Il trionfo della
confusione in cui si trovano oggi gli esseri umani, soggetti
agli errori vuoi del misticismo religioso, vuoi a quelli della
concezione materialistica della vita, evidenziano alcuni
pensieri ed alcune meditazioni.
Il riconoscere
questi errori e metterli bene a fuoco porta il Massone nella
migliore condizione per potersi inquadrare nel momento storico
in cui si trova ed inserirsi nella Società, conscio della
propria missione. La Massoneria è un tessuto di rapporti umani
che si muovono sul piano di una comune disciplina di ricerca e
pertanto tali rapporti trascendono gli aspetti contingenti,
insignificanti o banali, per fondarsi su quelli sostanziali e di
utilità pratica e reale. La Massoneria è solidarietà
fondamentale degli sforzi umani che mirano a rendere chiara per
quanto è possibile la condizione del destino dell'uomo in una
instancabile scalata verso la verità; è da ritenere ben
presente, a nostro parere, che l'essenza dello spirito massonico
si esprime nell'affinità delle dottrine e delle idee come nella
loro posizione, nella concordanza come nella polemica. In seno
alla Massoneria la disparità di opinioni, l'opposizione e la
polemica perdono il loro carattere aggressivo e sconcertante,
esse divengono pacifici strumenti per comprendere sempre meglio
sé stessi, gli altri ed il mondo intero. É pertanto in seno alla
Massoneria che liberamente e serenamente possono maturarsi
quelle leggi operative che, al di sopra di fazioni, al di sopra
di religioni, al di sopra di lotte, mostreranno un nuovo modo di
interpretare l'umano potere finalmente libero dalla soggezione
sia della concezione materialistica, acquisita attraverso il
senso dell'analisi ed attraverso la ragione, sia della
superstizione e del fideismo idolatrico acquisiti attraverso il
misticismo religioso.
Tutte le antiche
civiltà avevano un definito fondamento religioso, questo è
notorio; è anche risaputo che religione e sapere erano retaggio
di un'unica casta: quella sacerdotale. Dal culto alla cultura il
passo fu breve, ma per potersi realizzare ci volle un lungo e
laborioso processo. Alla civiltà dei grandi fiumi, cioè quella
dell'Eufrate, del Nilo e dell'Indo, seguirono altre civiltà
minori; tutte ebbero un'intensa vita culturale, seppure
ristretta ad una certa élite. La civiltà greca ebbe il merito di
iniziare, con i suoi filosofi ed i suoi scrittori drammatici,
una vera e propria attività intellettuale. I Greci ci
insegnarono che il sapere, cioè conoscenza ed indagine, deve
armonizzare colla natura. Filosofia (cioè indagine del pensiero,
critica) e scienza (cioè indagine della materia, analisi)
convergono in un'unica ricerca. Spaziando liberamente nel fisico
e nel metafisico, cioè liberamente e profondamente indagando nel
mondo delle esperienze materiali o nell'intimo dell'uomo e del
mondo delle idee, i filosofi greci posero le basi per una
evoluzione intellettuale ancor oggi valida, anche se forse è
stata perduta di vista sia la base unitaria, sia la meta ultima
di quegli insegnamenti. Oggi noi abbiamo, in genere, quale base per raggiungere la saggezza, la cultura; gli antichi invece avevano la sapienza culturale. É difficile per una cultura (nella sua astrazione) comprendere una sapienza culturale. La cultura è soltanto un'attività della mente, essa può comunicare una dottrina ma non stimolare una ricerca, invece la sapienza culturale è attività dei sensi maturata ed elaborata. Il processo di elaborazione simbolica potrebbe essere niente altro che il desiderio di portare a perfezione un certo stato di coscienza; di raggiungere un certo stato ed un certo grado più avanzato di consapevolezza di una intuizione. I simboli del misticismo religioso sottoposti ad uno studio aperto e libero da pregiudizi possono ridursi a significative espressioni scientifiche che, vagliate dall'esperienza, possono dare all'uomo ed alla collettività umana quell'impulso di rinnovamento che tutti si aspettano da questa era. Una conoscenza cioè basata su immagini dove l'astrazione non si svolge unilateralmente su di un presupposto analitico o su di un fine critico, o addirittura dogmatico, ma fondi ed integri in un'unica ricerca tutti gli indirizzi dell'umano scibile: siano essi religiosi, scientifici, filosofici o sociali. L'analisi delle idee, del sistema sociale, delle credenze religiose, della volontà, della possibilità e delle necessità degli uomini, deve necessariamente cadere prima o poi, in gran parte e principalmente, sulla intuizione, sulle reazioni al mondo sensibile, sulla meditazione, sulla intima maturazione del simbolismo tradizionale, su di un processo esoterico che abbia quale base tutto ciò che può suggerire l'intero sistema della natura. Tutti i progressi del nostro spirito sono intimamente connessi ad una scienza fatta di rapporti ed armonie tra lo spirito stesso e la natura.
