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La morte è la separazione dell'anima dal corpo fisico, l'inizio di una nuova e migliore vita. Essa non spegne la coscienza ma apre semplicemente la porta a una vita superiore.
Nascita e morte sono artifizi di maya. Morire è cominciare a vivere, nascere è cominciare a morire. Entrambe non sono che delle porte, rispettivamente di entrata e di uscita dalla scena del mondo.

In realtà niente entra e niente esce. L'Assoluto solo esiste.
Proprio come si passa da una casa a un'altra, l'anima passa da un corpo a un altro corpo per completare le sue esperienze. Proprio come ci si libera di un abito usato per indossarne uno nuovo, così, giunta l'ora, l'ospite del corpo si spoglia di questo per andare ad animarne un altro.
La vita è un processo indefinito; la morte è un fenomeno necessario e transitorio cui l'anima è sottoposta per crescere.
La perdita del corpo non è che un sogno; come un uomo si addormenta e si risveglia, così la morte è un sogno il cui risveglio è la rinascita.
Per il saggio la morte non è impersonata da uno scheletro che impugna una falce, ma da un angelo la cui chiave d'oro apre la porta a una più dilatata, piena, Felice esistenza.
L'uomo ha sempre cercato di sollevare il velo per conoscere ciò che accade alla morte di un individuo. Sono state esposte diverse teorie ma non si può dire che siano state accettate.

La scienza si è sforzata di sbrogliare l'intricata matassa, ma non ha potuto offrire al riguardo niente che possa fare da base a una dottrina. Certe esperienze, tuttavia, hanno evidenziato fenomeni estremamente interessanti.
La morte naturale, si dice, non esiste per gli organismi cellulari. Quando la vita sulla terra risiedeva in questi, la morte era sconosciuta. Il fenomeno è apparso quando la forma unicellulare si è evoluta in quella multicellulare.
Le ricerche eseguite nei laboratori hanno dimostrato che organi come la tiroide, le ghiandole surrenali, la milza, ecc., prelevati dal corpo di un gatto o di un volatile, possono essere conservati vivi in vitro e svilupparsi con la comparsa di nuove cellule o tessuti.
Si sa che anche col cessare della vita individuale certe parti dell'organismo possono continuare a funzionare. I globuli bianchi del sangue, se ben trattati, possono vivere dei mesi dopo la cremazione del corpo dal quale sono stati prelevati. Ma la vita, in tutto questo, è la vita dei corpuscoli sanguigni non quella dell'individuo.
La morte non è dunque la fine della vita; è semplicemente la fine di un individuo.

La vita continua a scorrere... e continuerà finché non tornerà all'Eterno dal quale promana.

 


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