L'uomo, generalmente, non riesce a formarsi una idea, anche approssimativa, del
Divino Universale senza ricorrere alla immaginazione di una "Forma", Iddio,
nella definizione catechistica "Spirito purissimo, perfettissimo, incausato,
eterno ed ineffabile", a cui, solo, è dovuta l'adorazione mentre ai santi è
dovuta l'onoranza; tuttavia l'ortodossia-dogmatica, nella pratica, lascia che
l'adorazione si distribuisca in infiniti rivoli oggettivati, per cui "onorare"
ed "adorare" risultano talmente collimanti da fare ritenere legittime quelle
stesse attitudini che, nei riguardi dei Gentili, erano ritenute invece
illegittime.
L'ebraismo non definisce Iddio; per esso è il "Nome della quattro lettere".
Riuscire a penetrare lo Spirito analitico del "TETRAGRAMMA", non pronunziabile
come è scritto, significa scoprire il dinamismo "UNICO" dominante l'immenso
Creato, dal microcosmo al macrocosmo: LEGGE Divina di GIUSTIZIA inesorabile ed
assoluta, compenetrante Natura, Esseri e Cose per manifestarsi, esclusivamente,
nella rigorosa corrispondenza delle coefficienze offerte.
Dare una "Forma" di limitazione al Divino Universale è tanto assurdo quanto lo
sarebbe il dare una forma alla elettricità che, invisibile, si manifesta,
esclusivamente, negli effetti per le coefficienze offerte sia dalla Natura che
dalla tecnica industriale. Ed inoltre, come l'elettricità non realizza la
manifestazione voluta se non viene incanalata in un circuito di analoga
corrispondenza, così la "POTESTA' DIVINA" viene necessitata a manifestarsi negli
effetti di corrispondenza, attraverso circuiti costituiti da facoltà operanti
come la Natura e l'Uomo. Di conseguenza: Potestà Divina, Natura ed Uomo sono tre
elementi, reciprocamente interdipendenti, di reciproca necessità alle singole
manifestazioni. Vale a dire, per esprimerci in termini pitagorici, analoghi alle
quattro lettere ebraiche: il "QUATTRO" come prodotto dell'"UNO"che,
riflettendosi nel "DUE", riaffiora nel "TRE", cioè: né "UNO", né "DUE"; ma
dell'"UNO" e del "DUE" il "TRE" in manifestazione.
Partendo da queste basi, non è difficile risalire alla "Conoscenza" attraverso
le analogie: l'unica "VIA" Divina di valore Universale per la ricerca della
VERITA'.
L'etimologia filosofica del vocabolo "Universo" è UNO-VERSO: evidentemente Gian
Battista Vico, nel richiamarsi alla LEGGE dei ricorsi storici, deve essersi
ispirato alla osservazione delle analogie della Natura. E poiché la Storia
scaturisce dall'operato della Umanità che è composta di uomini, non vi è alcuna
ragione che proprio l'uomo, e soltanto l'uomo, debba essere escluso dalla LEGGE
dei ricorsi dominante l'Universo.
I "MOTI" dei pianeti intorno al proprio asse, le loro orbite interdipendenti nel
complesso solare di cui fanno parte, le orbite dei complessi solari tra loro
interdipendenti, rappresentano nell'insieme un infinito intreccio di intrecci
infiniti intersecantisi nell'ordine armonico ed ineffabile che, oltre ad essere
"MOTO", è "VITA".
Se, nello studio neutrale, si risale alle caste Sacerdotali antiche, dei
primissimi tempi (Zoroastrèa, Persiana, Caldèa, Egizia, Fenicia, Ebraica,
Braminica, ecc.) e se ne studia la loro attività, vi si ritrovano indicazioni
precise circa l'estensione della LEGGE ciclica all'Essere umano e, contro ogni
affermazione degli ortodossi-dogmatici, avevano una profonda conoscenza delle
Scienze esatte non meno delta "SCIENZA SACRA". In relazione ai tempi erano
Dottori, Scienziati, Medici e Sacerdoti, il che dava loro il diritto di comando.
La "SCIENZA SACRA" costituiva la base della educazione animica-spirituale
realizzandola nella conoscenza delle LEGGI Divine che governano la Natura e
l'uomo.