Volendo ignorare o
sottovalutare una parte o soltanto una qualità sia della natura,
sia delle cose spirituali, si rimane esclusi da una infinità di
rapporti senza i quali si rischia di ricadere in quegli errori
che oggi tengono divisi gli uomini in fazioni. Sia la ricerca
che l'eliminazione di tali errori sono i presupposti perché si
abbia coscienza della esistenza di una Verità assoluta. Non si
conosce la Verità assoluta se non si conoscono tutti i suoi
rapporti con tutte le altre verità e con tutto il sistema di
elementi che le compongono. Per fare ciò bisogna riconoscere con
spirito aperto che l'unica Luce è in una verità che non esclude
la possibilità di tutte le altre. Astraendo assolutamente la
propria Verità dalla realtà che la circonda e dagli elementi
validi delle altre Verità, non la si conoscerà mai
sufficientemente e mai sarà elemento valido per tutti gli uomini
e per tutti i tempi. Attraverso una scuola di perfezionamento il
Massone intuisce ciò e lavora in questa direzione. Per compiersi
egli deve permearsi di conoscenza e di pensiero, cioè
spiritualizzarsi. Ciò può avvenire non distaccandosi dalla
materia, ma permeandola sempre di più per portarvi
coscientemente la forza dello spirito: lo studio della materia e
della concezione materialistica della vita dà la consapevolezza
piena della necessità di tornare a pensare, a raccogliersi
dentro di sé e vivere una vita interiore sempre più intensa. É
un susseguirsi di momenti reali che permettono di farsi un fine
immediato per poter mirare a più grandi opere.
L'umanità,
condizionata dalle due già dette concezioni fondamentali della
civiltà moderna, rischia di restare in balia di pseudo verità
che non sono altro che l'alternanza delle sue menzogne; e delle
sue illusioni; essa si destreggia e, disingannata, falsifica sé
stessa per provare ancora, malgrado l'invecchiamento che la
deteriora, la validità di un rinnovamento che in realtà non c'è.
Per esempio molti giovani chiedono giustizia ma non sanno
rompere i vincoli che li tengono ancorati agli antichi errori;
essi accusano ma non riescono ad elaborare quel qualcosa di
nuovo a cui aspirano. Essi condannano il passato con tanta
veemenza quanta è la loro incapacità di promuovere atti validi
per un migliore avvenire; in quel passato non cercano
incitamenti a fare, ma distacco dai problemi presenti ed a volte
una infeconda vanità di esibizionismo. Non vogliono accettare il
mondo che li circonda, condannano ordinamenti sociali o
concezioni fideistiche della vita in toto e pertanto rifiutano
ogni insegnamento ed ogni possibilità di dialogo. L'uomo non può
essere maestro a sé stesso, non può cioè essere potenza ed atto
nello stesso tempo: in rapporto al processo di perfezionamento,
egli deve passare dalla potenza all'atto in virtù di una realtà
diversa da lui, tale realtà è appunto quella dell'esperienza e
della libera ricerca. Tenendo ben presente che non la passione
può dare virtù, ma la tolleranza, e che si possono raggiungere
le grandi mete solo a patto di essere migliori di chi in buona
fede o con dolo ha osteggiato ed osteggia il cammino del
progresso ed a patto ancora di non calcarne le orme colpevoli.
Essenzialmente la
Massoneria è preposta oggi, come lo fu in passato, a cogliere
alle origini ed intendere nei suoi temi fondamentali tutto quel
complesso di sentimenti, di giudizi storici, di principi
teorici, di basi etiche o squisitamente religiose che formano
l'ideologia sulla quale soprattutto si sta modellando nel suo
sviluppo la civiltà democratica del XXI secolo. I grandi
principi dello stato laico, della sovranità popolare,
dell'uguaglianza dei diritti, del rispetto delle prerogative
naturali degli individui e dei popoli, della necessità di una
pacifica convivenza delle differenti opinioni in seno alla vita
sociale, della fratellanza, della giustizia, dei diritti
imprescindibili alla libertà di pensiero e dei vantaggi della
libera critica sono a tutt'oggi mete da raggiungere. Desiderio
in ogni uomo di buona volontà è che tali mete vengano raggiunte
al più presto, che le parole, i propositi vengano tradotti in
fatti, in azione. La Massoneria leviga nelle sue Officine uomini
atti a tradurre in pratica i grandi principi preposti al
progresso. Tali uomini danno il loro contributo nei più
disparati campi dell'opera umana. I principi massonici sono le
punte avanzate del progresso; i massoni. individualmente, ognuno
nel proprio campo ed ognuno secondo le proprie doti e le proprie
possibilità, sono i portatori di tali principi. Forse siamo
vicini ad una di quelle grandi ore storiche che, ponendo un
elemento nuovo nella grande sintesi del fermento che muove
