori che non hanno proprio nulla a che vedere col simbolismo. Eppure questo mazzo, essendo stato copiato da mazzi più antichi, ne conserva le vestigia, fatto che ci insegna molte cose, tenendo sempre a mente che il suo creatore voleva piuttosto ottenere un effetto stilistico.
 

I Tarocchi di Nicolas Conver – Marseille 1760 -

É stato incisore alla corte del Re di Francia. Oltre ad essere un cartaio dalle indubbie qualità, gli veniva anche riconosciuta una condizione superiore rispetto agli altri maestri. Il suo titolo ufficiale era "Maestro di Carte a Marsiglia, incisore alla Corte del Re". Tutti gli esperti riconoscono che i tratti ed i disegni del suo gioco riflettono una sorta di perfezione. Il suo mazzo, edito nel 1760, è stato modernamente restaurato per consentirne il recupero dello splendore originale (dando origine ai cosiddetti Tarocchi di Marsiglia restaurati).

 

Tutti i Tarocchi dei secoli XVII° e VXIII° in comparazione

Abbiamo voluto qui raccogliere tutti gli Arcani prodotti dal 1650 al 1760, in modo da poterli comparare e verificare l'evoluzione grafica e la numerazione delle figure, durante l'arco di un secolo.

 

  Tarocchi di Antoine Court de Gébelin – 1781 –

L’archeologo francese tre anni prima della sua morte avvenuta nel 1784, pubblica la sua opera : Monde primitif, analysé et comparé avec le monde moderne. Considéré dans divers objets concernant l'histoire, le blason, les monnoies, les jeux, les voyages des phéniciens autour du monde, les langues américaines, etc. ou dissertations mêlées, inserendovi le immagini dei Tarocchi da lui elaborate. Queste immagini essendo state stampate da un artigiano dilettante risutano capovolte, le sole esatte sembrerebbero essere quelle dellla Ruota della Fortuna, della Morte e quella del Sole. [Immagini Originali]

 

I Tarocchi di Jean-Baptiste Alliette (Etteilla) – 1785 -

Questo mazzo è composto di ventidue Arcani Maggiori e quarantasei Arcani Minori. Etteilla rielaborò principalmente gli Arcani Maggiori, riordinandoli e rivisitando radicalmente l’iconografia, sovente mutandone anche il nome. Era motivato dall’intuizione, scrisse nel libro, che i primi sette Trionfi dovessero rappresentare un mito della creazione. Inoltre Etteilla assegnò le corrispondenze degli Arcani con i segni zodiacali e i Quattro Elementi. inaugurando così una prolifica ricerca di corrispondenze significative tra i Tarocchi, l’Astrologia e gli Elementi

 

Le Minchiate Francesi – Parigi fine 1790 -

I Trionfi

I Semi

Una elaborazione francese delle Minchiate fiorentine del XV secolo

 

I Tarocchi di Oswald Wirth - 1880 -
Oswal Wirth, discepolo di Eliphas Lévi e segretario di Stanislas de Guaita, disegnò delle Lame in cui introdusse, per la prima volta, l’associazione con le 22 lettere ebraiche. L'opera fu portata a termine con la collaborazione di Stanislas de Guaita. [Edizione 1927].

 

 Il Tarocco Italiano – 1882 -
Si tratterebbe di una vera serie di carte da gioco, anche se palesi sono i riferimenti esoterici. [Edizione 1912]

 

I Tarocchi di Stanislas de Guaita - 1888 -

Sono delle carte poco note, adattate alla Chiave Universale da Sela'it - Ha, e rinvenute al Cairo nel 1952. Queste carte furono disegnate per la fondazione dell'Ordre Kabbalistique de la Rose Croix (di cui fu membro anche il Papus) operata con la collaborazione del Péladan. [Immagini Originali]

 

I Tarocchi Esoterici Spagnoli – 1896 -
I Tarocchi esoterici spagnoli appaiono per la prima volta a Barcellona, di autore anonimo, il quale elabora delle carte adattate "esclusivamente" alla divinazione, si distinguono dai Trionfi classici sia per le immagini sia per l'associazione con le lettere ebraiche. 

I Tarocchi del Papus – 1909 -
Il grande divulgatore francese pubblicò a Parigi nel 1909, questi Tarocchi che sembrano risentire dell’influenza della moda dei “Tarocchi Egizi”, introdotta da Jean Baptiste Pitois. [Immagini Originali]

I Tarocchi di Rider-Waite – 1910 -
Queste carte nascono a Londra nel 1910, per mano di Arthur Edward Waite, membro di una società esoterica, sono oggi le più note e raccolgono le informazioni dei Tarocchi del Wirth. [Immagini Originali]

 

  I Tarocchi del Crowley – 1944 -
Realizzate nel 1944 a Londra per mano di Crowley. Da dire che questo mazzo è alquanto surrealista e “piegato” agli insegnamenti erotici dell’autore. Le immagini sono state eseguite dall'artista Frieda Harris.

 

I Tarocchi di Gruyères – 1993 -

Questi tarocchi prendono il nome dalla località in cui furono esposti per la prima volta, il castello di Gruyères. Sono stati realizzati, soltanto i 22 arcani maggiori, dall'artista Roosevelt, per l'esposizione collettiva "Le Tarot" del 1993.