Nel tempo, per le inevitabili prevaricazioni della natura umana, quei Sacerdoti
amministranti, smarrito ogni Spirito Divino di VERITA' seguivano il ciclo fatale
involutivo e con essi ne veniva coinvolta anche la a forma esteriore della
SCIENZA SACRA; ma questa per risorgere, come ESSENZA, nelle nuove teorie
correttive e vitalizzate dalla predicazione di ispirazione Divina.
A loro volta, le nuove teorie, sempre per la LEGGE ciclica dominante, subiranno
le nuove involuzioni per trasformarsi nella necessità evolutiva. Infatti nel
Medio Evo si hanno le deviazioni di una catechistica oggettivata nella crassa
ignoranza fino a premere sugli animi con lo spavento e le sanzioni gravissime di
immediata esecuzione: i roghi, le torture e le confische le cui reazioni
rattristano ancora l'Umanità nello sforzo di liberarsene.
Nei tempi millenari, intanto, uomini integrati nel Divino, per la naturale
tendenza al ripetersi, sorgono e, nella intuizione subcosciente stimolata dalla
lettura nella Universalità Cosmica dove la VERITA' UNICA, Scienza Sacra Eterna,
è chiaramente tracciata nelle sue larghe linee, rinnovano, aggiornati, gli
insegnamenti di questa "SCIENZA" che non ha fine, ma solo tra-mandi nelle
concatenazioni più o meno palesi, le cui suture sono rappresentate dalle
convulsioni sociali, necessarie alla Umanità come la febbre purificatrice in un
corpo intossicato.
Un avvenimento verificatosi nel dicembre dell'anno 747 di Roma è appena
ricordato dalla Chiesa Cattolica che, trascurati i dettagli di fondamentale
importanza per il valore di LUCE che contengono, lo riporta come un tradizionale
scambio di doni: Tre Re Magi (Magia da cui Magi: Sacerdoti Sapienti, cultori
della SCIENZA SACRA) senza alcun preavviso reciproco, spinti solo dalla
intuizione che ne deriva dalla "LUCE" contenuta nella Scienza Sacerdotale
professata, si ritrovano nello stesso giorno, alla stessa ora, nello stesso
luogo, ai limiti del deserto siriaco, per procedere ad una testimonianza
universale (e di questo atto di profondo valore, nel tempo, se ne renderà conto
ogni intelligenza integrata) del trapasso dei poteri al nato di Betlemme, il
predestinato alle nuove realizzazioni dell'"ALBERO ETERNO" che si accresce di
rami nell'"UNICA LINFA" vivificante, ETERNA.
Coloro che, nello studio di questa "SCIENZA SACRA" nelle vesti mutate, si sono
riconosciuti e vi si affermano, sanno che il premio ambito è la gioia del
guidarsi in conoscenza attraverso il labirinto della vita, fino a comprendere la
necessità delle sofferenze che redimono per lo Spirito catartico contenuto nel
dolore.
La Natura e l'uomo procedono per gradi e tendono a ripetersi per la LEGGE
ciclica del "MOTO di VITA che è VITA di MOTO, e, VITA di MOTO che è MOTO di
VITA"… e così nel rapidissimo alternarsi, all'infinito: attività ciclica
permanente, dall'atomo alla cellula, fino ai macrocosmici agglomerati di atomi e
di cellule, tutti e tutte interdipendenti: moto ciclico, pendolare, e, in ultima
analisi "vibrazioni" dalle più piccole delle piccolissime alle più grandi delle
grandissime, dalle più lente delle lentissime alle più rapide delle rapidissime
che i sensi umani non raccolgono: VITA e MOTO ad un tempo cioè: "LUCE"; la LUCE
che illumina le tenebre per costituire l'ordine nel caos.
Ma procediamo per gradi:
Il ciclo umano è rappresentato, da due semicicli collegati: Semiciclo di vita
fisica (riflesso animico): nascita-morte; semiciclo di vita animica: (riflesso
fisico) morte-nascita.