l'intera umanità, vedrà spostato in altra sede il punto
d'appoggio di tutte le questioni vitali per un sostanziale
rinnovamento. Nuova morale, nuova concezione di fratellanza ed
amore, nuovo senso di giustizia, nuovo indirizzo economico,
nuovi ideali. Tra coloro che vogliono ancora far leva su un
predominio della concezione fideistica e tra quelli che invece
tendono a poggiare la loro azione prettamente sulla analisi e
sul materialismo non vi sarà mai una parola veramente
rinnovatrice. La maggior difficoltà ad un proficuo lavoro
emancipatore sta proprio nell'ostinarsi a non voler riconoscere
gli errori insiti sia nell'una che nell'altra concezione di
vita. Il lavoro di libera formazione che parte da una scuola
massonica, si trasforma nell'intimo dell'individuo e viene a
concretizzarsi in seno all'umanità, è la via perché si realizzi
una società in cui l'associazione fraterna tra uguali e liberi,
riconoscendo gli errori del passato, si traduca in una realtà
politica ed etica. Il Massone non appartiene a nessuno e nessuno lo possiede: conscio di ciò, egli è teso ad una ricerca continua al fine di fare adesso la conoscenza del G.A.D.U.; egli si dedica a vivere e non soltanto a fare della accademia, egli risolve i problemi mediante la meditazione mettendosi in sintonia con un'attività guida interiore attraverso la quale può risolvere ogni dilemma della vita ed attraverso la quale rinnovarsi continuamente finché non abbia guadagnato coscientemente lo stato di figlio del G.A.D.U. L'osservazione e la meditazione sono gli elementi base per la elevazione dell'uomo. Il saggio deve liberarsi di quei presupposti che lo condizionano: cioè di quella parte di cultura che gli impedisce di effettuare la sua ricerca senza preconcetti e senza remore. A volte la consapevolezza dei limiti, la conoscenza e la definizione delle cose, portano a limitare la meditazione, l'osservazione non suggerisce più niente e la facoltà immaginativa e creatrice, il travaglio restano solo in potenza. Rifugiandosi soltanto nella cultura, cioè in ciò che fu elaborato in passato da menti eccelse, l'uomo rischia di inaridirsi. Chi non ha mai avuto la immaginazione, sentimento, capacità di entusiasmo, gusto per il bello, chi non conosce l'immenso sistema della fantasia e dell'arte, chi non ha mai saputo apprezzare la meraviglia di un quadro, la bellezza di una poesia o di una musica, chi non ha mai saputo elevare una preghiera al G.A.D.U., per colto, per diligente, paziente e sottile, per dialettico o matematico che egli possa essere, non sarà che un uomo a metà, di corta vista, di scarsa penetrazione e forse anche incapace di maturarsi.
Affermiamo ciò non
perché il cuore e la fantasia, il sentimento e la fede portino
alla Verità più che la fredda ragione o il materialismo, ma
perché la stessa ragione, lo stesso materialismo hanno bisogno
di essere integrati armonicamente dagli altri elementi se vuol
penetrare nel sistema della natura e svilupparlo. Pensiamo
proprio che non è necessario che il Massone sia un filosofo, uno
psicologo, un letterato, un uomo di cultura insomma; può bastare
che egli sia un uomo per davvero: aperto alla libertà ed abbia
sviluppato in sé il desiderio di migliorarsi e migliorare.
Questo desiderio si appaga solo attraverso due momenti identici
e simultanei: l'interesse per gli uomini e per la Verità. Non
l'equilibrio tra l'umano e il divino compendiato in una
speculazione razionale o dialettica, ma l'armoniosa realtà di
una maturazione intima nel senso verticale e in quello
orizzontale: cioè non parallelismo di due valori, ma valide
realtà convergenti. Di qui la squadra di perfezione il cui
vertice, pur nella sua piccolezza, comprende e sviluppa sia la
verticalità del filo a piombo, sia l'orizzontalità della
livella.
Un mattino l'uomo
si sveglierà ed avrà sentore che qualcosa è accaduto. Il suo Io
sarà sopito, o meglio avrà ceduto il posto a qualcosa di altro
che escluda a priori l'egoismo. Avrà in sé tanto amore ma la
cosa non lo ecciterà e l'odio non lo turberà. Avrà raggiunto un
livello di altissima cultura: pur cosciente della vastità del
suo sapere non si sentirà forte, la cosa non lo renderà
orgoglioso. L'intuizione sarà come una porta aperta: la mente
libera da pregiudizi e da irrequietezza, l'immaginazione libera
da vincoli ed inibizioni tradizionali. Non percepirà nessun
bisogno: sentirà il suo corpo vitale ma non il suo peso....
L'uomo aprirà gli occhi e ricorderà di essere stato un Massone
fino a quel momento: la verità l'aveva toccato ed ora sentiva di
essere soltanto e davvero un uomo. |
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