1. La Magia 1. 1. Che cosa si intende per "Magia". 1. 1.1. La Magia è un mezzo (il mezzo) di disporre delle energie esistenti nell'ordine universale. 1. 1.2. Deve affrontare, perché sono già create, le condizioni generali nelle quali queste energie "si muovono". 1. 1.3. Le forze che agiscono nell'Universo intero, sotto molteplici forme di energia e sotto diverse maniere, sono regolate da Leggi. 1. 1.4. La conoscenza delle Leggi che regolano una qualunque forma di energia è assolutamente indispensabile per trasformare tutta la forza in operazione. 1. 1.5. La Magia ha le sue leggi, le sue osservazioni, le sue regole pratiche. 1. 1.6. Poiché la Magia ha per scopo di utilizzare delle forme di energia e finalmente di disporne, è necessario dunque che essa implichi la conoscenza delle Leggi che le condizionano.
Ciò suppone che, come nelle scienze applicate, si hanno in Magia: - degli Adepti che hanno ricercato, studiato e messo a punto le Leggi; - degli Adepti che le hanno insegnate e criticate, vagliate e approfondite e, infine, corrette; - degli Adepti che, facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti e tenendo conto delle correzioni proposte, hanno pensato ad applicare le Leggi e hanno inventato anzitutto dei metodi, oltre che delle maniere di applicazione (per esempio i cerimoniali); - degli Adepti che, seguendo i metodi di applicazione, sono passati alla pratica e, finalmente, hanno potuto codificare un certo numero di regole. 1.2. Il Sistema Energetico. Al fine di conoscere le Leggi, tradizionalmente si indicano, le Energie Archetipe con lo schema illustrato nella figura che segue: 1. 3 La conoscenza degli Elementi, dei Precetti magici (Confronta Terzo Campo di Operatività Muratoria) e delle Leggi universe nella Via Iniziatica Muratoria e nella Magia tradizionale. - Sull'asse orizzontale sono collocabili tutti gli uomini che, per diventare Iniziati, Maghi, devono conoscere i quattro Elementi. - Sempre sull'asse orizzontale o degli Elementi, che rappresenta il punto di partenza, l'inizio di ogni ricerca esistenziale e spirituale, ma essenzialmente al centro dei due assi (orizzontale e spirituale) è segnata la stella a cinque punte, che è l'Iniziato, il Mago, l'Uomo, dotato dei cinque sensi che gli consentono di conoscere e sperimentare sé stesso e la Legge Quaternaria in cui è "caduto". 1. 3.2. All'uomo "libero e di buoni costumi" che desidera con tutta la sua volontà di elevarsi da una condizione di animalità più o meno sociale a quella di umanità spiritualizzata tendente a uno stato di comunione con gli altri uomini e di beatitudine nell'armonico Tutto, all'uomo, quindi, che è animato dal
VOLERE () le scuole iniziatiche e, in particolare, la Massoneria offrono gli strumenti adatti alla propria realizzazione. L'Istituzione Muratoria dà al bussante divenuto Apprendista l'opportunità di realizzare il POTERE () che è il secondo precetto magico, principalmente e analogicamente ponendogli in mano un martello di ferro (U) con cui dare tre colpi sulla Pietra grezza, cioè su sé stesso. Le tre scintille che scaturiscono dai tre colpi possono essere viste come la triplice acquisizione del VOLERE, che è il , e quindi del fisico di a, di quello animico di e e di quello spirituale di i. Con questi tre colpi inizia altresì il lavoro lunghissimo di sgrossatura della propria Pietra (figure 1 e 2), che andrà poi levigata e resa perfettamente cubica (figura 3), fino a trovarne il centro, o punto geodetico o nucleo aureo, da proiettare al vertice della propria Pietra cubica a punta (figura 4). Il nucleo aureo che è presente ovunque nella Materia, cioè nei tre Mondi, minerale, vegetale e animale, è analogicamente correlato al Punto inconoscibile da cui è originato il "contenuto". L'Apprendista Massone che non si limiti a un'adesione formale e intellettuale deve naturalmente OSARE () di darsi i "tre colpi" e deve "farsi male" fino a "urlare" per ogni scheggia di Pietra che riesce a "separare". Ma deve provare di nuovo con sempre maggiore consapevolezza e con più profondo "silenzio", fino a realizzare il TACERE () preludio al sereno e gioioso "distacco". 1. 3.3. É solo con la pienezza del TACERE che si può cominciare ad agire per sé, ma soprattutto per gli altri, nell'ambito della Magia Elementale. Ed è qui che comincia l'Ascesi, simbolicamente legata al "Deserto" con le relative "tentazioni" e alle "quarantene" (40 è uguale a 4 per 10) di preparazione, purgazione e purificazione.
Nel deserto dei sensi, dei sentimenti e dell'intelletto, se non si è più animati dai "vizi", già trasmutati tutti in "virtù", ma soprattutto se si è scevri dall'Orgoglio (Q) divenuto "Fede", s'impone lo SCEGLIERE analogicamente legato alla lettera madre a e all'come Elemento Archetipo. 1. 3.4. Superati i valori moralistici, la scelta non verte più sul concetto di Bene e di Male, ma implica ulteriori passi sull'asse verticale attraverso la decisione di conoscere il + o il -, Dio o il suo riflesso e, quindi, operare nell'ambito della Teurgia (Magia Bianca) o della Demonurgia (Magia Nera). In tutti e due i casi, lo sforzo è uguale, benché di segno opposto: occorre che l'Operatore effettui altre purgazioni e purificazioni (di diversa netura). Ma chi "non conosce" non può scegliere e sorge pertanto l'imperativo del
SAPERE analogicamente legato alla lettera madre m e all' come Elemento Archetipo. 1. 3.5 Le realizzazioni nell'una o nell'altra polarità non sono raggiungibili, tuttavia, se, nell'ambito della Legge Binaria, non si conoscono le due Energie al punto di amarle. Il settimo precetto magico, in qualsiasi direzione venga emanato, comporta dunque
AMARE analogicamente legato alla lettera madre c e al come Elemento Archetipo. Per conoscere Dio, insomma, non si deve odiare Lucifero. |