Il prodotto delle esperienze realizzate nel primo semiciclo (nascita morte)
costituirà il "seme germogliabile" che, maturatosi nella latenza del secondo
semiciclo (morte-nascita) sarà, come quintessenza quintessenziata, il
"canovaccio" obbligato su cui si intesseranno le attività, nel successivo
semiciclo del nuovo ciclo, modificabili dalla volontà in libero arbitrio, per
chi saprà esercitare l'una e l'altro.
Il latino, lingua in uso presso i Sacerdoti del LAZIO, MAESTRI DI LUCE, ha due
vocaboli riferiti ai due semicicli del ciclo umano: MORIOR et ORIOR. Il diverso
significato dei due vocaboli è del tutto apparente e letterale, ma nello Spirito
la VERITA' è data dalla forma grafica della "M" dal punto di vista simbolico. Si
tenga presente, soprattutto, che gli alfabeti, indistintamente, furono inventati
dalle caste sacerdotali, in apparenza per comunicare a distanza, in realtà per
nascondervi la VERITA' DIVINA nei diversi aspetti e tramandarLA, nel tempo, ai
"DEGNI" senza che, per questo, venisse compresa dal volgo e profanata.
Nel caso di MORIOR (Muoio) la lettera "M" in testa al vocabolo starebbe ad
indicare il moto pendolare animico del "nucleo" individuo per l'alterno
avvicendarsi, nei cicli, dalla immersione nella materia alla retrogressione
dalla stessa onde realizzare la palingenesi animico-spirituale.
Sorgere alla vita fisica Sorgere alla vita animica
ORIOR
+ M - ORIOR
Immersione nella Materia Retrogress. dalla Materia
L'Essere umano, per questo movimento pendolare le cui coefficienze di MOTO,
all'inizio di ogni ciclo, sono date dall'atto generativo, nel corso del
semiciclo di ordine fisico vivifica il prodotto di eredità atavica ed il
prodotto di eredità animica.
L'eredità atavica è rappresentata dai cumuli di residuati animici che si
infiltrano nell'utero materno attraverso le coefficienze necessarie alla
generazione e coesistono al nucleo vitale dell'Essere.
L'eredità animica consiste nel nucleo vitale in sé e per sé, che, spogliato
d'ogni sovrastruttura per l'esperienze dolorose nella vita fisica; si accresce
delle efficienze sintetizzate atte a potenziare
l'ESSENZA DIVINA INDIVIDUALE come nota unica a sé.
In ogni semiciclo fisico, all'atto nell'"EGO COGITO? ERGO SUM" sorgerà nell'uomo
l'abbrivio a valorizzare il graduale sviluppo delle facoltà intellettive di
origine divina: discernimento, discriminazione, volontà in libero arbitrio
rapportato alla forza di comando su se stesso e stimolo ad identificarsi nella
ESSENZA DIVINA UNIVERSALE di cui ciascuno è parte, così come una piccola
quantità di acqua di mare asportata conserva le stesse proprietà contenute nel
mare da cui proviene.
L'Essere umano, nello sforzo a risalire la scala dei valori, verrà a realizzare
un curriculum vitae di ordine animico-spirituale, per cui, secondo il prodotto
realizzato nel ciclo, potrà essere ritardato più o meno l'avvicinamento a quella
"Meta" Divina che, ciascuno, con il proprio operato, assegna a se stesso.
All'inizio del nuovo ciclo, per l'atto di concepimento, il "nucleo animico" in
analogia ad un frutto maturo che lasci cadere il proprio seme sulla terra e vi
attecchisca per naturale tendenza, sarà spinto ed attratto nel nuovo ambiente
affine alla sua natura per la LEGGE IPERSPAZIALE S4, ed il semiciclo
(nascita-morte) del nuovo ciclo avrà inizio nelle nuove condizioni dei valori
assimilati e modificabili dal bene al meglio.
Quanto tempo occorrerà per la realizzazione della propria "Meta"?
Confucio insegna che il tempo è ciò che decorre tra la promessa e l'atto
compiuto.
Talete, a sua volta, insegna: il frutto matura alla sua stagione.
Chi saprà, mai, dire il tempo necessario a ciascuno per la maturazione di se
stesso fino ad inquadrarsi nell'armonia della ESSENZA DIVINA UNIVERSALE come
nota unica a se stesso?
Ma, a questo punto, il sincero ricercatore del "VERO" obietterà: su quale base
concreta si appoggiano queste affermazioni, dal momento che, scientificamente,
nessuno ha mai fatto riferimento a questo "MOTO di VITA che é VITA di MOTO"
manifestante l'ESSENZA DIVINA UNIVERSALE in latenza? Proprio così!... la Scienza
profana non potrà mai provare con procedimenti profani le manifestazioni di
ordine Divino.
Un grande MAESTRO dell'ottocento, autore di un trattato sull'"Avviamento"
(1) a
questa SCIENZA SACRA integrante l'Essere umano, avverte: non lice erigersi a
giudice pretendendo di trattare le manifestazioni Divine con lo stesso metodo
con cui Galvani trattava le ranocchie.
La Natura si conosce attraverso lo studio della Natura con ì mezzi che la Natura
e la tecnica dell'ingegno umano offrono. L'Essere umano si conosce attraverso lo
studio di se stesso. Il Divino attraverso le armonie, le assonanze, le analogie,
i contrari e gli equilibri.
La ginnastica fisica irrobustisce il corpo.
Il dominio delle passioni rende sensibilissima l'anima.
La preghiera, non quella biascicata nel pensiero distratto, e la pratica del
bene verso il prossimo sofferente nella volontà realizzante, distruggono ogni
sovrastruttura di pregiudizio impedente l'affioramento dello Spirito nella LUCE
per la stessa LEGGE che fa galleggiare la piuma ed affondare il piombo.
É da notare, qui, di sfuggita, che anche S. Paolo, contro il parere della
ortodossia dogmatica che fa consistere l'Essere umano di anima e di corpo,
afferma che il complesso dell'Essere umano consiste in "Corpo", Anima e Spirito
(Eb: 4- e I Tess. 5-23)
Ma poiché ogni obiezione presuppone un dubbio ed ogni dubbio una ignoranza, per
trasformare l'ignoranza in conoscenza è necessario affidarsi a coloro che della
"Conoscenza" ne abbiano fatta l'esperienza. Quindi prima istruirsi, indi provare
e poi credere.
La Sapienza Sacerdotale antica è la migliore base d'indagine da cui partire per
uno studio comparato dei simboli in cui si nasconde la Scienza Divina.
Tutti i simboli tramandati sull'insegnamento del MOTO dì VITA che è VITA di MOTO
o, in altri termini, il "MOTO che crea il MOTO", sono rappresentati dalla UNICA
IDEA MADRE contenuta nel numero "10" o simbolo espresso con la lettera: X,
incrocio di due forze, attiva e passiva, dal cui centro scaturisce il "MOTO",
vibrazione, "LUCE".
Dalla Sapienza sacerdotale cinese, la più antica della terra, si ha il trigramma
di FO-HI: YIN alternativamente femmina e maschio; YANG alternativamente maschio
e femmina. All'incrocio dei due movimenti su se stessi alternati, e tra loro
alternanti, (X). TAI-CI, "CENTRO" in equilibrio trascendente, scaturisce la
"LUCE".
Dalla Sapienza Zoroastrèa, circa seimila anni a. C., si ha la Tavola di
Smeraldo.
Smeraldo è il colore con cui il Divino manifesta se stesso nella natura: il
VERDE.
La Tavola di Smeraldo è composta di 10 (X) aforismi in linguaggio astruso ai
profani. L'attivo, il maschio, è rappresentato dal "Sole"; la femmina, il
passivo, dalla "Luna"; ma il Fratello intelligente comprenderà che questi due
pianeti hanno riferimento a Splendori di Verità Incausata.
Dei due pianeti, nell'alterno avvicendarsi, (X) al "CENTRO", in equilibrio
trascendente, scaturisce la "LUCE".
Dalla Sapienza Egizia si ha il Decimo Arcano Maggiore: gli Arcani Maggiori sono
22 ed i Minori 56. I Sacerdoti Egizi dopo aver nascosto la VERITA' in questi
"geroglifici", ad istruzione dei Saggi futuri, li hanno messi nelle mani del
popolo per il tramando facendoli servire come giuoco dei Tarocchi. Non c'è
miglior sistema del giuoco affidato al popolo per tramandare una VERITA' senza
che venisse profanata.
1. Giuliano Kremmerz: "Avviamento alla scienza dei Magi"